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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 186 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
di Carlo Magno: il che ammette anche il Tomascheck, Die all. Slat., p. 101. — Anche lo Statuto di Koveredo è nella sostanza conforme a quello di Trento. ( 5 ) Si consultino a questo riguardo anche le opere seguenti: Francesco Felice Al berti (Principe-Vescovo di Trento) Annali del Principato , pubblicati da T. Gar, 1860. — Jnl. Ficker, Forschungen zur Reichs u. Iiechtsgesch. Italiens. — Hormayr, Geschichte Tirol's. — Malfatti, Degli idiomi, ecc. (’) Si consultino a questo proposito anche le opere

— 18G — si sia retta con gli ordini liberi che vigevano nelle citta lombarde della Lega, ordini liberi acquistati per le stesse cause e con gli stessi mezzi dei Comuni dell’alta Italia; come lo Statuto di Trento (1210, con riforme successive fino al 1528) abbia grande somiglianza nel civile e nel criminale con quello di Verona e di altre città della superiore e media Italia (*) ; come il libero allodio fosse oltremodo esteso nel Trentino e la proprietà oltremodo divisa; come anche il Comune

seguenti: Frapporti, Storia e con dizione del Trentino sollo la dominazione dei Goti, dei Franco-Dajoari e dei Longobardi. Trento, 1840. — Giuseppe Egger, Geschichte TiroVs. Innsbruck, 1872. — Alberti, Amali del Principato. — Malfatti, Gl'idiomi ecc. — Anche il Bonato diè gran peso, per la coloniz zazione del basso Trentino, alla supremazia dei conti del Tirolo, non che ai molti feudi dei signori bavaresi. — Ma quanto ai signori bavaresi ciò che resta assodato si restringe alla questione della nota

colonia nella Velie Folgaria, questione già trattata e discussa nella l 1 parte. — Quanto ai conti del Tirolo valgono anche pel Bonato i dati storici che nelle opere summentovate hanno messo a profitto il Frapporti, l’Egger, l’Alberti, il Mal fatti. — E qui mi cade a proposito di citare anche il Gegani, che nella Gazzetta di Ve nezia (v. cap. I in nota) ha certamente concesso anche troppo allo Schneller rispetto al Trentino. « D’ accordo coll’autore ci troviamo, egli dice, nell'opinione che tutta

o in parte fosse un tempo tedesca la Valsngana, cioè la valle superiore del Brenta ; e può darsi che tale fosse anco una parte della valle dell’ Adige ad ostro di Trento, non foss’ altro per rimmediata vicinanza dei Cimbri veronesi ». —Ma il Gegani, chiuso dentro ilimiti di tre appendici di giornale, non ha potuto fornir prove dirette delle sue concessioni ; mentre da quello che noi si è detto fin qui o si,dovrà dire più. oltre risulta, che la Val d'Adige fino a Salurno e la Valsngana per tutta la parte

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 185 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
. 1882, gennaio 1883) e con fortare questa lettura con quella dei Monum, Eccl. Trid. del padre Benedetto Bonelli (*) (1765), dello Statuto dei Battuti di Trento (’), non che della Biblioteca trentina pubblicata da Tommaso Gar l’anno 1858 (Gar, Pref. agli Statuti di Trento — Barone Giangiacomo Cresseri, Ricerche storiche sul ma gistrato consolare di Trento), per vedere come sia stata costante la prevalenza dei Latini sui Tedeschi, dell’idioma italico sul germanico in Trento e nella maggior parte del

, Gera 1870) e il prof. Bidérmann di Gratz (prima dello Schneller in due lavori intitolati: 1° Die Italiener in Tirol Provinzialverbande , Innsbruck 1874 — 2° Die Romanen und ihre Verbreitung in Oesterreich, Gratz 1877 — e dopo lo Schneller nella Zeitschrift für Komanische Philologie, a. 1878, p. 684); dall’altra il prof. Bartolomeo Malfatti trentino, il quale combattè vittoriosamente le asserzioni del Tornaselieck e dello Schneller e le repliche del Bidérmann in una serie d'interessantissime

pubblicazioni. Basta leggere gl 'Idiomi nel Trentino e l’Etnologia trentina per con vincersi che Trento è stata sempre italiana, che sempre popolate d’Italiani furono le valli del Sarca, del Chiese, del Noce, la valle inferiore dell’Adige da Trento in giìi, la Val Sugana inferiore, e in massima parte anche la valle dell’Avisio ('). — Basta leggere dello stesso Malfatti 11 libro della cittadinanza di Trento e / confini del Principato di Trento nell’Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino (febbr

Trentino ; come il regno italico sotto i Franchi compren desse anche il Comitato di Trento ( 4 ); come Trento fra l’XI e il XII secolo (') Io mi discostai dal Malfatti solo in questo, che diedi assai maggiore importanza all’elemento tedesco che un tempo si distese dai Mócheni ai VII ed ai XIII Comuni. Egli invece se ne sbriga con poche parole e non entra nella questione delle origini. (’)' Veggasi dello stesso Bonelli, Notizie storico-critiche della chiesa di Trento, 1760-62. Il Malfatti trae pure non

Per quel che riguarda Trento e il Trentino e l’origine dei dialetti ita liani che quivi si parlano, abbiamo da una parte il prof. Tomascheck di Vienna nel Commentario agli Statuti di Trento ( Die ältesten Statuten der Stadt und des Bisthums Trient in d. Archiv, f. Kunde Österreich. Geschichts- quellen he’rausgegeben von d. k. Akad. der Wissenschaften T. XXVI, pi 67-228, Vienna 1861), il prof. Schneller (1° Deutsche und Romanen in Süd-Tirol. 1877 — 2° Die Romanischen Volksmundarten in Süd-Tirol

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 189 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
da una carta trentina, che si legge nelle Antiquitates Italic. M. Aevi del Muratori (Tomo II, Dissertaz. XXX, p. 971), e fu più accuratamente ripubblicata dal sig. Carlo Cipolla (Areh. stor. per Trieste ecc., I, 289-292). — Trattasi del Placito che fu tenuto Panno 845 nella Corte ducale di Trento, in occasione d’una lite promossa dall’abate del monastero di S. Maria in Organo presso Yerona contro alcuni servi di quel cenobio, che rifiutavano di prestare operas et alium servìcium per condi cionem

« de ipso loco, Graidris, Ortari de Fornaces, Andelbertus, Giso de Prissiànum, « Hodo de Miliano, Andelbertus de Villa, Heribertus, Petrus de Marcus et « alii Vassi dominici tam Teutisci quam et Langobardi, ad singulorum ho- « minum causas audiendum vel deliberandum». Com’è certo che alcuni dei presenti al placito dell’845 avevano domicilio in quei luoghi del Trentino e del Veneto che furon sempre italiani (Verona, Feltre, Trento), altri in quella regione del Ducato di Trento che fu germanizzata dagli

