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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 150 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
i Lessini, verso occidente. Verona rimane a sud-ovest. Ciò posto, risulta, secondo il Cipolla, dai documenti, che codesto tratto meridionale e occidentale dell’altipiano dei Lessini (') era noto agli uomini della Val Pantena, della Val di Tregnago e della pianura veronese, i quali vi si recavano a tagliar legna e a pascolare le mandre ; che quei pascoli e quei boschi avevano, almeno in parte, i loro padroni, cioè i monasteri di S. Maria iti Organis, di S. Zeno, di S. Michele in campagna, di S. Nazaro

Prevedendo eziandio che altri loro compagni vengano nel territorio veronese, si stabiliscono i diritti sui possessi, in cui essi dovrebbero entrare. I coloni tedeschi debbono un fitto al vescovo, eccettuati per altro i primi due anni dalla loro venuta, durante i quali non sono obbligati che al pagamento delle decime. 11 gastaldione o capo ha il diritto di pronunziare sentenze e con danne fino alla somma di soldi cento. Gli animali, le legna e le Made sono i prodotti di cui si fa menzione

in una parte del territorio dei Sili Comuni alcuni Teutonici del Vicentino, sui Lessini e nell’annesso alti piano non y’erano Tedeschi, Ma c’è da notare a questo proposito, che il tratto di territorio, 'al quale si riferiscono tutti i documenti citati del Cipolla fino al secolo Sili, abbraccia soltanto i Comuni a occidente e a mezzodì, proprio dalla parte di Verona; vale a dire Badia Calavena, Ròvere di Velo, Porcara, Saline, a mezzogiorno: Cerro, Bosco Frizolane e piu al nord Erbezzo, fino a toccare

, di S. Teresa, dì Badia Calavena, i canonici di Verona e private persone vero nesi; che il monastero di Badia Calavena non legavasi coi Lessini a setten trione, ma con Tregnago a mezzodì, e si giovava pei suoi pochi possessi nelle Alpi di conduttori delle colline; che Erbezzo e la Prizolana dipendevano dal Comune di Verona e dai canonici, i quali pure vi mandavano conduttori di propria scelta;.che appena forse in Erbezzo (così il Cipolla) vi era traccia di popolazione non del tutto avventizia; che tutto

il resto non era abitato che da pastori vaganti; che di nessuna popolazione tedesca stabile c' è il minimo cenno nei documenti fino al seeolo XIII ; che infine i nomi locali son quivi sempre italiani. (') Mi permetto di chiamare altipiano dei Lessini il territorio montuoso dei XIII Comuni, perchè le montagne che lo formano sono diramazioni della catena dei veri e propri Lessini, la quale divide esso altipiano dal Trentino.

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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 222 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
, per istiga zione dello stesso fratello di Cunizza, Ezelino, la rapi nel 1224. O Dal 1260, anno in coi Martino della Scala fu creato podestà perpetuo, fino al 1387, anno in cui s’ impadronì di Verona Gian Galeazzo Visconti. — Risulta da documenti che gli antenati della famiglia della Scala professavano la legge romana, e in una vendita nel territorio di Molitorio, fatta il 4 aprile 1180, Arduino della Scala si dichiara di romana stirpe « ex genere Romanorum ». Un della Scala fu console di Verona

provincia, p. 402) si mantennero, è vero, i marchesi creati dall’ impero e tedeschi; ma'la loro presenza non era continua, la loro azione spesso debole e nulla, la loro successione interrotta ; e per colmo fimi tra quelli stessi dii, o per alterezza d’animo, o per inimicizia di casato, diede esempio di re sistenza al monarca », « si mantennero anche i conti, ma nativi del luogo sentironsi meglio italiani che nou -ministri imperiali ». —Verona fu inoltre la città cui si dovette fra

, trovò buona accoglienza la poesia occitanica ('). Verona infine non scelse fra i Tedeschi i consoli e i podestà del Comune, e se di sangue ger manico erano i duchi di Carinzia e gli odiati signori da Romano, da stirpe latina sorsero gli Scaligeri, ai quali i Veronesi obbedirono per 127 anni ( 2 ). — E qui mi fermo, che l’italianità di Verona dal 1300 in poi credo che nes suno vorrà metterla in dubbio. Aggiungerò soltanto che fra i documenti ve ronesi fin qui pubblicati, compresi quelli dati

