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Title A - Z
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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Page 32 of 481
Author: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Xerokopie
Subject heading: g.Duino / Schloss
Location mark: II A-1.623
Intern ID: 137259
ricongiungersi un giorno col suo Redentore. Funesta riusciva Fi renze anche ari un suo nipote della linea dumose, che parimente vi trovava la morte, senza rivedere la patria '. e) PAGANO. ^ f Tutta 1’ amaritudine del principato fu raccolta da Pagano, immediato successore di Gastone. Suo padre Gavenio, uno dei figli di Pagano II, e morto, siccome fu detto, nella prigione di Paradello, fu quegli che diede origine alla linea del. Torriani ve ronesi, celebrata in due carmi dal Fracastoro

. Lo insolite prero gative di Pagano non ebbero libero campo di farsi pienamente conoscere in mezzo alle minuziose ed opprimenti cure del suo travagliato governo; ma i lampi, die no tralucono ad ogni tratto, sono tanto più vivi, quanto più fosche le ombre che li cir condano. Quelf oriuolo da lass ch’ egli tiene in mano, quasi a saggio della perfezione a cui fu portato al suo tempo siffatto incc-* canismo, non è che un indizio della munifica protezione conceduta da lui, poverissimo fra i principi

d 1 * allora, allo arti ed allo lettere, e della generosa ospitalità che trovavano anche nell 1 episcopio di Padova da lui eretto, i cultori dell’ arti gentili \ La sua conoscenza coll’ errante Ghibellino sembra doversi cercare a Milano, dove tro- vossi il della Torre alla venuta di Arrigo VII; nò può destar me raviglia la credenza, cho Dante siasi nuovamente incontrato con lui nel Friuli, tutto cho centro di Guelfi, in una stagiono di tanto mutabili alleanze, e di personali amicizie, non sempre od unica

mente connesse colla politica 3 . Certo è cho la sua dottrina fu tenuta in grandissimo onore da’suoi contemporanei; di che fanno fede i suoi atti nella reggenza dell* Archiginnasio Patavino, lo lodi di Bonifazio Vili nella Bolla della sua elezione a Vescovo di Pa dova, e la grande istanza con cui Clemente V invitavalo al Con cilio di Vienna, por giovarsi de’suoi lumie consigli. 1 11 conte Giovanni Filippo I. della Torre, di cui si parlerà nella Parte terza. * s Parecchi'poeti lo celebrarono nei loro

carmi : non senza inerito è un componimento latino di Fra Pace di Ferrara, riportato dal Lampugnani, cho dedica a lui la narrazione della caduta di Matteo Visconti in un tempo in coi la sorte sorrideva ai Torriani. . * Torneremo più di proposito su questo disputato argomento in luogo più acconcio.

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Page 23 of 481
Author: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Xerokopie
Subject heading: g.Duino / Schloss
Location mark: II A-1.623
Intern ID: 137259
e dispersi. In questo frattempo Finnocente Matteo struggovasi in proteste di lealtà e di devozione verso FImperatore. Da quel giorno la ritentata sorte dell’ armi cessò in Lom bardia di sorridere ai della Torre. Parecchi membri della famiglia e i più illustri dei Guelfi rimasero uccisi o prigioni. Potè Ber trando del Poggeito, legato del Papa, tentare la liberazione dei carcerati; poterono i Fiorentini muovere in soccorso dei loro alleati, potè anche invocarsi F aiuto di Federico d’ Austria, eletto Ile

dei Romani, e Pagano della Torre, allora già Patriarca d’Aquilcia, predicare la crociata contro i Visconti; potò Matteo Visconti, sempre fiero ed avveduto, finire la vita erotico e scomunicato all 1 età di novant 1 unni; poterono in fine nel 1323 unire le loro forze Raimondo di'Cardona, Arrigo di Fiandra e Simone della Torre, figlio di Guido; — ma da Galeazzo e Marco Visconti, soccorsi da Lodovico il Ba- varo, rimasero sconfitti a Vaprto , e Simone stesso vi perdette la vita. Ciò avveniva nel

febbraio del 1.324, che segna ü termine della signoria Torriana, Stanco di narrare tante lotte e tumulti guerreschi prima di aprire la stanza dove si accolgono le immagini dei quattro Pa triarchi Torriani, chiedo all’ indulgente lettore di volermi aceompa- in un pacifico eremo. Quante volte in mezzo alle strepitose faccende ed agitazioni della vita non abbiamo sentito noi pure il bisogno di cercare una stanza solinga che F animo ci sollevi ad altra sfera! Forse vi cercammo una stilla di balsamo pel

nostro cuore ulcerato, forse una speranza più pura della terrena; forse un’amore che meglio contenti i nostri desiderii insaziabili di feli cità. K chi sa che allora l’aspetto sereno e tranquillo d’ un umile monaco non sia giunta fino a destare la nostra invidia. Perciò sotto quelle ruvide lane si nasconde non meno F uomo volgare che F illustro patrizio; o se a quello le privazioni o i disagi riescono moti duri, tanto più ammirasi questi, elio dando l’addio a quanto allieta la vita dei grandi, trova