Alemanni e dai Bajoari (Cinse.= Clauze fra Bressanone e Bolzano, Prissian = Prissianum fra Bolzano e Meran), o in quei distretti più meridionali che erano allora o in parte, o del tutto tedeschi ( 3 ), così è ovvio riconoscere che la distinzione di Teutisci e Langobardi ha un valore etnografico. L’appellativo Langobardi sta quivi per quello d’italiani ; l’appellativo Teutisci designa tutta la gente germanica non latinizzata . Fra le tante persone nel documento nominate (') Malfatti, Libro della

citladin. di Treni, p. 263. — Bonelli, Notizie stor. crii II, 466, 476, 498. — Memorie intorno alla, famiglia dei conti di Tono. Milano, 1839, p. 92. ( ! ) Per maggior chiarezza mi permetto di metterei le virgole e le lettere maiuscole e di fare nella scrittura qualche altra lieve modificazione. (’) Ad es. Avardus de Persine3 (Pergine) e Corentianus de ipso loco, Ortari de For naces (Fornace, nella vai, Pinè), Petrus de Villa (in vai Lagarina). (') Cfr. ciò che intorno ai Teotisci s' è detto nella

l a parte, cap. XI, p. 118, nota 1. La medesima distinzione che si fa nel placito dell’845. fra Teutisci e Longobardi, si ha in altri casi fra Longobardi e Theutonici. Per un esempio, Aldeboldo nella V ita S. Henri ci II (Acta SS. Jul. T. Ili) chiama Theutonici i soldati di Arrigo II e Langobardi i soldati d’Arduino d'Ivrea.

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 87 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
abbiano osato superar Trento e Bolzano, o meglio, per esser più precisi rispetto alla regione tedesca del Trentino, la valle dèlFAvisio, 1° perchè la città di Trento e la valle inferiore dell’Adige, solcata da tre strade militari, con varie militari stazioni e parecchi castelli, erano cadute in potere di Narsete e dei Greci, e i Goti avrebber trovato sbarrata la via da percorrere; 2° perchè i Bajavari, approfittando della guerra che teneva occupati gli Ostrogoti in Italia, avevano di già incominciata

la loro invasione. — Lassù, nella valle superiore dell’Adige e nella valle delTEi-, sack, i Goti non . si sarebbero sentiti vicino ai Bavari irrompenti tanto si- curi, quanto nelle inen ricercate pendici alpine del Trentino e del Veneto, j Io credo anzi'che le poche famiglie che i Goti militanti avean lasciato, come / era loro costume, nei castelli della valle Atesina superiore, sieno fuggiti di- j nanzi ai Bajuvari, allo stesso modo che i Goti dalla parte d’Italia fuggivano ! dinanzi ai Greci

. I monti del Trentino e del Veneto, a sinistra dell’Adige, furono il luogo di ritrovo. — È inoltre assurdo per se stesso il supporre che l’affollamento dei Goti nella valle superiore dell’Adige sia stato tale, da renderli capaci di rimanere la razza predominante, quantunque sopraffatti e sottomessi dai Bavari. Io invece, per intender la persistenza dell’ elemento^ tedesco nella regione veneto-tridentina, non che nelle altre regioni, ho cre^ duto necessario ricorrere'non soltanto ai Goti, ma anche

nei quali il Thaler, il Dabn c lo Steub videro i discendenti degli Ostrogoti (Cfr. Egger. Geschichte Tirols I, p. 67, 70). 11 Tappei ner li giudica Bavari. 11 vero è forse che alcune schiere di Alemanni si vennero a stabi lire qua e là nel Tirolo occidentale, e ad esse poi si sovrapposero i Bajùvari (Malfatti, I confini del principato di Trento p. 8. « Già prima, ai tempi dei Goti, alcune schiere d'Aia- minni avevano messo stanza in qualcuna delle valli alpestri che dille sorgenti del Reno

si protendono a quelle delFIsargo (Eisack), accoltivi, da Teodorico come ospiti e quasi per grazia »). (') Procopio, De bello Goth. L. I, c. XI. « Deinde contractos undique Gothos omnes de scripsit». — Il sopradetto castello di Verruca è rodiamo Dosso di Trento.

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 12 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
e alle usanze dd popolo perginese, diretti nel 1811 al Prefetto del Dipartimento ddCalto Adige. — Monsignor Francesco de’ Tecìni da Pergine, Disseriazione intorno alle popolazioni alpine tedesche del Tinto meridionale e dello Sialo vene! o, scritta nel 1S21 e stampata a spese del Comune di Pergine nel 1860. — Perini, Statistica del Treniino (Trento 1852) alla parola Pergine. — I. Bergmann, Einleitung zu Schmeller's cimbrischem Wörter buche (vedi pag. 14 nota 1). — Don Tommaso Buttea, Cronaca di Folgaria

. Memorie di Pergine e del Perginese. Trento 1860. — Friedrich v. Attlmayr. Diè deutschen Colonien im Gebirge zwischen Trient, Bussano und Verona. Zeitschrift d. Ferdinandeum in Innsbruck. 1805,. 1867. — C. Schneller, Süd-Tirol nach s. geograph. elhnogräph. und geschichttich-po- Utichen Verhältnissen. Oester. Bevue 1867. I-1II Heft — Ant. Zingerle, Die deutschen Colo nien im Fersìnalhale nell’Almanacco' Herbstblumen. Innsbruck 1870. — Ignaz Zingerle, nel Periodico « Ans allen Welttheilen. ■» Feb

. und März-Heft. 1872. — ; Delitsch Otto, Ein Be such bei deh deutschen Gemeinden des Fersinathales in der Zeitsch. Aus allen Welttheilen, 1875 ;— L. Benvenuti, La cronaca di Folgaria c le memorie di Pergine e del Perginese dd sig. Decano D. T. Botte a con riguardo speciale all'origine dei Mócheni. Trento 1881 (Estratto dalla Gazzetta ufficiale di Trento). ' ( 5 ) Per Yignola v. Montebello, Perini, Bergmann, Ant. Zingerle, Bidermann, Schnel ler.— Per St. Sebastian, Folgereit e Luserna v. Bergmann

Brenta, non lungi da Pergine, un gruppo di villaggi abitati da una gente tedesca detta dei Mócheni '(Aichlait-Roveda, Gereut-Frassilongo, Floruz o Florauz-Fievozzo, e Palai-Palù) (’); presso Pergine, all’uscita della valle del Fersina, Yignola, ch’è come un seguito del gruppo dei Mócheni; sopra le sorgenti dell'Astico, a oriente di. Rovereto, St. Sebastian, e accanto adesso 1’ angusta valle di Folgereit (Folgaria) ; a tre ore da St. Sebastian, verso levante, aH’orlo d’un altipiano, Luserna

. Cotesto altipiano è quello dei Sette Comuni e spetta al regno italico. Soltanto il comune di Luserna, che non è dei sette, appartiene in esso al Trentino ( 2 ). Questi sono i comuni tedeschi del Tiralo italiano; ma si debbono ag giungere ad essi tutti quei luoghi, nei quali è provato che un tempo pre valeva l’elemento germanico ( 3 ). Erano tedeschi i comuni Nave S. Rocco, Grumo, Mezzotedesco (Deutsch metz) e Rovere della Luna (Eichholz) sulla riva destra, Lavis, Faedo e St. Mi chael sulla sinistra

