¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
Page 66 of 254
Author:
Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place:
Meran
Publisher:
[k.A.]
Physical description:
43 S.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading:
s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Location mark:
II Z 759/12(1972)
Intern ID:
62128
grammatis et historiis erraremus elaborarunt, vos tota de hominum vita tollendos errores curastis». Di una loro peculiare fisonomia di fronte agli umanisti italiani molti dotti francesi erano consapevoli e la rivendicarono spesso vivacemente. Se Tatteggiamento del primo degli umanisti francesi, Jean de Montreuil, verso la cultura italiana, com’è stato rilevato, è un misto di ammirazione e di aggressività, nascente da un complesso d’inferiorità, altri francesi af- fermano con energia il valore
della propria tradizione culturale. La prin- eipale linea di difesa appare evidente fin dalle prime risposte all’accusa di «barbarie» lanciata ai Francesi dal Petrarca, quando, nell’epistola a Ur- bano V, scrive che non esistono letterati e poeti fuori d’Italia: «oratores et poetae extra Italiam non quaerantur». Jean de Hasdin si pone la doman- da: «Nullus doctus in Gallia?» e risponde: «Certe, in Gallia sunt et multi et plures praefuerunt, salva reverentia, valde docti». Segue l’elenco: fra gli
respinta dal Petrarca: «Siquid enim externi de his rebus feliciter ausi sunt vel Italos imitati sunt vel in Italia scripserunt, in Italia didicerunt... Hic repertae sunt literae et latinus sermo et latinitatis nomen quo ipsi Galli gloriantur» (Sen., IX, 1). Ma i Francesi giungono persino a favoleggiare di una loro diretta discen- denza dai Greci, mentre gli Italiani non discenderebbero dai Romani, ma dai Goti! Evitando queste esagerazioni polemiche, uno dei piü illustri rappresen- tanti del maturo