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Literature
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1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 8 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
1964 1965 1966 1968 1968 1969 1970 1973 1975 1977 1980 1982 1982 1983 1983 1986 1986 1986 1987 1988 1988 1964 1965 1966 1968 1968 1969 1970 1973 1975 1977 1980 1982 1982 1983 1983 1986 1986 1986 1987 1988 1988 IV CELEBRAZIONI ORGANIZZATE DALLTSTITUTO Galileo Galilei nel IV centenario della nascita (pubblicato negli ATTI del VII conve- gno internazionale di studi italo-tedeschi - 1971) Dante Alighieri nel VII centenario della nascita Gottfried Wilhelm Leibniz nel 250. anniversario della morte

(pubblicato negli ATTI del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi - 1971) Giambattista Vico nel III centenario della nascita Johann Joachim Winckelmann nel II centenario della morte Nicolò Machiavelli nel V centenario della nascita Georg Wilhelm Friedrich Hegel nel II centenario della nascita Alessandro Manzoni nel I centenario della morte Michelangeío Buonarroti nel V centenario della nascita Benedetto Croce nel 25. anniversario della morte Andrea Palladio nel IV centenario della morte

Johann Wolfgang von Goethe nel 150. anniversario della morte Publius Vergilius Maro nel bimillenario della morte Raffaello Sanzio nel V centenario della nascita Karl Jaspers nel I centenario della nascita Donatello nel VI centenario della nascita Principe Eugenio di Savoia nel 250. anniversario della morte Johann W. von Goethe nel 200. anniversario del viaggio in Italia Giacomo Leopardi nel 150. anniversario della morte Arthur Schopenhauer nel 200° anniversario della nascita San Giovanni Bosco nel

I centenario della morte VOM INSTITUT ORGANISIERTE EHRUNGEN Galileo Galilei (zur 400. Wiederkehr des Geburtstages: veröffentlicht 1971 in den Akten der VII. internationalen Tagung Deutsch-Italienischer Studien) Dante Alighieri (zur 700. Wiederkehr des Geburtstages) Gottfried Wilhelm Leibniz (zur 250. Wiederkehr des Todestages; veröffentlicht 1971 in den Akten der VII. internationalen Tagung Deutsch-Italienischer Studien) Giambattista Vico (zur 300. Wiederkehr des Geburtstages) Johann Joachim Winckelmann

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 21 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
almeno 160 significati della parola cultura. Non c’é dubbio che dalla rapida evoluzione delle conoscenze e dalla internazionalizzazione della cultura emerge una esi- genza di dialogo tra il sapere umanistico e il sapere scientifico, tra cul- tura di elite e cultura di massa. Ma nello stesso tempo l’Europa sembra esitare tra il cosmopolitismo culturale e il ritorno alle microculture re- gionali. Mentre alcuni parlano dell’occidente come terra del declino, il pen- siero leopardiano ci dà motivi

di riflessione positiva sul futuro, che ri- chiamano alla memoria quella pagina della conferenza che Husserl tenne all’Università di Vienna il 7 maggio del 1935 sulla «crisi dell’uma- nità europea e la filosofia». Mentre si annunciava la tragedia Husserl si chiedeva: «quale è la caratteristica fondamentale della forma spirituale dell’Europa?» E rispondeva: «Pur restando fedeli alle loro diversità gli europei dovrebbero ritrovarsi nella unità di una Forma creativa che nasce dalla Grecia Antica e dal ritorno

alla coscienza originaria, alla ra- gione della filosofia razionale, come unità autentica del pensiero occi- dentale e quindi europeo.» E concludeva, con accenti di grande ten- sione morale e profetica invitando a combattere contro il pericolo della stanchezza, per la rinascita dell’Europa, attraverso l’eroismo della ra- gione. Allora - diceva Husserl - «dalla cenere della grande stanchezza rinascerà la fenice di una nuova interiorità di vita e di una nuova spiri- tualità, II primo annuncio

di un grande e remoto futuro dell’umanità: perché soltanto lo spirito è immortale». Ma questo è proprio Veroismo della ragione di Giacomo Leopardi, il suo concetto di una cultura europea che nasce dalla lingua e dalla filoso- fia e che passa attraverso la protesta contro la deformante e riduttiva in- terpretazione del suo pensiero. Citeró solo ad esempio questo passag- -5

