¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
e amore, con particolare riferimento al De Trinitate, cfr. G, DOTTO, Introduzione, in SANT’AGOSTINO, Conoscere e amare. L’amore nei libri VIII e IX de «La Trinità» , Roma 1991, pp. 27-33. Anche von Ivanka, in proposito parla di un «rapporto di partecipazione che lega il primo impulso della ricerca al possesso nell’amore e nella conoscenza» (E. VON IVANKA, Platonismo cristiano. Rece- zione e trasformazione del Platonismo nella Patristica, trad. it., Milano 1992, p. 157). 69) H. ARENDT, II concetto
corpo dal peso, quale che sia la sua direzione» (De civ. Dei, XI,28). 64) De civ. Dei, XIX,24. 65) Cfr. De civ. Dei, 11,21. Rispetto a questo testo, ora viene meno l’elemento dello iurís consen- sus, decisivo in Cicerone, e si trasforma la utilitatis communio in una concors communio, in una comunione nella concordia e nella pace, che consente un giudizio meno rigido e piü sfumato nei confronti dello Stato romano. Cfr. J. D. ADAMS, Thepopulus of Augustine and Jerome. A study in the patrístic
il carattere innovativo della posizione agostiniana, rilevando come lo spettro semantico di amor qui si allarghi, sino ad abbracciare le due forme di desiderare/aspirare (petere, exptere, appeter, optare, sequi) e di ottenere/raggiungere (adi- pisci, habere, invenire). In proposito cfr. anche G. HULTGREN, Le commandement d’amour chez Augustin. Interprétation philosophique et théologique d’aprés les écrits de la période 386-400, Paris 1939. 73) Com’é noto, Nygren vede confluire nella nozione di caritas
l’idea cristiana di agape e quella platonica di eros, che continuerebbe ad esercitare un influsso determinante. Cfr. A. NY- GREN, Eros e agape. La nozione cristiana dell’amore e le sue trasformazioni, trad. it., Bologna 1971. (L’edizione originale, in lingua svedese, risale agli anni 1930-36). Va ricor- data in proposito la diversa posizione di Burnaby, che nega un carattere riduttivo, puramente strumentale e temporale, all'amorDei, attribuendogli non soltanto la connotazione negativa del desiderio
, ma anche quella positiva del possesso fruitivo (Cfr. J. BURNABY, AmorDei. A Study of St. Augustine ’s teaching on the Love of God as the motive of Christian Life , London 1938, 1960 2 ), Per un approfondimento del valore positivo e dinamico del desiderio, in un’ottica religiosa, cfr. invece I. BOCHET, Op. cit., che rileva «une double composante du désir de Dieu: son caractére extatique d’une parte, car Dieu est toujours au-delà de ce que l’homme a déjà saisi; sa positivité d’autre part, puisque