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 188 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
, l’influenza italiana sia stata dal XVII secolo in gì il potentissima. Per provare del rimanente che il Trentino nella prima metà del medio evo divenne tedesco, i dotti alemanni sogliono ricordare di preferenza i Goti, i Bajuvari e i Longobardi. Ma prove irrefragabili dimostrano che i Goti si ritrassero sulle montagne, che i Bajuvari oltrepassarono appena il Noce, che i Longobardi divennero quivi italiani fors’anche più presto che in altre parti d’Italia, — Le prime due questioni ho. già trattate nella

prima parte di questo scritto (*). Quanto alla terza, fu già avvertito dal Gar (Pre fazione agli Statuti di Trento , p. XI) e ripetuto dal Malfatti (Idiomi del tren tino , p. 28), che nelle carte trentine e nel codice Vangiano non s’incontrano quasi mai professioni di legge longobarda; fatto singolarissimo che ne induce a credere, per legittima conseguenza, che le famiglie di stirpe longobarda, do- iciliate in numero piuttosto scarso nel Trentino, si sièno assai per tempo immedesimate colla

germanico et ita lico, utpote ex his nationibus conflata, quamquam longi sit major numerus Italorum ». (’) Della condizione di Trento sotto i Goti ragiona pure il Malfatti ( Idiomi , p. G). Poco a me rimane da aggiungere ai suoi argomenti. — Lo Schneller asserisce che Trento, distrutta dai harbari, fu rifabbricata e ripopolata di Goti da Teodorico; ma il fatto si è che l’incarico d'imprendere insieme a quei del paese la ricostruzione d’una città nel Trentino, ch'era forse la stessa Trento, danneggiata

oltre misura dalle invasioni, fu dato ai Feltrini e non ai Goti, (Cassiodoro Variar. L. V, ep. 9, Possessoribus Feltrinis). « In Tridentina igitur regione civi tatem costruì nostra praecipit auctor itas.... sed quia territorii parvitas magnitudinem operis sustinere non potest.... non decet paucos sustinere quod constat plurimis expedire ». — Oltracciò non è in dne sole lettere (Malfatti, Idiomi, p. 6) che Cassiodoro ha ricordato Trento e la regione tridentina (la precedente e l’ep. 28 del L. III

popolazione italica e abbiano perciò rinunciato al di ritto proprio per abbracciare l’indigeno.— Che tuttavia i Comuni rimasti sempre tedeschi abbiano preferito le leggi 'germaniche, è provato fino all’ evidenza dal noto documento di Pergine; mentre d’altra parte è fuor di dubbio che persino i feudatari più potenti, quali i signori di Pergine, di Castelbarco e (') Andreas Schott al principio del secolo XVII nel suo Itinerarium di già scri veva (Antwerpen, 1625) : « Utitur civitas haec (Tridentum) idiomate

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 85 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
l’elemento indigeno nella Val Venosta e in quel di Bolzano, dove i Bavari non riuscirono a stabilirsi soli damente, dove a lungo dominarono i vescovi di Trento. — Il germanizzamento del comitato di Bolzano e della Val Venosta si compì in epoca più recente per opera dei Conti del Tirolo e dei loro successori delle Case di Gorizia e d’Austria, come ha dimostratoli Malfatti nell’Archivio' storico per Trieste. lTstria e il Trentino (gennaio 1883, fase. I, voi. II. / confini del Princi pato di Trento

Quando i Longobardi occupando l’Italia giungevano a Trento, i Baju- vari o Bavari s’erano di già spinti dal Brenner fino a Salimi (Salorno), po che miglia sotto Bozen (Bolzano) ('). In capo a due secoli, dal VI all’Vili, codesto paese era diventato, per un buon tratto germanico, e le reliquie del l’elemento reto-romano, che i Germani non erano riusciti ad assimilarsi, si trovavano confinate e ristrette nei luoghi più romiti ed angusti e sulle piu aspre montagne (’). Restava tuttavia dominante

si è conservato qua e là nella zona germanizzata dell'Adige e del- VRisaci:, nel Wippthal, nel Pusterthal e persino nel Innthal. (’) Joseph Thaler, Geschichte Tirols. Innsbruck 1854. — Dahn , Rei> ebriefe aus Tini und Italien in Pratz Deutschen Museum 1863, p. 424 e segg. — Steub, Herbsttage in Tirol. Mün chen Ì861 p. U -9 e segg. — Schneller { Deutsch. und Römern, etc.).

p. 1-32). Dati questi fatti, a me non par certo probabile l’opinione del Thaler e di Felix Dahn, dello Steub e di Cristiano Schneller, che in buona parte del Tirolo si sia conservata fino ai nostri giorni la razza dei Goti, vale a dire fra i contadini dell’Eggenthal, del Sarnthal, del Burggrafenamt (Meran) e deiruitenthal, e più specialmente in quelli di Algund, di Mais e di Passeier, uomini e donne di belle e fiere e nobili sembianze, leali, manierosi, senza la solita rozzezza e balordaggine contadinesca

( 3 ). Crede lo Steub che sieno questi i discendenti dei Goti che una volta il re Teodorico vi mandò pen difen dere dai barbari irrompenti le Chiuse Retiche (Claustra provinciae). Ad essi ai Boi, elf erano di stirpe celtica, e agli Avari, ch’erano di razza finnica. — Visto che i dialetti della Baviera sono di puro stampo teutonico, e appartengono nella classificazione delle lingue germaniche al grande gruppo degl) idiomi alto-tedeschi, io credo che non si discosti dal vero chi ritiene che i Bavari fossero

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 15 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
all’italico. Nei secoli XVII e XVIII si par- , lava ancora tedesco a Eecoaro e a Velo d’Astico: nel secolo XVI in parecchi ! comuni della valle del Chiampo (ad Arzignano, a Chiampo, a S. Pietro, ad Altissimo, a Crespadoro), nella valle dell’Agno, in quelle dei Conti, dei Signori e di Posina e ad Enno fra Trotto e Eecoaro, nei villaggi annessi verso occidente ai Vii comuni, a Torrebelviciuo presso Schio ed a Tonezza; nel XV a Schio ed a Tretto ('), sulla montagna di Malo tra Schio e Vicenza e negli annessi

villaggi di Priambona, Campopiano, Paedo e Laguzano (’). — C) L’anno 1860 era direttore delle Poste austriache in Vicenza il sig. I. G. Widter von Iflagenfurt, il quale soleva aggirarsi per le campagne e le valli montane del Vicentino raccogliendo canzoni, storie popolari, nomi, iscrizioni e appunti d’ogni genere, destinati a dimostrare che in quei luoghi ancora si conservano le traccio dell’elemento germanico. La parte più importante di coteste note fu pubblicata da P. v. Attlmayr l’anno 1867 nella

