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Realtà sudtirolese
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Page 9 of 16
Date: 25.04.1961
Physical description: 16
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO II Tribunale Penale di Bolzano - Se zione Unica composto dai Signori: 1) dott. Gennaro Nardi, Presidente Est. 2) dott. Roberto Berte, Giudice 3) dott. Umberto Dado, Giudice. Con l’intervento del Pubblico Ministe ro rappresentato dal Sost. Procuratore della Repubblica dr. Alfredo Santange- lo e con l’assistenza del Cancelliere sotto- scritto ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa penale di primo grado contro Dietl Hans, nato a Silandro il 16-1- 1915

. Maffei è Preside del Ginnasio-Liceo di lingua italiana a Merano,,. In esito all’odierno pubblico dibatti mento, sentiti il P.M.. il difensore e lo imputato, si osserva: In fatto e in diritto Nel numero 4 dell’anno secondo del periodico politico quindicinale “Realtà Sudtirolese,, , di data 25 febbraio 1961, periodico in lingua italiana pubblicato da cittadini di lingua tedesca, del quale è direttore responsabile Dietl Hans, ap pariva il seguente articolo: “La combattenti e reduci (A.N.C.R.) roccaforte

fa al congresso bol zanino della Unione Alto Atesina, l’as sociazione degli ultras immigrati nel Sudtirolo. In quel lontano 1951 il Prof. Maffei, quale esponente di Merano di detta Unione, scoprì che persino il sole di Merano era sole italiano! Naturalmen- te il plauso dei congressisti era unanime. Più interessante potrà però essere per i nostri lettori di sapere che il vice pre sidente della federazione bolzanina del la combattenti e reduci (A.N.C.R.) è da anni qualificato esponente dei neofascisti immigrati

nel Sudtirolo. I nostri lettori comprenderanno poi meglio il perché delle gazzarre studente sche nel Sudtirolo, gazzarre antieuropee inscenate dai neofascisti, se apprenderan no che il fascista Prof. Maffei è preside del ginnasio-liceo di lingua italiana a Me rano- L’associazione combattenti e reduci piazzata in provincia di Bolzano risulta quindi ben rappresentata; la sua qualifica politica è dimostrata; è la roccaforte dei fascisti. Possiamo aggiungere: le prospet tive per la convivenza degli

italiani con i sudtirolesi sono tutt’altro che allegre; stando così le cose certamente non per colpa dei sudtirolesi,,. Ritenendo l’articolo lesivo della pro pria reputazione il Prof. Maffei Italo, che è effettivamente preside del Liceo- Ginnasio Giosuè Carducci di Merano, di lingua italiana, si querelava contro Dietl Hans; ed il Procuratore della Repubblica di Bolzano, in applicazione dell’art. 21 della Legge 8-2-1948 n. 47, procedeva per direttissima contestando allo imputa to il reato di cui

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Realtà sudtirolese
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Page 10 of 12
Date: 25.11.1960
Physical description: 12
Oli Ultras a Bolzano nel 1931 L’Unione AUoalesma (continuaz. dal n. 2 del 25 settembre c.a.) Abbiamo parlato della costituzione del- V“Unione Altoatesina,, , costituzione av venuta nel lontano 1948, e ci siamo ri- promessi di riferire sull’“ encomiabile,, attività svolta dalla confraternita a tu tela del lavoro italiano in Alto Adige, nonché a pro della collaborazione con i sudtirolesi, — beninteso: così come la stessa intendeva la “collaborazione„ con le conseguenze ormai note anche ai più

ottusi. Riprendiamo quindi coraggiosamente il discorso dando un fugace sguardo allo svolgimento del secondo congresso della “Unione„ tenutosi a Bolzano in clima pri maverile VII marzo 1951. Tra i presenti al congresso si potevano notare il comm. Servilio Cavazzani e il sig. Taulero Zul- berti, allora direttore del giornale “Alto Adige,,. Avendo salvato Degasperi il Sudtirolo all’Italia firmando l’Accordo di Parigi, ed avendo l’Italia democratica ab origine peccato “in eccesso,, per avere estesa

la autonomia alla provincia “italianissima,, di Trento, occorreva almeno emanare le norme di attuazione affinché lo statuto bene o male potesse entrare in vigore. Quanto l’“Unione„ aveva tramite aiuti dall’alto fatto con successo per sabotare l’autonomia e quindi lo stesso accordo di Parigi, lo diceva senza peli sulla lin gua il presidente dell’“Unione,, nella sua relazione al congresso: . . .“Siamo stati accusati di avere sca tenato ed ispirato la campagna condotta dalla stampa nazionale in merito

alle norme (di attuazione). Rivendichiamo a noi questa responsabilità per essere stati i primi a richiamare l’attenzione della pubblica opinione e — se la stampa na zionale ha largamente risposto —, ciò non può tornare che a nostra legittima soddisfazione,,. Con buona grazia dei non pochi super stiti dell’“Unione,, ci permettiamo di esprimere un dubbio sul merito pieno ed intero dell’“Unione,, per questo servizio reso alla Patria, di avere, cioè, impedito o procrastinato o svuotato le norme di attuazione

via: ria vremo Trieste (applauso), riavremo l’Istria, che è nostra, che è profondamen te italiana nelTanimo. (Applausi calorosi e prolungati),,. Aveva preso poi la parola un cancel liere di Pretura, esponente della sezione di Silandro, il quale esordiva così: “Sono periferia delle periferie, mino ranza fra minoranze. Io sono venuto semplicemente per far presente a tutti coloro che sono qui riuniti, che è necessa rio, urgente, indispensabile, difendere la periferia dal pericolo che grava su di essa

