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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 348 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
quasi animal di sua seta fasciato. Assai m’amasti, e avesti ben onde; ché, s’io fossi giú stato, io ti mostrava di mio amor piú oltre che le fronde (vv.52-57). L’acquisizione del motivo del sacrificio consegue poco oltre nella storia una sanzione solenne da Giovanni Boccaccio. È ben noto che l’amicizia è il tema della novella ottava dell’ultima giornata del Deca- meron, la giornata cioé nella quale si sublimano le piú autentiche e ne- cessarie virtú come punto d’approdo di tutte le traversie

umane attraver- sate nel corso dell’opera dai dieei giovani narratori. A1 tema dell’amicizia segue quello della magnificenza premiata nella grande novella-romanzo di Messer Torello e del Saladino e quella infine della pazienza trionfante nella novella di Griselda. La novella dell’amicizia è invece quella di Tito e Gisippo, di ambientazione ateniese e romana, dunque di sfondo classico contro le altre due di sfondo medievale. Ció che le unisce, al di là delle differenze di struttura e anche di livelli

este- tici, si deve riconoscere in principio, è l’avvilupparsi dei casi, l’intreccio labirintico, che nella nostra novella trova un equilibrio nella forza per- suasiva del discorso. Che sia da leggere nel segno del tema dell’amicizia lo testimonia senza ambage la rubrica sotto la quale Boccaccio la iscrive e che recita: «Sofronia, credendosi esser moglie di Gisippo, è moglie di Tito Quin- zio Fulvo, e con lui se ne va a Roma, dove Gisippo in povero stato arriva, e credendo da Tito esser disprezzato

, sé avere uno uomo ucciso, per morire, afferma; Tito, riconosciutolo, per iscusarlo, dice sé averlo morto; il che colui che fatto l’aveva vedendo, se stesso manifesta; per la qual cosa da Ottaviano tutti sono liberati, e Tito dà a Gisippo la sorella per moglie e con lui comunica ogni suo bene». In realtà il testo della narrazione è assai piú lungo e complesso nella prima parte, qui appena accennata, che nella seconda qui tracciata per intero: il che avviene perché nella seconda parte vengono detti gli

effetti delTamicizia vera. La cui origine sta nella consuetudine e nella pratica di vita che si stabiliscono dal momento in cui Tito va ad Atene per stu- diare col filosofo Aristippo e viene ospitato da Cremete padre di Gisip- po: «e venendo i due giovani usando insieme, tanto si trovarono i costu- 320

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 330 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
di Gino Capponi, il quale ne’ primi cinqu’anni del mio soggiorno fu na- scosto a me e io a lui [. . .] m’animó al poetare e mi diede della poesia piú eletta idea e piú sicura». 11 Qui sta il senso proprio di una ecceziona- le amicizia. Di altre: dal Melan al Vieusseux, al Rosmini, per citare alcuni nomi, non mette conto, credo, di parlare, esse pure apportano ricchezze, ma non certo nella misura e nella profondità di quelle appor- tate dalle amicizie giovanili del Filippi e del Marinovich

, né da quelle del Capponi. Ci sono, certo, nella vita del Tommaseo anche incontri che si risolvono nell’affabulazione e nella effusività affettiva, si pensi alla sua vita fitta di relazioni umane, di incontri di scontri, di amici e di nemici, di incontri che hanno inciso profondamente nella sua storia per- sonale. Questo è appunto l’altro aspetto dell’amicizia, della presenza del sentimento dell’amicizia nell’età del Romanticismo italiano. L’aspetto dell’amicizia come dato storico o di cronaca tra

sa tutta la storia degli esuli a Parigi dal 1833 al 1839, passano le notizie e i commenti a caldo dei libri ehe uscivano, le notizie dei casi politici, e perché no, passano anche le notiziole e i pettegolezzi su questo o quel personaggio, ma passano anche le storie private e intime di loro, del Capponi e del Tommaseo, e tra i due è il Tommaseo il piú incline alla confessione, e passa anche la comune fede religiosa. Cosi Tommaseo nota nelle Memorie la nascita di questa amicizia: «La conoscenza

sempre in francese, per ringraziarlo del giudizio sui versi In morte di Carlo Imbo- nati, e anche come pretesto per un discorso sull’endecasillabo sciolto. 12 La corrispondenza segue nell’anno successivo, in quella del 19 marzo gli dichiara il piacere di essergli amico e allude a un viaggio, le voyage des Alpes, che aveva progettato di fare insieme alla madre e al «divino» Fauriel, cosi lo chiama. In quella famosissima del 3 novembre del ’21 in cui discute con l’amico di romanzo storico e in cui

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 335 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
nella cultura e nel eostume romantico nella sua centralità è quelFimma- gine di Manzoni, Capponi e Tommaseo che a metà del giugno del 1864, Manzoni da Pisa era venuto a Firenze ospite a casa Capponi, andavano insieme la domenica mattina del 12 giugno a messa nelia chiesa di S. Martino, camminando lentamente per la strada assolata parlando quie- tamente tra loro delle cose passate, delle speranze, degli affetti. Un’immagine dei tre vecchi che si staglia netta: Capponi e Manzoni avevano

in Opere a cura di M. Cataudel- la, Napoli, 1970 2 , cfr, rispettivamente pp. 547, 525, 526, 530, 549, 707. Per il tema dell’«uscir da sé» il T. ebbe certamente come fonte Dionisio areopagita e S. Tommaso, del primo cfr. nella Patrologia del Migne: S. Dionysii Areopagitae, Opera, tomus prior, Parigi, 1857, De divinis nominibus, cap. IV, lez. IX-XI, del secondo De veritate, Lib. 1° cap. 91, 755-760. 6) N. Tommaseo, Memoríe poetiche, a cura di Marco Pecoraro, Bari, 1964, p. 38. 7) II carteggio Tommaseo

