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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 59 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
arbitrio, nell’intento di soddisfare da una parte Vitige, che gli avea cedute le provimele d’oltralpe, e di non offendere dall’altra l’imperatore d’Oriente, al quale avea promesso di rimanere per lo meno neutrale. I Borgognoni pre sero e distrussero Milano e tornarono in patria con immenso bottino e gran numero di prigionieri. — Incoraggiato da questa fortunata scorreria, Teode- berto in persona discese l’anno appresso in Italia con un esercito di Franchi. I Goti e i Greci furono del pari

maltrattati dalla furia dell’esercito franco: l’uno e l’altro campo caddero in mano degl’invasori, e Teodeberto avrebbe agevolmente compiuta la conquista d’Italia, se una terribile dissenteria, do vuta al difetto di cibi sani, distruggendo un terzo del suo esercito e spar gendo il malumore e lo scontento tra i superstiti, non l’avesse costretto a ripassare le Alpi. — Parve a Giustiniano d’aver riportata una vittoria e as sunse i titoli di Francico e d’Alamannico, di che indispettito il re d’Austrasia, che

non avevo ancora rinunziato al disegno d’impadronirsi dell’Italia, spedì l’anno 548 un nuovo esercito, il quale con lieve fatica occupò stabilmente e si rese tributari {tributaria) vari luoghi della 'Liguria, le Alpi Cozie e la maggior parte del Veneto: nonnulla Liguriae loca, Alpes Cottias, agrique veneti partem maximam, cosicché Venetorum pauca oppida Gothis super erant, nam Romani maritima, Franci coetera occuparant (Procopio L. IV, c. 24). — Proseguiva intanto la guerra tra i Greci e i Goti

, e Teodebaldo figlio e successore di Teodeberto, sollecitato dagli uni e dagli altri a sgom brare i paesi occupati, riusciva con dubbie risposte a tenerli a bada, come ognuno può leggere nel De bello Gothico di Procopio. La guerra ebbe fine nel marzo del 553 colla morte di Teia senza che i Franchi avessero ancora abbandonato i loro possessi. Occorre dunque aggiungere per ora ai Goti, che misti ai Rugi s'erano sparsi per l’alta Italia, i presidi che il re dei Franchi tenea senza dubbio nei luoghi di sua

vindicantes snas ». — Tributariam effecit dice Aimonio monaco di Fleury nella sua Historia Francorum L. II, c. 21 parlando della spedizione di Teodeberto in Italia (Du-Chesne, Historiae Francorum Scriptores Tomo III)'

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