13 a di spensa della Zeitschrift des Ferdinandeum in Innsbruck. — Nella biblioteca Bcrtoliana il Widter trovò inoltre la copia d’una relazione, che il vicentino conte Francesco di Caldogno, dietro incarico avutone nel 1598, diresse al doge Grimani di Venezia intorno al numero degli nomini capaci di portare le armi nelle valli e montagne del Vicentino. Il conte di Caldogno quivi afferma, che non solo gli abitanti dei VII e dei XIII comuni, ma anche quelli del territorio intermedio sino a Vicenza erano in gran

parte tedeschi di lingua e d' aspetto. « Nè sono molte decine d’anni, soggiunge, che parte di loro, vicini alla città, hanno perso quella loro lingua natia ». — Lo Schneller calcola a circa 10000 cotesti soldati tedeschi del Vicentino, compresi i VII comuni ed esclusi i XIII. — La relazione del conte di Caldogno fu nota per altro al Dal Pozzo ed al Macca prima che al Widter. — Vedi ancora, oltre le opere citate nella nota precedente, Luigi Chiminelli, tìacoaro e le sue fonti, secondo le tradizioni

di Vicenza, nella quale si leggono le seguenti parole « quia omnes totaliter Teutonici, ab antiquo ibidem habitatores, qui pro majore parte idioma latinum ignorant, precipue in vulgari ». Questa ordinanza fu scoperta dal Widter ed ha un indi scutibile valore. — Vedi Attlmayr e Schneller. Per il monte di Malo vedi anche la Grande illuslr. del Lombardo-Veneto. Vie. e suo ter. p. 971. — Secondo il Dal Pozzo e il Da Schio gente che parlava tedesco durò presso Vicenza, nella vallata del Summano, fino

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 146 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Nella Cronaca di Folgaria del Bottéa (a. 1860) si legge che i Mócheni sono « colonie tedesche venute in quelle terre soltanto dopo il secolo decimo, chiamatevi dai signori fendali allo'scopo di abbatter selve, di fabbricar car bone e di lavorare nelle miniere », — AlForiglne feudale aveva pensato anche il Perini nella suà Statistica del Trentino (II Trento 1852), dove alla parola Tergine si legge quanto segue: « Una parte però del distretto riposta fra monti ad oriente conserva ancora corrotta

e là » (p. 5) e nella Etnografìa trentina (p. 16) così si esprime: « Ma furono infiltrazioni sporadiche e scarse, come se ne possono riscontrare anche nelle provineie di Verona e Vicenza ». Purtroppo però tutti questi egregi non hanno corroborato con documenti le loro affermazioni (’); e questa mancanza di carte e diplomi, in cui si faccia parola di vaste colonizzazioni dal di là al di qua del confine italico ( 2 ), serve a provar sempre meglio, che gl’insediamenti più numerosi debbono essere avvenuti in epoca

(I XIII Comuni ver. e i VII vicentini) crede che gli abitanti tedeschi dei vii e dei sin Comuni esistessero già molto prima del 900. — Dei tedeschi e dell’italiano Modesto Bonato, che nella sua storia dei VII Comuni inserì una lunga disquisizioue sui sedimenti successivi delle genti germaniche nel Veneto, dovrò parlare a lungo nella 2 a Parte. — Il Benvenuti accetta a occhi chiusi le argomentazioni etnologiche del Bonato.

la favella tedesca, e dai nomi dèi luoghi e di alcune famiglie sembra certo, che queste colonie tedesche emi grate nei bassi tempi fendali fossero molto più esteso ». — Non la pensa diversamente il Malfatti, che nel suo scritto Degli idiomi del Trentino, dopo aver parlato dei minatori e dei contadini di'Folgaria, v’aggiunge sempli cemente « dei casi sporadici di famiglie di dinasti o di ministeriali e coloni tedeschi, che per effetto delle condizioni politiche venivano di mano in mano a stanziare qua

anteriore al X secolo, come hanno affermato, oltre tutti coloro che di già conosciamo, altri eruditi di maggiore o minor vaglia, quali Mons. F. de’ Teeini, Tommaso Gar, Gabriele Rosa, Modesto Bonato, L. Ben venuti e parecchi tedeschi ( J ). — Per parte mia, della sorte toccata in genere (’) Panni che il Malfatti abbia voluto di troppo diminuire l’importanza delle colonie tedesche del Trentino e del Yeneto. — Non così il Bottéa, come appare dal seguente periodo. « Osservasi a questo proposito che

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 191 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
perchè egli ha taciuto di Trento ribelle al ghibellino Ecelino da Romano ? di Trento che chiuse le porte in faccia ad Enrico figlio di Federico II nel 1226, mentre il vescovo parteggiava por l’imperatore? di Trento che insorse al principio del secolo XV, per istigazione di Rodolfo Bellenzani, contro il suo vescovo Giorgio I Liechtenstein v. Nicolsberg, barone austriaco, e lo rinchiuse nella torre Wanga ? E questo sia detto per la storia ; che per quel che riguarda l’esame dei documenti

, e lo studio della natura e della formazione del dialetto trentino, le ragioni del Malfatti sono così incalzanti, che ce n’è quanto basta (‘). — Solo mi sarebbe piaciuto che l’egregio professore, come ha vittoriosamente rintuzzate le sentenze dello Schneller e del Bidermann intorno alla Valsugana inferiore ( 5 ), così pure avesse ribattuti i giudizi del piimo intorno alla vicina valle di Tesino, sulla sinistra del Brenta. Capisco che le conchiusioni, a cui giunge il Malfatti intorno all’indole e aH’origine

dei dialetti del Trentino, val gono anche per la valle suddetta ( 3 ) ; ma dappoiché il sig. Schneller mette in campo per esse degli argomenti speciali, panni necessario confutare anche questi. Il sig. Schneller ricorre, secondo il solito, con molta soddisfazione, al l’autorità degl’italiani Dal Pozzo e Bonato, i quali assicurano che gli abitanti della valle di Tesino una volta erano Cimbri. Ma il Bonato e il Dal Pozzo non recarono solidi argomenti, e desunsero la loro ipotesi dalla foggia del

secolo e non ha che fare per nulla col dialetto cimbrico: che, dovendosi dirigere a un imperatore germanico, i Tesinesi avranno creduto conveniente servirsi della lingua tedesca (“) : che nel brano riportato dallo Schneller i Tesinesi si dichiarano fedeli e obbedienti servi della casa (') Cfr. Cap. Vili. — Vedi pure. F. Zambra, Alcune osservazioni grammaticali sopra un'aulica memoria dell'ordine dei Crociferi in Trento. — Programma dell’i. r. Ginnasio superiore di Trento, 1881

-82. ( ! ) V. specialmente Elnograf. Trent, p. 45. (*) Degli idiomi ecc., p. 42. ( 4 ) Schneller, Die Deutsche in Süd-Tirol, p. 381, col. 2, nota 1. ( 5 ) Anche i consoli e i cittadini di Trento scrissero in tedesco ai Duchi d’Austria fino a Sigismondo. Lo attesta il Bidermann, riferendo queste parole d’un consigliere di Stato di Maria Teresa, che si conservano in un manoscritto della Biblioteca tirolese d’Innsbruck. « Consules et cives Tridentini scripserunt ad Duces Austriae germanice usque ad Sigismun- « dum