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Realtà sudtirolese
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Page 11 of 12
Date: 10.10.1960
Physical description: 12
una pioggia di denuncie da parte dei ìiazionalisti e dei nostalgici del- Vinglorioso ventennio. U on. Romualdi del msi, E unione nazionalista italiana, il principe Valerio Borghese, ex comandan te della repubblichina Xa mas, ed altri vedevano la patria o la costituzione in pericolo. Ed invocarono il codice penale per il semplice fatto che i sudtirolesi, ba sandosi sull’accordo di Parigi, stanno in vocando l’adempimento dell’accordo me diante la concessione dell’autonomia ef fettiva al Sudtirolo

tenutosi sabato 24 e do menica 25 settembre, alla fine dei lavori era stato approvato un telegramma da in viare al capo della delegazione italiana alFOnu così concepito: TELEGRAMMA “Dirigenti associazione reduci prigio nia, riuniti convegno Bolzano, presente presidente nazionale, interpretando ansie et sentimenti nostra collettività residen te Alto Adige et intero popolo italiano, ardentemente auspicano ferma et decisa azione delegazione italiana difesa sacro santi diritti Italia, respingendo tentativi

applicate le leggi dello Stato contro i sobillatori interni an che se investiti di cariche pubbliche, e contro tutti coloro che si rendessero inde gni di poter mantenere la cittadinanza italiana da essi liberamente richiesta,,. TELEGRAMMA dell’Associazione combattenti e reduci: Il presidente della Federazione com battenti e reduci di Bolzano, Roncador, linite, con il compito, di essere a dispo sizione delle delegazioni degli Stati mem bri deirOnu per delucidazioni ed infor mazioni. Il petit austriaco

all’Onu consi ste notoriamente nella richiesta della con ila inviato il 21 settembre il seguente telegramma all’on. Martino, capo della delegazione italiana all’Onu. On. Gaetano Martino - delegazione ita liana Onu - New York. “Combattenti provincia Bolzano rappre sentanti tutta Italia nel ricordo sanguino si sacrifici guerra 1915-18 per unità Ita lia confidano illuminato pensiero incrol labile fermezza vostra in difesa buon di ritto Italia intangibilità confine Brennero difesa civiltà lavoro italiano

Alto Adige. Presidente provinciale ANCR Roncador,,. UN ALTRO TELEGRAMMA dell’Associazione nazionale mutilati di guerra alla delegazione italiana all’Onu, nell’imminenza della discussione del ri corso austriaco sull’Alto Adige: “Delegazione italiana Onu New York. Mutilati guerra italiani auspicano preci so chiarimento reale situazione Alto Adi ge confidando illuminata et energica di fesa dignità et interessi nazionali et in viano delegazione italiana Onu fervido augurio pieno successo — Pietro Ricci

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Realtà sudtirolese
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Page 8 of 12
Date: 25.02.1961
Physical description: 12
). Sappia, sig. Poier, attuale sindaco de di Salorno, che certi sistemi che per troppo tempo potevano egregiamente funziona re, ormai non funzionano più: i sistemi con i quali si montava per gretto interes se l’opinione pubblica italiana contro i sudtirolesi — vedi “Il Messaggero,, — on de ottenere il rifiuto delle loro legittime richieste — a Trento come a Roma. Non sono più solo i sudtirolesi, sono e lo saranno in numero sempre più cre scente i nostri concittadini di lingua ita liana a protestare

. si brancolava nel buio più fitto perché si parlava di “eventualità degli incontri,, , di “voci del tutto premature e ipoteti che,, ecc. Al contrario il corrispondente viennese dello stesso giornale, la sapeva alla stes- REALTÀ SUDTIROLESE N o. 4 I giornali nazionali avevano di recente riportato la notizia che su un muro di cinta dell’ambasciata italiana di Bonn sa rebbero apparse di notte delle scritte in bianco e rosso quali: “il Sudtirolo è te desco,, , “autodecisione per il Sudtirolo,, , e che sarebbe

a Bonn, così tempo fa anche a Berlino ci furono del le vibrate proteste italiane e grande pub blicità in Italia. Potendo contare sull’estrema sensibi lità, anzi sulla suscettibilità italiana e sui conseguenti riflessi negativi nell’opinione pubblica italiana, non occorrebbe mol ta astuzia per tentare la ripetizione di sa ora (Vienna 9 c.m. notte) molto più lunga, potendo comunicare: “Con tutta probabilità il prossimo in contro italo-austriaco per l’Alto Adige avverrà a Klagenfurt, in Corinzia

di bordo nella vana speranza di poter uscirne comodamente con qual che concessione in direzione di un'auto nomia de-facto. Perché in questo caso i soloni della di plomazia italiana una volta tanto avreb bero frainteso l’accondiscendenza au striaca di continuare in ispirito europeo le trattative nonostante il diniego asso luto di Segni a Milano; questa buona vo lontà austriaca non comporterà di certo la rinuncia, e nemmeno un cedimento, in merito alla richiesta sudtirolese per una sostanziale

fascista romana. Quanto è “successo,, a Berlino ed a Bonn era semmai uno scherzo di fronte ai fat tacci di Roma e di Bolzano. Così da parte italiana, a forza di pre occuparsi troppo di un formale prestigio, si arriva a fare, involontariamente, il gio co dei comunisti. La combattenti e reduci CRN CRI roccatorte dei lasciati Apprendiamo dalla stampa che il prof. Italo Maffei, vicepresidente della federa zione combattenti di Bolzano, ha tenuto su invito della federazione romana del l’Associazione

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Realtà sudtirolese
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Page 10 of 12
Date: 25.01.1961
Physical description: 12
111 ■ 1111111111111111111 ~ Gli Ultras «Bolzano Nuova» organo deM’ccUnione Altoatesina» (Continuazione dei. numeri 2 e 6 1960 di «Realtà Sudtirolese») (TERZA PUNTATA) In questa puntata riportiamo alcuni brani tra i più significativi della prosa di “Bolzano Nuova,, organo dell’“Unione Altoatesina,, che iniziò la sua pubblica zione nel 1950. Nel maggio 1955 essa do vette sospendere le pubblicazioni, essen do l’Unione altoatesina diventata invisa ai partiti italiani per i suoi orgogli elet torali

finto di ignora- 10 REALTÀ SUDTIROLESE MERCOLEDÌ, 25 GENNAIO 1961 - No. 2 re che questa terra fa parte della Repub blica italiana, e che il gruppo etnico ita liano ha pur le sue esigenze; che hanno tentato di creare una politica sociale avulsa dal quadro dell’unità dello Stato e della Repubblica; che hanno creato, infine delle situazioni insostenibili ecc. ecc. La responsabilità degli ultras Ammettiamo con gli ultras di Bolzano, il cui organo magno tra il 1950 e il 55 — a parte il quotidiano “Alto

