Giacomo Leopardi : 1798 - 1837 ; 1987 - Celebrazioni nel 150. anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 12 )
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Author:
Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Place:
Merano
Publisher:
Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Physical description:
58 S.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading:
p.Leopardi, Giacomo ; f.Kongress ; g.Meran <1987>
Location mark:
II 128.060
Intern ID:
62102
farello, Dialogo della Natura e di un Anima, Dialogo della Terra e della Luna, Dialogo di unfisico e di un metafisico, Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare, Dialogo della Natura e di un Islandese, Dia- logo di Federico Ruysch e delle sue mummie. Dialogo di Cristoforo Co- lomho e di Pietro Gutierrez, Dialogo di Timandro e di Eleandro, Dia- logo di Plotino e di Porfirio, Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un Passeggere, Dialogo di Tristano e di un amico, con le uniche ecce
il Cortegiano del Castiglione), ritornava col Recanatese, tuttavia in una forma ancor piú rispondente ai nuovi tempi, piu esclusiva e meditata. Infatti si cercava di ricostruire una proiezione della íantasia quale frutto di una meditazione totale sulla sorte degli uomini. Non piú una rispondenza esatta colla propria epoca, né unicamente un ambienta- zione storica; tutto doveva essere affidato all’immaginazione che tra- scendeva ogni considerazione particolare, per proiettarsi nell’univer- sale delle
sensazioni e del pensiero. Di conseguenza l’umanità non ap- pariva piú legata a una realtà ben precisa, ma diveniva un qualcosa di universale, ove Leopardi poteva spaziare a suo piacimento, dimo- strando come in qualsiasi personaggio, reale o fantastico, in qualsiasi si- tuazione paradossale o ironica, tutti gli uomini di tutte le epoche aves- sero sempre gli stessi problemi, le stesse inquietudini. Quindi iniziava quello stravolgimento della realtà, attraverso il recu- pero della funzione
dell’intelletto, che sarebbe divenuta una delle carat- teristiche della letteratura del Novecento. li Recanatese per i’appunto ha avuto il merito di precorrere i tempi, scavalcando il suo secolo: va piú avanti di tutti i suoi contemporanei. Tale asserzione trova conferma a partire dallo stesso Manzoni che scrisse anche lui un dialogo, DellTnvenzione, notevole per la sotti- gliezza ragionativa, ma non certo con quei caratteri innovatori che se- gnano un’epoca. Invece chi, almeno nel nostro Ottocento, riusci