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7 R E r I ot . x I vij na, a Frontino te. (a)- Che entro le <Jìpi 'Re ti che , denominate Trenti- A?, folle vi tal Camello, sembra non potersi ragionevolmente negare, ne entro le medeiime determinarsi può, almeno sotto Trento (b), situazio ne più acconcia del nostro VOSTRE NT 0 al TrotuGR^CULUM R0~ M^JNORVM. Nè può non riuscir pregevole a Trento l'aver potuto 1© ftcfTo Cattilo col suo Esercito mettere toro piede , ed appostarsi nelle noftre contrade, l'aver qui avuto un Castello da rifugiarsi

.cauja „ Cafae quoque „ e che cantò ancora Virgilio Georg. Lib. 4. F. 324. „In fait us utrtimque gregem, atque in pafpua mittes. „ (b) Disti ialmeno fotto Trento , perchè il dotto e4 erudito Sig. Simon - Pietro JBartojommei è d' avvifo, che il Cailelio prefidiato da Catulo fia anzi un Caßello vicino a Bolgiano , e che però fe lo debba ricercar ( fopra Trento ) in una fitua%ione t ove piti firade qitaft al centro confiuifcpno, ed appunto a Bolgìano piti (irade confluifcono che dal Teorico, dalla

Piadelicia , e dal Ueno ivi portano ec. Quindi egli pensa, che il detto Caßello ßa quello $ che ora cbiantaft CASTEL FEùERf cioè C*4STRVM FOE DERIS, 0 pure fia flato ivi vicino. Ad ogni modo però egli fteifo ebbe a con- feffare ingenuamente: „ Che il Caßello „ di Catulo polla eifere flato Dos Trento, „ non è inverifìmile ; poiché anche in „ Trento fi unifeono più Ararle, che „ dalla Germania portano qua , e così ,, pure da Trento portano più strade „ per l' Italia. „ Il che può arguirli ancora dalle

quattro Porte di Trento , Porta d'Aquile#, detta dell' àquila , porta Feronefe di S. Croce, Porta Bre sciana di S. Lorenzo, e Porta Germa nica di S. Marcino- <?> ciò tanto fembra più verifimile , quanto che dopo la rotta de' medefimi Cimbri per lunga pezza di tempo i po poli Settentrionali perdettero il corag gio di penfare all' Italia. Ogni pru denza volea, che i Romani, sì fatta mente vittoriosi, proccuraflero rantolìo di rientrar nel pofleìTo di Trento , e di tenerlo qual piazza d' armi in ogni

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(1761)

Page 53 of 828

T R E V I U, tf zione a perpetua memoria de' Pofteri odorato Pubblicamente(a) Ma lafciando I a più e fatta difatnina di quella, e di più altre fimi«' li noftre- Lapide, a chi s'internò più di me in cali Anticaglie, rimet terò anzi il Leggitore a! Ragionamento intorno ad un Ifcrizione Trentina d' ijugvßo dell' Erud. Sig.Ab. Giangiacomo Barone Crefieri Accade mico Agiato 5 il quale non Pure ha diligentemente prodotte più Lapi de Romane, ehe Vantichità, e nobiltà di Trento ci fanno chiaramente

medefima, la Metropoli Nazionale certamente fu Trento ', e pag. 98. ebe la Città di Tren* to fia fiata la Metropoli della Rezia , /' off errarono già molti, e gravijfìmi Scrii-* ■tori j fopra <t quali, -avvegnaché non Trentini di patria , non può cadere fofpeU ■iò.icbelapajpone'iiegii abbia fpinti ec. Allo ft e fio Trento, qual princiU -pie Città della Rezia, non mancò nè il Campo Marzio (ö) , neppure, fc- creder vuoili alfe conghietture del prelodato Sig. Barone Crelferi, 1 Anfiteatro.;. Nè perdette

