. (in da Pancmìo Galaftcf da Campo s ti } Così trovo notato ne* Libri de Bsttefimi della Parrocchia dì Si Pietro di Trento , e la. corderma la qui prodotta Ifcrizione . On* de errò l* Advee«t me 1 tuo Dizionario , tacendolo nato P an. j ^89. <r) Chiamavafi da Campo dal nome di un Calìe Ilo nelle Giu- .dicarie da più fecali concedo in Feudo alla fua Famiglia dalla Chic- fa di Trento . A quello Paneraèio io credo fia fiata indritta la fé- guente Lettera, che nel. b: zzarci fuo concetto, io ftimo qui ripor tare

i 90 SAGGtÖ DELLA BlSLIOfEGÄ ffadieati ferba vanii nella per fon a , è difcendcnza fila , cbe con- vertivanfi In veri cognomi : per efempio ne’ Vrarìgiapanì Vaia - vicini nobiliiftme Famiglie d’Italia. Cavati pure veniva- no i Cognómi dalle Dignità Cariche, ProfeìTioni , od Arti cfercitate:-dal possesso de’Feudi s oPoderi, e in. fme per non dire di più, dai nome del Luogo ) ove erano nati tzue’ fiali soggetti, i quali in altro Paefe Móndo la loro dimora # por tavano seco ed assumevano

il cognome dalla Patria, da cui erano venuti. ìli. Mattia Óalajfo essendo flato uno de’ più prodi noftrì Cit tadinii che colle lue virtù ? è militari imprese abbia iiluftra- ta la Patria noftra, meriterebbe un’ ampio particolare elogio} ina conciofiachè l’istituto noftra ha di mira soltanto i Srittcf- ri > è le Storie de’ suol tempi avendo di esso lui, e delle glo riose sue gefta favellato bàftevollménte ; mi reftringerò a qui solamente notare, esser egli nato in Trento nel dì i6. di Settembre Pan. 1584

quale fi trova nell’originale elìdente tra altre Carte nelP Ospitale detto là, C*fa di Dio in Trento , e fu fcritta dal famofo Fraiicefco Sforza Duca di Milano ne* termini fegiienti : Galalfo mio Carifs. Ad li dì pafiafi vi fcrifiì volefiete venire da mi per bavere cer* te cofe dà conferire con vui : linde per rlfpofta volita fui avvina to ; eh’ in breve (patio de tempo farrefti quanto per mi fe defide* fava. Al .predate vedendo.. la promessa vqlìra non bavere lortiio efk&o. Dubito me bifognerà far

del T I R O L O. e, s> sUcgriffimo in Domino tanfo addimellicato, ed aftratellato 3 j co Ja pede, ch’io me la fono quafi fcordata. Tutto il dì ?’ 111 ^^6 faccende ad onore del Signore. Oltre cent’altre s s cure , tutte le Donne, che Hanno per perder P onore, o sj 1 hanno perfo, volendoli convertire, da »e ricorrono, ed a sj tutte co’ P ajuto del Signore provedo , parte mettendone nel jì luogo del Soccorso per le Zittelle pericolose, parte nelle si convertite Monache, parte nel Deposito della

, che a, fonò i poveri' cc , . ' Ma troppo mi dilungherei dallo fcoppo principale di quell' Opera, fé qui continuar volessi a produrre ! paÉ tutti dì al tre Lettere lue, co’ quali confidenzialmente deferivo al Fra tello le fatiche, e rifchj moltissimi incontrati da esso lui i» talé furiefia occasione: Solo mi fi perdoni, fe ad onta della proliiiti fora traferivo qui la seguente, la quale perchè porta alcune , notizie della vita del ,N.'A., ftimo non doversi omet- ■■ tere

D E :& T I R Ò L Ö. LzZ avvertire', che effendofi il N. F. Giu. dimoftrato ili tutta lä fua Vita tenero e collante divoto della gran Madre di Dio, come da’Tuoi Libri fi può anche ricavarlo, avrà egli fenza dubbio iti quella fua Operetta dato al pubblico un chiaro fag gio di quella ftefla figliale ardente divozione ve rio l’Imma colata gran Vergine, clic formava la parte principale' di quo ile fue tenerezze « VI. Fuoco $ Amère mandato daCrìfto inferra, pér cjfér ac ce foovvero dmoroft Cmpafiùoni

Serenifs. Leopoldo Arciduca d’ Auiìna , e F.a- telìo dell» Impf Ferdinando IL e in quella v.He lungamente m con cetta di Religiofo *lfai probo. Dono una pieghevole Reliquia della S. Croce del N- Si G. C, alla Chiesa Parrocchiale di S* Marco ut Roveredo, ch’egli aveva ricevuta in regalo dal Duca di Baviera * Morì egli nel Monifiero d' Irisbrouk li 3 * Maggio i6?i* Delle Pro fezie, e Miracoli da Dio operati per mezzo di quefto buon Reli giofo ne fr, riffe un Libro il mentovato, ed egualmente pio Guari

!%% SAGGIO; DELLA BIBLIOTECA ìtfabetb* Vìàua culti- MelcMòré pofibwm moefiìjfma pofuit . Or Uìt 7.8. julii anno Salutis rzSS- . Nella Chieia poi di S.Maria de’ PP. Carmelitani di Rove reto » ove volle effere fèpolto Franccfeo il Padre , avanti F Altare del Grillo, eretto dalla cafa Partini, sopra la lapide, che copre il fuo sepolcro. Frizzo, e Ottone Partini Tuoi Fi gliuoli , e Fratelli di Melchiore.fecero fcolpire quella Ifcrlilone : tMXére Frcmafcum Pium rarentem Irìzzus » A Otho Parthini

Città n' era Co mandante . Nelle 'Lettere -pél ^opö.Mö -Francefio , e fuo Fi gliuolo -Mdcètmé- concorse a manteneste In ella il primiero de coro un Gio.Battißa Abbate dellafReil Basilica di s.Pietro di Loreto nell’Abruzzo ? poi Primicerio della Ghiefi. Ducale*

SÀGGIO DELLA BIBLIOTECA tölamo fetriicci; ré farebbe flato ai calò Enrico Vakfió di blafi- taare ad esemplo d’altri «nä tale correzione per mezzo d'uà tropife afprà Cenfurada lui pubblicata. 9. ®e iauMbtuMvà' Ili mèem Feder. Mantel p er essere il Passe,' e lavila . -Garnpägna d’Arco ornata allo intorno, quasi da nna perpetua ^ tona di verdeggianti Olivetti, pensa il lodato Signor Ab Marti ìii ( i àe il 1^. Conte foli intefd conqfutzss’ Òpetà di celehr le lodi di queir utilissimo Frutto

. E a quello là io u t *•. . /V- . . à IO no'***-' lenta, per edere produzione terminata prima dell’anno r agli òtto H Aprile, méntre a 5 28. di Giugno di quell’anno sM mare esso Duca, cui fu dedicata, c dovea inf 'fatti- esser ella mi ; pregevole cofflponimeotd, mentre il Laureo loc. -eit. chiamalo ^ Ékgam fané Voema , G ?««i a dù&is legi pojjit . 1 ©. Conjuéik Archrtßs, Dee effere una Descrizione quella in Veri, della ia rale congiura qui sopra mentovata , e perciò diftefa dopolv ; ^ •1543. Làude