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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 121 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
coi Castrobarcensi, e con que’ cittadini, che disamavano il Vescovo, e avesse loro assicurata piena libertà di agire quando volessero man dare ad effetto le loro mire di sedizione 4 ). E in vero non tardarono i Castelbarco ad unirsi con ri malcontenti di Trento; e, assalito Egnone ■nèlla sua ■ sede, lo costrinsero di nuovo a fuggire. Egli si ripara -in Pine, e sotto il portico di santa Maria di quella valle, fulmina contro i Castelbarco e i cittadini loro alleati la sentenza di scomunica con

121 nardo una transazione, nella quale veniva stabilito, che pagato lo stipendio dei capitani e dei custodi di Trento e dei castelli del ve scovato, tutte le rendite derivanti dai dazj, da affitti, da collette, e da altri rami d’entrata, fossero divise per metà tra loro, eccettuata però- la parte spettante al Conte, che doveva essere mantenuta senza diffalco. Di più, si convenne, che le spese di guerra siano fatte in comune, e che i proventi delle appellazioni, delle vendite, delle tu tele

Egnone ritorna a Trento, e con il consenso del Capitolo, dei ministeriali e dei cittadini, disobbliga perpetuamente, in rimedio dell’ anima sua e de vescovi suoi successori, gli uomini della cappella di Termeno e di Magrè dalla colletta loro imposta di fresco dai conti del Tirolo. Era questo un atto di sovra nità che non piaceva ai Conti, e li rendeva poco disposti a permet tere che il Vescovo rimanesse tranquillo possessore della sua sede. V’ è chi dice, che Mainardo si fosse accordato segretamente

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 14 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
ed altri magistrati tanto ordinarj che straordinarj, il diritto di Quiriti, e le pubbliche leggi di Roma con la facoltà di ampliarle e modificarle a senso del loro interno reggimento, e di eseguirle e variarle a norma delle circostanze 3 ). Così negli ordini del culto religioso veniva seguito l’esempio di Roma: v’ erano dei, templi e funzioni sacre, e sacerdoti d’indole pretamente romana. E per tale maniera i Tridentini se la passavano in perfetta pace coi Romani, a differenza dei Reti, loro contermini

dal Cresseri, che questo fosse stato fuori di Porta Santa Croce e per un miglio circa si estendesse sino ai campi di Man, dove è probabile, che ab antico avesse esistito un tempio dedicato ai Mani. E come la città, anche la costituzione civile dei Tridentini, al tempo dei Romani, era una copia di quella di Roma. I cittadini si dividevano in tre classi : in decurioni, augustali e plebei ; aveano i loro duumviri e quatuorviri per giudicare, i questori e curatori, gli edili e censori e quinquennali

, che tenaci della loro libertà e sprezzatori della morte, aveano in odio la sudditanza. Il territorio Trentino, al tempo dei Romani, pare si estendesse dalla Chiusa di Verona all’imboccatura dell’Eisack con l’Adige 4 ). Apparteneva alla tribù Papiria, e formava parte della decima re gione, in che, per volere di Augusto, veniva divisa l’ Italia. I Reti scendevano sovente nel territorio trentino per commer ciare, barattando bestiami, pelli, lane, tele, miele ed altri prodotti, e talvolta per rapinare

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 264 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
264 sciatori ai principi, perchè significassero loro l’intimazione e racco mandassero di mandare a quel consesso i loro rappresentanti con l’ingiunta di firmarne i decreti. Diede le sue istruzioni ai prelati dei' Paesi Bassi, e ordinò, che i teologi di Lovanio si raccogliessero insieme per trattare delle proposte da farsi in concilio. Il re Francesco I ingiunse ai teologi di Parigi di congregarsi a Melun ; ma Paolo III a cui spiaceva il malcontento dell’ Imperarore, studiava i modi per rendere

ambidue incaricati dai loro padroni a trovarvi i relativi alloggi. E fu convenuto, che il Cervino alloggiasse nel palazzo di Giambattista Girai di a Prato, non lungi dal duomo, ed „uno dei più notabili« della 'città a h ; e che il secondo Cardinale Legato avesse la casa ora Benvenuti, del giureconsulto Antonio Gigli chiamato Ouetta dal* suo paese natio, situata in Via Larga s ). I due legati arrivarono in Trento il giorno 13 marzo, al 17 vi giunse Don Diego di Mendozza, am basciatore cesareo presso

la repubblica di Venezia, ed agli 8 aprii ' furon pronti ai loro posti gli oratori del re de’ Romani, & Francesco di Castellalto e Antonio Ouetta. Il Polo non ci venne prima del 4 maggio, e prima ancora che vi venisse, il cardinale del Monte avéa mutato alloggio, trasportandosi al palazzo a Prato presso il Cervino (22 aprile}, accaniti al quale ebbe pure ad allogarsi il terzo legato De’vescovi che primi vennero ai concilio fu Giantomaso dì san Felice vescovo dì Cava, quei desso, die nella congregazione dei