-Filippi è conservato nella biblioteca comunale di Trento, 8) Tommaseo, Memorie poetiche, cit,, p. 306. 9) Tommaseo, Memorie poetiche, cit. p. 68. 10) Tommaseo, Diario intimo, a cura di R. Ciampini, Torino, 1946 3 , p. 188. 11) Tommaseo, Memorie poetiche, cit., p. 254, 12) Cfr. A. Manzoni, Lettere, a cura di Cesare Arieti, in Tutte le opere, vol. VII (t, 1°), Milano, Mondadori, 1970, p. 8. 13) Si legge come proemio neired. degli Scritti editi e postumi di Carlo Bini, Livorno 1843, 14) Le Rime

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 553 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
afferma infatti: «Dunque quella eosa amica, nella quale hanno termine tutte le altre cose amiche, che dicevamo essere amiche in vista di un’altra cosa amica, non assomiglia affatto a queste, perché queste sono chiamate amiche in vista di un’altra cosa amica, mentre il vero amico sembra essere per natura tutto il contrario» 12 . Se quindi nel mondo l’amicizia manifesta il raccogliersi del moltepli- ce nell’unità, il vivere della parte per il tutto e il disporsi del tutto in vista dell’ordine

e dell’interna determinatezza delle parti, tutto questo è il se- gno visibile del dispiegarsi dell’azione del «primo amico» nel mondo «nonostante» la sua distanza ontologica, ma proprio in virtú della sua trascendenza. Gli uomini infatti manifestano nell’amicizia e nell’amore reciproco il bisogno essenziale e il desiderio che essi hanno del princi- pio. Come già Platone lasciava trasparire dq\VEutifrone, collaborare con Dio nella realizzazione del bene tra gli uomini diventa allora l’attuazione integrale

dell’amicizia nella sua duplice dimensione tra- scendentale e trascendente. Rimane certamente aperto il problema di quale sia questo modo tutt’affatto diverso di dirsi «amico» da parte del principio. L’amicizia, com’é testimoniato dalla sua dimensione orizzontale, comporta corre- sponsione e reciprocità, mentre ciò che è caratteristico del principio è di attivare una relazione a sé che non lo coinvolge nella relazione stessa, ma lo lascia libero e affrancato da essa. In che modo allora il principio pué

ancora dirsi «amico» dal momento che nella sua perfetta autosuf- ficienza non ha bisogno di nulla, non ha nulla da desiderare e quindi nulla cui corrispondere? L’obiezione non è di poco conto, tanto piú che proprio su questo pun- to si suole far leva per indicare la massima distanza tra i piú alti prodotti dell’intelligenza greca, che si arresterebbe a un rapporto partecipativo e unidirezionale al divino, e la rivelazione cristiana, la quale, concependo Dio come amore, dischiude invece la dimensione

della gratuità e del dono, che sarebbe inconcepibile per un greco. Credo in realtà che occor- ra determinare con precisione i limiti di tale impossibilità. II modo in cui il principio viene inteso da Platone, ad esempio, non penso sia tale da rendere impossibile l’accesso a quanto di nuovo mette in campo il Cri- stianesimo. A1 contrario, si puó pensare (e vi sono state epoche tutt’altro che trascurabili che si sono mosse in questa direzione) che ciò che è stato pensato da Platone delimiti ancora una

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 583 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
l’altro, non piú alterato dagli egoistici interessi dell’ordine feudale. II nuovo significato si presenta arricchito dalla consapevolezza dell’appartenen- za ad una comunità monastica unita dall’amore e nell’amore di Dio, capace di superare tutte le barriere sociali del mondo. Sia la riscoperta del soggetto nella sua dimensione interiore e inten- zionale sia il valore della caritas e dell’amicizia, che scandiscono alcuni momenti essenziali della spiritualità del secolo XII, costituiscono un messaggio

sogget- to personale nell’unità viva ed operante della coscienza e della caritas, che si innesta sullo slancio della fede e riassume ogni affetto ed ogni forma di amicizia terrena. NOTE 1) E. GILSON, Le moyen Age comme «Saeculum modernum», in AA.VV., Concetto, storia miti e immagini del Mediovo, a cura di V. Branca, Firenze 1973, pp. 1-18, 2) Su questo tema cfr. E. BERTOLA, II problema della coscienza nella teologia monastica del secolo XII, Padova 1970; M.D. CHENU, II risveglio della coscienza nella

civiltà medievale, trad. it. I. Biffi, Milano 1982 - nuova ed. 1991; C. MORRIS, La scoperta dell'individuo «1050-1200», trad. it. di R. Magiar - A.Sturzo, Napoli 1985. 3) Cfr. M.D. CHENU, II risveglio della coscienza, cit., p.32. Per un’analisi piü approfondita si rinvia a O. LOTTIN, Psycologie et morale aux XII 6 e XIII e siécles, Louvain-Gemblox 1954, pp. 320 ss. 4) Sull’influenza esercitata da Salomone si veda J. LECLERCQ, I monaci e l’amore nella Francia del XII, trad. it. G.Barone, Roma 1988

del contemptus mundi che possa accentuare il distacco tra cielo e terra: il momento negativo del «contemptus mundi» è superato dal valore posi- tivo della caritas che ricongiunge perché crea e rinnova il senso autenti- co della comunità umana e dell’appartenenza al mondo 39 . L’ideale etico classico, fecondato dalla caritas e illuminato dalla reli- giosità cistercense, prefigura una societas christiana in cui l’amicizia è restituita al suo stato originario di apertura incondizionata verso

che ci richiama, con una notevole carica etica e religiosa, all’interesse dell’esistere mediante un senso responsabile del vivere in- terpersonale, arricchito dall’amicizia spirituale. S.Bernardo, Aelredo e i loro contemporanei, nonostante la loro sensibilità culturale e religiosa, cosi diverse dalle nostre, parlano a noi come «individui», che da un lato avvertono la «condizione di limite» cui l’uomo è sottoposto nelle situa- zioni terrene, dall’altro mostrano tutta la ricchezza spirituale del

