Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Author:
Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place:
Innsbruck
Publisher:
Selbstverl.
Physical description:
[40] Bl., 11 Taf.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Text ital. und dt.
Subject heading:
g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark:
IV 301.953
Intern ID:
495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - Attorno alle spallette della finestra dal lato opposto che in parte è murata, si ripetono le impronte di simili stemmi, busti ed ornamentazioni. Nello spazio tra il foro della finestra e l'arco acuto non vi sono nè avanzi di stemmi nè di ornamentazioni e sotto l'arco non c'è l'aquila, come dall'altra parte, ma vi si scorge solo un ornamento. A questo punto si potrebbe obiettare che le decorazioni attorno alle finestre, i due scudi
, la scuola dei quali in quel tempo era operosa anche fuori d'Italia e la somiglianza dell'arte in Pomposa, Tolentino e Trento dimostra che i maestri dei nostri affreschi seguivano le direttive della scuola di Giotto e di quella del senese Simone Martini, coi suoi precessori. Anche le rappresentazioni di vecchi edifizi di Trento e contorni ed in special modo la comparsa di molte chiese e campanili, i quali presentano indizi non dubbii di stile romanico, con poche eccezioni di motivi di stile gotico
, ci parlano di un periodo di scuola nella quale il suddetto stile nell'architettura venne ancora coltivato sebbene il periodo del gotico fosse già da lungo incominciato. Nel secolo XIV in Italia, patria degli illustri maestri dei nostri quadri, restò ancora in vigore Io stile archittetonico ro manico e questo stile venne conservato eziandio dai pittori e scelto con speciale predilezione nelle loro rappresenta zioni d'oggetti di architettura. Del resto nei contorni di Trento osserviamo il fatto che
i campanili medioevali tuttodì esistenti, sono quasi tutti romani. E questa una prova dell'influsso dell'arte italiana, cui accennammo di sopra. I Principi Vescovi Regnanti di Trento del principio del secolo XIV Filippo Bonacolsi (1289—1303) e Bartolomeo Querini (1304—1307) non entrerebbero in considerazione per riguardo alle nostre pitture dei mesi, giacché il primo non fece alcun ingresso in Trento e l'altro vi entrò sola mente la vigilia di Natale 1306 prendendovi possesso del Castello e della città
e morì il 23 giugno 1307. Noi ascri viamo i nostri affreschi della Torre d'Aquila al tempo della Reggenza dei due Vescovi successori, Arrigo III di Metz e Nicolò Alram; e la ragione di ciò la troviamo nel fatto che i suddetti Principi ecclesiastici soggiornarono per lungo tempo a Trento, mentre i loro tre successori, Gerardo II di Magnocco (1347—1348), Giovanni III di Pistorio (1348—1349) e Mainardo di Neuhaus (1349—1362) non si dass diese Farbe nicht die heraldische ist und um die Mo notonie