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 195 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Da Trento e dal Trentino lo Schneller passa ai VII e ai XIII Comuni, non elio ai Comuni intermedi, pei quali io non ho voluto nella l a Parte, nè voglio qui negare rinnegatale. — Osserverò solamente che lo Schneller, il Widter e l’Attlmayr hanno, secondo me, esagerata l’importanza delle liste dei parroci e sacerdoti tedeschi scoperte negli archivi di Padova e di Vicenza. I preti alemanni, chiamati pei villaggi un dì veramente teutonici, che noi di già conosciamo e dove soltanto pochissime

». — Conforme a questa sentenzadel Malfatti può essere che anch’io abbia asserito più del lecito e del bisogno: ma in ogni modo serva ciò che ho detto a dimostrare, che per un'altra strada, forse più logica di quella del Tappeiner, ado perando gli stessi suoi dati, si può giuugere a ben diverse conchìusìoni; il che varrà se non altro ad acquetare coloro che nella scienza antropologica ripongono una fede senza limiti. — Mi si permetta inoltre di dichiarare: 1° che i dati antropologici sulla brachice- falia

germanica nella colonizzazione del Trentino non mi riguardano ; 5° che la paleoetno logia e la filologia ho poste anch’io in prima linea, e a queste infatti si appoggiano di preferenza le opere che ho consultate intorno all’etnologia delle Alpi retiche ; 6° che non è lecite, secondo il mio debole parere, non tener conto affatto dei dati storici. 0 Cfr. Cap. V.

persone prima del 1500 abbraccia vano la carriera ecclesiastica a cagione della persistente ignoranza, i preti alemanni, dico, affluivano in gran numero dalla Germania, e occorreva poi collocarli. Qual meraviglia che molti di essi, protetti per giunta da vescovi e da potenti personaggi, ligi allo straniero (’), esaurite le parrocchie teutoni che, venissero pure inviati a parrocchie italiane, dove non tardavano a im parare la nostra lingua, se pur non l’avevano di già imparata prima di recar visi? Non

racconta lo stesso Schneller, verso la fine del suo scrìtto, d’un romanizzati coi Germanici delle invasioni e dei secoli meno remoti. È chiaro che in questa parte ha ceduto a idee preconcette. I documenti storici ed i fatti odierni contraddicono apertamente a molte delle sue conclusioni ed a quelle in ispecie che concernono il Tren tino. Ci sarebbe facile dimostrarne l'insussistenza. Ma bastino due esempi por tutti. Egli dice che i Ladini sono Reti puri e genuini. Oh perchè lo saranno di più dei Reto

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 86 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
deve loro attribuirsi, trasportandola dal basso Trentino e dalle Alpi venete nel Tirolo; meridionale tedesco. Non sopra, ma sotto Trento 10 conservo le sedi dei Goti fuggiaschi (senza qui tener, conto deh Friuli e delle Alpi piemontesi), nè le ragioni dello Steub e del sig. Schneller valgono a dissuadermene. . Nessun documento ci attesta che Teodorico abbia fatto un invio straor dinario di Goti nella Rezia, dopo ch’essi ebbero occupato Trento e il castello di Verruca (Cass. Far. L. Ili

prima ('). Gli Alemanni, come ce li dipinge Àgathias erario infatti una razza (!) Gli Alemanni si spinsero, nella prima Rezia, alle sorgenti del Reno, e più ad oriènte, nell'odierno Tirolo, occupando probabilmente prima dei Bajumri TOberinnthal (valle superiore dellTnn, passata l’Engadiua), il Lechthal (valle dell' alto Lech) e l’Obei- wintschgau. (dalle sorgenti dell'Adige Ano a Spoudinig). Così il Tappeiner, Studien zur Anthropologie Tirol’s und der Selle Comuni p. 37, 44, 45, 49.— L'opinione

dopo aver perduto il nome ( nach verlorenen Namen), rimasero, quanto alla razza, il popolo dominante. Uno scrittore del 12° secolo chiama Goti i Meran er, e Gossensass presso Sterzing, il Gloggensachsen della leggenda eroica tedesca, altro nofi significa che ei nen Sitz der Gothen (una sede dei Goti). A questi argomenti dello Steub lo Schneller aggiunge che bisogna ptìré ricordarsi delle molteplici figure eroiche del Ciclo gotico, di Dietrich voti Bern (Teodorico di Verona), di Ortnit

, di Berclitung, delire. Laurin: « Questo bel paese (il Tirolo) fino ai confini d’Italia era il teatro delle .loro gesta, nè son passati molti secoli dacché si cantavano ancora tradizionali canzoni negli antichi villaggi, ricchi di leggende, e nelle case dei contadini ». Io son lieto d’aver trovato neH’autorità del Thaler e del Dahn, dello Steub e dello Schneller, una conferma alla mia idea, che i Goti cacciati, dalla pianura abbiano trovato asilo sui monti; ma nori mi posso indurre a spostare la regione che

, 48. Universis Gothis et Romanis circa Verrucam castellum consistentibus)\ ed-è noto d’altra parte che il popolo germanico ch’egli pose veramente a guardia dell’Italia fu, per testimonianza d’Ennodio, 11 popolo degli Alemanni (v. cap. IV). Dato quindi che una differenza di tipo vi sia fra i Tivolesi glorificati dal Dalm e dallo Steub e gli altri alpigiani, è assai probabile che tal differenza dipenda piuttosto dal fatto, che molti Alemanni oltreché nella Vindelicia o seconda.Rezia si sparsero nella Rhaelia

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 51 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
in forma ambigua dal Muratori ('), fu apertamente propugnata dal Co. Gio vanelli f), ed io raccoglierei volentieri, se non mi distogliessero dal farlo ragioni di molto peso. Si sa che fin dai tempi di Costantino, il quale così decretò nella sua nuova divisione e circoscrizione delle provincie dell’Impero, l’Italia compren deva anche la Raetia secunda o Vindelicia, e si sa pure che i paesi sog getti alla signoria del re ostrogoto non erano soltanto le provincie italiano, e le due Rezie

( 3 ), giacche cotesto impero che Ennodio chiama Laziale ab bracciava eziandio la Dalmazia, la Savia o Suavia, la Pannonia Sirmiense, la Provincia, la Gallia Narbonese fino ai Pirenei, non cbe la Spagna (”).— E appunto nella Vindelicia, fra il Lyeus (oggi Lech) e il Danubio, e nella Rezia propriamente detta alle sorgenti del Reno, del Lech e dell’Adige, ch’io credo sieno stati accolti da Teodorico gli Alemanni della Gallia, men tre qnelli della Germania insieme agli Svevi rimanevano nelle lor sedi pri mitive

dalle sorgenti del Danubio al Neckar. — Gli Alemanni riconobbero la suprema autorità di Teodorieo; ma solo nei suddetti luoghi ( B ), vero confine del regno Ostrogoto, e non a pie’ delle nostre Alpi, avrebbe potuto un popolo così numeroso meritare il nome di custode dell’impero del Lazio. Cassiodoro infatti chiama le Rezie baluardi dell’ Italia ('). (') Secondo il. Da Schio, il primo a sostenere questa opinione sarebbe stato il pa dre Barbarano nella sua Storia ecclesiastica di Vicenza. Il Muratori