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1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 34 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
farello, Dialogo della Natura e di un Anima, Dialogo della Terra e della Luna, Dialogo di unfisico e di un metafisico, Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare, Dialogo della Natura e di un Islandese, Dia- logo di Federico Ruysch e delle sue mummie. Dialogo di Cristoforo Co- lomho e di Pietro Gutierrez, Dialogo di Timandro e di Eleandro, Dia- logo di Plotino e di Porfirio, Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un Passeggere, Dialogo di Tristano e di un amico, con le uniche ecce

il Cortegiano del Castiglione), ritornava col Recanatese, tuttavia in una forma ancor piú rispondente ai nuovi tempi, piu esclusiva e meditata. Infatti si cercava di ricostruire una proiezione della íantasia quale frutto di una meditazione totale sulla sorte degli uomini. Non piú una rispondenza esatta colla propria epoca, né unicamente un ambienta- zione storica; tutto doveva essere affidato all’immaginazione che tra- scendeva ogni considerazione particolare, per proiettarsi nell’univer- sale delle

sensazioni e del pensiero. Di conseguenza l’umanità non ap- pariva piú legata a una realtà ben precisa, ma diveniva un qualcosa di universale, ove Leopardi poteva spaziare a suo piacimento, dimo- strando come in qualsiasi personaggio, reale o fantastico, in qualsiasi si- tuazione paradossale o ironica, tutti gli uomini di tutte le epoche aves- sero sempre gli stessi problemi, le stesse inquietudini. Quindi iniziava quello stravolgimento della realtà, attraverso il recu- pero della funzione

dell’intelletto, che sarebbe divenuta una delle carat- teristiche della letteratura del Novecento. li Recanatese per i’appunto ha avuto il merito di precorrere i tempi, scavalcando il suo secolo: va piú avanti di tutti i suoi contemporanei. Tale asserzione trova conferma a partire dallo stesso Manzoni che scrisse anche lui un dialogo, DellTnvenzione, notevole per la sotti- gliezza ragionativa, ma non certo con quei caratteri innovatori che se- gnano un’epoca. Invece chi, almeno nel nostro Ottocento, riusci

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 68 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
pessimisticOy a lui incomprensibile y del fiorente Impero Tedesco «ilnome di Leopardi è diventato, nella lotta delle Weltanschauungen, [...] una parola d’ordine». L’aspettopiü importante e la specificità della ricezione di Leopardi nei paesi di lingua tedesca consistono nel gran numero di traduzioni in versi dei Canti daparte di circa 25 traduttori che cercano di superarsi vicendevolmente, da Kannegiefler (1834) fino agli Svizzeri Helbling/Vollenweider (1979). Ci sono sei traduzioni integrali

e quat- tro parziali conpiü di 20 poesie e inoltre un numero difficilmente defini- bile di traduzioni occasionali di singole poesie. Che Leopardi trovi an- cora oggi un suo pubblico di lettori, è dimostrato dalfatto che recente- mente a due traduzioni integrali dei Canti è seguita una seconda edi- zione. In nessuna delle antologie tedesche della lirica mondiale manca il nome di Leopardi, il quale nelle antologie della lirica in edizione bilin- gue - apprezzate particolarmente dopo la seconda guerra

