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Title A - Z
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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 48 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
— il — accrebbe a quattro e più mila persone, e guai a chi si rifiutasse, chè di spogliamenti e di morte era brutalmente minacciato. Qua lunque sorta di armi serviva all'impresa: mannaie, forche, falci, spiedi, spuntoni; e a tanto furore si era giunti, che trascinarono seco perfino i legni occorrenti per le forche, su cui calcolavano appendere i castellani. Comparve di fatto la mattina seguente innanzi al castello la folla tumultuante, e già si disponeva a darvi un secondo e maggior assalto

, preferire piuttosto di vivere sotto la protezione del Conte. Il Capitano allora, avvertiti i ribelli, che se persistessero ostinati nella lor fellonia, avrebbe dovuto pel suo ufficio usare contro essi severi castighi, e piantar nelle Yalli il patibolo, ebbe la petulante rispo sta, che meglio sarebbe piantarlo sulla piazza del suo castello, con aggiunta di altri sconci improperi e fiere minaccie. Yista tale risolutezza, nè volendo il Tono azzardare un colpo pericoloso col dare addosso a quella numerosa

e feroce ciurmaglia, prudentemente preferì di invitare il Castellano ad aprire la porta del castello, dichiarando alla folla, che dal momento che essa desidera di sottomettersi al Conte del Tirolo, a nome di questo egli intendeva occuparlo. Accettata la proposizione e spalancata la porta maggiore del Castello, vi si cacciarono i caporioni con altri dei più arditi, cercando a morte gli Ufficiali e Ministeriali Vescovili ; ma questi durante le trattative avean trovato modo di fuggire o di occultarsi

. Allora diedero mano furiosamente alle cose del Castello, misero a pezzi quanto potevano, portarono via quanto , piaceva ; e dopo aver sfogata per ogni verso la propria ira e avidità, ritornarono alle loro case lasciando il Castello, come ne assicurano documenti posteriori, pienamente devastato. Mentre tali scene avvenivano presso il Castello di Coredo, in molti altri luoghi eziandio si commettevano dai tumultuanti

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 91 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
ove pìiì tardi si ampliò il moderno castello. Osservo però, eh© ì nomi di questi signori non vengono più ripetuti nei documenti, e quindi devesi congetturare che quella famiglia vi abbia fatto brevissima permanenza. Ad ogni modo giova qui notare, che aè negli Annali Alberti e neppure nella rivoluzione dei nostri rustici del 1525. non vien fatta neppur parola del castello presso Caldes. Invece vi è più d' una volta menzionata la Rocca di Caldes ; e la troviamo già nel 1302 infeudata con diritti

di decima acL Ezelino figlio di Hajerio, giudice pel Vescovo nella valle. La sua, discendenza, col titolo di signori di Caldes, ne conservò il possesso sino alla morte di Pretelio, il quale con testamento del 1464 ne fece eredi i suoi nipoti di casa Thono o Thun. Sia poi che in tale eredità sia stato già allora compreso il castello vicino a Caldes, sia che lo abbiano acquistato di poi, noto è che ambidue erano in loro proprietà ; solo avanti pochi anni passarono per vendita in possesso privato. Avuto

riflesso alla postura oltremodo favorevole per l'uso dei tempi antichi, e alla strada comunale che in allora passava appiedi del dosso, pare probabile che sin. dall'epoca romana o longobarda vi sia stata eretta una fabbrica munita, sulle cui rovine più tardi venne costrutta la presente Rocca. 6. Castello di Luca. Anche il circondario di Livo spetta alla Tal di Soie; epperò devo dirne qualche cosa. Di una nobile famiglia di Livo troviamo menzione già nel secolo duodecimo, ed era infeudata di un castello

posto sulla- sinistra del Xosio su di un colle vicino all'attuale ponte detto di Mostizzolo. nome dello stesso castello. Nel 1208 un Rodegerio q.n Adelpreto di Livo fu bandito per ordine del Principe Vescovo ; nel 1260 un Ermanno di Livo era stato ucciso da quei di Ortis« e di Castello, ove quella famiglia possedeva beni; ì di lui tre figli Adelpreto, Enrico e Arpolino, colla madre Arpolina, mediante pubblico documento concedono pace e perdono agli uomini di quella comunità, eccettuati tre individui