negli Annali (a. 490 e se gg-) accenna semplicemente che agli Alemanni debbono essere state concesse delle terre incolte entro i confini d’Italia. {') Giovanelli, op. cit. Il passo di Ennodio è pure riferito da J. C. Manso nella sua Geschichte des Ost. Golh. Reiches, Bresslau 1824. — Cfr. Schneller, Die Deutschen etc. op. cit. ( s ) Cassiodoro, Var, L. I, ep. 11 « Servato duci Raetiarum ». — L. VII, ep, 4 « For mula ducatus Raetiarum ». (') La Provincia, la Gallia Narbonese e la Spagna erano cadute

non di diritto, ma di fatto in potere di'Teodorico, dacché vinti i Franchi di Clodoveo, e vendicata così la sconfitta e la morte di Alarico II re dei Visigoti, egli aveva preso a governarne lo stato come tutore e protettore del piccolo Amalarico. ( 5 ) Tutto l'antico territorio della Vindelicia (il nord-est della Svizzera, il sud-est del Granducato di Baden, il sud del Würtemberg e della Baviera) è oggi tedesco: sino al Ledi per opera appunto degli Alemanni, dal Lech all’Aenus o Inn per opera dei

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 54 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
guerra, che consi derata ne’suoi effetti avrà per noi grande importanza. Eiferisce il Maffei nella sua Verona illustrata (1. Ili) essere stata opi nione dello storico Mariani di Trento, che l’idioma germanico fosse portato sui monti del Veronese, del Vicentino e del Trentino, ai tempi di Giusti niano, dai Goti ('). Se non che al dotto veronese questa ipotesi non parve nemmeno degna di discussione. Io invece, studiandoci sopra, ho dovuto persuadermi ch’essa merita bene e meglio d’essere meditata

e discussa ; e di discuterla qui mi propongo per conchiuderne che i Goti, non da soli, ma insieme ad altre genti germaniche che verrò di mano in mano additando, dettero origine alle popolazioni teu toniche che dimorano oggidì o dimorarono per lo addietro alle falde delle (’) Mich. Ang. Mariani, Trento e il sacro Concilio. Trento 1673. — A pag. 585 si leg gono sui Tedeschi di Pinè le seguenti parole: «Hanno i Piu ai tri del ruvido all’habito e all’aspetto e parlano una lingua che ha del Gotico : non per

vicini a Trento di questa fama si nomina Cimbra, Pergine, Pinè, Fol- garia, Val Àrsa ed altri». — Anche il Co.Francesco di Caldogno, come appare dalla sua relazione altrove citata, riteneva che i Tedeschi del Vicentino derivassero parte dai Goti, parte dai Cimbri, e affermava ch’essi conservavano ancora l'antica forza d’animo e di corpo « serbando ancora la. fortezza ile corpi ed animi loro ».

adventum suum junxisset et exitum. Dd uu’altra lettera del segretario di Teodorico (L. 12, ep. 7) apprendiamo che nell’almo 506 anche il Veneto ebbe a soffrire per parte degli Svevi della Dalmazia. La lettera è diretta al Ca- nonicario del Veneto (Canonicario Venetiarum ) e concede ai possessori dan neggiati dagli Svevi l’indulgenza dei tributi della deeimaquinta indizione del regno dei Goti, la quale cadeva appunto nell’anno 507 a partire dal 493 : Suevorum incursione vastatis fiscum decimae

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 245 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
del grosso comune montano Serina, nella valle del Brembo, in quel di Bergamo, del dott. Luigi Carrara Zanotti. In questa descrizione si legge che, secondo una tradizione popolare inoppugnabile e confermata da autentici documenti (?), i fondatori e fabbricatori di Serina sarebbero stati

dai Celti. A quanto sembra, vi sono dei luoghi, che fino ai nostri giorni hanno conservata l’antica denominazione del fiume, o per lo meno nomi de rivati dallo stesso radicale. Noi conosciamo presso Chiavennà Bodengo. Il nome Bondeno s’incontra nei dintorni di Ferrara, Mantova, Brescello e Co- maccliio ». A conferma di queste parole del sig. Helbig io ricorderò che fra le città della Liguria propriamente dette, di qua dal Po, esisteva antica mente Bodincomagus presso Castrum Bobium (Bobbio

) (')• Or non potrebbe essere che la persistenza di questo suffisso ligure inco od eneo nella Lom bardia, nel Piemonte, nella Svizzera italiana, nella Liguria, nella Toscana e nell’ Emilia, tutti luoghi dove i Liguri ebbero stanza in epoca antichis sima, abbia favorita la diffusione della desinenza germanica in ing, che in talune di quelle regioni riscontrasi, vedi caso strano, più frequente che nella stessa Germania ? Per quel che riguarda infine quei nomi di castelli e villaggi alpestri della regione

lombarda ch’hanno fisonomia prettamente germanica, come Anfuro , Darfo , Erbanno ed altri che già ricordammo nel cap. I della l a parte, panni inutile insistere d’avvantaggio sulla teoria che ho esposta pei castelli friulani, fondati-da baroni tedeschi. La conservazione del nome germanico non deve far meraviglia. Anche i Tedeschi hanno conservato, come già si vide (Parte I a , cap. VI, p. 77, nota 1), nomi di fondo latino a luo ghi donde la razza e la lingua dei Romani scomparvero fin dai tempi delle

invasioni barbàriche. — Del resto nulla ci vieta di credere che alcuni fra i suddetti villaggi, in Val Trompia o in Val Camonica, fossero ab origine piccoli centri di gente germanica avventizia, e specialmente di minatori, che presto si confusero cogl’indigeni, perchè pochi e isolati, in luoghi aperti e popolosi (v. Parte 1% cap. IX) (’). — (') Cfr. il nome degl’ Ingo.unì, tribù ligure, donde Albingaunum , oggi Attenga. — Albeninga è pure il nome d'un grosso borgo della Spagna, ov’ebbero stanza gl’Iberi

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 193 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
dell’Avisio, nella valle del Noce, in Yal d’Adige e in Yalsugana, mentre la si può bellissimo spiegare, senza togliere aH’elemento germanico la parte che solo in alcuni luoghi gli spetta, merce le antiche e numerose colonie d’italici o Italioti, d’Euganei, di Veneti, d’Etruschi e di Romani (popoli dolicocefali o mesocefali), che in epoche diverse si stabilirono nelle contrade meridio nali dell’antica Rezia (v. Parte I, cap. II, p. 21 e cap. Y, p. 66, nota ì. Cfr. Panizza, Sui primi abitatori

del Trentino. Trento 1882. Estratto dall’Archivio trentino, a. I, fase. I. — Dott. Éligier, Aus der Vorzeit des Südlichen Tirol. Mittheilungen der antropologischen Gesellschaft XII B. III und IY Heft. Wien, 1882. — Giovanni Oberziner, 1 Reti. Roma, 1883). Anche la brachice- falia è per altro sufficentemente rappresentata nel Trentino, e ciò forse si deve attribuire anzi tutto ai Liguri e ai Galli o Celti (popoli brachice fali), che pur v’ebbero stanza (v. opp. e.). Dopo di che c’è da notare, parti

colarmente per la zona teutonica veneto-trentina, che nella stessa razza tede sca è avvenuta coll’andar dei secoli, per cause che non è mio compito inda gare, una lenta modificazione, essendo i moderni germani men copiosamente dolicocefali degli antichi (v. Tabella del Kollmann, p. 30). Sa infine il Tappeiner che cosa piuttosto si desume dalle sue ricerche ? Essendo nel Tirolo tedesco la brachicefalia e l’iperbrachicefalia largamente rap presentate, se ne desume che quivi il germanizzamento si dovette

i Tedeschi. Quei Reti, che avevano accettata la lingua dei Romani, ' subirono dai Tedeschi la stessa imposizione. Conchiuderò col ribadire le cose già dette in altri termini nella nota ultima del cap. XIII della l a Parte, che cioè i * dati antropologici sono insufficienti a risolvere definitivamente una questione etnologica, senza il sussidio della paletnologia, dell’ archeologia preistorica, della filologia e della storia, e che questo sussidio è nell’opera del Tappeiner sotto ogni rispetto manchevole