Nuova,, , in data 26-4-1950 af fermava: “Come primo atto della nostra azione abbiamo messo un velo su molti ricordi e non solo su quelli che si ricollegano agli strazi del periodo che nel tempo ha origine nella data 8 settembre 1943, ma anche su quelli penosi che si ricollegano per le opzioni. . . „ “La nostra “Unione,, vuole svolgere i suoi compiti, disimpegnare le sue fun zioni, per seguire i suoi ideali, per riven dicare un elementare diritto: quello di vedere noti solo difeso ma sempre più

valorizzato il lavoro e le sane apprezza bilissime attività di tutti i cittadini di lingua italiana qui residenti, i quali so no diventati molti .. . i loro interessi si identificano con gli interesi del Paese...,. Per gli ultras di Bolzano e il loro or gano “Bolzano Nuova,, quanto il fascismo aveva perpetrato nel Sudtirolo era opera meritoria. Difatti le prebende da loro ot tenute erano merito della tessera fasci sta, mercé la quale a suo tempo poteva no spadroneggiare per Bolzano. E gli ul tras

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Realtà sudtirolese
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Page 11 of 12
Date: 10.11.1960
Physical description: 12
. Perché i cittadini di lin gua italiana non possono fare altrettanto, esponendo però bandiere di più modeste e serie proporzioni? Siamo certi, quindi, che tutti sentiranno il nobile impegno di accogliere l’invito lanciato dalla Sezione ex combattenti. Che il 4 novembre, da ogni finestra e balcone delle abitazioni italiane, sventoli il tricolore che tutti amiamo! Il nostro commento sarà brevissimo: In questo modo la bandiera nazionale dovrebbe essere simbolo di divisione e non di unione. Questo

passo del lunghissimo commento che “L’alpino„ dedica in pri ma pagina a questa lettera anonima: .. Sul problema dell’Alto Adige noi abbiamo partecipato con serietà e fer mezza per esprimere il nostro pensiero che non ammette dubbi di sorta e che si riassume ancora una volta nella afferma zione che la terra della nostra penisola, fino al Brennero, è tutta terra italiana. Questa volta però, lo stupore che ci fa trasecolare è dovuto al fatto che quel lurido foglio non parla solo della provin cia

l’altro: “La Sezione ex combattenti e reduci di Bressanone, accogliendo l’invito del Comitato nazionale “onore alla bandie ra,, , costituito nel 1955 con la finalità di promuovere iniziative idonee ad alimen tare in ogni classe sociale il culto del tri colore, ha deciso di promuovere in oc casione della ricorrenza del 4 novembre una campagna fra la popolazione di lin gua italiana per invitarla ed esporre la bandiera nazionale ... no ufficiale dell’associazione nazionale al pini, associazione forte

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Page 12 of 12
Date: 10.09.1960
Physical description: 12
di rappresentanti ufficiali del suo partito passarono diverse ore con i capi della Volkspartei. . “l’Austria accetta ben volentieri l’appoggio della Russia . . .,, “. . . Alcuni dirigenti della SVP hanno confessato all’autore, davanti ad una bot tiglia di buon vino, che per ottenere la unione con l’Austria, essi devono accetta re aiuti dalla Russia in campo propagan distico. Ed essi desiderano, anzi voglio no accettare questo aiuto,,. “. . . Molti dei suoi dirigenti sono co munisti nelle loro idee, comunisti

. Questo è un fatto reale, però si trat ta di un comuniSmo di marca italiana, aperto e familiare, che non può recare nessun danno a Bolzano, dato che questa provincia è la più ricca d’Italia e l’uni ca che abbia un bilancio annuale in at tivo . . .„. Ed ora veniamo alle accuse e dell’Au stria e dei sudtirolesi di pangermanesi- mo e di nazismo. “. . . Il pangermanesimo è molto caro al cuore di ogni austriaco . . .„ “con 1’An schluss dell’Austria alla Germania, la atmosfera politica di Bolzano cambiò

, era na turale che i confini settentrionali d’Italia avrebbero dovuto essere ampliati. . .„ “. . . La posizione dello stato fascista era semplice ed appropriata al momento. La provincia di Bolzano, chiamata spes so Alto Adige, era italiana in base a un trattato internazionale, per definizione geografica e per esigenze di difesa . . .„ “. . . A dispetto delle proteste tedesche che i Fascisti favorirono l’industrializza zione, i registri mostrano che mentre quasi tutti gli investimenti industriali

erano privati, il Governo elargiva grandi somme per l’incremento della produzione agricola nella provincia di Bolzano . . .,, De Kassel e l'accordo De Gasperi-Gruber: “. . . è bene prima di tutto ricordare che legalmente, geograficamente e moral mente la popolazione è italiana, italiana per governo, per patti internazionali e per nascita, se si eccettua la vecchia ge nerazione, della quale però non rimango no molti rappresentanti . . .„ “. . . I tedeschi possono votare alle stes se condizioni degli

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Realtà sudtirolese
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Page 12 of 12
Date: 25.11.1960
Physical description: 12
alle aziende, la quale per la “Unione Altoatesina,, doveva significare trattamento di privilegio per le aziende italiane operanti nel Sudtirolo . . . E “Bolzano Nuova,, continuava: “L’on. Degasperi ha dimostrato di avere esatta informazione circa tutti gli aspetti della situazione, riconfermando il suo particolare interessamento per la soddi sfazione delle accennate esigenze, nei li miti naturalmente delle possibilità finan ziarie e nel quadro di una politica ri- costruttiva di collaborazione, per quanto

riguarda i problemi dell’ordine culturale, linguistico e scolastico,, . . . “La sensibilità del capo del governo a questi problemi ci offre la garanzia che in una atmosfera di serena giustizia la posizione del lavoro italiano sarà tutela ta sotto il duplice profilo nazionale e so ciale. L’“Unione Altoatesina,, penserà e agirà in modo che gli obbiettivi non sia no all’orizzonte dell’azione velati,,. Questo avvenne nel 1950. Siamo ora nel 1960. I nostri lettori italiani capiran no se ci asteniamo

una inchiesta parlamentare nel Sudtirolo, inchiesta che avrebbe distrutto il castel lo di calunnie e bugie contro i sudtirolesi propagandate da loro ai quattro venti. Questo, infatti, è il brevissimo com mento di “Bolzano Nuova,, , organo ma gno dell’“Unione Altoatesina,, e quindi degli ultras di Bolzano, all’appello dello on. von Guggenberg: “Si deve purtroppo lamentare un at teggiamento, da parte di certi esponenti del gruppo etnico di lingua tedesca, che è contrario ad ogni intenzione di leale

