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Title A - Z
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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 191 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
perchè egli ha taciuto di Trento ribelle al ghibellino Ecelino da Romano ? di Trento che chiuse le porte in faccia ad Enrico figlio di Federico II nel 1226, mentre il vescovo parteggiava por l’imperatore? di Trento che insorse al principio del secolo XV, per istigazione di Rodolfo Bellenzani, contro il suo vescovo Giorgio I Liechtenstein v. Nicolsberg, barone austriaco, e lo rinchiuse nella torre Wanga ? E questo sia detto per la storia ; che per quel che riguarda l’esame dei documenti

, e lo studio della natura e della formazione del dialetto trentino, le ragioni del Malfatti sono così incalzanti, che ce n’è quanto basta (‘). — Solo mi sarebbe piaciuto che l’egregio professore, come ha vittoriosamente rintuzzate le sentenze dello Schneller e del Bidermann intorno alla Valsugana inferiore ( 5 ), così pure avesse ribattuti i giudizi del piimo intorno alla vicina valle di Tesino, sulla sinistra del Brenta. Capisco che le conchiusioni, a cui giunge il Malfatti intorno all’indole e aH’origine

dei dialetti del Trentino, val gono anche per la valle suddetta ( 3 ) ; ma dappoiché il sig. Schneller mette in campo per esse degli argomenti speciali, panni necessario confutare anche questi. Il sig. Schneller ricorre, secondo il solito, con molta soddisfazione, al l’autorità degl’italiani Dal Pozzo e Bonato, i quali assicurano che gli abitanti della valle di Tesino una volta erano Cimbri. Ma il Bonato e il Dal Pozzo non recarono solidi argomenti, e desunsero la loro ipotesi dalla foggia del

secolo e non ha che fare per nulla col dialetto cimbrico: che, dovendosi dirigere a un imperatore germanico, i Tesinesi avranno creduto conveniente servirsi della lingua tedesca (“) : che nel brano riportato dallo Schneller i Tesinesi si dichiarano fedeli e obbedienti servi della casa (') Cfr. Cap. Vili. — Vedi pure. F. Zambra, Alcune osservazioni grammaticali sopra un'aulica memoria dell'ordine dei Crociferi in Trento. — Programma dell’i. r. Ginnasio superiore di Trento, 1881

-82. ( ! ) V. specialmente Elnograf. Trent, p. 45. (*) Degli idiomi ecc., p. 42. ( 4 ) Schneller, Die Deutsche in Süd-Tirol, p. 381, col. 2, nota 1. ( 5 ) Anche i consoli e i cittadini di Trento scrissero in tedesco ai Duchi d’Austria fino a Sigismondo. Lo attesta il Bidermann, riferendo queste parole d’un consigliere di Stato di Maria Teresa, che si conservano in un manoscritto della Biblioteca tirolese d’Innsbruck. « Consules et cives Tridentini scripserunt ad Duces Austriae germanice usque ad Sigismun- « dum

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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 125 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
al Papanti per il suo librò: 1 parlari italiani in Cerlaldo alla festa del V centenario di Messer G. Boccaccio (Livorno 1875), la novella IX a della giornata I a del Decamerone tradotta nclPidioma dei XIII Comuni. — A comporre un lessico cimbrico s’accinse Anton Maria Lorgna, matematico veronese della seconda metà del secolo scorso, i cui manoscritti giacciono inediti nella Biblioteca comu nale di Verona. Una breve raccolta di vocaboli lasciò Don Giovanni Maria dal Bosco (Ferro), sacerdote di Giazza

Alpi italiane sieno rimasti sempre invariati dal XII secolo in poi. L’abate Dal Po2zo assicura che ai tempi suoi una vecchia nonagenaria adoperava parole già cadute in disuso e aveva una particolare pronuncia. In tre testi che si posseggono del Catechismo dei YII Comuni, uno del 1602, uno re cato dall’ab. Dal Pozzo, e un altro del 1813 (ristampato nel 1842), le dif ferenze linguistiche sono notevolissime (*). (’) C. Cipolla, Arcfa. veneto XII, p. 403. — Riferirò qui alcune notizie sulla lettera

tura cimbrica, che ho tratte dal Bergmann (Prefazione al vocab. cimbrico dello Schmeller p. 120-156) e dalla nota monografia dei fratelli Cipolla sui Tedeschi dei XIII Comuni (Àrch. glott. it. voi. Vili. Puntata l a e 2“. 18S2. 1884). —,1 tre sopra riferiti catechismi, e alcune canzoni, e orazioni sacre: ecco quanto abbiamo di più importante per i VII co muni. Se non che una numerosa schiera di uomini eruditi del luogo aggiunse a sì scarso patrimonio dei tentativi letterari in lingua cimbrica