Trento il fuo pregio anche ne' tempi più baffi, mentre ebbe e Corte Ducale, e Scuola, e Ginnafio, e meritò è elf er trafcelto per la celebrazione delle Diete, e Congrefli Reali, e ne tampoco mancogli la Zecca ec. (c) g 2 XXVII. Ciò Tip 'il . titoli fi ha , norum. Altri Documenti in feguiro della , , j • ^ fi &iualA,.AL:c'*ìpa iwnftra Raccolta. rappoirjerèmo, onde ap » partici',- cJicTiemo non divenne già Città chiara , ed opulenta per il folo Concilio Ecumenico qui celebrato, feb- ben per altro

da quefto ricevette mag gior luftro, e splendore. Il voler far valere ad ifcredito di quella noftra Città certa Defcrizione della medefima, ben ché anonima, benché appafliónata, ben ché mancante in più altre Edizioni dello fteflò Concilio (anche in quella di Paolo Manuzio in Roma 1564. ) e benché •non fenza una fallica manifefta, fino a dire de' Pozzi di Trento in tempo d' in verno, che per tèmpus id aquis omnm meant, non può non fgmbrar cofa ftrana. E che e moicu oivciiu Od aicra ^ap Valerio figliuolo

di Cajù presto il Lettoli ivi pag. 130. (b) Su di quefto a fuo luogo rechete» WO più Documenti, e faremo vedere , che il Campo Marzio di Trento è fimi- gliaìite a quelli d' altre vetufte ed illu* •itri Città. (f) Che in Trento fi coniaflero Mo- iiete, denominate quindi Trentine, chi può dubitarne? In quefto fteffo punto mi giunge alle mani una Carta originale dell' Archivio di S. Michele di Trento, eh' è del 13d5.,in cui fi nominano du cente Libre ien&ÙQTHM parVQYUM Tridenti-

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(1761)

Page 48 of 828

xìvf DISSERTAZIONE vicini Er soni sopra Trento, qual gente troppo marziale, ed svezza alle*' armi 5 ut per 7R0VINCL.4M, cui prasfides ( parole dei Re Teodorico ) nuìiam fieri violentiam pattarti . (a) . Onde maraviglia non c, fé al me- defimo Re Tcodonco tanto fu a cuore tal Chiave della Tr ovina a , che com-- mi fé ( cit. t. 3. Epiß. 48. ) a Leodifredo Sajom di far sì, che nella pre^ fata Ferma fabbricassero il lor domicilio i Goti e Romani circumvkini. Nò di ciò pago e contento, ordinò

Z' Fcitrini ( £• 5- 9- ) dì cooperare a cinger di mura la Città di Trento , non e (Tendo dicevole , che l'aggravio fu d'uha cofa di cotanto universale importanza a* foli Trentini fofic addossata: ed anche ( L. 2. Epiß . 17- j volle'indiritta una fua Lettera Honoratis Tojjejforibm si>), Defenforibm & Curiaìibm TrU dentime (c) Civitatis. Quanto altresì fteffe a petto de' prischi Romani la Keila Trentina Veruca , negarlo non può chi ha in grado di probahU le, e di verisimile, che il Castello da ^Cattilo

l' Italiae , ed in altro il Trovinciae . Per Trovinciae non altro fembra poteri! intendere » che la (lignificata io una. lapida del Mufeo .Veronefe » alzata da un Centurione dèlia. Coorte prima di Cittadini Romani Ingenui in onore di Cecil io Cifiaco Fkelegato delict Tr&vimia Rezia ec. Quelli par mi più ve- fifiraile j che per lo più solesse trattenerli in Trento , anzi che in *Angufla nella Vin- delicìa, effendofi ritrovata tal Lapida nel Veronese confinante cai Trentino, no- mmandofi nella medesima

la Rezia prima della yindékia^ e ritrovandoli in Trento pene in Mundo fmgulare tenens ciati' flra Trovinciae , che che dica il Veliero troppo prevenuto per la Cua Einguß*.