. Un consimile appunto trovo .nella .breve recensione, che dell’ opera del Tappeiner ci ha dato il sig. Carlo Cipolla (Archivio

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 43 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
indietro. E per questa ragione e perchè gli Unni non erano di stirpe germanica, merita appena d’essere ricordata la vieta asserzione di A. Loschi ( Compendi storici) e di M. A. Mariani ( Trento. Descrittane histo rica) che i monti del Vicentino fossero in parte popolati dagli Unni. Genserico, pago del saccheggio di Roma, fece ritorno in Africa co’suoi Vandali, che in seguito esercitarono feroci piraterie sulle coste d’Italia, ma (') Incerta è l’orìgine di questa Cronaca, nota altresì sotto il nome

di Ra dagaiso. Ma una tale opinione a me non sembra plausibile. — L’orda di Radagaìso era un’ac cozzaglia di barbari d’ogni razza che vennero per devastare l’Italia ed espugnar la gran Roma. L’invasione del 406 nella Gallia fu una vera e propria immigrazione d’intere.nazioni (Svevi, Alani, Vandali, e Alemanni), che varcarono il Reno in cerca di nuove sedi. I due fatti adunque, sebbene dipendano dalle stesse cause, appaiono di ben diversa natura. — Oltredichè dal passo qui riferito risulterebbe che

la divisione dell’immensa armata in tre parti avvenne quando Radagaìso di già si trovava in Italia, e in questo caso, per dare spie gazione della ritirata delle due parti ancora intatte e del loro ingresso nella Gallia dalla parte del Reno, occorrerebbe immaginare motivi ed eventi, dei quali non fanno parola gli storici e i cronisti, compreso l’incerto autore della Cronaca in questione. ( ! ) Paolo Orosio, L. Vili. 37. Tacco de Alarico rege cum Gothis suis saepe concluso, semperque dimisso

di Stilicone, che non paghi d’averne machinata la rovina e la morte, con riprovevole ingra titudine e codarda malignità lo accusavano d’avere più d’una volta offerto scampo al nemico pericolante e d’essere sceso ai patti con esso. I Visigoti, morto Alarico, seguirono il suo successore Ataulfo nella Gallia meridionale e nella Spagna per un trattato d’amicizia e d’alleanza conehiuso colla corte imperiale d’ occidente. Attila che traeva seco gente d’ogni razza, s’avanzò fino al Mincio per poi tornarsene

di Ghronicon imperiale e scritta sulle orme del Ohronicon consulare di Prospero d’Aquitania, ma con diverso intento e con parecchie soppressioni ed aggiunte di dubbia importanza. Da taluni si nega persino 1’esistenza di quel Prospero Tirone, cui la Cronaca in questione fu attri buita. Ciò posto ecco il testo del passo, la cui credibilità io metto in dubbio. — Multis ante vastalis urbibus, Radagaisus occubuil. Gujus in tres partes per diversos principes divisus exercitus aliquam repugnandi Romains aperuit

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 73 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
Alboino creò in Italia fu quello di Forum Julii (Cividale del Friuli), il primo duca Gisulfo suo nipote, cui lasciò diverse fare o famiglie di Longobardi insieme a numerose matidre di cavalle. Sorsero poco appresso insieme a tanti altri anche i ducati di Tre viso, Verona, Vicenza e Trento, i quali, per essere così vicini tra loro ri spetto all’estensione del paese conquistato e per aver raggiunto ben presto un alto grado d’importanza nella storia della dominazione longobarda, m’in ducono a credere che

conquistavano il Friuli, la parte piu settentrionale del Veneto (con Treviso, Vicenza e Verona), il Trentino, quasi tutta la Liguria fino alle Alpi Pennine e Cozie, l’Emilia e la Toscana sino a Roma, rimanendo ai Greci vari ca stelli della Venezia colle venete lagune, Ravenna e parecchie città del ver sante adriatico (Esarcato e Pentapoli), la riviera ligure, il ducato di Napoli, il ducato di Roma, la Puglia, la Calabria e le isole di Sicilia, Sardegna e Corsica.—Il primo ducato longobardo che

quella regione fosse tra lepreferite dai nuovi padroni d’Italia, e che parecchie fare scegliessero per loro dimora non solo le città, ma eziandio parecchi dei numerosi castelli che si trovavano disseminati tra l’Adige e la Livenza, e pih specialmente fra il Brenta e l’Adige. Ma i Longobardi non erano soli, giacche si legge nella storia di Paolo Diacono (L. II, c. 6 e 26) che Alboino seco trasse in Italia 20000 Sassoni con mogli e figli, nonché altre genti a lui ed ai suoi predecessori soggette, come

Turchi. — Il Troya del resto non solo suppone che Alboino abbia condotto seco in Italia dei Goti, ma crede altresì che molti dei sacerdoti e degli uomini meno incolti della nazione longobarda fossero Goti di già longobardizzati sul Danubio, e che dei Goti si trovassero pure tra i compilatori del l’editto di Rotari (Voi. IV, Parte II, p. 81 c segg.). — Errori manifesti, derivati dall’avere l’illustre storico accettata una vieta opinione, che confondeva i Goti con un popolo danu biano assai più antico

e civile, quello dei Geti, e loro attribuiva una coltura superiore a quella ch’ebbero realmente. 10