. Citerò fra i più noti Giovanni Costa Prude (v. Cap. II), Giovanni Pesavento Satteler di Asiago (ni. 1809), Domenico Eigoui Stern, il figlio di Domenico Angolo Rigoni Stern (n. 1180, m. 1854), editore delle Memorie del Brunner (Dal Pozzo), Giuseppe Strazzabosco (m. 1804), Don Cristiano Bonomo (n. 1803, m. 1851) e il di lui fratello Don Giuseppe Bonomo, che fornì al Bergmann per gli An nali viennesi di letteratura (Wien. Jabrb. f. Lit. Bd. CVIII Anzeigeblatt p. 26-34) alcuni saggi di dialetto cimbrico

del Boie (Lipsia 1118),. o nel Mithridates dell’Adelung. Berlino 1806-17. II. 215, o nell’opera dello Schmeller Ueb. d. S. C. (più interessante c completa per i VII Comuni, al pari della Prefazione del Bergmann al voc. cimb.), o negli Herbslausflüge in der veroneser Gebirger di Christ. Schneller (Beil, zur Allgem. Zeit. 13 e 14 ottobre 1875). Ma la più compiuta raccolta è quella dataci dai fratelli Cipolla (Arch. glott. cap. secondo. II. Testi e leggende p. 240-256). Don Andrea Griso fornì

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 214 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
quale fu lasciata, alle prime avvisaglie, la chiesa vicentina dal Cardinal Ridolfi (Cantò, Gli eretici in Italia, Voi. Ili, p. 156): e se queste ragioni possono avervi favorita l’in fluenza dalle idee riformatrici, non si dee credere d’ altra parte che la ve neta Repubblica e la maggioranza del popolo vicentino abbiano protette e caldeggiate le nuove dottrine, quando s’accorsero che ne rimaneva offesa e scalzata dalle sue basi la religione dei padri. — Fu nel 1546 che quaranta persone delle piò

cospicue per meriti e titoli istituirono una specie d’àcca- demia nei dintorni di Vicenza per discutere delle questioni religiose che al lora preoccupavano le menti. Ma gli ascritti -non erano tutti Vicentini. Vi fu ammesso infatti Lelio Socino da Siena, che fu il fondatore del Sacinia- nìsmo (una setta che rinnovò in gran parte le opinioni di Ario) ; e al fianco di Socino vi tennero i primi posti Giorgio Blandrata medico di Saluzzo, Gio vanni Paolo Alciati milanese, e Giovanni Valentino Gentile

da Cosenza. Il popolo vicentino e la Repubblica di S. Marco pensavano così poco a inco raggiare i Soeiniani, eh V dovettero teuere, come dicemmo, le loro riunioni fuori delle mura; e quando il Senato veneto scoprì il segreto di quei con vegni, alcuni adepti furono presi e strangolati nelle carceri della veneta in quisizione, gli altri, fra i quali Lelio Socino, l’Alciati, il Blandrata, il Gentile, riusciti a fuggire, andarono errando pervarie contrade d’Europa. — E qui giova pur ricordare che nella

stessa Venezia, prima del 1546, si stampavano P) Grande iUustr. del Lombardo-veneto voi. IV, p. '/62-68. — Cantò, Gli erel. in It. Voi. Ili, Disc. XLV. — Anche il famoso vicentino Giangiorgio Trissino, autore di un poema che possiamo chiamar nazionale ( L'Italia liberala dai Goti), ebbe fama di poca ortodossia; e andarono incontro all'accusa di aderire alle idee dei Biformati, o per lo meno di cre derle un benefizio, parecchi altri illustri italiani, quali il Berni, l’Alamanni, il Flaminio, Vittoria

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