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Page 22 of 481
Author: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Xerokopie
Subject heading: g.Duino / Schloss
Location mark: II A-1.623
Intern ID: 137259
Ottono, o Matteo Visconte da popolare tumulto era stato espulso. Guido della Torre, chiamato il Micco 1 per antonomasia, .veniva alla sua volta acclamato nel 1302 Signore perpetuo , mentre Ga stone, figlio di Corrado Mosca *, .succedeva ad Ottone Visconti nella cattedra arcivescovile. ' Guido, giunto alFapice della sua grandezza, trattò con animo generoso i suoi nemici, e, sprezzando lo suggestioni di quelli, che l’aizzavano contro Matteo Visconti, lasciollo vivere in pace nel suo ritiro eli

Nogarola. Se non che ben disse un autore, che discordia Turrianorum fuit ruina Turrianorum. Intanto che regnava la pace coi nemici, s’acceso la guerra fra parenti; i due poteri supremi, P ecclesiastico ed il civile, uniti nelle mani Tornane, anzi che ser virsi di vicendevole appoggio, vennero in collisione fra loro. Gastone accusato da Guido di tendere insidie alla sua vita, fu da lui im prigionato; di che Milano rimase interdetta, Guido fulminato d’ana tema. Essendosi Pagano della Torre, Vescovo

a quei giorni di Padova, frammesso nel dissidio con altri amici o parenti, Gastone venne bensì liberato, ma dovette andare a confino. Non ultima cagione fu questa, che affrettò la calata di Arrigo VII in Italia. L’Imperatore soggiornato in Àsti duo mesi, benché titubante, s’avanzò sopra Milano, per istigazione del vecchio Matteo Visconte, che, alzando la destra: »Signore, gli disse, questa mano ti può dare o ti può togliere Milano«. Troppa ragione aveva Guido, capo della parto guelfa, cui s’erano

uniti i Fiorentini, di restare turbato alP avanzarsi di Cesare in compagnia del Visconti, dietro il quale stavano i Ghibellini. E non poteva tornargli gradito, che dalle mani dell’Arcivescovo Gastone della Torre, riconciliato con Matteo, egli ricevesse noi 1311 la corona d’Italia \ Ma incerto del favore del popolo, dovette-acconciarsi alle congiunture ed uscì incontro all’Im peratore con mal celato dispetto. Vero è, che il Lusscmburghcso protestava di voler essere amico di tutti; ma i Guelfi

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Page 30 of 481
Author: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Xerokopie
Subject heading: g.Duino / Schloss
Location mark: II A-1.623
Intern ID: 137259
Nel 1299 spognevasi in Udine la vita di questo magnanimo Patriarca, il quale pel tempo e le congiunture in cui visse, risplende nella storia del principato aquilciese come uno degli astri maggiori, e in quella della Famiglia Torriana come colui elio 1’ avviava ad un avvenire più prospero sopra nuovo sentiero hj GASTONE. Altra volta m’è occorso notare clic il pittore o i pittori dei ritratti Torriaiii esistenti a Duino, malo risposero al loro as sunto. Quando veggo quei Patriarchi del secolo

personaggio che rappresentano. Secondo per ordine d’ età dopo Raimondo viene il figlio di Corrado Mosca, Gastone della Torre, che noi vedemmo col divino Poeta alla corte del settimo Arrigo, quando colle sue mani gli poneva sul capo la corona d’Italia. Indicammo colà le cagioni che poterono unire in concordia uomini di bandiere tanto diverso e seminare la dissensione fra stretti pa renti e fautori della medesima causa 5 . Ma l’avcr implorato l’aiuto di Cesare, come già prima del Papa, c l’essersi

avvicinato a Matteo Visconti in quelle congiunture che furono da noi descritto, non sono fondamento bastevole a giustificare l’accusa lanciata da qualche scrittore contro Gastone, eh’ egli nutrisse fin da principio un odio implacabile contro Guido della Torre, e questo essere stato il mo vente a tendergli insidie. Con ciò non s’accorda la lode del Papa Giovanni XXII, il quale nell’atto con cui elegge Gastone a Patriarca d’Aqmlcia, lo predica liberali scientia praeditum , morum honestate decorum

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