Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
ed altri magistrati tanto ordinarj che straordinarj, il diritto di Quiriti, e le pubbliche leggi di Roma con la facoltà di ampliarle e modificarle a senso del loro interno reggimento, e di eseguirle e variarle a norma delle circostanze 3 ). Così negli ordini del culto religioso veniva seguito l’esempio di Roma: v’ erano dei, templi e funzioni sacre, e sacerdoti d’indole pretamente romana. E per tale maniera i Tridentini se la passavano in perfetta pace coi Romani, a differenza dei Reti, loro contermini
dal Cresseri, che questo fosse stato fuori di Porta Santa Croce e per un miglio circa si estendesse sino ai campi di Man, dove è probabile, che ab antico avesse esistito un tempio dedicato ai Mani. E come la città, anche la costituzione civile dei Tridentini, al tempo dei Romani, era una copia di quella di Roma. I cittadini si dividevano in tre classi : in decurioni, augustali e plebei ; aveano i loro duumviri e quatuorviri per giudicare, i questori e curatori, gli edili e censori e quinquennali
, che tenaci della loro libertà e sprezzatori della morte, aveano in odio la sudditanza. Il territorio Trentino, al tempo dei Romani, pare si estendesse dalla Chiusa di Verona all’imboccatura dell’Eisack con l’Adige 4 ). Apparteneva alla tribù Papiria, e formava parte della decima re gione, in che, per volere di Augusto, veniva divisa l’ Italia. I Reti scendevano sovente nel territorio trentino per commer ciare, barattando bestiami, pelli, lane, tele, miele ed altri prodotti, e talvolta per rapinare