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 167 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
che da immigrati tirolesi (v. cap. X). — Si noti inoltre che tutto quello ch’io son venuto dicendo nei precedenti capitoli è di per se sufficiente ad impugnare la tesi del Cipolla. Come avrebbe potuto formarsi, a ragion d’esempio, nel secolo XIV e forse prima la leggenda dei Cimbri vinti da Mario, se fosse vero che la venuta dei Tedeschi nel territorio vicentino rimon tava al secolo precedente? Si sarebbe perduta la memoria della lor provenienza in men d’un secolo? — Da ultimo tra i documenti

voglia trasportare, come ha fatto il Cipolla, al secolo XIII. Ma non è alle sole argomentazioni che si contengono nel libro Le popol. dei XIII Com. 1882, ch’io debbo rispondere. L’illustre prof, dell’Università torinese ha riassunte le sue conclusioni nell’Àrchivio glottologico dell’Ascoli (Voi. Vili, 2 a puntata, 1884. Appunti storici, p. 259-262), e dopo aver ricor dati di preferenza i documenti di Folgaria (1216), di Rovere di Velo (1287) e di Selva di Trissino (1288), ne ha tratto questa decisiva

conseguenza «Resta pertanto determinato, che verso il principio del secolo XIII, singole tribù tedesche, appartenenti al ceppo bavarese (Bolzano), vennero a stabilirsi, per concessione del vescovo Wanga, in Folgaria; che di là passarono, verso la metù del secolo stesso, nel Vicentino, donde, prima del cadere del secolo, giunsero nel Veronese, e vi si fermarono con sedi stabili ». — Queste parole determinano con maggior precisione l’epoca e la provenienza delle tribù nomadi di Tedeschi dal prof. Cipolla

immaginate, ma non rispondono per fermo alle esigenze della questione. Senza ripetere infatti quanto ho già detto altrove sulla dubbia provenienza di tutti i teutonici di Folgaria dal tenére di Bol zano, io qui mi limiterò ad osservare: 1° che del passaggio di tribù tedesche da Folgaria nel Vicentino non esistono documenti: 2° che nello spazio di 70 anni appena, a partire dal 1216, i Teutonici di Folgaria si sarebbero moltiplicati a tal segno, da poter lasciare discendenza nella lor sede primi tiva

,- occupare le montagne al nord di Vicenza e buona parte del territorio all’intorno, e quinci fornir coloni a Rovere di Velo (1287), e a Selva di Tris sino (1288), per tacer di Montecchia (1300), pur lasciando sulle dette mon tagne del Vicentino (VII Comuni e adiacenze) larghissima traccia di se. Con fesso che di tutto questo io non viescivò mai a convincermi. Tuttavia, e mi è grato dichiararlo, se i documenti pubblicati dal dotto Professore veronese lasciano insoluta la questione delle origini, non per

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 149 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
(Voi. Vili). Ma queste indagini, fra le quali ho spigolato, come s’è visto nei precedenti capitoli, più d’una notizia nel ritoccare il mio scritto, non cancellano quel carattere di vetustà che la lingua, gli usi e le tradizioni dei cosiddetti Cimbri conservano (cap. XI), e ch’io posi a fondamento delle mie congetture. È dunque- inutile trattenersi a discorrerne d’avvantaggio, non consentendolo d’altronde l’indole storica del mio lavoro. Ben più importanti per la mia tesi sono i documenti, coi quali

in parte il territorio dei XIII Co muni significa forse che in questo territorio abitavano soltanto degl’italiani ? Così dunque ragionavo, prima che il prof. Cipolla avesse pubblicato il documento. Oggi che il documento stampato è sotto i miei occhi, corredato di un dottissimo commento storico e accompagnalo da una copiosa raccolta d’altri documenti della massima importanza per la storia dei XIII Comuni, pur rendendo omaggio all’opera interessantissima dell'insigne professore vero nese, che con

il Prof. Ci polla intende provare Porigine dei XIII Comuni. 11 documento d’importanza capitale è una concessione del vescovo di Verona Bartolomeo della Scala (5 feb. 1287), confermata il 6 agosto 1876 dal vescovo Pietro della Scala, mercè la quale Olderico da Altissimo (paese dei monti vicentini verso il Vero nese) e un altro Olderico de episcopatu vicentino, con altri loro soci e com pagni teutonici , ottengono una distribuzione di mansi in Rovere di Velo e nei terreni adiacenti. I due capi di questi

nuovi tedeschi assumono l’obbligo di decima verso il vescovo, e acquistano il diritto a un sacerdote tedesco cattolico. Il vescovo, d’accordo col suo consanguineo Alberto della Scala capi tano di Verona, promette loro molte esenzioni da dazi ecc. e da prestazioni militari, salvo il caso in cui la città di Verona faccia V esercito generale. (‘) Carlo Cipolla, Mühlbacher's Mittheikmgen, cioè Mittheilungen der Instituts für oesterreischjsehe Geschichtsforschung redigirt von E. Mühlbacher 1880