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 26 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
coil quanta diligenza i nuovi Prìncipi ne procurassero l'ammini strazione. Ed a ragione ; .imperocché la Tal di Sole, attesa la sua posizione di confine verso regioni, dalle quali assai volte eran nei secoli decorsi penetrate genti nemiche, esigeva speciali riguardi sì per la difesa dell'intiero Principato, che per l'acquisto della stima e dell 3 affetto degli abitanti. Quindi vediamo, che sollecita cura dei V escovi Princìpi fu di ampliare le fortificazioni del Castello di Ossana, siccome

luogo opportnnissimo per fermare in capo alla Talle chi a' danni del Principato vi discendesse dai gioghi del Tonale o di Pejo. Nel 1191 il Castello conteneva una camera per abitazione del Vescovo — Camera Episcopi — quando veniva a visitarlo; e che ciò seguisse di frequente lo conosciamo dal Codice Wanghiano, il quale ci informa, che il Yescovo Principe Friderico Wanga tro- vavasi nella Tal di Sole, e precisamente a Ossana, nell'estate del 1208, del 1210, del. 1213 e del 1215, sollecitato, a quanto

pare, dalla premura eli promuovere in buon ordine i lavori delle mi niere presso Comasine. Nello stesso anno 1215 il Yescovo ordina a quelli di Armejo (Vermiglio)^ obbligati per patto alla manuten zione del tetto del Castello, elle all'istante provvedano ai difetti, i sotto pena di soldi sessanta, colle scandole del Yescovo; il che ci chiarisce che quel Castello possedeva proprio bosco. E qui è pur degno di rimarcarsi, che il Castello di Ossana fu trattenuto a lungo sotto la immediata giurisdizione

le adiacenze del vecchio castello — M.ahtum — sulle cui mine avea fatto erigere una Cappella ad onore di S. Biagio; questa poi coi terreni attigui venne donata dal Yescovo Egnone nel 1271 al Santuario di S. Maria eli Cam piglio, in suffragio, dice egli, dell'anima sua e dei Yescovi Tri dentini: quei Frati Crociferi poi vi aggiunsero un'altra fabbrica a ricovero dei pellegrini, conosciuta nelle nostre carte col nome

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 47 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
— Viva il popolo — pochi essendo stati quelli che fecero eco, fu sostituita subito 1' altra — — Viva il Tirolo — che fu tumultuariamente replicata dalla folla in ogni angolo della piazza. E senz' altro i più. ardimentosi, in numero di oltre trecento, provvisti di ogni sorte di armi, ascesero il monte, e si postarono manzi al Castello di Coredo, sede del Ticario Tescovile, e con grida villane e feroci ne do mandarono la resa, minacciandone altrimenti la totale distruzione. Il Ticario, che avvertito

del pericolo aveva già preparata buona difesa, fece loro rispondere che non lo renderebbe, attesoché il castello era da lui custodito a nome del Teseo vo e del Conte del Tirolo. Allora i tumultuanti diedero mano alle armi scari cando le balestre contro il castello, mentre altri provveduti di scale e di picconi tentavano scassinare le porte; ma avendo anche i soldati che difendevano il castello fatto uso delle armi e feriti alquanti dei sediziosi, questi domandarono tregua per un giorno allo scopo

di trattare un accomodamento; lo che fu loro anche accordato. Ma invece i Capi della rivolta si approfittarono perfidamente di quelle ore per raccogliere maggior numero di popolo e tornare all'assalto del castello. Fecero suonare a stormo le campane in ambe le Talli, e quella notte istessa la turba dei rivoltosi si

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 89 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
dalla Rendena per la via di Campiglio: dopo la rovina di quella casa, il dazio, fu tra sportato a Tmajo {Dimaro). 4. Castrum Maletom (Male), Il nome di questo castello, a differenza degli altri, ci è arrivato identico quale fu già notato dallo storico Paolo, e per noi vale Castello di Malè. Dov'era questo fabbricato? nelle vici nanze dell' attuai paese, e precisamente nel sito che ora appelliamo San Biagio da una chiesetta dedicata a quel santo che da pochi anni restò abbandonata. Ai nostri giorni

parrà strano che questo antico castello siasi eretto in località così spostata dalla villa e dalla strada comune della valle. Ma bisogna riflettere, che al tempo dei Franchi, che' è quanto dire mille e trecento anni pria d'adesso, la confi gurazione topografica di questi dintorni era ben diversa da quella che oggi vediamo. Il Nosio, chiuso dalle macerie trasportate da due impetuosi torrenti 1' uno di fianco all' altro, cioè dal Rabbiès sulla sinistra e dall'acqua precipitante dal Peller sulla destra