, nella critica filosofico-letteraria la spiegazione fisiopatologica del y Welt- schmerz y leopardiano ricopre un ruolo determinante anch^oltre la fin de siécle. Dopo ivariinizi diDe Sanctis, Zschech, O. Zollingere Croce, K. Vossler con la sua opera che ha fatto epoca conferisce nuovi accenti alla critica leopardiana spostando con decisione Tinteresse della critica sul poeta Leopardi. Questa tematica viene trattata da diversipunti di vista anche nelle monografie sinora apparse neipaesi di lingua

tedesca (Gelosi, Bezzola, Caminati, K. Maurer, H.-L. Scheel). Unindagine si- stematica dei contributi alla critica leopardiana in lingua tedesca nella bibliografia della Zeitschrift für romanische Philologie dal!875po- trebbe completare Timmagine della critica leopardiana in lingua tedesca e della ricezione leopardiana. Fuori dubbio la notorietà di Leopardi nei paesi di lingua tedesca, la questione di una ricezione creativa delTopera delpoeta nel senso di un «appropriazione» daparte di autori

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 23 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
espressa nello «Zibaldone» e cioé che la piena e perfetta imitazione è l’essenza della perfetta traduzione. La difficoltà della tra- duzione era perfettamente percepita da Leopardi. Basti pensare alla premessa della sua stessa traduzione del secondo libro dell’Eneide «Ma anche citeró il pensiero dello Zibaldone (7 dic. 1823) relativo» ... alla difficoltà o impossibilità di ben tradurre, a ció che perde un libro nelle traduzioni le meglio fatte, all’assoluta impossibilità e contradizione ne’ termini

bianchi degl’inglesi. Ciascuna nazione ha avuto ed ha i suoi metri particolari, tanto per la struttura di ciascun verso, quanto per la loro combinazione, disposizione e distribuzione, ossia per le strofe; ecc. (Zibaldone; p. 1210). Ma piú a proposito della lingua tedesca notava altrove: «La perfe- zione della traduzione consiste in questo, che l’autore tradotto, non sia, per esempio, greco in italiano, greco o francese in tedesco, ma tale in italiano o in tedesco, quale egli è in greco o in francese

. Questo è il difficile, questo è ciò che non in (2135) tutte le lingue è possibile. In francese è impossibile, tanto il tradurre in modo che, per esempio, un autore italiano resti italiano in francese, quanto in modo che egli sia tale in francese qual è in italiano. In tedesco è facile il tradurre in modo che l’autore sia greco, latino, italiano, francese in tedesco, ma non in modo ch’egli sia tale in tedesco qual è nella sua lingua. Egli non puó esser mai tale nella lingua della traduzione, s’egli

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 31 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
a quello che finora è stato proprio della tragedia, cioé i vizi dei grandi, i principii fondamentali delle calamità e della miseria umana, gli assurdi della politica, le sconvenienze appartenenti alla morale universale e alla filosofia, Pandamento e lo spirito generale del secolo, la somma delle cose, della società, della civiltà presente, le disgrazie e le rivoluzioni e le condizioni del mondo, i vizi e le infamie non degli uomini ma del- Puomo, lo stato delle nazioni ecc. E credo che le armi del

ridicolo, mas- sime in questo ridicolissimo e freddissimo tempo e anche per la loro na- tural forza, potranno giovare piú di quelle della passione, delPaffetto, dell’immaginazione, dell’eloquenza; e anche piu di quelle del ragiona- mento, benché oggi assai forti. Cosi a scuotere la mia povera patrla, e secolo, io mi troveró avere impiegato... le armi del ridicolo ne’ dialoghi e novelle Lucianee ch’io vo preparando». Pertanto si era già ben lontani da quella visione rassicurante dell’esi- stenza e del

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 14 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
PREFAZIONE Le quattro relazioni di questo volume contengono un felice contri- buto sulla conoscenza dell’anima e del pensiero di Giacomo Leopardi, come pure sulla fortuna che le sue opere ebbero nel mondo e partico- larmente nei Paesi tedeschi e naturalmente in Italia. Nelle «Operette morali» e nella lirica si esaminano la fervida vita in- teriore del Leopardi e lo svolgimento del suo pensiero, nel quale si svela il carattere pessimistico incline alla infelicità fatale della vita espressa