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 157 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
teutonica si andò concentrando tei villaggi, si costituirono i Comuni con determinati confini (’), e comparvero anche quei nomi di regioni e contrade che fino allora non erano comparsi. — Di qui duo ordini di nuovi documenti: da un lato quelli che si riferiscono ai diritti di possesso, che ancor cercavano di esercitare su quei luoghi gli antichi possessori, e alla lotta che i montanari intrapresero per diventare padroni delle proprie sedi: dall’altro quelli che riguardano i patti e le convenzioni coi

all’osservanza di questi patti, e ne contrassero dei nuovi: e i mon tanari tedeschi dal cauto loro, acquistatala coscienza dei propri diritti di fronte agli assunti doveri, cominciarono ad aspirare manifestamente al pos sesso immediato di tutte le terre ove abitavano, pur conservando intatti i privilegi e le esenzioni, di cui avevan goduto finché nessuno li avea consi derati come padroni dei luoghi di lor dimora, e nessuno perciò avea preteso nulla da essi. E così a poco a poco la dispersa popolazione

padroni del loro territorio. La prima menzione di tutti i XIII Comuni, come di già costituiti, trovasi in un documento del 1616 (Cipolla, o. c. p. 166-168). Pei le liti di confine tra Comune e Comune v. pag. 124, 121, 141, 155,110. — Di questi Comuni i soli in cui l’aumento dì popolazione si dovesse realmente all’ espansione dei Teutonici dì Eoverè di Velo furono i meridionali e gli occidentali, di cui ci siamo già tanto occupati. — Si noti altresì che i Comuni che si formarono per primi ebbero

, com’era naturale, per qualche tempo, sotto la loro dipendenza quelli eh’erano, in quel dato tempo, in formazione. 0 Cfr. p. 100 anno 1390, p. 121 anno 1442 e.p. 119- — In un docum. del 1408 uno dei frati è tedesco. (’) Doc. 10 gennaio 1333.

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 223 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
di rinnovare Italia si recitavano, usando i dialetti volgari, canzoni di gesta e narrazioni in versi d’ar gomento religioso (Battoli, Slor. lidia lati. il. v. II, Firenze, Sansoni, 1819, c. III, p. 23 ; A. D’Ancona, La poesia popolare italiana , Livorno, Vigo, p. 9-11), Verona non era lasciata in disparte. — Fra Giacomino da Verona, tra la l a e la 2 a metà del secolo XIII, dottava nel patrio dialetto due cantiche (A. F. Ozanam, Documenti inèditi pour servir à l'hist. liti, de l'Italie depuis le VII

/ siòcle jusquau XIII. Paris, Lecoffre, 1850. — I poeti francescani, opera dello stesso Ozanam volganizzata da Pietro Fanfani. Prato, Alberghetti, 1854. — Adolfo Mussafia, Monumenti antichi di dialetti italiani. (Sitzungs-berichte der k. Akad. der Wissensch. Philosoph.-hist. Glasse XLVI, Bd. Wien, 1864, p. 113-235). — Si veggano inoltre per altri documenti dialettali di Verona. — Mons. conte G. B. Giuliari, bibliote cario della Capitolare di Verona: 1° Ghidino o Gidino da Sommacatnpagna (poeta vero

nese del 300). Appendice con documenti originali del secolo XIV. Bologna, Romagnoli, 1870; 2° Documenti dell’antico dialetto veronese nel secolo XIV (1326-1388). Verona, stereo-tip. vescovile, 1878; 3° Nuovi documenti dell'antico dialetto veronese (1331-1475). Verona, Colom bari, 1879.—Francesco Zambrini, Le opere volgari dei secoli Xlll e VIV, Bologna, Zani chelli, 1878. Giunte, col. 1102. Appendice, col. 50,51. — G. Ascoli, Arch. glott., voi. I, part. 2 a , B. IT, 7, p. 307 e segg. — Carlo

co stretto a tradurre in una lingua che mal conosceva ».— Luigi Biadene, La passione e ri surrezione : poemetto veronese del secolo Xlff, negli Studi di filolog. romanza pubblio, da E. Monaci, a. 1884, fase. 2°, p. 215-275. —Luigi Gaiter, Il dialelto di Verona nel secolo di Dante. Arch. ven., T. XXIV, parte IL — « Il dialetto veronese nella sua fase più antica (scrive il summentovato signor L. Biadene,' p. 221) per la copia dei documenti e la va lentia degli illustratori è fra i meglio noti d’Italia