Spedizione in abbonamento postale (Gruppo II) autorizzato dalla Direzione P. T. di Bolzano N. 35962/3 in data 1 settembre 1960 ABBONAMENTI Conto corrente postale N. 14/6895 annuale L. 1 200 copia arretrata L. 100 Amministrazione e redazione: Bolzano, Via A. Diaz 35, Tel. 31 1 19 Amministrazione trentina: Trento, Via A. Diaz 8/11 p. - Tel. 32132 Stampa: Tipografia Ferrari-Auer, Bolzano ELLA VICINA SVIZZERA coabitano quattro popoli di lingua diversa: tedesca, francese, italiana e ladina. Nessuno di questi

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Page 3 of 12
Date: 10.05.1961
Physical description: 12
della nostra mi noranza, per la quale pure dalla stessa Costituzione italiana sono garantite nor me particolari di tutela. Nessuno è autorizzato ad esprimere so spetti fino a quando non esistano prove o per lo meno dei punti di appiglio. Dob biamo comunque chiederci a chi possa no giovare in questo frangente politico attentati del genere e chi ne possa trarre del vantaggio politico. Indignato l’esecutivo ha preso atto dei provvedimenti draconiani del ministro dell’interno Sceiba del 16 aprile c.a

., in risposta ad un attentato commesso nella stessa giornata a Termeno da persone sco nosciute. Non possiamo che considerare come una pura rappresaglia politica tale provvedimento del ministro, che non si trova in alcuna relazione con i compiti della polizia italiana. Che cosa infatti potrebbe avere a che fare la costruzione dì caserme, di alloggi, nonché la istitu zione di un asilo infantile italiano, con la individuazione degli autori di un at tentato dinamitardo? Tale nostra doman da è tanto più

giustificata in quanto “il provvedimento da tempo preparato dal Governo italiano,, , come informa l Ansa, “deve servire a rafforzare la presenza del la popolazione italiana in provincia di Bolzano,,. Lo Svp protesta recisamente ed energicamente contro ogni sospetto di natura collettiva, nonché contro rappre saglie nei confronti di intere comunità e contro tutte le misure unilaterali di po lizia,,. e la speranza. La fiducia che gli autono misti siciliani si rendano conto del gra vissimo pericolo

disciplina di partito in fun zione romana, assurda, anzi, dannosa nei riguardi delle esigenze le più elementari in sede regionale. Del resto bisogna es sere ottusamente centralista per non com prendere che formule valevoli in qual che modo al centro non valgono sempre e non possono valere in sede regionale. Aggiungasi che nel caso della Sicilia la eventuale unione delle stesse forze con vergenti a Roma sarebbe frustrata se non altro perché troppa poca risulta essere la loro consistenza nella Sala

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Page 11 of 12
Date: 25.11.1960
Physical description: 12
la sua ca duta, Velemento italiano non è andato in aria, come aveva pronosticato l’avv. Ven trella. Tutt’altro. Il seme sparso dalla Unione era stato raccolto dai partiti ita liani in provincia di Bolzano, i quali sal vo rare eccezioni facevano di tutto per gareggiare con i neofascisti. Ma, fatta questa digressione, torniamo alla cronaca del congresso. Il dott. Milone di Bressanone, occupan dosi dell’attività di “Bolzano Nuova,, , aveva chiesto una rubrica permanente per la segnalazione di tutti

gravi accuse generiche con tro la popolazione sudtirolese. Eccole: 1 ) Come si spiega la continua e nutrita immigrazione nel Sudtirolo di elementi provenienti dalle province della Repub blica, immigrazione oltremodo massiccia proprio negli anni dal 1948 in poi? Chie- Nel numero 2 di “Realtà Sudtirolese,, e in altra parte del presente numero ab biamo parlato e trattato dell’intenso la vorìo svolto dall’“Unione Altoatesina,, al fine di ottenere che i governi italiani non provvedessero all’attuazione

dell’ac cordo di Parigi e neppure alla realizza zione dei dettami dell’articolo 6 della Costituzione. Purtroppo tale lavorìo fu coronato da successo. Citiamo a riprova pochi esempi: Il Presidente della Repubblica e r "Unione Altoatesina,, Riportiamo dal giornale “Alto Adige,, del 24-1-1950: “In relazione alla legge per le elezio ni comunali in Alto Adige, l’“Unione Al toatesina,, come è noto, aveva pre so nettamente posizione interessando te legraficamente il presidente della Repub blica e gli organi

casi non vengono finalmente e concretamente ci tati? Se avremo i dati per offrire la con tropartita, ci impegniamo sin d’ora di ri spondere in merito e di aprire il dialogo. E non dovrebbe poi essere cosa difficile fornirci tali dati, potendo, disporre di materiale che comprende un periodo di ben oltre dieci anni. Coraggio, quindi, e fuori con questi ca si. Ne aspettiamo l’elencazione! presidente dell’“Unione Altoatesina,, una lettera della presidenza del Consiglio dei ministri relativa

all’argomento, nel te sto della quale si dice, fra l’altro, che il progetto di legge come lo dispone lo sta tuto speciale, aveva formato oggetto di comunicazione al governo tramite il Commissariato di Trento. Dopo debito esame, in sede competente, è stato dispo sto il rinvio — continua la lettera — ai sensi dell’articolo 49 del citato statuto del disegno di legge stesso, perché eccedente la competenza del Consiglio regionale. Alla lettera la presidenza dell’“Unione Altoatesina,, aveva risposto con