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(1761)

Page 110 of 828

yAL DITTICO si fecondo: circiter an.LX. &c. Che fc incredibil sembrasse tanta anti chità della Chiefa di Trento, quan ta dal noftro Dittico vienci fùppofta, renderebbefi molto più superiore ad ogni credenza la fondazione della tette lodata Chiefa di Brescia , e di limili altre, che febben più vi cine a* persecutori de' primi Cri- ftiani , non pertanto z tempi appo solici, o a loro proflimi, tengonfi erette . , Similmente incredibil fa rebbe T antichità della Chiefa Lau- reacenfe nel Norico, che

dal la Let tera, di Simmaco Papa, scritta sotto l 'anno 504. prelTo il Pagi .all'anno 504. n. 5. lì dice ab ^Apoßolis funàa- ta &c. Su di che scrisse Marco Vel iero illuftre Scrittore L. z. Rer. $ók. foi. pj, 3j Haud multo polì 55 diritti Servatoris mortem Nori- 33 co Chriftianae pietatis splendo- 3, rem ilIuxilTe fama obtinct &e. „ Che anche nella fiottra Rezia, mas- imamente in Trento , penetrale rantolìo non meno il lume della Religion^ Criftiana , batta a per suaderlo la vicinanza con

, & semper „ Dominicus ager segete ditiorive- „ ftitur, dum grana, quae lìngula ^ cadunt, multiplicata nafeuntur. 3> Oltre di che le persecuzioni ebbero talora a mitigarli alquanto , ed a lasciar qualche respiro,alla medefima Chiesa. Nè fi dica, che per aver Trento ne' tempi delle persecuzio ni tanti Vescovi, vi volea maggior numero di Criftiani di quello, che le flesse persecuzioni permetter po- teano ; perchè di S. Gregorio Tau maturgo fi fa 3 che quando entrò nei Vescovado di Neocefarea in Ponto

, contar non potè più di diciassette Fedeli : Septemdecim erant fideles , cum espi Epifcopatum . Si fa iti oltre di S, Trocolo Vescovo di Ve rona, che se ne stava cum pane is Cbriflianis. Neppure fi opponga , che troppo tardo cessarono le fu- perdizioni del Paganefìmo nelle con trade di Trento, perchè troppo tar do ancora vennero esse a terminare non che nelle contrade di Verona, e di Brelcia, ma ben anche in quel le lìesse di Roma, centro per altro della Religione Criftiana , fino a scrivere nel terzo

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(1761)

Page 37 of 828

, e zelo di fondar la Chiefa di Trento, malgrado l 'idola tria trionfante nelle noftre contrade, e come Abbondanzio , che fegnaloflì cotanto nel Concilio Aquilejefe contra gli Ariani, svellerò non per tanto lasciato nel più profondo bujo del Gentilefimo, senza lume alcu no della Fede di Gesù Grift o, un paefe non più di dodici miglia dalla Cit tà difeoflo, quale fi è la Val di Non. Proverebbe, che nè tampoco le Chiese di Brefcia , e di Verona contar potrebbero tanti Vescovi, quanti ne annoverano, non

? (f) Qual ma raviglia, che Trento fielTo allora 'non foffc cfcnce dalle reliquie del Gentilefimo, fe tal esenzione neppur godettero nel secolo appresso nè e % Ro- (a) Affai più di dodici miglia è però difcoßo dalla Città di Trento il luogo, ove feguì il Martirio de' Tre Santi Anauniefi. (b) Che la Città di Trento non fosse allora per la maggior parte Pagana, lo proveremo più (otto. (e) Su di ciò parleremo nelle Note fopra gli Atti del medefimo Santo. La Suddetti ragione viea obbiettava dal Sig

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(1761)

Page 733 of 828

pcrcmptis vi&ar idem P a S- ö< *\ . , ' eraicuit &c „ E ed. 993, narra, che (/> Si avvera, che non furono 1 foli ' Miles Henrico collaterali* ex Triba Papi ». ». quali fcntenziarono a favore ' fat is Nobili, clava, quam ferox age- della Chiefe di Trento 1 mentre v' ha, in bat Caefaris ealeam auro micantem oltre ancor un Diploma di Carlo Re de ' iftu gravi perciìflit. » Ove fi av- Romani, e di Boemia del 134^ annef- verte, che la fama vuole , effere fiato fo alla Continuazione del, Codtce Wan : ¥ Autore

dì ciò Odorieus de Ann e Tri- ghiano num. CCC a. , lo cui 1 Vefcovi dentini* elibus. E fi nota, che „ Hoc di Trento nconofconfi mpfte & indebite quidem. contigit ( cit. col. 9P3* 2-C (cq. ) /pattati psr qu. Maynardum Tyrolenfem ' t ut in Aaaalihus. editis fcriptum. legi- Vredcceflbres <& Succeffores », e però, fi co- !' mus , Anno Dominicae Nativitaris manda, che loro facciafi la. riftituzioae ' LXXXXVil. poft ducentos &c mille, di più. Giurisdizioni,. Cafielli , Contee ^ ' XVU. Kai. Julii

