¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
3 6 Se le relazioni dei montanari tedeschi delle Alpi italiane colla madre patria furono in generale scarse e difficili, ciò non vuol dire che tos- sero nulle e impossibili II conte di Caldogno nella nota sua Relazione al doge Grimaui di Venezia scriveva, che sebbene codeste genti derivassero parte dai Cimbri e farte dai Goti, pur s’intendevano fra loro, e anche con gli altri popoli della Germania: « in qualche parte hanno questa inlelligen- tia anche con il resto delle genti d'Alemagna
(') ». Dai Mócheni e dalla \ valle dell’Àvisio al Tirolo tedesco non c’è grande distanza, e dai Mócheni ai \VII e ai XIII Comuni si aveva una linea non interrotta di Tedeschi. — Delle prelazioni che ebbero ed hanno alcuni villaggi tedeschi del Piemonte ,(spe- cialmente Gressoney, Macugnaga e Ornavasco,: ch’è sulla via del Sempione) con quelli del Vallese e della Svizzera, del Tirolo, del Vorarlberg e di al tre regioni germaniche, parlarono nei loro scritti lo Schott e il Bresslau. Era ed è infatti un uso
non tanto recente di codesti alpigiani quello di re carsi per un po’ di tempo in altri paesi, e specialmente in Isvizzera, nella Alsazia e Lorena e in tutta la Germania meridionale, a lavorare ed a eser citarvi mestieri diversi ( 2 ). — Queste relazioni debbono pure aver contribuito (') Il contrario fn, a dir vero, asserito da un poeta del secolo XV (Francesco Coma da Soncino a. 1477), citato dal Venturi ( Storia di Verona p. 6) e dal Da Schio (o. e. p. 100). «La lingua loro al germanico pènde
ve ronesi e vicentine discendono dai Cimbri, e che la loro lingua è in parte simile a .quella dei Sassoni e molto diversa da quella delle provinde tedesche più vicine all'Calia, -termina con un racconto d’una certa importanza. « Ci occorse, non ha gran tempo, cosa che me ravigliare ci fece; perciocché fattisi noi un giorno insieme, con alcuni nostri amici ale manni a discorrere con uno di questi Cimbri, egli il nostro parlare perfettamente, intendeva, laddove noi tutti il suo difficilmente potemmo
nel 1553 al Governo di Milano che quei di Macugnaga avevano allora col Vailese continuò commercio e coi Vailesi stringevano pure parentadi (Bresslau, p. 190). Lo stesso Bresslau, discorrendo dell’ industria e del commercio degli abitanti della Val Lesa (p. 188), così conehiude : « Per queste relazioni commerciali colla Svizzera' e colla Germa nia meridionale, che hanno condotto alla fondazione di ricche case Gressonesi a S. Gallo, ad Augusta, e a Costanza, l’uso della lingua tedesca