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Title A - Z
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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Page 95 of 386
Author: Tait, Antonio / Antonio Tait
Place: Trento
Publisher: Artigianelli
Physical description: VII, 363 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Vigilius <Tridentinus>
Location mark: II 102.523
Intern ID: 215627
Concilio di Nicea (325) s’ era fatto un ap posito canone per dar forza di legge a tale consuetudine. «In altro canone, così l'llenrion, è prescritto che il Vescovo sia istituito da tutti i Vescovi della provincia, o per lo meno da tre •di essi, muniti del consenso dato periscritto ed in buona forma degli altri, e che spetterà poi al Metropolitano il confermare , ■quanto si sarà fatto da questi. Qui troviamola di visio ne_ delle t provincia ecclesiastiche regolata con la norma di quella delle

1 e si sarebbe fuor di dubbio notata la cir costanza della delegazione data da 8. Ambrogio a S. Valeriano, perchè consacrasse in Vescovo 8. Vigilio. 3. La dipendenza di Trento dal Metropolita di Milano sembrerebbe poi anche inna turale, perchè secondo la consuetudine adottata propriamente nei primi secoli della Chiesa, le provincie ecclesiastiche si dividevano secondo la norma delle provincie dell'impero. «La circoscrizione cristiana, così il Dandolo, imitò la imperiale romana: ogni sede di governatore

o proconsole ebbe un Metropolita; le città minori furono rette da Vescovi, e i pagi o borgate da sacerdoti; tutto questo si trovò fatto naturalmente per effetto della forza delle cose. I primi Apostoli movendo attacco alle città maggiori, indi alle minori, era mestieri che le loro istituzioni ammini strative seguissero quell’ ordine: la Chiesa era da gran tempo ordinata nella sua vasta comprendente unità prima d’aver con seguita un’esistenza ufficiale ». (Dandolo. Soma cristiana p. VII cap. 14). E nel

_ provincie deir impero , e con la stessa norma assegnato il nome j ■ di Metropolitano al Vescovo della città capitale , detta in greco / metropoli , cioè città madre.» (Hbnrion. Storia univ. della Chie - / sa. Mendrisio 1838. Voi. I, Jih. VII pag. 239 e 240.) In base a questo canone io dico che Trento doveva dipendere da Àquileia, anziché da Milano, dal lato spirituale, siccome dipen deva dal lato civile. Noi abbiamo veduto nel cap. I. come Trento Vita «M S. Vigilio.

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
(1818)
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 3
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Page 46 of 211
Place: Trento
Publisher: Battisti
Physical description: 209 S.. - 1. ed. ital.
Language: Italienisch
Subject heading: s.Katechismus
Location mark: II 101.208/3
Intern ID: 234426
"VlGTCSlMÀQUINTA . 45 tra salvarvi dalle mie mani? Sire s risposero i tre eroi della fede, non è duopo che ti rispondiamo intorno a ciò / poiché quel Dio che noi adoriamo può e dall’ai dente fornace, e dalle Ine mani li berarci. Ma non ancor finirono di parlare, che quel Tiranno comanda, che si accenda la fornace scile Volte più del solilo, e che legali nei piedi, affin chè non si possano muovere , i più forti del suo esercito li precipitino in quella massa orribile di fuoco. Ma che avvenne

? Udite, quegli stessi, che eseguirono l'empio coniando del Ile, furono dalle fiamme inviluppali ed incenerili , mentre che i tre legati fanciulli illesi passeggiavano nel mezzo della fornace lodando, e glorificando Dio , c pregandolo di dar loro forza e costanza nella fede . Applicazione . Deh ! sovvengaci spesso questa istruttiva istoria ; ed impariamo da questi Ire fanciulli la costanza nella fede, e siamo ancor noi sempre disposti a soffrire piuttosto ogni persecuzione e morte che divenne alla

nostra fede infedeli. E vero, che non Vi sono oggi giorno dei NabuccLu, nè si accen dono fornaci per abbracciarvi i fedeli ; ma non mancano però anche a’nostri tempi dei persecu tori occulti della nostra S. Religione, dei deriso ri, degli scandalosi, dei libertini , degli increduli , 0 sedicenti spiriti forti, 1 quali non contenti di esser essi stessi eoipj vorrebbero colle loro per verse massime , coi loro sarcasmi, colle loro sa cri leghe derisioni c bestemmie involger noi pure nella loro empietà

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Page 81 of 386
Author: Tait, Antonio / Antonio Tait
Place: Trento
Publisher: Artigianelli
Physical description: VII, 363 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Vigilius <Tridentinus>
Location mark: II 102.523
Intern ID: 215627
fatto si palese il volere divino, china la testa e cede, adorando le sapienti disposi zioni delia Provvidenza. Dagli Atti si capisce che all' elezione di 8. Vi gilio non era intervenuto il Vescovo dì Aquileia, che era il Metropolita della provincia alla quale appar teneva pure la diocesi di Trento; poiché si nota e- spressamente che venne tosto invitato il Vescovo di quella città, che in quel tempo era 8. Valeriane, per conferire a Vigilio i sacri ordini e finalmente 1' episcopale consacrazione