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 64 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
bito del vissuto alcuni modi di realizzare questo rapporto ritornano, ri- proponendosi pur nella varietà dei tempi e dei costumi, mentre altri de- clinano e scompaiono, lasciando di sé nella memoria storica o nella fi- gurazione artistica l’immagine di un quid irripetibile. Aila poesia, ad esempio, resta affidato nel suo aspetto piú suggestivo il ricordo del legame amoroso tra le fanciulle educate nel thiaso di Miti- lene alla musica, al canto, alla danza, sotto la guida di Saffo. Nella loro

vita, tra gli anni della puerizia trascorsi nella casa patema e gli anni che le attendevano nella casa maritale, si interponeva il periodo di questa paideia, in cui la loro sensibilità si apriva alla bellezza e all’arte e si espandeva nel libero moto dei sentimenti. Perché nel thiaso i rapporti non erano vincolati dalla legge del sangue, quindi dalla necessità, ma s’intrecciavano con indipendenza di impulso e di scelta, conformi alla condizione essenziale dell’amicizia. Che l’amicizia, onde

si legavano tra loro o in mutuo scambio con chi le iniziava al mondo della bellezza e degli affetti, trascorresse nell’amore o variamente vi s’intrecciasse è testimoniato dalla poesia di Saffo, anche a non forzarne la portata in senso romantico. Sulla passione fisica urgente sino allo spasimo, sulla nostalgia della separazione e del riffiorante ricordo si impone, infatti, l’elegante misura dell’arte e il contrappunto della funzione costruttiva di quella comunanza pedagogica, di cui era centro il valore

estetico con la sua innocente sacralità. La purezza affettiva assorbe in sé e riscatta dai richiami oscuri del sangue, non respinti ma trasfigurati, un sodalizio in cui la femminilità in boccio trovava la sua libera e ideale espressione. AU’insegna della virtú militare si colloca un altro esempio di amici- zia erotica offerto dai Greci e celebrato dai loro storici: quello della le- gione tebana, la sacra schiera, formata, secondo la tradizione, da Gorgi- da con trecento uomini scelti e rifornita

a pubbliche spese dalla città. Questo manipolo di guerrieri, sotto il comando di Pelopida, sconfisse nel 375 a.C. gli Spartani a Teagira. Nella Vita di Pelopida appunto, Plutarco, dopo avere riferito che a dire di alcuni la legione fosse compo- sta di amanti e di amati, osservava che il vincolo passionale è ben piü valido di quello della tribü e della fratría a suscitare coesione ed eroismo fra i combattenti, «perché gli amatori per attaccamento agli amati, e gli amati per attaccamento agli amatori

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 555 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
di cogliere, nel modo di rivolgersi a lui del principio, qualcosa di pro- fondamente affine a ció che lo costituisce nella sua dignità, perché quel- lo che gli viene donato proviene dalla libertà di Dio. In questo dialogo tra libertà dell’uomo e libertà di Dio diventa allora possibile attuare an- che nei confronti del principio quell’amicizia che Platone aveva colto nella necessità del proton philon, di colui che nel modo piú autentico e originario puó esserci amico. In questo modo anche

o la deficienza né rimandare l’attualità del possesso, ma, al contrario, mostra come ciò che è veramente compiuto sia capace di suscitare la pienezza dell’appagamento. Nel Liside Platone definisce il campo problematico, all’interno del quale puó essere colto il senso e il valore dell’amicizia. Nonostante l’esito aporetico del dialogo, emerge con chiarezza la duplice direzione secondo cui Platone sviluppa la possibilità dell’amicizia. L’una, che si svolge nella dimensione orizzontale dell’esperienza

la tensione, il bisogno o il desiderio che stanno alla base dell’amicizia subiscono una radicale revisione. Mentre nell’accezione comune queste modalità dell’esperienza umana hanno costitutivamente alla loro radice uno stato d’indigenza, di mancanza o di privazione, una volta che esse siano trasferite a manifestazioni di ció che costituisce la pienezza ontologica tanto del principio quanto dell’uomo, non indicano piú un lato difettivo, incompatibile con l’auto- sufficienza del principio, né rischiano

di spegnersi una volta che siano appagate, come puó avvenire per i bisogni o i desideri umani nella loro accezione comune. Esse si sollevano piuttosto al rango delle piú alte manifestazioni dello spirito, dove ciò che è compiuto non si adagia nell’inerte contemplazio- ne della propria perfezione, ma continua ad essere, se si puó dire cosi, sempre piú di se stesso. Nella raggiunta perfezione di sé dice «non anco- ra», perché questo «non ancora» non significa piegarsi ad accettare l’incompletezza

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 694 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
i propri rapporti per meglio tutelare gli interessi dei singoli e dei gruppi. 4) La forma piü alta di società è quella della persona collettiva (Ge- samtperson): in essa si attua Lunità di ogni singola persona, come una autonoma individuale spirituale persona comunitaria. Questa forma è nata storicamente dal cristianesimo, reso a conciliare il valore della sin- gola persona creata da Dio e la'comunità del corpus christianus, che supera il tipo di comunità razziale propria del giudaismo. Nella comu

nel valore del sacro, in Dio, amore supremo. Qui la persona morale cerca il raccordo tra la parte e il tutto, tra mem- bro e comunità, nella solidale tensione di tutti ad attuare i valori morali propri della persona: l’amore anima tutto l’agire, il comandare e l’obbedire, il promettere e il mantenere, l’adorare e il pregare. Questa solidarietà nell’amore è l’apriori morale, in cui si esprime e si collega l’essere della persona e del tutto, è il fondamento di ogni possibile comunità e della loro

nità di vita). Esiste una unità di interessi ed una solidarietà come fedeltà morale nel rispettare i patti stipulati dai singoli e dai gruppi. V’é una distinzione netta dalla comunità di vita in quanto in essa la totalità e la corresponsabilità nella fiducia sono i principi dinamici, mentre nella società il motivo di fondo nell’agire sociale è la responsabilità indivi- duale e la sfiducia negli altri. Le società, come gli Stati, presuppongono delle comunità di vita che mediante patti regolano

