L' audace tentativo dei porgi nesi non fu coronato dall'esito che si aspettava, e le nostre carte non ne ri cordano i motivi.* Porse la città di 'Vicenza non si tenne in caso di compiere F impresa, e rifiutò 1' offerta; e forse- i Véscovi dì Trento e di Feltre con altri castellani di quel tempo si sono intromessi per ottenere un'amichevole com posizione delle discordie, E certo diffatti, che per alcun, tempo ancora la signoria del Castello perdurò nella fami glia di Gundibaldò, della quale
si trova menzione sino> air anno 1274, e che probabilmente sussistette anche più- tardi in più bassa condizione sotto altro cognome, come- verrà occasione di notare più sotto, Nell'anno 1305 troviamo nuovi signori di Castel Por gine i conti del Tirolo Ottone ed Enrico, i quali lasciando- ai V e scovo di Trento alcuni diritti di collette sui fuochi e sulle terre, si dichiararono essi medesimi vassalli del Ve scovo ' e protettori della Chiesa tridentina. Cadde poi il Castello in potere dei signori
ai Vescovi, principi di Trento. Durante queste varie signorie la condizione politica- dei paese si era mano a mano migliorata; continuavano- bensì le prestazioni personali e reali dovute per antichi patti al Castello, ma erano cessate le esorbitanze e le fe rocie dei primi signori. Anzi in questo tratto di tempo si. avea replicatamente ottenuta la ricognizione delle patrie- consuetudini,, e per di più il favore di peculiari privilegi, riguardanti-.il governo del paese, il valore delle monete, il diritto