In Austria insegnano l'italiano nei corsi serali, oltre al Comitato di Vienna della « Dante », anche le università popolari. Noi non ci siamo mai messi in concorrenza con insegnanti di italiano che operano in seno ad organismi austriaoi, perché sarebbe controproducente. Abbiamo sempre espresso gratitudine agli organismi locali, che operano in un campo, nel quale altrimenti dovremmo operare soltanto noi. Aiutiamo il lavoro che compiono le cinque università popolari, tenendo noi un corso speciale

Istituti di Vienna e di Innsbruek; essi si trovano a Salisburgo, a Linz, a Steyr, a Wels, a Viilach, a Kla- genfurt, a Spittal/Drau, a Graz, a St. Veit sul fiume Glan e a Amstetten, che si distingue per la sua instancabile attività dovuta ad un'unica maestra italiana residente sul posto. In generale gli insegnanti dei corsi di lingua della « Dante Alighieri », specialmente a Vienna, sono cittadini italiani diventati poi austriaci per matrimonio, ma laureati in Italia. I Comitati della « Dante

» in Austria sono, ad eccezione di quello di Vienna, presieduti tutti da cittadini austriaci. Noi abbiamo favorito questo e siamo anzi convinti che sia meglio cosi in quanto, per quelle ragioni politiche a tutti note, era necessario che una personalità locale si assumesse la responsabilità, proprio quando i Comitati della « Dante Alighieri » erano presi di mira con intendimenti polemici, non fondati, diffusi dalla stampa o dalla radio, come se si fosse trattato di una associazione contraria alla nazione

austriaca. Quindi il fatto che a Spittal/Drau, per esempio, il presidente del nostro Comitato sia il prefetto di quella provincia, che a Salisburgo sia il capo dell'azienda turistica, è servita anche a me, in altra sede, per incoraggiare talvolta i miei colleghi, presidenti di altri Comitati, o qualche collaboratore che per certe circostanze sembrava seoraggiarsi nella propria attività. I dati numerici relativi ai frequentanti i corsi tenuti dai Comitati della « Dante Alighieri » in Austria sono noti

. I Comitati operano tal- volta secondo i criteri che ci ha illustrato recentemente il dott. Bavaj, seguiti in Germania, cioé in collaborazione con le università popolari o altri enti culturali locali. E’ il caso di Linz, dove i corsi di italiano si svolgono sotto gli auspici del Comitato della «Dante», ma nella sede deirUniversità popolare di quella città, e il successo è evidente, oltre 700 allievi. Nelle altre città si agisce invece separatamente. Con- fesso che da parte mia, io ho sempre incoraggiato

popolare è una istituzione attivissima, molto e seriamente frequentata. L'attributo « popolare » puó essere interpretato in questo caso nel senso lato della parola, perché esse ospitano non soltanto quel pubblico che comunemente si chiama popolo, ma anche classi piú elette e colte della popolazione. Nei corsi liberi serali delle università popolari, e fra questi potrei includere quelli della «Dante» o dell’Istituto di Cultura, si iserivono anche professori universitari. Le università popolari

e quello inglese. II nostro non organizza corsi serali di lingua, perchè questo lavoro è affidato al Comitato della « Dante Alighieri », che nel nostro caso è del resto una cosa sola con I'Istituto di Cultura in quanto io ho l'onore di essere il direttore da quattordici anni dell’Istituto di Cultura e da altrettanti anni il presidente del Comitato della « Dante Alighieri ». Ebbene, mentre i nostri corsi serali sono frequentati da una media di 3-4000 alunni all'anno e quelli dell'istituto francese

di circa 1500-2000, quello inglese, non avendo molto pubblico, si limita, da qualche anno, a organizzare solo corsi di perfezionamento per insegnanti di scuole secondarie, compito che anche il nostro Istituto ha inserito nel com- plesso di tutti gli altri che gli sono affidati. Come s’é detto di sopra i corsi della « Dante Alighieri » di Vienna hanno raggiunto la punta massima semestrale due anni fa di 2.200 alunni. Per le note ragioni politiche abbiamo dovuto riscontrare negli ultimi tempi un certo