- nità personale ogni persona finita è contemporaneamente individualità e membro della comunità personale: la legge fondamentale che la regola è il principio della corresponsabilità del singolo per tutti e di tutti per il singolo, espressione dell’amore della carità che si fa politica. II princi- pio cardine è quello della solidarietà morale, fondata su ciò che è bene in se stesso per i singoli e per la comunità, e cerca di attuare nell’ordine tutti i valori, trovando il proprio supremo fondamento

storia. Due sono le forme principali in cui si attua questa comunità persona- le: la nazione in quanto portatrice dei valori culturali, e la Chiesa in quanto soggetto di valori religiosi. Lo Stato è solo lo strumento sociale della nazione per l’attuazione del diritto, del potere e del benessere (so- cietà come strumento della comunità); non è quindi né nazione, né po- polo, ma solo un’organizzazione del potere in funzione del popolo e della nazione. Poiché la religione ha il suo valore autonomo

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 550 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
altri. E a partire da questo primato del bene che si sviluppa l’altro grande guadagno speculativo del dialogo e cioé la delineazione delle condizio- ni che rendono possibile l’attuazione dell’amicizia secondo due diretti- ve fondamentali, entrambe necessarie per il costituirsi del fenomeno dell’amicizia nella sua interezza e complessità. Come cercheró breve- mente di mostrare, esse si collocano su due piani differenti che con il linguaggio non classico, ma a noi piu familiare, potremmo chiamare

puó esserci corresponsione 4 ), ha indotto alcuni interpreti a contrapporre la philia greca, che sarebbe limitata al solo piano orizzontale della corresponsione comunitaria tra eguali, dXVamicitia quale si afferma nel Cristianesimo e che si radica in ultima analisi in un principio trascendente. Cosi facendo tuttavia si trascura proprio la testimonianza del Liside, dove anche questo secondo aspetto viene riconosciuto nella sua essenzialità con una limpidezza impressio- nante. La base ontologica

l’uno trascendentale e l’altro trascendente. II primo è quello in cui l’amicizia si costituisce all’interno della di- mensione orizzontale dell’esperienza come coesione comunitaria tra eguali. II secondo comporta invece un’apertura verticale verso la tra- scendenza e configura l’amicizia come partecipazione nella differenza. II fatto che questo secondo aspetto sia lasciato in ombra o addirittura negato da Aristotele nella trattazione sull’amicizia (non ci puó essere amicizia verso Dio, perché non

da cui parte Platone per questa duplice caratteriz- zazione dell’amicizia trova una prima formulazione rigorosa là dove Socrate afferma che «si tratti dell’anima o del corpo o di ogni altra cosa, ciò che non è né buono né cattivo è amico del bene per la presenza del male» 5 . Qui Platone presenta un ti metaxy, una struttura intermedia tra la compiutezza del bene e la forza estraneante e disgregatrice del male che definisce la struttura ontologica della finitezza in generale, Che Pla- tone si collochi

ad un livello di trascendentalità è mostrato chiaramente dal fatto che il modo d’essere di ciò che non è né buono né cattivo viene fatto valere non solo per l’anima, ma anche per i corpi e per ogni cosa. Ciò che accomuna tutte le cose è quindi questo stato intermedio tra pre- senza e assenza del bene, una condizione che non è inerzia, ma tensione, bisogno e desiderio {eros, philia, epithymia). Si potrebbe dire che ció che il finito ha di saldo in se stesso è questa perenne inquietudine di 522

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 219 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
e amore, con particolare riferimento al De Trinitate, cfr. G, DOTTO, Introduzione, in SANT’AGOSTINO, Conoscere e amare. L’amore nei libri VIII e IX de «La Trinità» , Roma 1991, pp. 27-33. Anche von Ivanka, in proposito parla di un «rapporto di partecipazione che lega il primo impulso della ricerca al possesso nell’amore e nella conoscenza» (E. VON IVANKA, Platonismo cristiano. Rece- zione e trasformazione del Platonismo nella Patristica, trad. it., Milano 1992, p. 157). 69) H. ARENDT, II concetto

corpo dal peso, quale che sia la sua direzione» (De civ. Dei, XI,28). 64) De civ. Dei, XIX,24. 65) Cfr. De civ. Dei, 11,21. Rispetto a questo testo, ora viene meno l’elemento dello iurís consen- sus, decisivo in Cicerone, e si trasforma la utilitatis communio in una concors communio, in una comunione nella concordia e nella pace, che consente un giudizio meno rigido e piü sfumato nei confronti dello Stato romano. Cfr. J. D. ADAMS, Thepopulus of Augustine and Jerome. A study in the patrístic

il carattere innovativo della posizione agostiniana, rilevando come lo spettro semantico di amor qui si allarghi, sino ad abbracciare le due forme di desiderare/aspirare (petere, exptere, appeter, optare, sequi) e di ottenere/raggiungere (adi- pisci, habere, invenire). In proposito cfr. anche G. HULTGREN, Le commandement d’amour chez Augustin. Interprétation philosophique et théologique d’aprés les écrits de la période 386-400, Paris 1939. 73) Com’é noto, Nygren vede confluire nella nozione di caritas

l’idea cristiana di agape e quella platonica di eros, che continuerebbe ad esercitare un influsso determinante. Cfr. A. NY- GREN, Eros e agape. La nozione cristiana dell’amore e le sue trasformazioni, trad. it., Bologna 1971. (L’edizione originale, in lingua svedese, risale agli anni 1930-36). Va ricor- data in proposito la diversa posizione di Burnaby, che nega un carattere riduttivo, puramente strumentale e temporale, all'amorDei, attribuendogli non soltanto la connotazione negativa del desiderio

, ma anche quella positiva del possesso fruitivo (Cfr. J. BURNABY, AmorDei. A Study of St. Augustine ’s teaching on the Love of God as the motive of Christian Life , London 1938, 1960 2 ), Per un approfondimento del valore positivo e dinamico del desiderio, in un’ottica religiosa, cfr. invece I. BOCHET, Op. cit., che rileva «une double composante du désir de Dieu: son caractére extatique d’une parte, car Dieu est toujours au-delà de ce que l’homme a déjà saisi; sa positivité d’autre part, puisque