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 155 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
assoluta. Di Porcara e Saline nulla, o quasi nulla; ma perchè dalla scarsezza dei documenti arguire ch’eran luoghi disabitati? Erano men ricercati dai posses sori veronesi: non altro che questo è lecito argomentarne. 11 Cipolla accenna eziandio ai pastori vaganti per quelle montagne. Molti fra costoro salivano lassù dalle terre adiacenti; ma non v’hanno ragioni che ci obblighino a credere, che non potessero menare a pastura per quei prati le loro mandre anche degli uomini del paese. Questi però non

dubbio sul luogo ; laonde a me non sembra illo gico supporre, che alla condizione di waldemanni o guardaboschi fossero pas sati appunto quegli scarsi Àrimanni teutonici, ai quali i diritti arrogatisi dai corpi costituiti della città di Verona (canonici specialmente e conventi) e le relative concessioni degli imperatori avevano tolto il godimento del bosco e delle terre annesse. Quanto alla voce tedesca waldemanni , è vero che si trova usata iu altri documenti ; ma siccome insieme ad essa trovasi pure

in questione. Pochissimi sono i documenti che riguardano Erbezzo. Il più importante allude in modo abbastanza chiaro e degli «homines » che vi abitavano « pro canonica Verone» (Cipolla, p. 38, 39),ma non v’è detto di che nazione fos sero. Il prof. Cipolla non crede.che fossero Tedeschi, e afferma che almeno sino al principio del secolo XIV sembrano mancar tracce colà di elemento ger manico (p. 74); ma poi si vede costretto a soggiungere che i documenti son pochi, nè gli permettono di fornire una prova

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 37 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
pignora monstret (v. 242-243) (’) Stabilito che le diserzioni avvennero d’intesa coi Romani, è ovvio do mandare a quali patti sieno stati accolti nel campo nemico i disertori. Potrebbe sospettarsi veramente che loro fosse stato promesso il dono di terre letiche o coloniche nei luoghi dei quali ci stiamo occupando; manon poche ragioni varranno a dissipare questo sospetto. — Stilicone conosceva Alarico, e i tentativi che fece in seguito per guadagnarselo e per discórre la sua attenzione da Roma

Ma ecco che s’avvicina Stilicone, il quale viene iu persona a compir la vit toria. Fugge Alarico, perchè lo atterriscono le già provate aquile romane, e lui fuggente accompagnano la fame e i malanni. I.Goti adunque, secondo Claudiano, abbandonavano colle armi in pugno il loro duce, quasi sotto gli occhi dei nemici e quando egli era tuttora ac campato sul colle alpino. È evidente che, nelle condizioni di disordine e di abbattimento^in cui si trovavano i Goti per le sconfitte subite, questo

in cessante abbandono doveva avvenire d’accordo coi nemici; ma se anche non fosse evidente, lo lascerebbe argomentare Claudiano adoperando il termine transfugae per definire i fuggiaschi, narrando che il re dei Visigoti'fu co stretto a combattere có’suoi, e facendogli profferire in mezzo'ad altri lamenti queste parole: violentior armis Omnibus expugnat nostram clementia gentem. Mars gravior sub pace latet, capiorque vicissim Fraudibus ipse meis ' melius mucrone perirent, Auferrelque mihi luctu laeviore

e dall’occidente provano com’egli avesse capito,' (’) Un fatto quasi identico avveniva oltre un secolo appresso, durante la guerra go tica, allorché i soldati di Uraja, generale ostrogoto, disertarono ài generale greco Giovanni, appena ebbero saputo che certi castelli delle Alpi Corie, dond’essi erano partiti, insieme alle donne e ai figli loro e a tutte le loro cose erano caduti in mano dei Greci (Procopio, t. II, C. 28. 0171 so, itisi (Y/.oh’ca tk (SSpétSQu uvtoop óuaf)oi\ t(:toeot(iusi-'Ol lov Fóifhav <stqh