, avea dovuto alzare le sue onde formando al disopra un vasto lago, finché arrivò a sorpassare il labbro degli altipiani che lo serravano. Il Kofi quindi camminava assai più alto, e lasciava facile comu nicazione e vicina tra l'altipiano su cui poggia ora la borgata e quello di fronte su cui stava il castello. La valle scavata tra mezzo ad essi dalla forza del torrente, e che va ognor più abbassandosi, e opera dei secoli posteriori. La strada poi di pubblica comunicazione, nella Tal di Sole, non

continuava sulla sinistra, come adesso, a traverso del torrente Rabbiès, ma dovea piegare sulla destra presso l'attuale Male, e passando in vicinanza al castello progrediva su quel fianco, finché

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 87 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
in miglior forma, attesa la importanza del sito, e che nuove difese vi si aggiunsero sotto la dominazione dei Carolingi e degli Imperiali. Imperocché quando il Vescovo di Trento nel 1027 venne investito del Principato, trovò quel castello in buona condizione e meritevole di particolari attenzioni. Formava esso parte integrale del patrimonio principesco, e per la sua postura era valido pro pugnacolo contro genti nemiche che ripetessero le antiche inva sioni: fu quindi per cura dei primi Vescovi circondato

a soffrire manomissioni nel 1509 dall'esercito Veneto, nel 1525 dai rustici rivoltosi, nel 1797 dalle truppe francesi; ora tutta quella gran fabbrica, meno la robusta torre, giace in squallide rovine. Il castrimi Tesami del Diacono ci ricomparisce dopo seicento anni (1191) col nome di Castello di Vulsana; poiché questo è il nome conservato nei pubblici documenti latini sin quasi ai nostri giorni a quel luogo. Won fa meraviglia come in sì lungo inter vallo sia nata 1' alterazione della prima sillaba

di quel nome ; ne fa più il vedere come, a dispetto di tutti i codici della valle, il popolo abbia chiamato e chiami e paese e castello col nome Ossana. Era antichissimo privilegio del Castèllo di S. Michele di Ossana l'avere un'annua fiera nel giorno di B. Michele; diritto che ancora si conserva a vantaggio dei valligiani.

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 90 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
alquanto sotto ritornava sulla sinistra del torrente in vicinanza di Caldes, e ascendendo verso Samoclevo continuava verso Livo e' la Kaimia. Chiunque osservi con attenzione la località di cui discor riamo, può facilmente persuadersi dei grandi cangiamenti avvenuti nel suolo in forza delle cause predette. L'antico lago sopra Male da gran pezza è stato convertito in ubertosa prateria. Il vecchio Castello di Male colle sue possidenze di pascolo e eli bosco formava parte del patrimonio principesco

; come fu narrato, il Tescovo Egnone nel 1271 ne fece dono perpetuo al Santuario di Campiglio; devoluti i beni dei Crociferi nel 1592 alla fondazione del Seminario diocesano, passarono in seguito per compera nella famiglia Thun di Caldes, quindi ad altri. Anche a questo castello competeva il diritto di annuo mer cato, di cui più sopra si è fatto parola, 5. Castel Caldee. Due sono i castelli di questo nome : V uno vicinissimo al paesello di Caldes, l'altro a qualche distanza sul monte superiore

a cavallo di un dosso assai elevato ; questo nelle nostre Carte si chiama comunemente Rocca di Caldes, e ai giorni nostri — la Rocca di Samoclevo, perchè a questo più vicina. Ad onta dei tanti documenti esaminati, dell' attenta osser vazione dei luoghi, non mi fu dato affermare quale delle due fabbriche sia più antica. L'attuale Castello di Caldes comparisce bensì un. fabbricato di recente costruzione ad uso di palazzo an ziché di fortezza, ma si vuole che nell'angolo di mezzodì racchiuda una torre

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