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 636 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
femminili non possono presenziare nel teatro che nel circolo passionale di amore avverso all’amicizia. Le parti delle eroine sono dunque spesso escluse dalla prova che superi l’indole sentimentale o sensuale loro imposta. Sono forti nell’amore, sono debo- li nell’amicizia. Vale a dire che nella tradizione letteraria dell’amicizia (non solo per la poesia drammatica), la stessa sua qualità viene attribuita all’uomo: essa si verifica nella solidarietà religiosa, civile, dinastica, militare, politica

nisrao, il concetto dell’amicizia si è emancipato dal suo impegno di solo vassallaggio e di dipendenza, ritomando a un suo valore piü assoluto - di virtü, nell’antico senso aristotelico. II Goldoni ne rende soggetto l’uomo borghese che ostenta fedeltà, onestà, generosità, non solo a nome della morale e dell’esemplarietà (dunque di un atto educativo), ma anche nella ripresa dell’autorispetto. 4. Come costituente della poesia drammatica, il tema in causa - domi- nante o secondario che sia

- difetta nel vero e proprio conflitto: quello dell’amicizia come parità. Gli esempi rivelano i processi a senso unico. La convenzione dell’amicizia, come riflessa nella poesia drammatica e rappresentata da un personaggio modello, è raramente ricambiata nella stessa misura da chi dà e da chi prende. Sulla scala sociale e gerarchica la parità è compromessa dai diritti e dai doveri disuguali: ció si dimostra non solo nella tragedia o nella tragicommedia. Anche la commedia, come proposta dal Goldoni

. Rosaura - diventata «oggetto» con- teso fra i due amici dispari - non verrà rispettata nelle sue inclinazioni, giustificate dall’istinto per il «vero amico» - e darà prova di un regresso nella «liberazione» della donna, come spesso intesa dal Goldoni. È piú difficile trovare fra le figure femminili, rappresentate in questo teatro non solo settecentesco, chi dia prova di amicizia. Soggetti a pro- vocazioni o preda della contesa fra gli «amici al maschile» e rivaleg- giando fra di loro, i personaggi

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 351 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
anch’io, anch’io vuo’ pormi a si lodevol pruove, anch’io famosa morte amo e disio. Qual cosa sarà mai che piu mi giove, s’io resto senza te, Medoro mio? Morir teco con l’arme è meglio molto, che poi di duol, s’avvien che mi sii tolto.»(171) Siamo certamente ad un culmine del rapporto di amicizia: non sapere intravvedere un futuro nella privazione dell’amico. Da qui tutto l’episo- dio si svolge quindi nella pienezza piu salda di intenti e di movimenti, finché nella fuga Cloridano non si accorge di non

essere seguito da Me- doro e toma indietro a cercarlo perché, «se sapea di lasciarlo a quella sorte, Mille aspettate avria, non ch’una morte» (190), e fino a ehe, visto M-doro ferito, desiderando piu morire che vendicarsi, si getta tra i nemi- ci: Del proprio sangue rosseggiar la sabbia fra tante spade, e al fin venir si mira; e tolto che si sente ogni potere, si lascia a canto al suo Medor cadere.(XIX, 15) Affetto, volontà di comuni intenti, comportamenti e aspirazioni iden- tiche sfociano nella

libera scelta del sacrificio consumato per l’amico. È uno degli episodi che meglio s’incastrano nella tela fitta e estesissima del Furioso e anche uno dei piú sensibili, dolenti e poetici, prossimo forse solo a quello della morte di Zerbino tre le braccia di Isabella e 323

angel parea di quei del sommo coro. È ovvio che qui, come in tutto quello che completa il ritrattino di Medoro, covi l’immagine del personaggio, giovane, bello e ansiosamen- te sospiroso, destinato a divenire l’amante di Angelica e quindi la causa della pazzia amorosa di Orlando. Ma proprio tutto questo ha bisogno di passare attraverso la delineazione di un mondo di affetti e di gloria. Cosi Cloridano, appena conosce il pericoloso progetto di Medoro, si associa con queste parole: «E verró

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 518 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
; ma chi la chiamerebbe sete, quando è attitudine a bramare il potere» 12 . Questa affermazione di Zarathustra trova nella semplice attitudine al comando, ossia nella comprensione dei tempi e del significato autentico del nichilismo la sola legittimazione al potere: l’istituto democratico è solo espressione del resentissement dei cianda- la. La volontà di potenza dei malriusciti, deWUltimo Uomo 13 , non ha lo stesso valore di quella del Superuomo: ecco perché Nietzsche puó soste- nere che «occorre

viene maledetto all’interno dell’Anticristo per essere stato lo strumento di cui si era servito il ciandala Paolo nella distruzione di quell’ imperium romanum definito da Nietzsche «la nobiltà dell’istinto, il gusto, l’indagine metodica, il genio della organizzazione e dell’amministra- zione, la fede, la volontà dell’avvenire umano, il grande si a tutte le cose (....) visibile a tutti i sensi, il grande stile diventato non piú semplice- mente arte ma realtà, verità, vita» 11 . «Sete di dominio

costringere le morali ad inchinarsi dinnanzi all’assetto gerarchico (....) finché non giungano a rendersi conto che è immorale dire quel che è giusto per uno deve essere giusto per l’altro» 14 . La piü completa esposizione del pensiero politico di Nietzche puó forse essere rinvenuta all’interno di alcuni Frammenti Postumi del pe- riodo 1885-1886. «Zarathustra» - scrive Nietzsche in quel periodo - «puó rendere felici, solo quando abbia stabilito Yordine gerarchico» 15 . La gerarchia è insegnata X(> , ossia

quale metafora di quel perire che pone in relazione iafedel- tà alla terra e il passare oltre. La scelta deli’apparato simbolico sottoli- nea la qualità adialettica di tale relazione. Sulla valenza simbolica del ponte in Nietzsche iuolto è stato già scrit- to. Quello che va sottolineato in questa sede è il rapporto fra questa raffigurazione del cambiamento, ma al tempo stesso del travaglio ne- cessario per trasformare l’uomo in Dio, con il simbolo della rosa. 490