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Page 12 of 12
Date: 25.09.1960
Physical description: 12
Gli uliras diai 1948 in poi: L’Unione Altoatesina Nel lontano febbraio 1950, in un ci nema di Bolzano, tenne la sua assemblea generale l’“Unione Altoatesina,, , che si era costituita nel 1948 “come movimento sorto al di fuori dei partiti, cioè apoliti co,, , con la missione patriottica di bat tersi “esclusivamente per la difesa del lavoro italiano in Alto Adige,,. Citiamo dall’“Alto Adige,,: Nella sua relazione al congresso il pre sidente dell’Unione “ha riaffermato, al di fuori e al di sopra

condizione di poter parlare e corrispondere con il ca po dell’Ispettorato dell’Agricoltura nella propria lingua materna . . . Dobbiamo tranquillizzare la curiosità di qualche lettore: del direttivo della Unione Altoatesina non faceva parte l’ex segretario provinciale della de ed attua le assessore ai LL.PP. del Comune di Bol zano, sig. Amerigo Finato, poiché egli, come molti altri, nel 1950 non era anco ra immigrato nel Sudtirolo. Il turno per la sua “primavera,, era venuto solo qualche anno dopo — rag

giungendo l’apogeo —, quando nel 1956 l’ex presidente di emergenza ed allora ministro degli interni on. Fernando Tam- broni tenne rapporto ai sindaci sudtiro lesi e quando i cattivi sudtirolesi osava no oscuri piani, secondo i quali avrebbe ro inteso attentare contro il presidente della Repubblica, in visita a Bolzano, a mezzo di razzi antigrandine appostati sul Virgolo e diretti a piazza Walther. Ma di queste scellerataggini parleremo un’altra volta. Torniamo aIl’“Unione Al toatesina,,; ne avremo

da occuparci nel la prossima puntata sul suo congresso celebrato a Bolzano nel marzo del 1951 e in proposito non farà male dare poi un’occhiata alle amenità pubblicate dal l’organo dell’Unione, “Bolzano Nuova,,. Non ci si accusi di empietà: è vero, 1 “Unione Altoatesina,, è morta da un pezzo e con essa è passato ad altri lidi il suo organo “Bolzano Nuova,,. FRUTTI DELETERI Il lavorìo dell’“Unione„ e del suo or gano “Bolzano Nuova,, però ha reso i suoi frutti, frutti deleteri non solo per il prestigio

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Page 1 of 12
Date: 10.06.1961
Physical description: 12
di esprimere in argomento la no stra opinione. Ammettiamo anzitutto, non nascon dendo la nostra soddisfazione, che da Milano a Klagenfurt un progresso è stato fatto. A Milano la diplomazia italiana riteneva tattica opportuna il rifiuto pe rentorio e categorico di entrare nella discussione della questione. A Klagenfurt la tattica seguita a Milano fu abbandona ta. A Klagenfurt da parte italiana si di scuteva, anzi ci si addentrava nei detta gli della questione, anche in quelli di se condaria importanza

a Zurigo la diplomazia italiana potrebbe forse tentare di guada gnare tempo. Riteniamo però che dovrebbe essere interesse della diplomazia italiana con cludere quanto prima, perché ormai la questione del Sudtirolo va incancrenen dosi. Guadagnar tempo potrà essere una ricetta valida in altra situazione e con altre premesse. Nel caso del Sudtirolo, perdurando ormai il problema da troppo IN QUESTO NUMERO TROVERETE: Mantova benemerita Revoca della cittadinanza “Berg-Isel-Bund„ e “Dante Alighieri» Bilancio

gravi pre occupazioni. Difatti non basta la buona disposizione di discutere; essenziale deve essere, specie per noi sudtirolesi che sia mo pars in causa, non tanto come si di scuta bensì di cosa si discuta. Senza mez zi termini diremo che a Klagenfurt da parte italiana non si è discusso affatto della modifica dello statuto di autonomia vigente e men che meno si è accettata la discussione del petit sudtirolese per una effettiva e sostanziale autonomia per il Sudtirolo in base al disegno di legge pre

sentato nel lontano 1958 dai parlamen tari sudtirolesi ai consessi legislativi ro mani. A Klagenfurt la parola d’ordine della diplomazia italiana suonava: rifiu to categorico e perentorio alla modifica dello statuto di autonomia. Comoda la posizione della diplomazia italiana a Klagenfurt; per essa lo statu to di autonomia vigente doveva rimane re tale e quale ed i necessari migliora menti ad una situazione insoddisfacente, anzi insostenibile, dovrebbero avvenire unicamente in sede regionale, a Trento

quindi. A Klagenfurt poi la diplomazia italiana si limitava ad una semplice elen cazione di ipotesi, assicurando nello stes so tempo e tardivamente lo studio delle relative possibilità. Sempre però inchio dandosi sulla regolamentazione in sede regionale. Si arrivava persino al punto da attribuire alla regolamentazione in sede regionale una portata più impegna tiva per quanto attiene le necessarie ga ranzie di durata e di consistenza delle concessioni. Possiamo esimerci da ulterio ri commenti, sicuri