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 98 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
— 98 — trovarono in mezzo a nuclei già formati di popolazione teutonica, vale a dire in mezzo all’elemento germanico compatto e numeroso alla sua volta, pote rono per più lungo tempo ritenere la lingua e i costumi del proprio paese, e favorire la conservazione di quell’ elemento, e fors’ anche accrescerlo e propagarlo, chiamando altra gente dalla Germania a convivere coi propri connazionali (')• Per illustrare quanto fin qui si è detto osserviamo più attentamente il Friuli. — È provato

da documenti che molte famiglie dinastiche tedesche (Andechs, Sponheim, Peckau, cónti di Gorizia, duchi di Carinzia, Hoffer, duchi d’Austria, Herbertstein, duchi di Sassonia, Eeh, Setz, Meis, Auersperg, Eppenstein, Ortenburg, Walsee, il Vescovado di Freysing, eoe.) vi possede vano beni ; che v’erano anche abbazie e conventi di Tedeschi e numerosi castelli di tedesco nome ; ghe le più cospicue famiglie friulane (Artegna, Attems, Collalto, Colloredo, Gucanea, Strassoldo, Valvasone, Sbruglio, Freschi, Zucco

, Partistagno, Prodolone) sono o si dicono di seme tedesco ( a ). Il Friuli, meglio d’ogni altro paese dovrebbe dunque oggidì presentare traccie evidenti dell’elemento germanico; e invece è delle tre regioni alpine quella ove cotesto elemento appare più scarso ! Le suddette famiglie sono adesso italiane e nelle loro terre non s’incontra un colono che non parli friulano. Disseminato di castelli era pure nel medio evo il territorio di Vicenza (Morsolin, Ricerche si. di TrUsino, Vicenza 1881), e i snoi

conti di Colloredo (Pisa, 1875). — Prospero Antonini, / baroni di Waldsee o Walsee, i visconti di Meis, i signori di Prodolone e Colloredo. Accenni genealogici e note storiche. Firenze, 1817.— G. di Sardagna, Annali dei signori di Reifenberg (Arch. veneto, tomo XII, parte II ; tomo XIII, parte I). — Attilio Hortis, Documenti riguardanti la storia di Trieste e dei Waldsee. (Archeograf. Triestina, volumi IV e V), ecc. ecc-

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 126 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
3 6 Se le relazioni dei montanari tedeschi delle Alpi italiane colla madre patria furono in generale scarse e difficili, ciò non vuol dire che tos- sero nulle e impossibili II conte di Caldogno nella nota sua Relazione al doge Grimaui di Venezia scriveva, che sebbene codeste genti derivassero parte dai Cimbri e farte dai Goti, pur s’intendevano fra loro, e anche con gli altri popoli della Germania: « in qualche parte hanno questa inlelligen- tia anche con il resto delle genti d'Alemagna

(') ». Dai Mócheni e dalla \ valle dell’Àvisio al Tirolo tedesco non c’è grande distanza, e dai Mócheni ai \VII e ai XIII Comuni si aveva una linea non interrotta di Tedeschi. — Delle prelazioni che ebbero ed hanno alcuni villaggi tedeschi del Piemonte ,(spe- cialmente Gressoney, Macugnaga e Ornavasco,: ch’è sulla via del Sempione) con quelli del Vallese e della Svizzera, del Tirolo, del Vorarlberg e di al tre regioni germaniche, parlarono nei loro scritti lo Schott e il Bresslau. Era ed è infatti un uso

non tanto recente di codesti alpigiani quello di re carsi per un po’ di tempo in altri paesi, e specialmente in Isvizzera, nella Alsazia e Lorena e in tutta la Germania meridionale, a lavorare ed a eser citarvi mestieri diversi ( 2 ). — Queste relazioni debbono pure aver contribuito (') Il contrario fn, a dir vero, asserito da un poeta del secolo XV (Francesco Coma da Soncino a. 1477), citato dal Venturi ( Storia di Verona p. 6) e dal Da Schio (o. e. p. 100). «La lingua loro al germanico pènde

ve ronesi e vicentine discendono dai Cimbri, e che la loro lingua è in parte simile a .quella dei Sassoni e molto diversa da quella delle provinde tedesche più vicine all'Calia, -termina con un racconto d’una certa importanza. « Ci occorse, non ha gran tempo, cosa che me ravigliare ci fece; perciocché fattisi noi un giorno insieme, con alcuni nostri amici ale manni a discorrere con uno di questi Cimbri, egli il nostro parlare perfettamente, intendeva, laddove noi tutti il suo difficilmente potemmo

nel 1553 al Governo di Milano che quei di Macugnaga avevano allora col Vailese continuò commercio e coi Vailesi stringevano pure parentadi (Bresslau, p. 190). Lo stesso Bresslau, discorrendo dell’ industria e del commercio degli abitanti della Val Lesa (p. 188), così conehiude : « Per queste relazioni commerciali colla Svizzera' e colla Germa nia meridionale, che hanno condotto alla fondazione di ricche case Gressonesi a S. Gallo, ad Augusta, e a Costanza, l’uso della lingua tedesca