&C. „ Ma. negli e Telo nei, che ad effiuTurgaronfi conira> Ì K3 Ii d'Italia del Sig. Muratoriall'An- ogni ragione , ex. 1307. Carta autentica dì Bartolommeo Vefcovo di Trento > contenente un Inveftitura data dal V?frovo Egmne ad ZJdalrico dàf. Torney in tempo > che E%elmo da Tfymano mfeflava la Chic- fa dì Trento. Ss ha nelle Giunte al Cod, Wmg. /e/, m. IN Xpì nomine. Amen . Die Veneris vigefimo quarto Februarii Tri denti in Epali Pal!atìo. Prefeatibus Reverendo Viro Dno Ergere Pe~ tro Abbate San&i Laurentii

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(1761)

Page 279 of 828

. ( la quai Opera fi può vedere preffo il Frehero To. 1«. Rer. Germanicar. Scriptor. ) ragionari-» doli pag. 608. della calata in Italia dello ftelfo Lodovico Bavaro per farfi scovo d'Arezzo Guidone Tarlati di [ riconoscere Imperadore, tanto non Pietra Mala , che dalle di lui mani il Bavaro in Tempio S, Ambrofii il- ìam accepit. Il Tracagnota eziandio L. 16. fot. 378. nomina ben è ve ro il Vefcovo d'Arezzo , ma non quello di Trento . Similmente TA- fi nomina il Vescovo di Trento y . che tra'Vefcovi

rammentanfi foltan- to i nomi Epifcoporum Caßellani de Veneta $ é Arecinenfis. Anche in una picciola Raccolta intitolata : Ludovici Bavarì Imp. Scripta ^Publica 1 appo 1q ventino Annoi. Bojor. Lib. VII. Cap. ft e (To Frehero ivi pag. 66-j. ac feqq XVII. n. 6. ove fa ricordanza del- ritrovo un Diploma dello fletto Lo* Ja fteffa Coronazione 3 accenna un J dovico del 1328. 3 . che porta il ti tolo : Sublimatio Caßrucii in Decern Lucae&c. in cui senza il nome del noftro Vescovo di Trento leggo : Venerabilis

Jacobus Epifcopus Caßel- lanus j Venerabilis Frater Bonifatius Vescovo di Venezia, ed un di Arezzo ma serba un alto filenzio fui Ve scovo di Trento. Egli erra bensì nell' avanzare > che il Bavaro ferreo. Diademate ex vet eri inßituto , a Vi» done Mala Tetra Arcbtmjßa Medio- Epifcopus Cbiromnps . Del detto» fi or na tur , perchè Guidone dì 1 Giacopo Vescovo Cafìellano 3 qual Pietra Mala non era Arcivescovo di I feguacc c fautore d'elfo Lodovico fi Milano j ma bensì Vescovo deporto parla preffo

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(1761)

Page 32 of 828

ritomavdo d'Italia in Germania , morijfe in chiamandolo Breduvvam, e Breduvam, j vii enfimi* vicino a Trento , e che le pie • vano tal luogo ricercali in poca. diftan-J^ tre ricordate dal Mariani nel fuo Trento da iiomagnano . Su del luogo , ove mort pag. 46L. ove parla di Romagnam fotto Lotario r non. fotto, ma fopra Trento a re n to, altro non f teM a pp !mtù c j y , linl fc | a Germania,, vegga fi pag. 2.05. e fe&' mmm« federale, riiato l mpcr ^„ c .della noftra W«. S '

