quella corona. Tornò quindi Nicolò della Torre al suo capitanato di Gradisca. • Carlo V c Ferdinando X. non mancarono di mostrarsegli grati col concedergli in varii tempi ampli favori c donazioni '. Nel 1532 poi l’Imperatore encomiando V antica progenie, la generosità, la prodezza, gli onorati portamenti e le virtù della stirpe della Torre, metteva particolarmente in rilievo ì fedeli continui servigi che di gioventù sono stali prestati con fedeltà e con frutto al sacra tissimo Imperatore
Massimiliano di felice ricor dazione, Nostro dilet tissimo Signore ed Avo, da Nicolò consigliere del Nostro amatissimo Fratello Ferdinando e capitano di Gradisca, fratello anco dì Febo della Torre, che fu Nostro fedel servitore e morì in Ispagna. Ri cordava inoltro Carlo V i servigi Nostri nell ’ Ungheria , nella Gheldria e nelle guerre veneziane e milanesi e quelli che ha resi Nicolò della Torre generosamente con ogni studio e da onorato cavaliere a Noi, al suddetto Me dei Romani Nostro Fratello, al sacro
. Quanta era stata la perizia e valentia militare del barone della Torre, altrettanta fu la saggezza e prudenza sua nel gover nare, il che diede a conoscere come capitano di Gradisca. Com prendendo ì’ importanza di quella fortezza, posta al confine fra 1’ Austria e Venezia, quasi antemurale contro quella potente Re pubblica, e reso ancora più esperto dalla proditoria occupazione di Marano, nulla omise per assicurarsi contro ogni nuova sorpresa. Però si accinse a quella grand’ opera, a cui
va meritamente eol- * Fra questi si contano, i diritti sulle miniere dell’Idria, il feudo di Steier, i beni d’un certo Lorenzo Cupa che s’era ucciso da sè, la signoria di Vipacco la gastaldia e gabella di Cormons, e le rendite della camera di Gra disca, con quella giurisdizione. Promise inoltre Ferdinando I. di non privare Nicolò e sua moglie di questi ufficii durante la vita loro, ma di concederli per dieci anni dopo la loro morte anche al loro erede, e di continuargliene l’uso sintanto che non fosse
estinto il debito contratto con Nicolò in vigore della scrittura data da Praga il 12 maggio 1531. Àrch. di Duino, 153], ultimo no^. venibre, Innsbruck. . * R’h 1532, 12 gennaio. Brusselles,