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 196 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
prete tedesco di nome e d’origine, che nélla valle Terragnolo, presso Rove reto, esigeva dai vecchi il giuramento di non parlar tedesco coi giovani? Sarebbe dunque un’audacia dal nome tedesco di qualche parroco dei Comuni tra Malo e Vicenza e tra Vicenza e Padova voler trarre la conseguenza, che quei Comuni fossero un tempo teutonici, che pieni di soli tedeschi fosse tutto il territorio all’intorno ('). Ciò non ostante ove da questo germanizzamento si escludessero le città, ove se ne limitasse

la durata, ove rimanesse incontestato che fra i VII e i XIII Comuni, Verona, Vicenza e i Monti Berici l’elemento indigeno per durò costantemente accanto al germanico, i documenti messi innanzi dal Widter, dall’Àttlmayr e dallo Schneller potrebbero facilmente conciliarsi con quello ch’io dissi intorno a codesta regione nella I a Parte. I miei giudizi troverebbero anzi in quei documenti una valida conferma ( a ). Capitolo III. Siamo oramai pervenuti al punto culminante della discussione, a quella parte

la dipendenza feudale del ducato di Baviera. La Marca veronese, nota fin dall’ epoca dei Carolingi sotto il nome equivalente di Marca trivigiana, com prese per volere di Ottone le città di Verona, Vicenza, Padova, Trento, Feltre, Belluno, Treviso e loro comitati o contadi; e avendola l’imperatore sassone aggregata alla Germania, questo fatto parve motivo sufficiente all’Attlmayr e allo Schneller per sostenere che Ottone così facendo ebbe riguardo alla nazionalità degli abitanti; al Bonato per credere che

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 151 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Ma queste deduzioni, giuste in gran parte, non tutte però indiscutibili, hanno, secondo me, un significato ben diverso da quello che ha loro attri buito il Cipolla: Se si considera infatti che la parte meridionale e occiden-, tale del territorio dei XIII Comuni era piu direttamente soggetta al predo minio di Verona, ed era per giunta la più boschiva, si comprende di leggieri come e perchè i fuggiaschi, che costituirono ab origine il. fondo della popo lazione tedesca dei XIII Comuni, dovettero

, solleticassero il desiderio dei vescovi, dei conventi, dei canonici, e anche dei privati cittadini veronesi, i quali facilmente riuscirono ad attribuir - visi dei diritti di possesso ('), sanciti dagli stessi imperatori (Cipolla, p. 13). Era naturale che, acquistati questi diritti, essi chiamassero a far legna nei boschi, a fruir dei pascoli, a custodire e condurre i nuovi possessi, chi lor meglio piaceva, e specialmente gli uomini del piano, delle colline, della città, coi quali si trovavano in più stretta

acquisti e le concessioni, di cui abbiamo tenuto discorso, ragione sufficiente per credere che in quelle terre non abi tasse nessuno? — Non v’abitava per fermo della gente, che potesse affacciar diritti riconosciuti e valide pretese sui.luoghi che occupava: questo e non altro è lecito affermare. Del resto non risulta, al parer mio, dai documenti, . (') In'prova della possibilità di questo fatto si noti, che l’anno 1345 gli stessi cano nici di Yerona si lagnarono alla lor volta, che persone più potenti

usurpassero le loro terrò «ab aliis potencioribus sunt et fuerunt detente et occupate (sic) ». Cipolla, p. 12.

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 160 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
—p. 141); e infine una supplica diretta il 17 giugno 1613 dagli abitanti di Badia Calavena al Senato veneto. In questa supplica si accusa appunto l’abbazia d’avere approfittato dell’ignoranza di quelle popolazioni ancora rozze per tenerle fino a quel punto all’oscuro dei loro diritti (p. 157, 158) (‘). Compiuto l’esame di quella serie di documenti che riguardano le liti e le questioni, mi resta a far vedere come, per il modo da me tenuto nell’inter pretare e commentare questa intricata materia, certi

fatti speciali, che ad essa si rannodano, assumono un significato ben diverso da quello che il Cipolla v’ha intraveduto.— Risulta da documenti che a Prizolana o Chiesanuova, a Saline e ad Erbezzo nel secolo XIV e XV l’elemento italiano non era annien tato (p. 90, 91, 99, 100, 103, 127); che a Frizolane si parlò sempre ita liano e tedesco (p. 135, 168); che la lingua italiana era già penetrata, ma di traforo, a Rovere di Velo nel secolo XVI (p. 151-152); che nel 1508, volendo i nostri Tedeschi