. accampa ragioni per essere esonerato, e più altamen te F adunanza, ammirata della sua grande prudenza e umiltà, lo acclama degno di essere Vescovo, perchè egli tutti' nella città sopravvanzava di gran lunga nel- F esercizio delle virtù e nella santità dei costumi, confermata da Dio con numerosi e stupendi miraco li. Egli cerca ancora di schermirsi, vuol parlare al po polo, esporre nuove ragioni, ma le acclamazioni si fan no ognor più imponenti e continuate; cosicché in fine vedendo in questo

1 ). La funzione venne ce- J ) S. Valeriane, Vescovo di Aquileia, fu eletto verso l’anno 368 in luogo di Fortunaziano ariano, che era stato deposto, e ten ne quella sede fino all’anno 388 nel quale morì. Intervenne ai due Concili] romani del 370 e del 382, e presiedette a quello tenuto nella sua sede nel 381. Fu zelantissimo difensore della Fede cattolica contro gli ariani, ed aveva saputo educare il suo clero in modo sì eccellente, che dal suo seno uscirono molti dotti Vescovi e Santi. A S. Valeriana crasi

rivolto anche 8. Gerolamo per essere istruito nella pietà, e Rnffino sì gloria d' essere stato suo discepolo. Anche il nostro S. Vigilio avrà sicuramente tenuto a grazia singolare 1’ essere stato consacra to Vescovo da un si gran Santo. (Cfr. Rghrbacher. Storia della Chiesa libro 35.o — Gali,ardii. Bibliotheea Veterum Pa- trum. Vene hi s 1772. Prolegom. cap. V. — Aria Coneiliì Aqui- leiensis int. Opera 8. Ambrosii. Vene.hi8 1781. Tom. V pag. 512).

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Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 23 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
Federico Steinhaus Il 12 settembre del 1943, dopo soli quattro giorni dall’assunzione dei pie ni poteri da parte dei nazisti a seguito dell’armistizio firmato dall’Italia, il Brigadefùhrer delle SS Karl Brunner, inviato in Alto Adige da Himmler già nel 1939 quale massimo responsabile delle SS, per coordinare l’opera dei nazisti nel periodo delle opzioni, ordinò ai responsabili locali della Arbeits- gemeinschaft Deutscher Optanten, l’organizzazione che operava per in durre i sudtirolesi

"non ariane", le quali, per sfug gire alle persecuzioni hitleriane comin ciate in Germania dopo il 1933, trova rono rifugio a Merano (attratti, tra l’al tro, anche dalla facilitazione della lin gua tedesca, che qui é quasi general mente compresa). Ma quando il fascismo italiano si mise sulle orme del suo collega d’oltralpe, la popolazione ebraica o di "razza ebraica" presente a Merano si contras se molto rapidamente. Colle leggi antisemite proclamate in tutto il'Regno nel 1938 grandissima parte dei

presenti a Merano dovettero lasciare l’Italia, perché ebrei stranieri. Altri divennero "stranieri", perché, in forza delle stesse disposizioni, perdettero la cittadinanza italiana, avendola acquisita "solo dopo il 1919" (né avrebbero potuto, come nessun al tro altoatesino, acquisirla prima di quella data, in cui questa provincia fu annessa all’Italia!). Molti, pur non direttamente colpiti dal decreto di espulsione, furono tuttavia 0 talmente privati delle possibilità di lavoro, o feriti moralmente

nella loro dignità d’uomini, oppure anche intui rono subito in queste misure il presa gio per quanto di tragico sarebbe se guito, sa che preferirono lasciare su bito l’Italia. In non molti, che erano stati risparmiati dalle citate misure antisemite del 1938, comuni a tutto il Regno, furono a loro volta colpiti dalle speciali disposizioni emanate dalla provincia di Bolzano dopo il 1939 (anno degli accordi italo- tedeschi per le opzioni), le quali - die tro pressioni delle locali Commissioni naziste

- proibirono il soggiorno in Alto Adige agli ebrei stranieri, a quelli cui era stata abrogata la cittadinanza ed altre categorie ancora (persino italiani di vecchie province, non appartenenti alla "razza ariana", furono colpiti da speciali limitazioni o divieti di soggior no nella provincia). Nel 1940 parecchi ebrei vennero arre stati, poi, dopo qualche giorno, rila sciati. Si vede, da quanto si é creduto utile tratteggiare, come il numero de gli individui di "razza ebraica" presenti a Merano si fosse