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 75 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
gli stranieri che vi erano ammessi) e ricca di conseguenze benefiche (ma pure se ne riconoscevano la rarità e il pericolo che fosse simulata), resta- va chiusa in se stessa, non operando al suo interno la presenza animatri- ce del soffio divino. Ma ora con la redenzione Dio è padre che affratella gli uomini in Cristo, che è presente ove due si incontrino nel suo nome, e tutti gli uomini sono legati da un vincolo di soprannaturale amicizia. Questo rapporto di amore spirituale sarà chiamato agàpe

e non compor- terà scelte o esclusioni, nemmeno quella dei nemici: ove si instaura, scaturiranno gli stessi effetti dell’unione che lega Dio Padre al Figlio. San Giovanni e san Paolo offrono, non in una organica trattazione siste- matica ma in pagine e spunti potenti, la sintesi di questa dottrina della carità nel suo fondamento, nella sua essenza, nelle sue implicazioni. Le coincidenze che essa presenta in alcuni particolari con quanto dell’amicizia si incontra nella prassi e nella riflessione dei

pagani non investe i presupposti e i fondamenti di quei particolari coincidenti: si prenda, ad esempio, quell’atto di suprema abnegazione dell’amico nei confronti delFamico che è il sacrificargli la vita, atto esaltato tante volte dalla poesia antica, fra cui in una memorabile scena àzWOreste di Euri- pide, e ora precetto nuovo per i veri discepoli di Cristo: «Egli - scrive Giovanni nella prima sua lettera - ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli». Nell’un

caso il sacrificio era dettato dal legame d’amicizia preesistente, ed era finalizzato all’affermazione del valore di quel legame, che doveva rimanere tale anche nel destino avverso (Pilade dirà ad Oreste: «Tu sei mio compa- gno e mio amico, che cosa è per me la vita se ti perdo?»; e ancora: «Che potró dire che sia per me di onore, ritornando un giorno a Delfi, se ero tuo amico quando la sventura non ti aveva colpito, ora che sei a terra non ti sono piü amico?»); nell’altro caso si tratta della

disponibilità del cristiano al sacrificio di sé per un qualsiasi fratello, onde corrispondere in questo dono a Cristo: fuori di questo spirito di carità anche il dono della vita non ha valore. L’agàpe o amore di carità, che lega i credenti non solo fra loro ma a tutti gli uomini indistintamente, suol dirsi talora amicizia cristiana: ma in questo caso Faggettivo stravolge, se proprio non nega, il significato originario del sostantivo. L’amicizia è un rap- porto che implica una scelta intellettuale e pertanto

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 34 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
l’amicizia terrena si trasfigura in un incontro che supera il tempo: «adorare, tacere, godere». Nella ricognizione e nella valutazione dei significati e dei vari livelli dell’amicizia nella tradizione, ed in particolare nella tradizione italiana ed in quella tedesca, si svilupperà il discorso durante il Convegno, vor- rei aggiungere soltanto una considerazione sulle condizioni dell’amicizia oggi, su che cosa significhi oggi esser amici. Anche questa è una anticipazione del dibattito. Quanto diró vuole

nevolentia et caritate consensio« (Laelius de Amicitia, V, 20). La bene- volenza e il sentire assieme con amore sono quindi l’essenza dell’ami- cizia che non si restringe alla intimità delle realtà spirituali ma si estende all’ampio commercio delle cose umane. Accanto a Cicerone vorremmo citare Paolino da Nola nel cui Epistolario l’amicizia raggiunge l’esperienza soprannaturale del cristiano. L’amico cui si rivolge è Sulpi- cio Severo, entrambi erano nativi dell’Aquitania, entrambi nobili e ric

- chi, felicemente sposati abbandonano le prestigiose carriere politiche, letterarie, professionali per servire Cristo in totale libertà. L’amicizia di Paolino per Severo è di «incomparabilis pretii», Severo è «amicus sobis in caritate Christi» {Ep. 11,6). Paolino lo considera «individuum eomi- tem», ossia compagno indivisibile poiché è «consortem spirituali ger- manitate», ne condivide la sorte in una fraternità {germanitas) spiritua- le. Senza volermi dilungare anticipando temi e figure del

dibattito che si svolgerà in questi giorni, vorrei concludere con una terza citazione di amicizia emblematica, quella di Alessandro Manzoni e di Antonio Ro- smini. Sulle rive del Lago Maggiore tra Lesa e Stresa i due grandi italia- ni attorno agli anni Cinquanta del secolo scorso intessono un’amicizia spirituale, filosofica, letteraria fatta di misura e di affetto profondo, di colloquio, di confronto, di comuni speranze. Prossimo alla morte, Ro- smini rivolge al Manzoni le celebri parole con cui

essere un modesto contributo ai suoi lavori anzi una giustificazione del tema. In quale con- testo morale, in quale clima speculativo possiamo aprire oggi un discor- so sull’amicizia? Come parlare di amicizia e praticare l’amicizia «in dürftiger Zeit»? Nel considerare l’amicizia dal punto di vista concettua- le, a volte, siamo influenzati da testi letterari che la esemplificano in particolari consonanze di sentimenti e di propositi. L’elogio dell’ami- cizia puó, al limite, considerarsi un topos della