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Page 676 of 828

DEL XI li. SECOLO. 57A ?>, g na 415, tócetiae notnen Campi Martii 1. de Geftis Treviror. cap. 4. Campus autem s adhuc fu pere/1 -, & eundem quoque pa- longitudine & latitudine fpatiofus Mortis vo* » tuilTe extra Civitatem Forojulienfem , cabatur, ubi tyrones inflruebantur. Qualor „ ubi generosa Juventus hafliludiis exer- ti confideri l'antichità di Trento a' tempi ,, cebatur nos ex veceribusChartis didici- de Reti, la celebrità dello flesso a' tempi « raus. ,, A quefti Campi Marzi potrà

fi conveniva a Trenta il Armata ec., non potrà non sembrar veri- Campo Marzio per esercizio delle armi, non simile il Campo Marzio di Trento nel fen- menò che alle prelodate Città jimpercioc- fo avvitato. chè non essendo mancato alla noftra Cìt- (b) Negli Midi ctlülh del Chiarissi- tà a'tempi degli antichi Romani un fa- mo Lodovico Antonio Muratori all'An- mofo Caftello, detto Ferma, e da Cassio- no MCCXXXVI. fi narra: „ Nel dì doro L. 5. Fariar. Epi(l. 48. chiamato Ca- A, 16. d'Agosto arrivà !' Irnperador

. Onde nel Glossario del Cangio v. d'Agoflo del medefimo anno tutti e due Campus Martins fi rapporta un' antica If- j Fratelli da Romano , sì Eccelino , che crizione, che dice : Qua in arcem eitur, Alberico, vennero in Trento ad incon- CampuM ubi ludunt &c. ; e fi riferifee in trarlo, oltre, che al dir di GoHchero Monaco L. LXXXV. 1241. filamento fatto dal Conte Ulrico J Ulten Crociato> in favore et Egnone Eietto di Breffanone, e di Federigo e Giorgio figli uoli del qu. Co. Okico cì Eppan , tratto

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Page 216 of 828

DITTICO I ßus EJ>ifcopi, & àquila Epifcopatus, ó* Civitatis Inßgnia &c. Ancor nelle Memorie ^Antiche . di Rovereto pag. 47. nella nota * fi atteftafopra una moneta ài Niccolò Bruna , e quindi fi arguifce non fuffiftere 3 che xAleßan drò Duca di Mazzovia, eletto Fefco- DO fAnno 14.24, fojfe il primo , töe la Zecca eli Trento riaprile. Ma per ritornar al noftro 1 Adelpreto, © fia .Alberto^ e dar del medefimo qual che maggior contezza , tratta dalle Carte autentiche deir Archivio del Cartello

di Trento , uopo c di fa- pere, eh effendofi in Riva di Tren to da alcuni eretta una Torre fen- za licenza del Vefcovo Federigo i 110 PredeceiTore, per la qual cola ufcì Ur * Laudo de^ VafTalJi della Curia, c he fi venifle rantolìo alla demoli zione z dimoftrato da quelli z che così l'aveano fabbricata, pentimen to del loro fallo, e rinunziato fo- P r a la fteffa ogni diritto , non fo- ™ ent:e demolita non venne , ma delia medefima furono con /ottima clemenza invefìiti dal noftro Vefco vo eletto

ad re Bum feudum, fecon- dochè canta lTnftrumanto del 1220. il primo di Settembre, regiftrato al num. XXXI. Cod. Wang, col titolo di Charta Turris de Ripa. Da altra Car ta bellamente fegnata ^Armo 1220. Inditi, 8. die Mercur. io. exeun. Ja- ftuar. fi ha, che in Trento nel Pa lazzo Vescovile alla prefenza dello ftciffo Vefcovo eletto, di Enrico De cano, di Gerardo Arcidiacono , di Odolrico da Sejano ec.z Tietro di Ma- lofcQ Giudice lelTc il Diploma di 11^ Federigo 11. Re de s Romani emanato in Augufta

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Page 399 of 828

dell* Ofpedale di 5. Qnc& pre fifa Trento s feguita fotto il Ve- feovo Salomons Tanno Ii8z. (329) Neil' Adelpr. Sci Caprafii. Nel Marcirò!. Vefcov. Rom. Ekmé- ìi. Ammoni. Cafti.uigent^ Felis, m. (fic) lAutiJJìod. Romani Epi. Nel Capitol. vi pud Capucrm. Nat- SS. Mar celli. Cn- flì. E mi Iii. Saturnini. In Gallia Ci- vitate ^Agenm. Sci Fidis Virginio. (330J Neil' Adelpr. Mani Epi & pp. Nell'Hinderb. Marci Taps. Sergi & Bachi mart. Juflint firg. & mart. Tad. Nel Marcirvi. Vefcov. Marcelli. Ut tur