chiaramente nella piu organica e conclusiva delle prose la «Storia del genere umano», contro l’ottimismo illuministico (poiché la contraddizione si rivela insanabile tra «la brama di felicità e la im- possibilità di raggiungerla»), ma poi volto ad accettare la realtà della vita che è «realtà del dolore». U poeta, pertanto, troverà la salvezza nell’arte della parola e nella fede della poesia, poiché si allontanó sempre piu dalla fede religiosa nella quale era stato educato. Per avere un giudizio sintetico

sulla letteraturaitaliana possiamo af- fermare che Leopardi, cultore della tradizione classica, difese il classi- cismo contro le affermazioni romantiche (benché di fatto egli unifi- casse una ispirazione romantica e una espressione classica). A sostegno di questa tesi, Leopardi, benché molto stimasse Ma- dame de Staél (autrice delPopera «Allemagne» intorno alle interpreta- zioni sul movimento romantico), non condivideva il suo discorso sulle traduzioni pubblicato nella «Biblioteca Italiana» perché

egli non credeva che Pimitazione della letteratura settentrionale potesse arric- chire la letteratura italiana, ed esaltava «lo impegno degli italiani, e per la maniera della italiana letteratura che è di tutte le letterature del mondo la piú affine alla greca e alla latina, cioé . . . alla sola vera, per- ché la sola naturale». Merano, novembre 1989 L. C

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 52 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
dei Canti, delle Operette Moralie delsuo ampio diario (Zibaldone dipensieri) com- posti dal 1820 (dunque dopo «lo studio matto e disperatissimo») fino ai giorni quando nacque (pochi mesi prima della sua morte) Tultima poe- sia, II tramonto della Luna. Sullo sfondo delle sue dichiarazioni sul dolore, la sofferenza, Tin- felicità, la noia, Tangoscia, («Hoffnungslosigkeit»), si rivelano la cer- tezza delTinfinita vanità del tutto (A se stesso, v. 16; composto probahilmente nel 1835) ed ilsuo credo

occasioni, ci affligge meno alTangoscia totale (l.c.,5° strofe, vv. 69/75). Tutto questo sipuo leggere anche nella letteratura intorno a Leopardi diventata ormai molto vasta. Osserviamo peró che in periodi diversi sono prevalsi giudizi assai differenti sul senso e suTTimportanza della poesia e delle opere inprosa del nostro poeta. E non haforse il tempo nel quale noi viviamo, il vantaggio (oppure la sfortuna) dipoter compren- dere meglio dei contemporanei del Leopardi e meglio di tutti i suoi let

- toriprima dellafine delNovecento, la sua concezione della negatività delTesistenza f Però, Giacomo Leopardi ci è vicino soltanto perche ha presentito Tan- goscia («Hoffnungslosigkeit»), oggi diffusafra noi e ne ha dato una dia- gnosi. Non significa la sua opera in un certo senso un antidoto efficace contro il veleno della rassegnazionef E non sono i suoi Canti sotto di- versi aspetti (dei quali si occupa laparte finale della relazione) un sugge- rimento delle possibilità di superare il nichilismo che

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 32 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
mento dei paralipomeni della Batracomiomachia, compare nel secondo componimento di questo periodo, ovvero in quello dai titolo Dialogo tra due hestiep. e. un cavallo e un toro, con la rielaborazione di Dialogo di un cavallo e un hue, e ie postille. In esso s’immagina che due animali parlino dell’antica razza degli uo- mini ormai estinta da tempo e della loro pretesa di considerarsi gli unici dominatori del creato: «Era una razza di animali che ora è perduta già da chi sa quanto tempo