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 441 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
drammaticamente scossa da diffidenza e passioni sfrenate, riesce comunque sempre a ri- conquistare «vera fiducia reciproca» nella ricerca del vero, del bello, del buono. Attraverso la rinuncia all’amore per Therese, fatta in favore di Lothario, Wilhelm si rende conscio del suo vero amore per la sorella di quest’ultimo, Nathalie, e la prende in sposa. Therese prova per Wilhelm amore sincero amichevole; apprezza infatti in lui «la nobile ricerca ed aspirazione verso il meglio, attraverso cui produciamo noi

tro puramente oggettiva e completamente disinteressata». Sul piano psi- cologico e sociologico vengono distinti vari livelli di amore, dall’eros all’amore personale totale 12 . Per H. Cohen l’amore è un «fattore stabi- lizzante» nella società. N. Hartmann rilevando la «base dell’amicizia» e vedendola «oggettivamente fondata come amore», pone l’accento sulla «sincerità, affidabilità, fedeltà». G. Simmel osserva nel concetto odier- no dell’amicizia una certa perdita di quello antico, vedendolo

condizio- nato da una «crescente differenziazione degli uomini». II nuovo tipo di amicizia non coinvolge piü tutta la persona con esclusività ed è caratte- rizzato da «riserve» e «discrezioni» (Seidel, 1114). Dobbiamo menzionare almeno il ruolo significativo che l’amicizia ha avuto nella vita e nella poesia di J.W. Goethe e di Fr. Schiller. L’amicizia nota tra i due era orientata verso comuni ideali spirituali 13 . Schiller nei suoi drammi ci ha lasciato luminosi modelli di vera amicizia: cosi p.es

. in Don Carlos tra il principe e il marchese Posa, che sono entrambi ispirati dall’ideale della libertà per tutti gli uomini. Nelle poesie, p.es. in Die Biirgschaft, egli traccia un’immagine di toccante bellezza dell’ami- cizia pronta a sacrificare la vita. Anche i drammi di Goethe ci offrono esempi di amicizia vera, pronta al sacrificio, cosi in Egmont tra l’eroe e Ferdinand, il figlio di Alba, suo inimico acerrimo. In Iphigenie aufTau- ris il conflitto del dramma si risolve alla fine con il gesto

generoso di ospitalità amichevoie del re Thoas. L’amicizia si fa sempre garante di alti valori umani. Die Leiden des jungen Werther ci danno un esempio negativo di come questi, in conflitto con la società, si ritira sempre di piú in se stesso e cade preda di un isolamento cosicché egli, abbandona- to dagli amici, viene spinto verso la morte 14 . Diversamente in Wilhelm Meisters Lehrjahre, la cui anima si forma e matura positivamente in una cerehia di amici. Questa cerchia, anche se piú volte

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 214 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
II motivo unificante è costituito indubbiamente dall’idea di un rap- porto di partecipazione al bene, mediato dalla vis unitiva dell’amore, che consiste appunto nella possibilità di instaurare una relazione 67 ; con le parole del De Trinitate, si potrebbe dire infatti che il «vero amore consiste nell’aderire alla verità per vivere nella giustizia» 68 . Infatti, «Yappetitus o amor - ricorda la Harendt - è la possibilità per l’uomo di entrare in possesso del suo bonum» 69 . Affidato alla

fragilità della vo- lontà e del libero arbitrio, sospeso tra l’esperienza del peccato e l’offerta della grazia, l’amore diventa il fulcro della vita morale, assumendo una insostituibile funzione di mediazione partecipativa, che esalta ed orienta il desiderio del cor inquietum: «Agostino non intende percié sospende- re, annullare o reprimere i desideri (in particolare i timori e le speranze) - rileva Bodei - e non pretende neppure di metamorfizzarli in trasparenti cristalli di razionalità: vuole anzi

teleologico, proprio della cosmologia neoplatonica, e per cer- ti aspetti della fisica e dell’etica stoica 71 , sia l’intera gamma delle moda- lità soggettive del desiderio, proprie della tradizione eudemonistica, co- nosciuta attraverso Cicerone 72 , senza con questo avallare la nota critica di Nygren, che imputa alla dottrina agostiniana dell’amore una irrisolta valenza strumentale ed egocentrica 73 . In realtà, non solo un amore stru- mentale rappresenta proprio una perversione dell’ordine

74 , ma qualsiasi connotazione egocentrica sembra esclusa dalla tensione comunionale che connota la caritas, fondandola nella stessa vita trinitaria 75 . La pienezza deWamor si trasforma nella virtü teologale della caritas, quando il rapporto di partecipazione metafisica fra mondo spirituale e mondo sensibile si trasfigura nel rapporto di comunione tra Creatore e creatura: «Amor autem rerum amandarum, charitas vel dilectio melius dicitur» 76 . In tal senso «la caritas media tra uomo e Dio» 77 . Ammetten

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 322 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
Interventi sulla relazione Intervento del Prof. Aldo STELLA: Sarebbe stata mia intenzione, se non mi fossi ammalato, partecipare a questo Convegno delineando il concetto dell’amicizia nell’illuminismo religioso sociniano, ovvero Unitarianism, la cui genesi fu essenzialmen- te umanistico-erasmiana e ben radicata nella tradizione razionalistica della Patavina libertas. Come riconobbe anche il caposcuola del Kul- turprotestantismus, Adolf Harnack: «... costitui un determinante fattore del divenir

attribuiva all’amicizia nella promozione del bene comu- ne, per tendere sempre piú alla man s happiness e quindi alla realizza- zione della società perfetta e felice, affinché lo stato possa adeguarsi appunto progressivamente o piuttosto corrispondere al disegno provvi- denziale del man ’s God. È da rilevare il notevole influsso di Priestley anche su Thomas Jefferson e nella decennale lotta per la libertà religiosa nella Costituzione della Virginia dapprima e poi nel Bill of Rights. In realtà

storico», poiché gli elementi critici dibattuti e radicalmente sviluppati dai cosiddetti sociniani «giovarono non solo al progredire della scienza, ma cosi pure della religione, e in realtà non sono venuti meno se non dopo che il protestantesimo nel XVIII e nel XIX secolo accolse in sé quanto nei medesimi vi era di autentico e duraturo valore». Nel mio intervento di ieri sulla relazione del prof. Marcucci, ho già avuto Poccasione di accennare alla fondamentale importanza che Jo- seph Priestley