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Realtà sudtirolese
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Page 5 of 12
Date: 25.11.1960
Physical description: 12
Le carte in regola Amministrazione sudtirolese corretta Sui giornali di lingua italiana della re gione e conseguentemente sulla stampa nazionale si poteva particolarmente ne gli ultimi mesi leggere di frequente che i sudtirolesi, una volta ottenuta l’autono mia integrale per la provincia di Bolza no, farebbero i cittadini di lingua italia na oggetto di sopraffazioni, di vessazioni, di oppressione, e via dicendo. Ci si sforza quindi nel fare le più ne re previsioni circa paventate ingiustizie

che da parte dei sudtirolesi dovrebbero essere commesse in futuro ai danni de gli elementi di lingua italiana. Nel contempo si ribadiva che l’attuale ordinamento regionale era la soluzione migliore, dove la maggioranza di lingua italiana amministrerebbe con senso di giustizia e costituirebbe l’elemento equi libratore nelle controversie fra i diversi gruppi etnici conviventi in regione. E’ evidente che con tali affermazioni la stampa italiana tende ad incoraggia re e a mantenere viva l’opposizione

con tro la concessione di una autonomia in tegrale alla provincia di Bolzano. Ma tali prese di posizione della stam pa di lingua italiana ci offrono lo spuntò per fare alcuni paragoni tra il compor tamento dell’amministrazione provincia le di Bolzano, con maggioranza di lingua tedesca, e l’amministrazione regionale, con maggioranza di lingua italiana. All’uopo giova far precedere un breve esame della struttura burocratica dello ente provincia (Bolzano) e dell’ente re gione (sede Trento). ’ E’ noto

provinciale di Bolzano non esistano impiegati di lingua italiana, oppure, solo in numero esiguo. In base alla legge presso l’amministra- zione provinciale di Bolzano due terzi dei dipendenti devono appartenere al gruppo linguistico tedesco ed un terzo a quello italiano. Presso l’amministrazione regionale il rapporto è inverso, e cioè, due terzi del gruppo linguistico italiano, ed un terzo di quello tedesco. Nelle seguenti tabelle vediamo come questo criterio è stato rispettato. Amministrazione Prov.le

italiana. Amministrazione Regionale di Trento Totale posti: 853. Posti spettanti in base alla legge: Gruppo linguistico tedesco: 276; grup po linguistico italiano: 552; gruppo lin guistico ladino: 25. Posti effettivamente occupati dai sin goli gruppi linguistici: a) Carriera direttiva: Unità 121 di cui 25 al gruppo lingui stico tedesco; 95 al gruppo linguistico italiano; 1 al gruppo linguistico la dino; b) Carriera di concetto: Unità 167 di cui 30 al gruppo tede sco; 135 al gruppo italiano; 2 al grup

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Page 10 of 12
Date: 10.09.1960
Physical description: 12
La mano (CONTINUAZIONE DALLA 1. PAGINA) fido degli italiani di Bolzano; difesa di ufficio che in ultima analisi va a pro di certi interessi di una sparuta schiera di professionisti di patriottismo pro doma sua. Di tutto questo essi non devono preoc cuparsi, perché purtroppo Vopinione pub blica italiana è stata lavorata anzi mon tala da molti anni e crede quindi cieca mente. Non nutriamo eccessive illusioni. Assol viamo semplicemente al nostro dovere se riportiamo di seguito le autorevoli non

ché impegnative dichiarazioni fatte re centemente da rappresentanti qualificati del popolo sudtirolese; dichiarazioni che hanno come tema il rapporto di convi venza tra i sudtirolesi e gli italiani resi denti in provincia di Bolzano. Ci limiteremo a riportare le dichiara zioni fatte ultimamente come segue: DOTT. SILVIUS MAGNAGO (Presidente della SVP) al Congresso straordinario del Partito tenutosi a Bolzano il 7 mag gio 1960. . . . Da parte italiana si dichiara e si ri pete con insistenza, che non

può essere concessa l’autonomia regionale al Sudti- rolo, perché i sudtirolesi, che detengono ancorsempre la maggioranza (nella pro vincia di Bolzano) opprimerebbero i cit tadini di lingua italiana immigrati nei quarantanni trascorsi, minando la loro esistenza. Questa motivazione è una scusa oltre modo comoda — già si fa di tutto per trovare un pretesto! Con questo prete sto si arreca però a noi sudtirolesi grave offesa. E’ poi un ragionamento di mera oppor tunità il presupporre da parte italiana

continue rebbero a far parte integrante della na zione italiana, che avrebbero quindi a di sposizione l’apparato dello Stato ecc. Non si può obiettivamente parlare nel loro riguardo di una minoranza che dovrebbe godere con norme internazionali di spe ciali garanzie. Questa impostazione da parte italiana si basa su due valutazioni errate: — anzitutto o si ritiene di essere mi gliori e più giusti e ci si attribuisce quin di capacità delle quali noi sudtirolesi di difetteremmo; — o si presume che da parte

sudtiro lese si adotterebbero gli stessi criteri di trattamento dell’altro gruppo linguistico, criteri come purtroppo finora furono perseguiti da parte italiana nei nostri confronti. Nel primo caso si pecca di una vana su perbia, perché si ritiene di essere miglio ri dei sudtirolesi. Nel secondo caso si ar reca offesa al popolo sudtirolese. Ragio nando così non c’è via d’uscita. Io sono fermamente convinto che i con cittadini di lingua italiana nel Sudtirolo avrebbero da lungo tempo compreso

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Page 3 of 12
Date: 10.12.1960
Physical description: 12
I MATRIMONI MISTI lllllllllllllllllllllllllllllHIIIIIIIIIHIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIItllllllllllllllllllllllllllI. Il "razzismo,, sudtirolese: ; mi ■■ 111111111111 ■ 11111111 ■ 1111111 ■ 111 ■ ■ 11 ■ 11 i 111 i i ■ li 11111 ■ i ■ ■ imi iimiiiimimiiiiimT Da anni la stampa italiana e specie quella nazionalista monta l’opinione pub blica accusando i sudtirolesi di razzismo e nazismo nonché di intolleranza nei con fronti della popolazione di lingua italia na residente nel Sudtirolo. Denigrazioni

al cospettoxdeH’Onu Recentemente si è dovuto constatare un crescendo impressionante in tale di rezione e cioè in occasione del dibattito sulla questione del Sudtirolo davanti alle Nazioni Unite. Quanto dalla stampa era stato prefabbricato, in quell’occasione, fu fatto irresponsabilmente proprio dalla più responsabile diplomazia italiana nel dibattito stesso all’Onu. Difatti tanto il ministro degli esteri Antonio Segni quan to il capo della delegazione italiana all’Onu Gaetano Martino in piena se duta

