Eco delle feste del decimoquinto centenario dei SS. Martiri Anauniensi : la pieve di Sanzeno ; notizie topografiche, civili ed ecclesiastiche
1848. — A Milano, quel popolo, acclamando alla libertà, si ri corda della battaglia di Legnano e dei nostri Martiri Ànauniesi, e celebra in loro onore un solenne anniversario nella basilica di s. Ambrogio, presenti 1' arcivescovo e le milizie lombarde. 1850.— In quest'anno nella parrocchiale di Sanzeno, e con temporaneamente in quella di Romeno, il quaresimale viene predi cato da un figlio di S. Francesco, conforme all' accordo stipulato coi superiori delle provincie Francescana e Cappuccina
di Trento, col quale esse assunsero di dare alternativamente un anno per ciascheduna il padre predicatore, colla condizione però, che i ri spettivi parroci ne facciano ogni anno la domanda. 1851.— Cappellano: don Paolo Giuliani da Nanno (3 gennaio). Muore don Vigilio Martinelli da Rumo, curato di Salter. 1852.— Primis savio di Sanzeno: don Venanzio Ziller da San zeno, venuto da Moelten (18 agosto). La chiesa di Tavon, cadente per vecchiezza, fu demolita e sul luogo medesimo se ne fabbricò una nuova più
grande, pure dedi cata a s. Sisto. 1853. — Don Luigi Mendini da Sanzeno passa da Pieve Tesino a cappellano esposto di Scurelle. Chierico teologo: Davide Marinelli da Casez. 1854. — Coli' unione di alcuni pii legati a ciò destinati viene -costituito un capitale di fior. 400, chiamato « il fondo del predica tore », la cui rendita, quando coli' accumulazione degli interessi il capitale sarà così aumentato da darla sufficiente (ciò che non è an cora avvenuto), surrogando la solita questua che sì fa per
i villaggi della pieve pel predicatore quaresimalista, permetterà che tutte le prediche siano fatte nella chiesa parrocchiale. Beneficiato curato dì Salter: don Giovanni Onestinghel da Spor mi nor e (20 gennaio). Cappellano: don Giambattista Cristofolini da Canzolino (11 agosto). Essendosi rotta la campana mezzana della parrocchiale, è fatta rifondere. 1855. — Cappellano : don Andrea Dusini da Cles. Avendo rinunziato al priorato di san Romedio don Filippo Gia como de Betta, il quale poi li 2 dicembre