Cuco — ora completamente distrutto — su un colle fra la valletta d’Urbano cd il padule di San Cristoforo. Il colle conserva ancora questo nome: ma del castello non c’è più traccia. Il castello di Cavione, pure distrutto, in riva al lago di Caldonazzo, ed il castello di Roccabruna, fra il paesello di Nogarè e la chiesa del Bus. Del castello di Roccabruna, demolito dagli uomini del Comune di Pinè, cui non doveva garbare la vicinanza; di quel covo d’aquilotti feudali, pretesto alle frequenti
escursioni alpine, fra le quali si addita in ispecial modo l’ascesa alla Montagna Grande (1559 metri), bel possesso boschivo e di pascoli del Coitìune di Pergine, confinante ad oriente con Roveda, a mezzodì coi comuni di Levico, Novaledo e Roncegno in Val Sugana, ed a sera col Comune di Vignola. Altra ascesa, non faticosa e dilettevole, è quella del monte Orno (1520 metri), che sta fra la montagna suddetta ed il castello di Pergine: dall’Orno si domina il monte Calzana — erroneamente, da alcuni dantofili