,,. voluto appellare sia alla vasta schiera dei delegati di stati ex coloniali, come pure fare leva sulla tuttora persistente osti lità nei confronti del nazismo. Nel mentre dobbiamo constatare che la diplomazia italiana, a corto di argo menti più probanti, non si peritava di lanciare accuse talmente gravi senza es sere nemmeno in grado di dare concreta dimostrazione delle accuse stesse, null’al- tro ci resta che deplorare simili metodi. Non crediamo, poi, che in vista di uno sperato temporaneo successo

la di plomazia italiana così agendo abbia fat to il reale interesse dell’Italia. Infatti non sono questi i sistemi per accattivar si la fiducia ormai tramontata dei sud tirolesi. E non saranno certamente i sud tirolesi a dimenticare accuse inventate di sana pianta come quelle formulate con tro il popolo sudtirolese dai rappresen tanti italiani all’Onu. Sappiamo peraltro che accuse di tal fatta sono atte a far presa solo in un ambiente quale è quello dell’Onu. E’ ne cessario quindi, se non altro per taccia

re di falso gli argomenti fasulli portati in campo dalla diplomazia italiana, a chiarire il più obiettivamente possibile la realtà delle cose nel Sudtirolo, tale quale essa si presenta a qualunque osservatore dotato di un minimo di obiettività. Visto siffatta impostazione dovrebbe essere facilissimo di comprendere, come noi sudtirolesi non possiamo in propo sito essere per nulla d’accordo. Perché i problemi etnici non si risolvono con la assimilazione forzata di un gruppo etnico compatto come quello

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Page 6 of 12
Date: 10.02.1961
Physical description: 12
La tattica italiana all’Onu Sotto il titolo “No alle tesi dei razzisti di Innsbruck,, la rivista “Risorgimento,, (Torino) ha trattato di recente diffusa- mente lo svolgimento del dibattito sulla questione del Sudtirolo dinanzi alle Na zioni Unite. Citiamo qualche brano del l’articolo soprammenzionato che si oc cupa della tattica adottata dalla diplo mazia italiana all’Onu: “Fra tutte le voci che si sono levate in Italia prima e dopo la discussione all’Onu della vertenza sull’Alto Adige, la più

controversia giuridica. La delegazione italiana ha compiuto bene il primo passo sostanziale (si veda soprattutto il discorso di Martino in cui, con voce soffocata dall’impeto, il nostro ex-ministro degli esteri ha spiegato ai appresentanti di un centinaio di Paesi come sia difficile in Alto Adige per una ragazza tedesca sposare un giovane ita liano senza farsi scrivere sulla porta di casa: “La felicità passa attraverso il tra dimento,,. Siamo grati alla rivista “Risorgimento,, per avere scoperto senza peli

sulla lin gua la tattica perseguita all’Onu dalla delegazione italiana. Del resto cose di questo genere le pensavamo; ne abbia mo semmai la conferma. Ci permettiamo però di fare in merito qualche considerazione: 1. Ci pare sistema troppo sbrigativo accusare oggi nel 1961 i neoiascisti di ostilità all’accordo De Gasperi-Gruber, come se essi e solo essi fossero responsa bili perché questo accordo, nonostante che sono passati 14 anni dalla sua firma, non ha avuto attuazione. Del resto, con monotonìa

pesante i responsabili della politica italiana hanno dichiarato fino a qualche mese fa, che la questione del Sudtirolo non esistesse essendo la mate ria di esclusiva competenza italiana. Qua le ultimo esempio di tale politica "lun gimirante,, ricordiamo quanto nella pri mavera del 1960 Fon. Giuseppe Pella, allora ministro degli esteri, ebbe a pro fessare in Parlamento. 2) Ormai le trattative italo-austriache sono imminenti. Quale sarà il comporta mento della diplomazia italiana? Non c’è via d’uscita

risorgimentale italiana, il cui centenario l’Italia democratica celebra nel corrente anno, di dare finalmente ai sudtirolesi quanto per diritto loro spetta. Del resto è anche in gioco il prestigio dell’Italia democratica professantesi di spirito europeo. 4) Perché sarebbe controproducente per il prestigio italiano che la questione del Sudtirolo dovesse in caso di falli mento delle trattative dirette italo-au striache, ritornare all Onu. Non ci sa rebbe più altra via. Difficilmente però la regìa potrebbe

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Page 12 of 12
Date: 25.01.1961
Physical description: 12
di poche set timane dalla loro elezione — quindi pri ma di avere la più minima prova in con creto —, di parzialità e di faziosità, sol tanto ed esclusivamente per gettare l’al larme nell’opinione pubblica italiana e per mettere le mani avanti. La fabbrica delle statistiche fasulle E) Statistiche fasulle e immigrazione “Bolzano Nuova,, del 4-2-1951: “La stampa nazionale occupandosi del le questioni atesine ha accennato al len to e graduale depauperamento del grup po etnico italiano . . . . . . Il numero

registri della popolazione della città di Bolzano contro circa 3.000 neoiscritti. (sic!). Se si tiene conto degli ovvi principi più sopra esposti che regolano i trasferimenti interni fra provincia e provincia e città e città non può certo non risultare evi dente che Vandamento quale lo si veri fica attualmente è anormale ... „ “Bolzano Nuova,, del 15-5-1955: “Ma il fatto è questo. Giorno per gior no, ora per ora, il gruppo etnico di lin gua italiana perde posizioni individuali e collettive

do in proporzioni molto più consistenti nel Sudtirolo che non quelli dati alla li sta sudtirolese della Südtiroler Volks partei. Gli ultras nostrani non avranno peraltro da preoccuparsi, poiché i re sponsabili della politica italiana e l’opi nione pubblica italiana credono cieca mente agli allarmi gettati e non si interes sano minimamente per accertare la ve ridicità del lamento nel confrontare il responso delle urne .. . Chi vorrà in simile situazione preten dere che i sudtirolesi possano prestare un benché

perfettamente ortodosso ai principi e agli orientamenti del Svp . . . metodi con i quali si reclutano gli elementi marginali del giornalismo italiano . . . Egli tuttavia non potrà recare gran danno alla situazione della Regione già così provata né alla comunità italiana così evidentemente e volgarmente tradi ta. Ma ciò non sminuirà la tendenziosità delle sue intenzioni od il carattere non univoco del suo atteggiamento. E se per ipotesi dannata deriverà della sua e da altre prese di posizione pregiudizio

formativo ed informativo del l’opinione pubblica italiana. Brutali era no i metodi usati contro coloro che for nivano un quadro possibilmente reali stico della situazione. Ma come diceva “Bolzano Nuova,,? “Noi neghiamo come italiani il diritto al signor Gaslini di chiamarsi italiano,,. Se si poteva usare una prosa di tale tracotan za nei riguardi di un corrispondente di passaggio a Bolzano, quale sarà stata la pressione nei riguardi degli italiani residenti in provincia? Tanto più che gli ultras avevano