... E perció avevano questa particolarità curiosa che non potevano mai esser contenti né felici, cosa meravigliosa per le bestie che non hanno mai pensato ad essere scontente della loro sorte... Credevano poi che il mondo fosse fatto per loro... Esercitavano un grande impero sugli altri animali, sopra noi sopra i buoi ecc. come fanno adesso le scimie, che qualche volta ci saltano indosso, e con qual- che ramuscello ci frustano e ci costringono a portarle ecc.» (in Flora, I, p. 1060). Ne deriva un’atmosfera

ce lo fa desiderare, proprio in quanto lo univer- salizza in una specie di fuga nel fantastico, quale recupero, in chiave ti- picamente moderna, di valori universali. E solo un primo squarcio di luce, ma già significativo, e che non sa- rebbe stato possibile, se al posto della forma dialogica, sempre imme- diata, sempre aderente a ció che si vuol dire, fosse subentrato il freddo, schematico procedere di astratti concetti. Per esempio, nell’ultimo dialogo, piú elaborato degli altri due, di questo periodo dal

dialogare cosi immediato, nonostante che vi sia una eerta sproporzione fra le parti; eppure già in questa prosa si scor- gono i motivi di una delle piu profonde e poetiche Operette morali, quella del Dialogo della Natura e di un’anima. Cosi, di tentativo in tentativo, il tempo dell’apprendistato di una nuova, originale opera in prosa stava finendo. Si avvicinava il 1824, -16

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1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 33 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
l’anno della maggior parte delle Operette morali, in cui l’uso del dialogo si sarebbe poi presentato nella pienezza della sua efficacia, ormai ricco di tutte quelle venature e risorse artistiche, che ne fanno una delle con- quiste piú durature dell’arte leopardiana. Infatti delle 24 prose che for- mano il libro delle Operette, secondo l’edizione conclusiva del Ranieri del 1845, ben 17 si presentano sotto forma di dialogo. A queste ultime si potrebbe aggiungere il Dialogo di un lettore

di umanità e di Sallustio, che tuttavia, per volontà dell’autore, non venne inserito nell’edizione Starita del 1835, dopo essere comparso in quella milanese del 1827 e fiorentina del 1834. Come si vede, la scelta del genere dialogico è preponderante rispetto alla semplice narrazione in prosa. Anzi, nel primo elenco (in Flora, I, pp. 700-701), in cui compaiono dei titoli abbozzati di Operette morali, risalente al 1823, quindi prima della stesura definitiva, i diciassette ar- gomenti, dei quali solo tre

2 , p. 251, «il dialogo pro- priamente detto è un concetto che si sviluppa per via dell’opposto. L’un concetto è il protagonista; l’altro serve a mostrar quello e metterlo in evidenza. Vinta l’opposizione, il concetto ritorna uno». A1 contrario, come abbiamo detto, nelle Operette morali ogni com- ponimento, di struttura dialogica, reca nel titolo due nomi o concetti. (Dialogo d’Ercole e di Atlante, Dialogo della moda e della morte, Dia- logo di un Folletto e di uno Gnomo, Dialogo di Malambruno e di Far- -17

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1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 26 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
Lasciate che, prima di concludere, vi legga almeno poche righe ancora di Giacomo Leopardi, quasi un appello alla nostra coscienza: «Fu tempo dove agli uomini ed agli scrittori bastava di giovare, di farsi intendere, di rendersi famosi dentro i limiti della propria nazione. Ma oggi, nello stato d’Europa che ho detto di sopra, non acquista fama né grande né durevole quello scrittore il cui nome e i cui scritti non pas- sano i termini del proprio paese. Né in questa presente condizione di cose puó

; né lo scrittore, massimamente in questo presente stato del mondo, si deve contentare della utilità della sua sola patria, potendo con quel medesimo che im- piega per lei, procurare il vantaggio di tutte le altre nazioni». (Zibal- done, p. 1218). C’e nelle riflessioni di Giacomo un preciso messaggio, cui dobbiamo dare risposta: far conoscere il suo pensiero. Ció vale naturalmente per i tanti grandi europei che sono imprigionati dentro le barriere linguisti- che, ma mi pare che Leopardi, per Laltezza del suo

come un simbolo na- scosto: la ricerca delLassoluto e delLautentico accanto alla rigorosa, lu- cida coscienza della realtà dalla quale trasse il coraggio di affermare, oltre Langoscia, il valore della solidarietà umana. -10