. vigußi C. ( Matthaei ) Evan- gelifte. xjtpruhì. Nel 'Capitol. Rome nia iApi*~ Nat* 5. Marci Tape éf Conf. Eodem die. SS. MM. Sergii. & Bachi. Ipfo die. SS. MM. Marcelli. •& J$pu- le gii . (331) La qui detta Matilda forfè farà quella, che in una membrana * n parte corrofa dal tempo ( la qua! fi conferva nell'Archìvio Prepofitu- rale di Trento ) fi chiama Matelda um ■Jlngìora nepte ejus de loco No- NI Ottobre mìo , in fig ne Benefattrice della Chic® fa di S. Andrea di Torbole 3 fp&t> tante all

J Abbazia di S. Lorenzo di. Trento » mentre per appunto Ecck- fle San&i ^Andree de Turbole dedit jure proprietaria pro mime fue mer cede totam portionem cum cafis sortis vi ne is prati s arhoribus bufcaliis terri- ioriis- five in monte five in plano&c. Si dice Carta 0fferfiorii s , ed ha T^f- ■Bum in Curia, SanBi <dnàree ms T anno, e giorno non fi poflano ri levare. Bensì vi ß feorge il Mefe di Novembre, e l'Indizione fecon da . Onde per via de* fegai delle mani » del carattere > de' Teftimonj^ della

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Page 254 of 828

fi accerta 5 eh egli : fu de Ordine ^Alammorum . E quindi vienfi ottimamente ad in tendere il perchè talora in alcune Càrte fi appelli Fr. Henricus . Ma $ egli fu dell' Ordine degli vAleman- fìi y o fi a Teutonici p non può dunque crederli, come alcuni pretendono , dell'Ordine degli Erem, di S. ^gofimo. 1 In Trento v ove ora è l'ampio Morti fero delle RR, MNÌ. Örfoline -, v! fi trovava i! ^^ luogo abita— tato un dì da FratiAlemanni , di cui così fcrive ii Mariani nei fuo Trento pag. 180. „ E' notabile

in Trento il i5 Fralemano , che dovevo riporre tra' ai Luoghi Pii. Quefto è un Luogo i, di Commenda dell'Ordine Temo- 33 nico i e chiamato Fralemano qua- 33 fi Frate gemano . Fu eretto per 5>j hofpitar ! Soldati Alemani, oTeu- « tonici, che andavano alla Guerra yì- in Terra Santa z & indi venivano. u Hora resta inutile per queßo 'fine : ma come Luogo immune ; è 5) vilcgiato 3 ferve fpeifo d Afilo a '« Malfattori. Su '1 Frontifpizio del r DvdLKlLl<AKO . I57 „ la Porta fi legge : Merito facri Or- ,, dinis

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Page 265 of 828

i68 K N 0 T ve'/nbiis 12§6. tn quo D. Tbilippuw nomimi Trincipem . Querto Diploma fedelmente trafcritto lì darà nella preferite Raccolta. In altro MS. ritrovo, che il no- fìi'O Vefcovo F. Filippo rilafciò un Monitorio ad iflanza delle Monache di S. Michele fuori di Trento con tra Sinifcaldo ài IB? emoni co , che le moleftava per le Decime a Mano , il qual Monitorio è dato ....apuà Locum Omnium SanBorum XXVIII. Menßs lAugußi ann. izoo. Ritrovo in oltre, che nel 1302. ottenne vit toria contra

la Soldatesca mandata per riacquifìar Trento da Alberto del-/ la Scala: e che fotta-di lui'nell'an no 1303. era Decano del Capitolo Giskmberto di Campo , Vicario Gua- ìengo; e che teneva con effo lui F. Monomio da Godio , e F.Tellegvino di Trento dell'Ordine de' Minori. Ex Inflr. Rogiiis Riprandi q. Bonomi Ju- dicis de Tri dento 8. OEìobris 1303. in <_Arcb. Epifcop. Capjuìa 44. Qui giova tra feri vere quello nar ra di quello noftro illuftre Prelato il celebre Annalisa de' Frati Mino ri Luca Waddingo

