Città d'acqua, Alluvioni e piene hanno inondato nei secoli il capoluoogo regalando anche sostentamento e vita
stato inte ressantissimo ed esauriente, anche considera ta rimportanza del fiume Adige non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche dal punto di vista della denominazione della pro vincia che da questo fiume prende il nome, almeno, nella sua parte alta: Alto Adige ap punto. Ma, da bolzanina di antica data, rivendico a Bolzano il titolo di città d’acqua, o meglio città d’acque. Acqua, dal latino aqua, parola indoeuropea nordoccidentale, sopravvissuta nel tedesco Aue, con significato
di «prateria umida», acqua primordiale, oceano delle ori gini, in quasi tutte le tradizioni. Nella tradizio- /"Viiv Citta d’acq ne ebraica e cristiana I viaggi di Talvera, Isarco e Adige I fiumi che animano Bolzano l’acqua simboleggia la creazione. L’acqua sensibile, madre e matrice, fonte di tutte le cose è rap presentata dalla lettera M (mem) dell’alfabeto ebraico, letta come energia radiante, legata al numero due, sim bolo del dualismo su cui si basa ogni forma dialettica, ma anche contrapposizione
, anta gonismo che diventa manifesto. Bolzano sorge in una conca naturale in cui confluiscono le acque del bacino superiore del fi ume Adige, che la lambisce, dellTsarco e del Talvera (nella foto) che la attraversano. La città si sviluppa sul conoide di deiezione del Talvera alla confluenza con llsarco. La storia delle sue acque è quindi la storia della città stessa «Due sono le cose, che da sempre han no procurato gioie e dolori alla città di Bolza no: le sue acque e il suo vino» cori le antiche
cronache della città, come ad esempio l’Alt- bozner Bilderbuch di Karl Theodor Höniger. Gioie e dolori perché questi preziosissimi «li quidi» sono stati, almeno per Bolzano, sogget ti alle lune: il troppo o il troppo poco è stata da sempre la misura che li ha contraddistìnti Ne risulta una visione della città legata ai suoi fiumi È di recente acquisizione, nel periodo del primo Novecento, la denominazione di Bolzano città delle Dolomiti, città fra le mon tagne. Un tempo le montagne non erano con
notazioni positive, e quanto meno interessan- ti turisticamente o commercialmente per lo sviluppo di una determinata zona. Bolzano città d’acque dicevo, sia nel bene che nel male. Alluvioni, straripamenti e piene hanno inondato la città con ricorrenze spa ventose, distruggendo, naturalmente, anche i vigneti e i nuovi raccolti, gli opifici e i monu - mentì. Tra le più disastrose quelle del 1539, 1540,1541. Nel secolo XVII particolarmente drammatica fu l'inondazione del 1673 con tra cimazioni sia del