, il concetto dell’amicizia si è sviluppato coerentemente da Fausto Sozzini a Priestley e nei successivi sviluppi perfino del repubblicanesi- mo americano. Mi sembra, inoltre, che si possa almeno supporre qualche analogia, se non collegamento, con certi sviluppi dell’idealismo magistralmente pro- spettati dal prof. Schurr, perché la società felice dell’uomo (nell’endiadi man ’s happiness e man ’s God) è pure concepita come ideale e insieme tendenza alla realizzazione di queÍPideale. 294

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 82 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
veramente un’umanità piú civile perché piú autenticamente amicale. Intervento del Prof. Armando RIGOBELLO: II mio ringraziamento piú vivo al prof. Mario Scotti per la sua stupen- da relazione che mi costringe a rivedere una convinzione che preceden- temente ero andato maturando, ossia che l’amore andasse tenuto distin- to dall’amicizia, essendo quest’ultima meno coinvolta nella passione, piú stabile, piú tranquilla nel suo esercizio. La relazione del prof. Scotti tuttavia ha focalizzato l’amicizia

veramente intomo a questa con- dizione angosciata e angosciante della carenza di amicizia, la quale non puó piú esistere nella situazione culturale e civile in cui noi ci muovia- mo e che tende a distruggere o a eliminare fino all’annullamento ogni rapporto interpersonale, penso che l’amicizia possa essere la dimensio- ne capace di rompere sia quella solitudine delle anime sia contempora- neamente l’eccessiva frequenza dei corpi cui, sulla scorta di Vico, allu- deva il Professore e possa instaurare

in figure emblematiche ove amore ed amicizia vanno congiunti all’interno di una stessa dinamica interiore. II prof. Bertoni poi ha intensificato il rapporto tra i due termini ponendo in luce tra loro talvolta una tensione drammatica. Forse una concezione dell’amicizia che la situi in una tensione rivolta alla comunione potreb- be essere adeguata ad interpretare il senso che dell’amicizia ha dato il prof. Scotti nella sua relazione. Quasi che l’amicizia possa, mediante una singolare Aufhebung

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 637 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
positivo. La sua negatività si manifesta nel tradimento. E che esso sia peccato mortale ce lo dimostrano i condannati dei gironi piú profondi de\YInferno dantesco. Elevando il tema dell’amicizia a soggetto del teatro, anche esageran- do l’accento idealistico, il drammaturgo esprime il messaggio del nobile sentimento di superiorità come atto di fede che si gioca degli impulsi istintivi, talora naturali, della convivenza sociale. Su uno stesso piano, l’amicizia compresa nella conflittualità

drammatica rappresenta il ver- sante del libero arbitrio contro Í’impatto della predestinazione. L’amicizia ha, con la sua scrittura drammatica, il suo posto nella storia della civiltà e della cultura. Passata e confermata, attraverso le lunghe fasi di questa storia che col sodalizio le impongono tradizionalmente la coscienza del sacrificio e della generosità di cui testimonia l’opera drammatica, l’amicizia ha subito in letteratura una sua modificazione. Con esempi piú moderni che talora sbarcano nella

narrativa, come in Pavese, in Tomizza 20 essa insiste di piú sulla forma del dialogo, del discorso piü intimo del «tu» rivolto all’«altro», cercando di evitare i sotterfugi che dissimulano, per semplice codice di comportamento, un’aperta relazione di amicizia. Ma sarebbe proprio la «sincerità» a ri- solvere il dilemma della comunicazione umana? NOTE 1) Alla voce Freundschaftsbeweis: Elisabeth Frenzel, Motive der Weltliteratur, Ein Lexikon dichtungsgeschichtlicher Langsschnitte, Kröner, Stuttgart 1976

. 8) Come risulta dalla presentazione dell’Alfieri stessi, cfr. Vittorio Alfieri, Tragedie, a cura di Gianna Zuradelli, 1° vol. UTET, Torino 1973, p. 537 9) ivi, Oreste, 11,1, vv. 5 ss. p. 537 10) ivi, vv. 57 ss., p 539 11) ivi, vv. 105 ss., p. 542 12) Wolfgang v. Goethe, Iphigenie, 11,1: «della mia colpa, del mio esilio / innocente compa- gno...» 609

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 733 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
Gregorio riconosce immediatamente la superiorità di Basilio. Dentro la logica del mondo, Gregorio si sarebbe probabilmente sforzato di emu- larlo e non lo avrebbe additato come esempio, nella logica di Dio egli scrive: «non solo io mi sentivo preso da venerazione per il grande Basi- lio, per come erano seri i suoi costumi e saggi i suoi discorsi, ma spinge- vo coloro che non ancora lo conoscevano a comportarsi come me». Ma nemmeno Basilio, nella logica del mondo, si trovava in situazio- ne favorevole

dell’amicizia, la spinta al nostro stretto rapporto, per questo ci sentimmo legati da reciproco affet- to». Nella logica del mondo, dunque, Basilio e Gregorio di Nazianzo non sono in situazione di contrarre un’amicizia, che non riveli i caratteri di almeno una certa sudditanza da parte di Gregorio e di una certa autorità da parte di Basilio, nella logica di Dio la situazione si capovolge e di- venta stimolo al «reciproco affetto». Si potrà essere tentati di dire che quest’amicizia non ha niente di u- mano

, infatti non è facile per chi si senta ammirato non compia- cersi per nulla dell’ammirazione. Ma Basilio era uomo di Dio, non vantava la propria superiorità, anzi non la riconosceva, anch’egli, nello spirito, era allievo dell’esortazione di Paolo. E allora si comprende ció che Gregorio scrive: «Quasi il solo Basilio fra tutti coloro che erano in Atene per studiare era considerato come fuori del comune e la stima che aveva raggiunto lo poneva al di sopra dei semplici discepoli. Questo Pinizio

, ma ció sarebbe errore grandissimo: Basilio e Gregorio nella loro amicizia, attraverso il vivere l’esortazione di Paolo, realizzano Pimitazione di Cristo e Cristo è la pienezza della divinità, ma anche dell’umanità. Non per nulla il passo paolino sopra citato cosi continua: «abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesú, il quale, pur essendo di natura divina, non consideró un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spoglió se stesso, assumendo la condizione di 705

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