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 452 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
la cosa in seria considerazione, inviò a Parigi il cardinale Litta allo scopo d implorare sui tre vescovi la protezione dell’Imperatore. Na poleone avoca a sè il concordato; il governo bavarese sene duole; e, citato il Vescovo di Trento ad Innsbruck (25 settembre), ordina che la sua sede si riguardasse come vacante, e fosse nominato un vicario. I canonici erano tra loro divisi, e chi teneva pel governo, e chi pel Vescovo, ed esce nominato vicario il canonico conte di Spaur, eh era uno de’governativi

; nomina inattesa dai canonici opponenti, I e tuttavìa da loro approvata tosto che furon posti nell’alternativa di 1 ritrattarsi, o di perdere il posto 's la pensione. In provicario fu eletto ; il decano di Pergine hrancesco Ticini; ed il Vescovo così lasciato in asso dai canonici, fu costretto di andarsene, cercando un rifugio in ;■ Salisburgo, dove rimase sino a tempi migliori. Composte in tal modo le cose, furono soppressi i conventi delle Clarisse, degli Agostiniani, dei Filippini e dei Carmelitani

alle Laste, 1 1 e passati i loro beni al regio demanio 1 )- Indi furon posti a pubblica 4 ) Altri conventi del Trentino subirono la medesima sorte ; e tra questi si nota la soppressione del Convento prepositorale dei Canonici i Regolari di S. Agostino in San Michele all’Adige avvenuta a dì 16 aprile I 1807. Vedi Appendice , N. 34.

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 120 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
120 sua Chiesa il feudo accordatogli, consistente in una braida (vasto podere) 'a* sant’Adelpreto nelle adiacenze di Arco, e nella- decima dell* olio -e della biada entro la- pieve di Riva, allorché gli avesse sborsate'dugento lire veronesi 1 )- Di più, egli vi riceveva le esterna zioni di fedeltà da parte dei Comuni dì Galavinoe di Cavedine per mezzo dei loro sind aci e procuratori; altre popolazioni ne imitavano . l’esempio, rifiutandosi di obbedire agli ordini di Mainardo; ed il Ve scovo

st’ultima sentenza risolve di aggiustarsi con i conti del Tirolo ; ed ai 3 i ottobre, aderendo al voto della Comunità di ■ Riva espresso col mezzo del notaro Bon'msegna, rimette alla fedeltà della stessa la torre ed il palazzo vescovile con la promessa di custodirli ad onore di Dio e della Chiesa *). Si reca dipoi a Bolzano, dóve conchiude la pace coii i conti Mainardo ed Alberto del Tirolo (20 decembre). Fatto ciò, i Signori di valle Lagarina non tardano a sottomet tersi al Vescovo, e così fa la città

di quella fatta con la città, passa a Bolzano, e s’induce a fare con il conte Maì- 1) Bonelli : Notizie citate , II, pag. 595 . 2) Alberti ; Annali di. pag. 147 . 3 ) Alberti ; Annali ai* pag. 148 ,

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 122 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Va di là a Ter meno, poi a Bolzano, e nel convento di san Michele, e altrove, sempre tutelato dai conti del Tiralo. Piega docile alle voglie di Mainardo, che sempre intento ad allargare i proprj dominj, si fa investire del castello di Mezzacorona, del dosso di santa Lucia in Anaunia, delle pievi di santa Giustina nel tenere di Bolzano, della pieve di Less nella diocesi di Coira e del maso alla Pietrarossa dì Termeno *)• Nel principio del 1273 Mastino della Scala inviava un grosso esercito

comandato da valorosi capitani sotto Riva con l’intendimento di assoggettare quella terra al dominio di Verona; ma non ci riuscì. Oderico Panceria d’Arco vi dirigeva le operazioni di difesa, e tale e tanta fu la resistenza incontrata, che i Veronesi dovettero ritornarsene senza frutto 1 ). Il Vescovo Egnone era tuttora a Bolzano; e cono sciuta la difesa operata dal prode Archesano, concede a lui (20 marzo) la custodia della torre e del castello di Riva, e promette di pagargli 150 lire veronesi annue

e di risarcirlo delle spese che sarebbe per incontrare, facendovi intorno quelle costruzioni, e quei miglioramenti che stimasse necessari 3 ). E dopo ciò il Vescovo abbandona Bolzano ; era malfermo in salute, e giunto a Padova, si sente venir meno, e nel monastero di santa Maria delle Carceri, ridotto a letto, fa il suo testamento (25 maggio 1273), disponendo, tra le altre cose, che il suo cadavere fosse sepolto nella cattedrale di Trento, e lascia alla stessa mila lire piccole veronesi allo scopo, che

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