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Page 298 of 386
Author: Tait, Antonio / Antonio Tait
Place: Trento
Publisher: Artigianelli
Physical description: VII, 363 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Vigilius <Tridentinus>
Location mark: II 102.523
Intern ID: 215627
mi maestri delia fede e fondatori della Diocesi di Trento un documento del 1191 esistente nell’archivio deeanale di Cai darò, il quale fu copiato da altro in parte di propria mano del Vescovo 0descalco (che resse la nostra Diocesi dall' anno 855-864), e in par te molto più antico, nel quale si accenna varie vol te unitamente ai SS. Harmachora e Vigilio, dai quali abbiamo ricevuto la fede di Cristo e 1' aggre gazione alla sua Chiesa, Di tale documento, (già ac cennato nel Capit. X), del quale

tengo una copia autentica favoritami dal Rev.mo Mons. Pietro de plorandoli Canonico della nostra Cattedrale, avrò ancora in seguito occasione di parlare. Per conchiudere questo importantissimo argo mento porterò le assennate parole del tanto beneme rito delle nostre patrie sacre memorie Mons. Nicolò Toneatti nel suo Calendario Ecclesiastico per 1’ an no 1857 (a pag. 128 e 129) : « Vi fu chi scrisse, non potersi credere, che si di buon' ora, come s' è detto, siasi predicato in Trento il Vangelo

di Gesù Cristo, e però non doversi avere in conto di Fondatori della Chiesa trentina i santi Ermagora e Fortunato. Su di che si può rispondere, che in sì grande lontanan za di tempi molti fatti parziali,'che hanno relazione col nòstro paese, non si possono per vero dimostrare evidentemente con prove isteriche ; tuttavolta la tra dizione immemorabile d' una Diocesi vuol essere ri spettata, con dossi achè noi troviamo il culto dei san ti Ermagora e Fortunato vigente nella Chiesa di Trento da più secoli

, prima che il Patriarca di A- quileja Raimondo, nel sinodo provinciale tenutosi nel dicembre del 1282 a cui intervenne anche il nostro Vescovo Enrico II (il quale, come dice il Bonelli nelle Notizie storico - critiche Voi. II Dissert. prev, pag. EVI, trovasi nominato il primo tra i Vescovi ivi convenuti), decretasse, che in tutta la provincia ecclesiastica di Aquileja si celebrasse la festa natali zia dei SS. Martiri Ermagora e Fortunato. Oltre a ciò è da riflettere che Trento nel primo secolo del

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Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 14 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
sizioni; lo zelo con cui singoli fun zionari o anche semplici impiegati, applicarono le direttive emanate, ri levato nei documenti qui presenta ti, non può essere imputato a sem plice automatismo burocratico, poiché spesso assume coloriture di vero e proprio antisemitismo. Inol tre, non pochi italiani, più o meno direttamente, concorsero alla diffu sione della prassi persecutoria. Essa non costituisce quindi un episodio 1 imitato e circoscritto ma una spe cifica dimensione della realtà italia

valutare in quale misura, tali incidenti siano il prodotto di un reale antisemitismo diffuso tra la popolazione o se deb bano attribuirsi essenzialmente ad azioni di fanatici 'fascisti.. Certo è il carattere capii lare assunto dalla di scriminazione antiebraica., che ar rivò a coinvolgere ampi settori delia società civile predisponendo la po polazione all’accettazione della persecuzione, se non addirittura ai consenso e alia partecipazione at tiva. Da numerose testimonianze dell’epoca è possibile

antisemita per petrate ne! periodo 1938-1943, poi ché molto più complesso sarebbe stato fornire testimonianze materiali delle razzie e degli eccidi compiuti, durante il governo della. RSI e l’oc cupazione tedesca. Centinaia sono infatti gli ebrei che trovarono la morte in circostanze diverse dalla deportazione in Italia a causa della oppressione antisemita, uccisi da fa scisti o tedeschi; ci riferiamo ai ca duti nelle stragi di Ferrara, del Lago Maggiore, delle Fosse Ardeatine, di Forlì, di Cuneo - per

citare solo le più note - ma anche alle persone che si diedero la morte per non ca dere nelle mani dei persecutori e agli ebrei deceduti perché non fu rono in grado di affrontare la detenzione o la vita clandestina: 303 ulteriori vittime deila per secuzione antiebraica. L’istituto dell’internamento è un provvedimento restrittivo della li bertà personale, una misura di si curezza. interna e militare, che, in caso di conflitto, ogni stato ha il potere di attuare nei confronti di cittadini di nazioni

, allo scoppio della seconda, guerra mon diale, fu esteso anche e soprattutto nei confronti di cittadini italiani ri tenuti pericolosi per le loro idee po litiche contrarie al regime. Il 17 set tembre 1940, infatti, con l’articolo l de! DL n. 1374 venne stabilito che, alle stesse misure previste per i residenti stranieri di stati nemici, potessero essere sottoposte le per sone ritenute pericolose per la si curezza pubblica, per le quali, era. prevista l’assegnazione al confino di polizia ai sensi

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