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 110 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
da parte nemmeno le terribili scorrerie degli Ungheri o Magiari nella prima metà del X secolo. — Il Gegani nella Gazzetta di Venezia (v. parte II, cap. I in nota) racconta di un vecchio diKecoaro, che fra le genti ite ad abitare quella selvatica valle ricordava per antica tradizione gli Ungheri, tale origine venendo appunto assegnata alla famiglia Ongaro di que’ luoghi. D’un monte Unga rica nella regione del Brenta fanno menzione alcuni cronisti medievali. Nel 924 gli Ungheri percorsero

la valle dell’Adige, passarono nei Grigioni e di là si spinsero fino in Borgogna. — Mai Magiari non erauo di stirpe ger manica, e avendo compiute le lori stragi e rapine a danno di tutte le popo lazioni del Friuli e del Veneto, sia tedesche, sia italiane, non possono offrire appiglio a congetture. Tutt’al più si può credere che la selvaggia rabbia degli Ungheri abbia cacciato sui monti, insieme agl’indigeni, una parte di quei Tedeschi, che s’erano a poco a poco insediati nella pianura, attorno

alle colonie montane, come pure debbono avevvene spinti parecchi le frequenti e sempre spaventose inondazioni, e altri flagelli che funestarono il Veneto fin dal VI secolo ('). È probabile però che molti fuggiaschi sien poi ridiscesi al piano, cessato il pericolo, non comportando la povertà dei luoghi un eccessivo agglomeramento di popolazione. Cahtoio. XI. Quanto dissi finora è tutto ciò che mi fu dato attingere direttamente nella storia e nei documenti a conferma delle mie idee. Mi rimangono ancora

da esporre alcuni argomenti, che possono per via indiretta confermare le mie induzioni. A 26,000 ascendono oggidì gli abitanti dei VII Comuni; a 14,000 quelli dei XIII; a circa 3,000 gli alpigiani tedeschi del Friuli; a 7,000, secondo il Malfatti, quelli del Trentino ; a 7,400 gli abitanti dei comuni piemontesi, secondo il Brésslau (p. 176). Si ragginnge così all’ incirca la cifra di 60,000. — Tenendo conto di tutti coloro che nei borghi del Tren tino, del Veneto, del Friuli e del Piemonte i quali

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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
, al nord-est dì Trento, per attribuirj$(ToTigine non alla nazione eimbrica, ma sibbene ai Symbri , o Syrnbni , tribù alpina che Strabone (L. V, p. 216, 218) colloca in sieme ai Carni ed ai Medoaci a settentrione dei Yeneti, vrcbq rmvEreräv (’). Il fatto che nella vai Cembra si hanno traccie di un dialetto ladino (’) è la prova più luminosa che anziché dei tardi nepoti d'un’ antica gente germanica, -quivi debbono a lungo aver avuto lor sede i discendenti d’un antichissimo popolo alpino che

quali erano i Boi, ma discendessero direttamente da / quelle popolazioni liguri (di stirpe iberica), che dalle pianure del Po e l dell’Adige salirono ad occupare buona parte del Trentino prima degl’italioti, * degli Euganei, degli Etruschi, dei Yeneti e dei G-alli. Mi confermano in questa idea resistenza d’un casale chiamato Cimbro nel Milanese, il fatto che Tolomeo (L. 3, c. 2) colloca i Symbri (SvfißQoi) anche nella Corsica, che fu in gran parte popolata da liguri schiatte, e la somiglianza che

— 28 — V per superare in seguito altre difficoltà, non avessi creduto necessario dimo strare che neppure il nome, non che la lingua dei Cimbri, potè sopravvi vere sulle Alpi (v. cap. YIII). — Al mio fine giova anzitutto aver provato che le Alpi Yenete e Tridentine per offrire ai Cimbri un pronto e sicuro rifugio erano troppo lontane dal luogo della battaglia. Porrò termine alla confutazione del Maffei discutendo brevemente intorno ai nomi del castèllo o villaggio di Cembra e della Yal Cembra

al cuni nomi locali della Yal Cembra e del Trentino offrono con quelli della Liguria. Per darne un esempio, tona in Yal Cembra richiama le numerose ione (caverne) delle montagne liguri. Cade così anche il dubbio da taluni manifestato, che i Symbri di Strabone altro non fossero che glTnsub.res ( 3 ). (') Che i Carni e i Medoaci o Ausuganei abitassero sopra i Veneti è fuor di dubbio. I Caini, popolo celtico, lasciarono il loro nome alla Carnia ; i Medoaci erano stanziati at torno al Brenta (Medoacus

). I Symbri si sarebbero trovati a settentrione dei Medoaci e ad occidente dei Carmi. (’) Ascoli, Archivio glottologico Voi. I, Saggi ladini p, 3S2, 338, 345. ( ! ) Credevano identici i Symbri e gl’Insubres il Claverio (II. ani. L. V, c. 22), il Maffei (Ver. ili. L- II, 1'), Benedetto Giovanelli (Trento città dei Reziì e colonia romana c. II p. 12]. Ma allora con qual criterio Strabone avrebbe detto che i Symbri insieme ai Carni e ai Medoaci erano sopra i Veneti ? Quest' asserzione non s'attaglia per

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 137 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
il nord e il nord-est. — Ma a questo argomento si puh rispondere : 1° Che le vie per le quali si penetra nella Svizzera e nella Rezia sono ben più agevoli di quelle che conducono verso il sud (Schott, p. 208). 2° Che i luoghi, dove i Walser o Wàlliser andarono a cercar nuove sedi verso il nord e il nord-est (Berner Oberland, Grigiori, Vorarlberg, Ti- rolo,.Lichtenstein), potevano attirar colonie e offrir loro un soggiorno meno ingrato dei dintorni del monte Rosa ( 2 ). 3° Che mentre i veri e propri

Walser non obbliaronó il proprio nome e la propria origine, dai Tedeschi del Piemonte il nome pàtrio sarebbe stato affatto dimenticato, sarebbe- stata affatto dimenticata la stretta parentela e la comunanza d’origino dei diversi villaggi. Una seconda ragione d’analogia scopre Alberto Schott nella nota ipotesi dello Sehmeller pei cosidetti Cimbri, che cioè quel cuneo di popolazione (') Scliott, p. 204 e segg. — Bresslau, p. 177. ( 5 ) Cfr. Biondelli (Studi linguistici. Disp. 3% p. 18). — Bergmann

ho nulla nè da aggiungere, nè da togliere ai miei argomenti. — Nè trovo che alcunché di nuovo si contenga, dopo quanto fin qui abbiamo detto, nelle seguenti parole del Kind, Wanderungen am Südabhang des Monte Rosa, 1878). « È fuor di dubbio che le colonie tedesche al sud del m. Rosa provengono dal Vallese: tutto tende a dimostrare ch'esse dalla parte superiore della valle progredirono verso l'inferiore in direzione dello sbocco della medesima nella pianura, e che l'immigrazione ha avuto luogo in tempi

nei quali queste valli erano eli già occupate in parte da gente romana. Ciò provano i nomi dei luoghi. Forse gli abitatori del piano di tempra più molle avevano occupate alcune località nella valle e nei monti, e solo 'durante la bella stagione: i Tedeschi più induriti alle fatichee più au daci si accamparono in modo stabile nei tratti del paese rimasti ancora liberi, trovandovi pascoli per gli armenti e selvaggina per soddisfare al loro gusto per la caccia. Ma sono venuti in una volta sola

relazioni commerciali e politiche dei Tedeschi in questione col Yallese fra il X e il XIII secolo. Io Schott trova un’altra prova assai stringente per la sua tesi nel fatto, che i Tedeschi dell’alto Yallese più volte hanno oltrepassato i loro naturali confini varcando le Alpi che serrano la valle superiore del Rodano, spinti, secondo il costume germanico, da un forte stimolo di attività colonizzatrice. E qui cita parecchie emigrazioni di Yallesi verso la Svizzera e le Alpi Re- tiche, verso

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