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1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 20 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
Leopardi, Prospero Merimèe, Ralph Waldo Emerson e Walter Savage Landor, Pautore delle Imaginary Conversations, degni di essere chiamati maestri della prosa. Eppure non per caso un autore recentissimo ha scritto che: «Per gli italiani Leopardi è un immortale, ma per molti altri egli è poco piü che un nome! !»Questo ha scritto molto di recente (1983) Patrick Creagh nella prefazione alla piü recente traduzione in lingua inglese delle Operette Morali, edita nel 1983 dalle ed. Carcanet di Manchester, come

I vol. e per ora il solo dei 5 che sono programmati, con il contri- buto della Columbia University . Una risposta a questo problema è venuta dal Segretario Generale del Consiglio d’Europa in occasione delle Giornate Leopardiane Europee l’anno scorso. Nel suo messaggio Oreja, infatti nota tra l’altro che: «L’insieme dell’opera di Giacomo Leopardi e in primo luogo la sua opera poetica, è molto poco conosciuta al di là delle frontiere d’Italia. Certo, non si tratta di un caso isolato: numerosi altri

paesi europei - in particolare quelli le cui lingue sono ’meno diffuse’ - dispongono di te- sori letterari il cui accesso è interdetto alla grande maggioranza degli europei e ciò a causa delle barriere linguistiche. Nel mese di marzo di questo anno, in occasione delle Giornate Europee della Traduzione Professionale a Parigi, mi sono impegnato a promuovere un’azione del Consiglio d’Europa a favore della traduzione. Io rinnovo oggi questo impegno e sono orgoglioso di aggiungere che la prima tappa

la poesia. Andando dietro ai versi e alle frivolezze (io parlo qui ge- neralmente), noi facciamo espresso servizio ai nostri tiranni, perchè ri- duciamo a un giuoco e ad un passatempo la letteratura, dalla quale sola potrebbe aver sodo principio la rigenerazione della nostra patria». (A Francesco Puccinotti; da Bologna, il 5 giugno 1826). -4

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Books
Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 17 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
le moderne colte, e pari in que- sto eziandio alla piu ardita delle antiche. La qual lingua tedesca per con- seguenza è poeticissima e capace e ricca d’ogni varietà». (Zib. - 3866 - 11 nov. 1823) Altrove aveva già scritto che «la lingua tedesca avanza e precipita come un torrente, e guadagna tutto giorno vastissimi spazi in ogni genere di accrescimento». Tra le molte pagine che G. Leopardi dedica alla lingua e alla lettera- tura tedesca, anche a commento della lettura di M.me de Staèl, c’é an- che

in realtà è un progetto di dialogo culturale che attraverso la rifles- sione sulpensiero e l’opera di Giacomo Leopardí, consenta di superare le frontiere e comunicare in ogni lingua il messaggio di un grande della cultura europea, che sentiva che l’Europa intera era entrata in un lungo periodo di sofferenza e che al rinnovamento del pensiero e della poesia, non potevano bastare le favole e le superstizioni popolari, ma era neces- sario ricongiungere il senso del presente e l’immaginazione del futuro

, alla memoria della storia intera della civiltà dell’uomo; e l’Europa rias- sume in sé questa storia. «Memoria e innocenza» è uno dei temi ricorrenti di Giuseppe Unga- -1

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Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 67 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
und Dichtkunst diPotsdam. Due annipiu tardiKarlLudwig Kannegiefler, famoso come traduttore di Dante, concluse laprima tra- duzione inte^rale dei Canti secondo Tedizione fiorentina (Piatti, 1831; 23 poesie) e ía pubhlicà nel 1837. Venne anche a conoscenza delpoeta. Dellaprimafase della ricezione di Leopardi merita di essere menzionato un vasto, particolareggiato e approfondito articolo su Leopardi, che fu pubhlicato nel 1840 neíla rinomata rivista berlinese Italia. L’autore era quel professor Heinrich Wilhelm