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Page 591 of 828

milleftmo tefi i travagli dalla Chiefa di Trento po- trecentefimo oÜuagcfmo nono die tertia Mai) feia {offerti, folTe il primo il Vefcovo ^lef- Regnorum noßrorum *Atmo Bornie vkefimo frndro Duca di Mazovia a riaprir in I ren- fixto promanar um vero term decimo. Vi è fo to la Zecca, (c) Anche quella Donazione ha rap porto a Dio. (i) Seguì dunque l'elezion di Conrado , prima della Sentenza di lui dell'anno 1 151. tra Diplomi raccolti dal Franco. Nè rechi maraviglia il dirli in quefta noftea Carta

Epifcopus, quando nella feguente fi nomi na foltantO-Eieff«!; perchè anche nel Do cumento LXiLI. vedremo chiamato Vefco' uo chi non era più che Eletto. (e; In una. Cape qui trovo il Mono gramma . (f) Supporto che il Datum di quefta Carta f;a diverfo dall' ed appar tenga allo fklfa anno 1189., forza è il icritto jti mandatum Domini Regis Jo. Ca minen. Eleftus Cancellanti! , ed è avvalora to [uh Regie nofire Majeßatis fìgillo. Si con ferva nell'Archivio del Cartello di Trento. (g) Nel principio di quello

Diploma, e del precedente, come pure di altri in quefta Raccolta deferirti, v' ha un gran c. con entro alcune crocette, o cifre. Il Sig. Gianfranccfco Pi vati nel fuo Diz,io - vario Scientìfico v. Bolla nota, che nel Frontifpicio de' Diplomi Imperiali forma* van fi tre croci raffi in contrajfegno di con fermare ciò che nelle Lettere conteneafi. Le accennate crocette 0 cifre de' notili Di plomi fembrano equivalenti alle dette croci. LVI. 1189. Conrado IL Eletto di Trento riacquißa Fkmme dai Conti

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Page 512 of 828

DEL XII. SECOLO. a X X 0 T (a) /^He nel foflfe Vefcovo di Trento ^Idrico, o Ha *4ldrighet~ to di Campo, Jo abbiam già veduto pag. 6, (b) Questo Conterei Tirolo ora jldel- prcto , ora Alberto indifferentemente fi chiama, né fembra distinto da quello , di cui dice Radevico L. i. c. 37. nobi li! Comes sAlbertus de Tyrol, ad omnemvir* tut is commcndationem idoneus &c. Veggafi il primo Volume pag. 6. not. b. Quan to .poi al nome di Tirolis, o Tyrolis, leg- gefi prejJo il Lambecio Bibl. Caef

stella Carta ivi pag. 574. è no minato altresì un Bonufzeno 3 cui fi aggiun ge Cauftdicus. </) Similmente un Mrknus intitolato Msgifler. (?) Anche quefto Galileiano da Maderm forza è, che credali Cattolico, comeDio- AZIONI. celano del Cattolico Vefcovo di Brefcia ; (/;) Era dunque in Riva di Trento il nostro Vefcovo, e non già presto l'Impe- radore feifmatico. (i) Non potè chiamarli nè Santo , nè Beato, perchè era vivente. (k) In cafo dunque di neceflità di guer ra molto era egli lontano dal farla

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Page 41 of 828

TREVI ^4. xxxix *i ; quanto più fari credibile fomigliante continuazione di Vescovi iti Trento innanzi S. Vigilio, per la fteffa ragione? la non approvo in cutto la Critic 3 del Sig. Quadrio 3 mentre, ove v 'ha Y inte reffe della Tua Valtellina, panni anzi Scrittor troppo credulo, ed ove effo intere ffe -vi manca 5 tutt' all' oppofito Critico troppo fevcro j dico bensì , che le da lui ritoccate ragioni militai! non meno per 1' Anaunia , e molto maggiormente per Trento. E quanto alla ragione