di promuovimento e di diffusione della nostra cultura in ogni settore, si è acquistato riconoscimenti e benemerenze. Ma oltre all'attività della « Dante » che opera esclusivamente nella Svizzera transalpina, ad alimentare la originaria insopprimibile italia- nità del Ticino, una italianità evidentemente non priva di aspetti e di problemi suoi, determinati dalla storia e dalla stessa situazione geogra- fica del Paese, vi sono assoeiazioni, quali i « Cireoli di cultura », che ra- ramente e non

seguita è la « Dante Alighieri » le cui manifesta- zioni vengono in piü luoghi considerate parte viva e valida dell'attività culturale del Paese. A favorirle, esercita impegnative funzioni il « Cen- tro di Studi Italiani » di Zurigo, che anche per la sua restante attività, — 203

durante il viaggio che avviene sia pur per ragioni prevalentemente turistiche. I dati in proposito sono molto eloquenti. II nostro Istituto o il Comitato della «Dante» è spesso chiamato a contribuire in qualche modo alla preparazione culturale di questi gruppi, come è dimostrato dal continuo, intenso movimento di diapositive intese ad illustrare determinati programmi di carattere culturale con conferenze, proiezioni di film, di documentari d'arte o di altro genere, anche turistico, con dischi

Weltgefühl der Alten, das wir für uns erwerben wollen « (Vittorino oder die Schleier der Welt, Stuttgart 1954, p. 182); ed a proposito di Sofocle: » Das Wort des Sophokles, nun lernen wir es erst begreifen: Vieles Gewaltige lebt, und nichts ist gewaltiger als der Mensch«, (Op. cit. p. 181); ed a proposito della Divina Commedia: »Aus tiefsten Pflichten des Gewissens hatte Dante die Frage nach der Seelenrettung vorgebracht, um jene, die gleich ihm ihn àhnlicher Be- drückung lebten, im dichterischen

entdeckte man dann Croce eher als Praktiker denn als Theoretiker der Literaturkritik, als deutsche Ausgaben des „Goethe”, des „Dante", des „Ariost, Shakespeare, Cor- — 183

der italienischen Kultur der schweizerische einer der bedeutendsten ist. An der Verbreitung der italienischen Sprache und Kultur arbeiten Institute und Gesellschaften (die « Dante Alighieri » und andere) aktiv und gropzügig mit: abgesehen von den stark besuchten Sprachkursen überstiegen die Veranstaltungen, vorwiegend Vortrage der wichtigsten Vertreter der italienischen Kultur, in den letzten drei Jahren die Zahl 700, davon etwa 400 allein in der transalpinen Schweiz. Die Sprachgrenzen schaffen

in Italien der Wert der an den österreichischen Hochschulen erworbenen akademischen Titel anerkannt worden ist. Die österreichische Bevölkerung aller Klassen hingegen nimmt be- gierig alles auf, was aus der italienischen ICulturwelt kommt. Die Abend- kurse für italienische Sprache und Kultur sind in keinem Lande so zahlreich und gut besucht wie in österreich; sie werden für Erwachsene von Volkshochschulen, von » Komitees » der » Dante Alighieri« und von anderen in österreich bestehenden kulturellen

der Mittelschiiler, denen ein Aufenthalt am Meere gewahrt wird, wenn sie die Reifepriifung mit Auszcichnung in der italienischen Sprache bestan- den haben. Das Italienische Kulturinstitut in Wien, das in Innsbruck und die elf in österreich bestehenden Örtsgruppen der Dante-Gesellschaft ent- falten eine reichhaltige, gründliche und rege kulturelle Tatigkeit, für die es keinen Vergleich gibt.