Schulz di Halle che, in una visita al poeta a Napoli, gli aveva fatto conoscere Platen. Con questo primo arti- colo inizia la tradizione delle presentazioni della vita e delTopera di Leopardi che rispettano criteri di «scientificità», ma sono destinate an- che a un vasto pubblico; molte altre pubblicazioni dovevano seguire, particolarmente nei centenari della nascita e della morte del poeta, an- che se piü nel 1898 che nel 1937. Sin dalTinizio Tinteresse per Leopardi in Germania si è concentrato sui

tre aspettiprincipali della sua opera: lafi- lologia classica e italiana — importante soprattutto agli occhi di Niebuhr e Bunsen, al punto che quesTultimo aveva pensato persino a una cattedra a Berlino o a Bonn per Leopardi - lafilosofiapessimista anche degli scritti in prosa — rilevante in questo caso per Arthur Schopenhauer e Eduard von Hartmann -ei Canti. Mentre Tinteresseperilavoridifilologia classica, prescindendo dalTelogio diNietzsche, sispense abbastanza presto, Paul Heyse puo constatare

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Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 28 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
» (in Flora, Tntte le opere di G. Leopardi, Milano 1937-1949, I, p. 693). Vi era già stato precedentemente un vero e proprio tentativo, quando, ad appena quat- tordici anni, nel 1812, per confutare le idee materialiste di Mariano Gigli, Leopardi aveva scritto il Dialogo filosofieo sopra un moderno li- bro intitolato «Analisi delle idee ad uso della gioventu». Era una scelta che già si presentava precisa nelle premesse: «Fra tutti i componimenti di diverso genere scelsi il dialogo, come quello che

sembrommi assai ac- concio ad ammollir la materia, per se stessa aspra, e scabrosa, e render le ragioni e gli argomenti piu intelligibili e chiari. Gravissimi scrittori han fatto uso del dialogo... Mosso dall’autorità di tutti codesti luminari delle scienze, preferii il dialogo ad ogni componimento di diverso ge- nere» (Ibidem, II, pp. 1083-84). Solo che nelle conclusioni, come era owio a causa della sua giovanissima età, il Recanatese non si distaccó da una semplice esercitazione conforme agli

correva il rischio di cadere nelPartefatto, venendogli a mancare la sua maggiore qualità, ov- vero la tensione intellettuale unita alla verosimiglianza delPazione. E infatti nel Sei-Settecento si assiste a una sua minore diffusione. Vi è crisi di concetti da esporre, o meglio si è perso quelPequilibrio tra contenuto e realtà circostante, che favorisce il ricorso a un tale genere, e da cui hanno tratto motivo di felice ambientazione e di credibilità alcuni tra i piú famosi dialoghi della nostra

letteratura rinascimentale, dalPAríe della guerra del Machiavelli, al Libro del Cortegiano di Baldassarre Ca- stiglione, ai Dialoghi del Tasso. Solo quando Pargomento apparirà ori- ginale o fortemente innovatore, avremo un ritorno come nella Città del Sole di Campanella, o nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo -12

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 19 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
Vi sono però ancora molte cose da imparare ragionando di Leopardi nel mondo. E ad esempio emersa solo quest’anno per merito di Singh, l’influenza di Leopardi su B. Russell, che era completamente ignota alla critica italiana, anche per la difficile comunicabilità tra gli specialisti, i filosofi e i letterati. Nel suo libro Uinfluenza della scienza sulla società (Londra, 1952) che fu quasi un suo testamento scientifico parlando della scienza e dei valori, Russell cita l’intera lirica «L’infinito

ne costituisce insieme il contesto e il commento: La filosofia che è semhrata adattaper la scienza è camhiata di ora in ora. A Newton e ad una gran parte dei suoi contemporanei la scienza semhrava fornire la prova deWesistenza di Dio come Onnipotente Le- gislatore: Egli decretó la legge della gravitazione e qualunque altra legge naturale che fosse stata scoperta dagli inglesi. Malgrado il Coper- nico, Vuomo era ancora il centro morale deWuniverso, e i fini divini principalmente riguardavano la razza umana