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Page 1 of 12
Date: 10.09.1960
Physical description: 12
UNA COPIA L. 50 S. i. a. p. — GRUPPO II. REALTÀ SUDTIROLESE ANNO”f- NUMERO 1 - QUINDICINALE POLITICO - BOLZANO 10 SETTEMBRE 1960 Inisiandto il discorso Iniziamo la pubblicazione del nostro quindicinale politico “Realtà Sudtirolese,, con parole franche e leali in un mo mento cruciale per il destino del Sudti- rolo. “Realtà Sudtirolese,, è un periodico scritto da sudtirolesi e da autentici auto nomisti di lingua italiana che si rivolge ai cittadini italiani di Bolzano, agli au tonomisti trentini

ed all’opinione pubbli ca italiana. Il nostro programma? Poche parole: parleremo dei diritti, delle istanze ed esigenze del popolo sud tirolese, cercheremo di spiegare in modo concreto e realistico, risalendo anche al passato, i motivi che hanno portato alla precaria situazione del presente. Daremo ospitalità alle voci autonomiste trentine che hanno visto conculcate in dodici an ni di cosiddetta autonomia regionale le loro speranze da una politica largamente antiautonomista perseguita dal gruppo dirigente

trentino. Riteniamo poi di colmare con la no stra modesta presenza una lacuna da troppi anni esistente. Mancava infatti la voce dei sudtirolesi in lingua italiana, mentre gli ultras italiani di Bolzano po tevano spadroneggiare. Infatti da lunghi anni l’opinione pubblica italiana è stata sistematicamen te avvelenata; sicché la politica inaugu rata dal fascismo che tendeva all’elimina zione del popolo sudtirolese quale com patto gruppo etnico perdura. Non si ri nuncia al fine, si cambia solo il metodo

un crescendo impressionante diri genti politici di partiti italiani della Re gione e la stampa regionale di lingua italiana battono la grancassa contro la modesta richiesta dei sudtirolesi di avere Vautonomia regionale per il Sudtirolo. E si grida ai quattro venti che con l’au tonomia regionale per il Sudtirolo per gli italiani residenti in provincia di Bol zano inizierebbe il terrore e la mise ria che li costringerebbe a fuggire pre cipitosamente dal Sudtirolo. Non ci si preoccupa minimamente della realtà

non si preoccupa né il gruppo dirigente trentino, il maggior responsa bile dell’acuirsi della crisi, perché con la autonomia per il Sudtirolo cadrebbe il predominio di Trento su Bolzano; non si preoccupa la stampa nazionalistica di lingua italiana di Bolzano perché ca drebbe la “missione,, del difensore d’uf- (SEGÜE IN 10. PAGINA) I" REALTÀ” SUDTIROLESE esce il 10 e 25 del mese Direttore e responsabile: HANS DIETL Autorizzazione del Tribunale di Bolzano ST. No. 5/60 in data 24 agosto 1960

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Page 1 of 12
Date: 10.11.1960
Physical description: 12
risoluzione stessa. Faremo un’unica osservazione: la partita resta aperta e resta di competenza dello Onu. E’ stato reso impossibile il tentativo della diplomazia italiana di investire uni camente la Corte Internazionale dell’Aja della questione del Sudtirolo. Essa rimane quindi, a conclusione di questa prima fa se, problema eminentemente politico. E veniamo al problema di fondo. Dopo questo dibattito all’Onu e dopo gli ar gomenti scelti dalla diplomazia italiana per invalidare la tesi austriaca, il pro

esistenza quale gruppo etnico nel loro spazio di vita che si chiama Sud tirolo. Questa ormai generale sfiducia non po teva non aumentare visti gli argomenti addotti dalla diplomazia italiana nei di battiti all’Onu. Daremo in altra parte del periodico le citazioni più gravi fatte pubblicamente in aula nel palazzo di vetro, tralascian do qualsiasi ulteriore riferimento a quanto di più grave sarà stato detto die tro le quinte e nei contatti di corridoio. Ci sentiamo umiliati per il fatto che la diplomazia

italiana non si è peritata a ricorrere a simili espedienti. Attendiamo adesso la seconda fase, senza eccessiva La commissione politica speciale del- l’Onu ha approvato il 27 ottobre c.a. il seguente testo di risoluzione, evidente frutto di un compromesso perché votato all’unanimità: “L’Assemblea Generale, “ 1) considerato l’art. 68 dell’agenda, “2) considerato che lo ’status’ dell’ele mento di lingua tedesca della provincia di Bolzano è stato regolato dall’accordo internazionale fra l’Austria

e l’Italia fir mato a Parigi il 5 settembre 1946, “3) considerato che il suddetto accor do stabilisce un sistema inteso a garan tire agli abitanti di lingua tedesca la com pleta uguaglianza di diritti con la popo lazione di lingua italiana nel quadro di speciali misure dirette a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico dell’elemento di lingua te desca, “ 4) tenendo presente che una disputa fiducia che le trattative bilaterali abbiano positiva conclusione in quanto non possia

mo dimenticare come non dimentichere mo le gravissime accuse lanciate all’Onu dalla diplomazia italiana contro il popo lo sudtirolese. Non defletteremo dalle nostre richie ste, sapendo di avere dalla nostra, sia il diritto che la responsabilità per il futu ro della popolazione sudtirolese. Siamo poi convinti che anche tra i con cittadini italiani viventi nel Sudtirolo, nonché tra gli autentici autonomisti tren tini si farà strada la comprensione per il nostro punto di vista. Anche essi, a co noscenza della

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