¬Medio Evo e crisi del Medio Evo: San Bonaventura di Bagnorea(1221-1274), San Tommaso d'Aquino(1225-1274), Francesco Petrarca(1304-1374) nei mondi culturali di lingua italiana e di lingua tedesca e nel quadro dell'unità culturale europea : atti del XIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 6 aprile 1974
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Author:
Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <13, 1974, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place:
Meran
Physical description:
XIII, 150 S.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Parallelsacht.: Mittelalter und Krise des Mittelalters: Bonaventura von Bagnorea(1221-1274), Thomas von Aquin(1225-1274), Francesco Petrarca(1304-1374) in der italienischen und deutschen Kulturwelt und im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading:
p.Thomas <von Aquin> ; f.Kongress ; g.Meran <1974>
p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <1974>
p.Bonaventura <Heiliger> ; f.Kongress ; g.Meran <1974>
Location mark:
II Z 759/13(1974)
Intern ID:
62130
stotele parla dell’uomo divenuto belva, peggiore per le sue efferatezze di ogni animale. E San Paolo parla di quei pagani che sono «in balia d’una intelligenza depravata» (Romani, 1, 28). In modo saltuario i principi pri- mari si oscurano nella coscienza, quando in casi singoli la passione insor- gente impedisce il retto uso della ragione (cf. Summa Th., la 2ae, 77, 2). Altra considerazione meritano quelli che San Tommaso denomina «precetti secondari» della legge naturale, dedotti dai primi
principi nell’ambito delle concrete situazioni storiche. Tali leggi derivano dalla riflessione della ragione sulla legge primaria, e non sono quindi di evi- denza immediata, ma di evidenza derivata. Cosi dalla legge naturale pri- maria che regola la donazione totale tra uomo e donna, per una piena co- munione di vita e per la procreazione ed educazione della prole, derivano, per ragionamento, le leggi naturali dell’unità e delTindissolubilità del matrimonio. Tali leggi dovrebbero avere un valore
universale e perenne, ma nel corso della storia accadono delle variazioni di mentalità e di co- stume che possono indurre dei gravi regressi nella coscienza comune. Per San Tommaso i precetti derivati sono sempre validi «ut in pluribus», ma possono variare «in aliquo particulari et in paucioribus» (Summa Th., la 2ae, 94, 5). In altro luogo con un accenno anclic piü esplicito all’influsso esercitato dalle diversità etniche, culturali e storiche, l’Aquinate scrive: «Poiché gli atti umani variano secondo
le diverse condizioni di persona, di tempo e delle altre circostanze, le conclusioni dai primi precetti della legge naturale non derivano in modo da essere sempre efficaci, bensi nel- la maggior parte dei casi, e ció avviene per tutta la morale» (Summa Th., Suppl. 65, 2). Con queste parole San Tommaso insegna quanto il saggio debba essere attento alle variazioni della storia, anche a quelle che purtroppo diminui- scono il senso morale dell’uomo. II saggio non deve consigliare la legge, che, in astratto
, è la piú severa, ma quella che meglio promuove il bene comune, tenuto conto della condizione reale degli uomini e delle condi- zioni generali dell’esistenza: «La legge umana vien data per la moltitudi- ne, in cui la maggior parte è formata di uomini non perfetti nella virtu. La legge umana intende portare gli uomini alla virtü, peró non di colpo, ma gradatamente ... Altrimenti codesta gente imperfetta cadrebbe in mali maggiori» (Summa Th., la 2ae, 96, 2, c,, ad 2). La legge umana non puó quindi