, segno è che i Tedeschi riuscirono persino a germanizzare alcuni di quegli indigeni, eh'erano emigrati dai dintorni nelle contrade meridionali e occidentali del gruppo montuoso dei Lessici (Cip. p. 64)1 ( ; ) Si raccoglie dagli annessi documenti che i diritti della proprietà privata non erano, ben definiti, e che gli uomini del Comune della Frizolana solevano tagliar legna e far car bone nelle terre di proprietà comunale (p. 135). (’) Per altre liti vedi p. 136, 131, 152, 153, 155, 170. (') Cfr

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Category:
Social sciences , Linguistics
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1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 24 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Concediamo tuttavia che gli avanzi della nazione cimbrica, scampati dalla strage dei campi Baudii, abbiano tentato di rifugiarsi sui monti al nord di Yerona e Vicenza. Movendo dai campi Raudii presso Vercelli, pote vano i Cimbri superare così facilmente, come taluni vollero credere, le dift- Scolta d’un lungo e periglioso cammino ? E i Seri montanari delle Alpi Retiche, che piu tardi fecero pagar tanto cara la vittoria e la conquista ai Romani, avrebbero così presto ceduta una parte del loro

territorio agli scarsi e affranti superstiti d’un esercito disfatto e fuggiasco? E ammesso che costoro fossero venuti a capo della loro impresa, per qual motivo, per qual diritto avrebbero essi potuto evitare la sorte dei Liguri e dei Celti, dei Reti e dei Veneti, che pur dovettero a poco a poco dimenticare i loro na- \ zionali idiomi ? E noto infatti che in ogni angolo d'Italia i Romani seppero far penetrare e prevalere la loro lingua, e che neppure le róccie alpine valsero a difendere da codesto

; Filiasi, De' Veneti primi e secondi), e attribuì ai Cimbri superstiti l’origine del castello o villaggio di Cimbra in Val Cembra, a quattordici miglia dalla città di Trento, mentovato da Paolo Diacono (De Gestis Langobardorum L. Ili c. 3). 11 campo della battaglia di Mario coi Cimbri verrebbe così ravvicinato di molto alle Retiche, e si dovrebbe per lo meno credere conservato sulle Alpi il nome di quel popolo (cf. cap. Vili). Panni dunque opportuno dime qualcosa. Quanto alla posizione dei campi Raudii

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 165 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
. VI e al cap. XI ( a ) feci di già osservare che, durante il predominio germanico in Italia, i montanari teutonici, coll’aumentar della popolazione, s’eran potuti espandere verso ripiano. Nel secolo XIV iTedeschi delle montagne, cresciuti nuovamente di numero per le ragioni che sappiamo, non avrebber potuto vivere su quel povero suolo, che a patto di aver salve le loro immunità tradizio nali. Se i possessori veronesi lor toglievano il godimento dello scarso frutto di quei terreni, o il fisco pretendeva

da essi tributi che non potevano pagare, quale altro scampo rimaneva loro, ove non ne fossero state esaudite le pre ghiere, se non quello di andar raminghi pel mondo? Le condizioni sociali, politiche ed economiche nel Veneto nel secolo XIV non permettevano di certo, ch’eglino occupassero di nuovo le colline, le valli adiacenti o la pianura, dove s’era insediata legalmente e solidamente la popolazione latina o lati nizzata. Tali sono le conclusioni a cui son pervenuto, servendomi per lo più di quegli

stessi documenti che il prof. Cipolla ha raccolti e studiati col solo intento di coordinarli, come già si disse, al documento massimo, eh’è quello del 1287. Questi documenti non dicono come s’era venuta popolando di Ale manni tutta la plaga dei cosiddetti Cimbri, ed è proprio qui che si manifesta (') Anche i VII Comuni nella confermazione del 30 novembre 1417-furono sottoposti all' obbligo di fornirsi di sale a Treviso. Cfr. il documento di Monteccliia. (’j Cap. VI, p. 75 (nota 2) e p. 76 - Cap