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Page 232 of 828

Giudice venifle decisa. Ma rispo se il noftro lAldrighetto , che cum fit Epüs & perfona Ecckfiaßka coram eo convenivi non poßit a Laico. Su di che è da sapere quello leggefi in un Codice pergameno del 1236. , conservato ncll' Archivio del Ca- ftello di Trento, in cui sono nota- te più caufe, altre spettanti al Foro Spirituale, ed altre al Laicale. Leggefi dunque, che 3 , Dns Adelpretus Co- -- mez Tyrol, suit Porcfta5 Tridenti UtAL'Js-LKjliAPi.U . I 3 j z, an. I2Z5. ad an. 1236. usque ad „ finem fere

menfis Junii ; & facic- » bat rationem in Tridento per Ju- z, dicem fubftitutum. Ab eo tern- 3, pore jus reddidit alius Judex per j, D. Frid. Imp. conftitutus. „ II detto iJdelpreto Conte del Tirolo vien ricordato in un' altra Carta , che noi daremo a suo luogo , la quale ficcome ha la data : <Anm Dm I2Z6. Inditi. 9. die Mar tis 12. in frante yAugußo In Campo Martio fit a apud Civitatem Tridenti ; così dalla fletta raccoglie fi, che ebbe Trento, nella foggia d'altre Città principa li , il Campo Marzo

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(1761)

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. , allorché con unanimi voti trascelto venne nel 1595. i n Coadiutore con sutura successione del gran Vescovo e Cardinale Lodovico Madruzzo fuo degnissimo Zio. Nè ofta, che non fienfi prescritte Ferie pel noftro San to nello Statuto di Trento, perchè ordinariamente in tempo della di lui Fefta corron le Ferie per la Set timana Santa , e per il tempo Pas quale > per tacére il refto. E tan to dalla predetta fpezialità , e so lennità di Culto accordato al no ftro B. vfdelpreto , non può argo- mentarfi, che

sa di Trento a quello noftro San to Vescovo e Martire, gioverà al tresì il dare un' occhiata alla medé- lìma Brixia facra pag. e leg. ove iti difesa del Santo Vescovo e Mar tire di Brescia CJateo, e del di lui Culto, leggo cosi : Caftellanus „ die 4. Jun. pag. 276. affirmat „ null am extare de hoc martyrio

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T R E V I U. xxiX Papa 111 (in, e dell'Imperadore, e dell'Imperadrlce ,.e del Vescovo ec.s efpreffo di mano posteriore il nec non giriti flit e noflro Friderico i chiaro contraffegoo, che fino alla stagione di quefto Vele ovo, nella Chiesa di Trento ■contìnuoffi l'ufo di tal Mestale, e del Dittico in effo contenuto, coti la Disciplina della Liturgia Udalriciana (b) . 6. Perchè ritrovo in uno de due Libri Liturgici Wanghiani, che nella Sagristia del Duomo di Trento religiosamente confervanfi

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156 vtN-KQT bre del 1229. donò a F. 7 deifico dell'Ordine de* Minori , rappresen tante il nome , e le veci àtXYjtbba- iefl'a Talmerìa 5 e dei Collegio del le povere Signore dimoranti a Pie- di-Caftello, donò, dilli 3 la Chiefa di S. Michele , per fabbricarvi, ed or dinarvi un Moniftero di sacre Ver gini giufta la-forma, Vita, e Reli gione delle povere Signore della Val di Spoleto . Veggafi il Mariani nel fuo Trento pag. 142. , ove attefta d* aver fu di - ciò , ed anche fu la Conferma del Papa

, vedute le Au tentiche . Io le darò io quella Rac colta . Alcuni Cataloghi de r Vescovi di Trento lasciarono scritto di lui sol tanto, che Dornum Epifcopaism Bo- zani emit a Cornile Tjrolenß. Ciò che dietro tali Cataloghi notò an che il Pincio, rUghelli, ed il Sig. Apologifta medefimo. Ma la verità fi è, ch'egli dal Conte del Tirolo non comperò già in Bolgiano la Cala Vescovile, ma quella ch'era di ragione del medefimo Conte, e ch'elfo unì al Vescovile Palazzo- , quivi posseduto già prima , cioè unum

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