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 36 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
nei riguardi del Tourbillon di Athikté, simbolo della danza: «Athikté - Asile, asile, ó mon asile, ó Tourbilloní — J’étais en toi, ó mouvement, en dehors de toutes les choses...» (L y Ame et la Dansejm Oeuvres cit., p. 176); oppure nell’assorta purezza dell’ambiente bucolico d’impronta virgiliana del Dialogue de TArbre. Ragionamento quindi che si confonde con gli oggetti che rappre- senta, estrema astrazione che dice tutto senza dire nulla, in cui l’intel- letto riconosce la propria sconfitta

perché «ogni ebbrezza lapiú nobile la piú osti- le alla grande noia è quella dovuta alle azioni... alla libertà di movi- mento» (p. 1699), ultimo atto della «libertà di giudizio». In tal argomentazione vi sono delle indubbie analogie col concetto della noia leopardiana, anche se vi è una notevole differenza dei proce- dimenti speculativi per arrivarvi. Quelli del Recanatese affondano le loro radici in un’eroica quasi titanica lotta con la storia e la realtà che la produce, mentre in Valéry tutto

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Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 35 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
mente alle possibilità della fantasia, al discorso di personaggi non piu legati alle strette regole di una realtà soffocante, bensi liberi neila piú pura immaginazione, ma, per questo, portati alla meditazione, a coin- volgere anche i’altra parte di umanità, a chiedersi il perché del loro esi- stere. In Leopardi c’é già tutto questo. Ecco perché si puó parlare a ragione di modernità del suo felice tentativo di ripresa di una forma cosi vetusta come il dialogo. E sufficiente infatti, per

, Pimmateriale e iLcorpo- reo: «Les vivants ont un corps qui leur permet de sortir de la connais- sance et d’y rentrer» (Eupalinos ou Varchitecte, in Oeuvres, voh II, Gal- limard, Paris 1960, p. 79). Era sempre la via maestra tracciata dal Recanatese, diramatasi peró nei tanti viottoli della piú esasperata concezione artistica, di cui uno dei maggiori esponenti moderni è appunto Valéry. II suo è un tipico proce- dere per emblemi, che appare maggiormente efficace allorché viene rappresentato in poesia

, a causa della tendenza di questo genere al sim- bolo. La prosa al contrario eslge piú uniformità dei mezzi sintattici. Cosicché, quando il poeta francese vi ha fatto ricorso, ha dovuto tro- vare degli accorgimenti che ne favorissero una maggiore leggibilità. Ne sono derivati o dei personaggi descritti in tutte le loro sfumature intellettuali, come Monsieur Teste e Leonardo da Vinci, oppure delle situazioni fondate solo sullo sviluppo di un’idea, di un moto dell’ani- ma. Ecco allora, in quest’ultimo

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Category:
Literature
Year:
1989
Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Page 46 of 76
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place: Merano
Publisher: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: 58 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark: II 128.060
Intern ID: 62102
eim »Negativ-Mythos« der Menschheitsgeschichte eingestuft werden mag, an den schon erwàhnten Dialogo della Natura e di un Islandese, oder an manche andere, mehr oder weniger ironisch akzentuierte Komposition, wie den - in gewisser Hinsicht innerhalb der Operette isoliert stehenden - Cantico del gallo silvestre, dessen Schlubteil mit der Prophezeiung des unvermeidlichen Weltunterganges in die folgende lapidare Aussage einmündet: Cosi questo arcano mirabile e spaventoso, deWesistenza universale

. Im Dialogo della Terra e della Luna erkundigt sich die Erde beim Mond, ob dessen Bewohner auch so unglücklich sind wie die Erdbe- wohner, was vom Mond bejaht wird, was zweifellos in dem Sinne zu verstehen ist, dab das Dasein nicht nur auf der Erde, sondern im gesam- ten Universum im Grunde nichts als infelicità bedeutet. Funf Jahre vor seinem Tode notierte Leopardi auf dem letzten be- schriebenen Blatt seines Tagebuches (das dann mit einer gleichfalls in Florenz gemachten Eintragung vom 4. Dezember 1832

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