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Category:
Social sciences , Linguistics
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1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 27 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Siila nelle loro opere oggi perdute (‘), come uou è seria l’ipotesi dell’errore d’un copista, quantunque tanto comoda da essersene fin troppo abusato in certi casi, e questo è uno. Della testimonianza di S. Girolamo che disse juccta Eridanum il Grion non fa menzione, e di quella non meno chiara di Claudiano cerca di liberarsene coll’asserire che il poeta nel suo raffronto fra i Goti e i Cimbri deve aver alluso all’Italia in generale. Se non che, tenendo conto delle espressioni Ligurum regione

guerra, nel timore che anche i Cimbri passassero il fiume e si riversassero sovra la loro città (*). Non mi sarei del resto occupato così a lungo di questa questione dei campi Baudii dopo aver dichiarato impossibile che i Cimbri riuscissero a conservare per sei secoli di dominazione romana la loro favella natia, se {') Catulo, De Consulatu et de rebus gestis suis. Cic. Bruto 35, 132. — Siila, I Com mentari (in greco). (*) Si notino anche i due seguenti versi (638, 639): saepe locis ac finibus illis

Plena lacessito rediit victoria Quirino. (’) iiQÉtyrjaitv olg thuivrfiui ngsaßeig Jla^/sertòr nugórteg, ovg ol KctrXov did nov nois- filwy vexQtùv uyovxeg inedeixvvvro x. r. A. (Plutarco in Silia). (') L’opinione che il sito dei campi Baudii si trovasse in quel di Verona venne per sino avvalorata con documenti che furon poi riconosciuti falsi, come l'iscrizione data dal Moscardo ( Storia di Verona p. 13, Verona 1668) e riportata dal Pezzo (Dei Cimbri ver. e vie. IV, 1763).

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Category:
Social sciences , Linguistics
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1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 156 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
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Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Verona permettevano alla gente dei dintorni di recarsi sui Lessini a far legna e pascolo, e quivi di terre e prati investivano chi lor meglio piaceva. I luoghi del resto che, per quanto appare dai documenti pubblicati dal Cipolla, erano incontrastabilmente tenuti da possessori estranei, comprendono soltanto la selva Frizolana, Cerro, Badia Calavena, Erbezzo e alcuni tratti della catena dei Lessini. Nessuna menzione esplicita di Tedeschi, dice a questo punto il Cipolla, fiuo al secolo XIII. Cosa

che facilmente si spiega, dico io, se si pon mente a questo, che nei documenti sono nominati soltanto coloro, cui vengono fatte concessioni dai possessori riconosciuti. Quando si allude per incidente alle persone che abitano in quei paraggi, ecco che appaiono i nomi degli Heri- manni e dei waldemanni. Quanto ai nomi locali sempre italiani, credo d’averne ragionato abba stanza nei Cap. VI e XI, e non veggo la necessità d’ulteriori commenti. Si arriva così al 1287, e da questo momento, come dice

, e un documento del 1875 (p. 85, 86) ce li presenta insediati non solo nelle terre meridionali, occidentali e centrali (Calavena, Porcara, Saline, Boschi Frizolane, Erbezzo, Rovere di Velo, Val di' Porro), ma anche nelle orientali (Velo, Avarino, Camposilvano, Selva di Progao). Come e perchè una diffusione sì rapida? 11 Cipolla pone in campo l’aumento naturale della popo lazione ed altre e numerose immigrazioni ; ma la prima causa è insufficiente, e della seconda non si hanno documenti, giacche nelle carte

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 163 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
di detta selva a coltura. Lo divi sero quindi, in trentotto mansi da darsi in enfiteusi ad altrettante famiglie, che si fossero recate sul luogo. Bei trentotto vollero però che uno ne fosse riserbato all’edificazione d’una chiesa, e d’un altro fosse investito senz’obbligo di contribuzicne .alcuna Olderico Falileane di Nogarola, cui facevano rappre sentante dei loro diritti con facoltà di dividere a suo talento gli altri tren- tasei. Allo stesso Olderico si diede pur facoltà di costituire altri mansi

scorge delle bande o tribù nomadi tedesche, che emigrano di monte in monte, di pascolo in pascolo, menando seco i loro armenti, ed io non so comprendere il valore di queste espressioni se non nel senso, che i Teutonici delle montagne, privi per tanto tempo di sedi legalmente riconosciute, cercavano alfine di mettersi in regola colla legge, e nei luoghi più incolti e più appartati del territorio vicentino e veronese si procuravano codeste sedi con affitti ed enfiteusi. Nei XIII Comuni li abbiamo visti

che accom pagnarono il contratto, fra i quali quello di non impedire che si recassero quivi a pasco lare e a far legna gli abitanti del Comune di Tassino. ( ! ) I documenti dei XIII Comuni, di Montecchia, di Selva di Trissino non ho riferiti uei capitoli, dove espongo le mie Idee sulla questione delle origini, appunto perchè in essi non si tratta di tedeschi calati allora, per la prima volta in Italia, ma di teutonici dimo ranti da lunga pezza sui contrafforti orientali delle Alpi Ketiche e nelle

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