¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
Con la istituzione di tutte queste arti, sorgeva anche fortissimo, come è evidente, un contrasto d’interessi, la vecchia Ars Nauteriorum di Verona, che già vedemmo, non poteva più godere del monopolio della navigazione, ma doveva permettere che anche le altre arti potessero esercitare questo genere di lavoro. I numerosi processi dell’Archivio di Ve rona (1) riportano ampiamente tutte le questioni sul percorso da navigare di ciascuna arte, perchè a quanto pare, all’ inizio tutte queste
corporazioni dovevano eseguire i ira- sporti in concorrenza fra loro e senza curarsi delle altre. À tutte queste controversie si potè porre riparo con lo stabilire per ciascuna il tratto di navigazione, sicché prima del 1635 il corso navigabile dell’Adige era suddivìso in tre parti (2). Per le comunicazioni fra Venezia e Badia, serviva l’Arte di Badia, per quelle con Verona, l’Arte di Verona; dal Ponte delle Navi di Verona fino a Trento, il compito del trasporto era esclusivamente riservato a quella
Belviglieri nella Grande \ Illustrazione del Lombardo-Veneto ossia storia della Città dei Borghi, Comuni, castelli fino ai tempi moderni, per cura di C. Cantò. Voi. IV, pag. 574, Milano, 1859, « L’Adige è navigabile, e fu via fluviale importantissima, tanto per l’interno della Venezia, toccandone quattro pro- vincie, come pel Tirolo. Comincia a potersi navigare a Brancoli [Bronzolo], poco sotto Bol zano, con zattere e barche. Al di sopra di Verona il carico delle prime varia dalle 15 alle 17 tonnellate
, dalle 22 alle 25 nel corso inferiore; quello delle barche, nel primo tratto varia dalle io alle 13 tonnellate (200 a 260 quintali metrici), dalle 15 alle 18 nell’altra parte. Esse discendono da Trento a Verona in circa 24 ore, giungono nel terzo giorno a Venezia. Nel rimontare vengono rimorchiate da cavalli impiegando coll’alaggio da 8 a 16 giorni da Ve-' nezia a Verona, da 5 a 7 da Verona a Trento. Le zattere sono più veloci assai delle barche, ma il loro uso è limitato allo scendere a seconda
, giacché arrivate al destino si scompongono. Il tramite della chiusa, per la rapidità della corrente tortuosa e serrata, ed il tratto per mezzo a Verona, attesi i banchi di ghiaia, le svolte viziose e le pile dei ponti sono i passi più difficili per la navigazione. Questa poi è molto pericolosa ed anche legalmente proibita in tempo di piena, ed è dichiarato innavigabile quando il pelo dell’acqua tocca il X dell’i drometro alla Dogana». (5) Nello scendere il fiume, specialmente dalle parti del corso