applicazione graduale ed elastica delle nuove norme sul bilinguismo e sulla proporzionale. I radicali hanno sin qui seguito ed appoggiato la linea della »nuova si nistra» sudtirolese: si al bilinguismo, no alla proporzionale, cambiare le norme sul censimento prima che sia troppo tardi, basta con le trattative segrete sulle norme di attuazione. Tra gli italiani del Sudtirolo montano inevitabilmente la paura e l'allarmismo. Il recente convegno di studio promosso da Pannella a Bol zano ha offerto uno spaccato
10 attualità-aktudles <y^> Spunta un «melone» su Bolzano? Acquaviva propone la «propor- zionale integrale»: tutti i posti di la voro nel Sudtirolo - dal pubblico impiego all'agricoltura - devono seguire la regola della suddivisione etnica di due terzi ed un terzo. Op pure si devono fare due »cantoni etnici»: una provincia tedesca ed una italiana. aU'inlerno della stessa provincia di Bolzano. Qualcun altro, anche all'interno della stessa DC, propone di congela re la proporzionale ai valori dei
1971, comunque vada il censimen to: la quota tedesca verrebbe cosi fissata per sempre al 62.9%, quella italiana al 33,3% e quella ladina al 3.7%. Il MSI è l'unico partito che in Parlamento ha già chiesto la revi sione del »pacchetto»: niente pro porzionale, drastica riduzione del bilinguismo, ma l'autonomia pro vinciale verrebbe sostanzialmente conservata. Il PCI. a sua volta, si rivolge ogni tanto al governo per in terpellare. interrogare, chiedere che si provveda: fondamentalmente si chiede una
signi ficativo di questi timori e si è mani festato anche un eloquente cambia mento di umori tra i giovani di lin gua italiana. Mentre qualche anno fa era di prammatica «volere rincon tro con i tedeschi», sforzarsi di ca pire le »loro» ragioni e mettersi in condizioni di poter fare delle cose assieme, oggi la divisione ha già se gnato molti punti, ci si conosce di meno, i sentimenti prevalenti sono la frustrazione e l’inquietudine - non ancora canalizzati da nessuno - ma sicuramente latenti in molti
mi seramente: ultimo la sofrtunata «Concentrazione italiana» delle ulti me elezioni regionali, parto del ge nio di quel tal lattieri, approdato poi alle sponde di un fantasioso «partito popolare pensionati - Volk- spartei der PensiorUsten». Ma oggi le cose sembrano profi larsi in maniera diversa. Chi oggi pensa ad esprimere fuori e contro i partiti tradizionali il malcontento «italiano» dell’lAlto Adige, non lavo ra certo per raccattare i rimasugli di una destra sfasciata e screditata. Piuttosto si punta