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Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Page 52 of 58
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
1582 marzo 17. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cedeva a Francesco Betta la riscossione di una parte dei grani delle campagne di Rovereto. (Da un documento del processo Betta-Betta). 1585 ottobre 21. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con fermava a Francesco Betta tutti i feudi per sè e per suoi nipoti Antonio, Paolo e Alvise di Giuseppe, Andrea e Alvise di Giorgio. (Libri feudali trentini presso l’i. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1586 dicembre

14. — Testamento di Francesco Betta fatto a Riva di Trento- (Archivio Congr. di Carità, Rovereto). 1600 marzo 6. —■ Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Andrea Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori, ed elencati nella lettera d’investitura, (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1603 aprile 26. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Antonio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi predecessori e specificati nella lettera

d'investitura. (Libri feudali trentini presso T i, r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1604 aprile 12. — Antonio Betta dal Toldo come seniore della famiglia domanda a nome di suo fratello Paolo, e di Andrea ed Alvise suoi cugini, al principe vescovo di Trento Carlo Madruzzo, T investitura dei feudi posseduti dai loro antecessori. (I. R. Archivio della Luogotenenza in Innsbruck). 1609 dicembre 22. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Paolo Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi

rilasciata dal ginnasio di Trento al giovane Giorgio de Betta, dopo aver per quattro anni frequentato il ginnasio, e ottenuto sempre il primo posto. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1632 aprile 19. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Giorgio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori e speci ficati nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1634 marzo 29. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo

di Trento, investe i fratelli Andrea, Giorgio, Paolo e i cugini di questi Paolo e Giorgio Betta dal Toldo simultaneamente dei feudi già posseduti dai loro predecessori. (Arch. Congregazione di Carità in Rovereto).

1
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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 41 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 40 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
mila fiorini del Reno, col patto della reluizione. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca civica di Trento). 1500 giugno 8. — Il principe vescovo di Trento, Udalrico IV de Lichien- stein, assegna con investitura a Pellegrino q. Petri Busio de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti Tomo I). 1507 dicembre 2. — Giorgio III di Ncudeck, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pellegrino de Busio-Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti, Tomo ìli, fol

. 222, nella Biblioteca civica di Trento). 1511 marzo 2. — L'imperatore Massimiliano I vende a Pietro de Busio- Castelletti, il feudo di Nomi per l’importo di ragnesi 10.800. (Miscellanea Alberti, Tomo V, fol. 245 nella Biblioteca dì Trento). 1516 ottobre II. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Pietro q. Pellegrino de Castelletti il feudo di Nomi. (Miscellanea Alberti. Tomo !, fol. 69, nell’ i. r. Archivio dì Luogotenenza, innsbruck). 1525 agosto 21. — Bernardo

desio, principe vescovo di Trento assegna con investitura :! feudo di Nomi ai fratelli Teodoro ed Ippolito per sé e per ! loro nateli! Pellegrino e Giantraneesco, rappresentati dai loro procuratori, il medico Girolamo Bre-zio e il dottore Bonaventura Fanzini. (Miscellanea Alberti, Tomo I, fol. 151.) 1524 '"aggio 20. — Pietro Busio-Castelletti informa Antonio Guelfa, con sigliere dei vescovo Bernardo desio, che il conte Andrea Lodimi, aiutante a Sant’Antonio, fabbrica monete false. (Miscellanea

Alberti, ionio VI, fol. 177, nella biblioteca civica di Trento).

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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 40 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
1759 maggio 17. — Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo ■di Trento, assegna l’investitura dei feudi dei Saibanti a Carlo Antonio Pilati, pro curatore di Giulio q, Giovanni per sè, e Gio. Battista e Zenovello, fratelli q. .Marc’Antonia Saibante di Verona. Codex Clesiamis, XXXII, nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck. 1764 marzo 28. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giulio q. Giovanni, e Gio. Battista e Zenovello

, fra telli q. Mare’Antonio Saibante di Verona. Codex Clesianus XXXIV nelli. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, 1771 agosto 19. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, assegna rinvestitura dei feudi di famiglia a Giulio Saibante di Verona, unico supestite della famiglia veronese, rappresentato dal suo procuratore Filippo Alanci, segretario aulico di Trento. {Codex Clesianus XXXIV neil’i. r. Archivio di Luogotenenza m Innsbruck). 1774 ottobre 10. — Transazione fra

i discendenti di Marc'Antonio e quelli di Andrea, figli di Giovanni Saibante per il godimento dei feudi, a rogiti Fortu nato de Faccini. {Biblioteca civica di Verona). 1777 ottobre 4. — Pietro Vigilio del conti Than, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giuseppe Saibante di Verona, quale procuratore di suo padre Giulio. (Codex Clesianus XXXV nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1784 novembre 4. — Pietro Vigilio dei conti Thun, principe vescovo di Trento, investe Gio

notarile di Rovereto). 1800-1871. — Incaràanaent© sui feudi appartenenti alla famiglia Saibante, ■dopo la secolarizzazione del principato di Trento. (I R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck).

4
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 24 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
3. — Domenico Bonmartino di Trento rappresenta Mas seria Crivelli vedova di Pantaleone come tutrice di Giovanni Bonifacio per re golare alcune differenze coi sindaci di Malgolo e Salter. 1599 ottobre 13. — Istrumento col quale Pantaleone Betta, coH’isborso di 52 ragnesi, compera il diritto della corte franca delle frazioni di Salter e Malgolo. 1609 gennaio 24. — Rogito del Notaio di Riva Girolamo Saco, relativa alla conferma ed al complemento e rispettivo pagamento di 1000 ducati per titolo di dote

spettante a Margherita di Nicolò Alessandrini, moglie di Girolamo Betta. 1618 maggio 7. — I sindaci delle comunità di Salter, Malgolo e Romeno risolvono di vendere a Masseria Crivelli madre di Bonifacio Betta un appezza mento di terre alla località detta alla Valle, 1632 ottobre 23. — Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento, crea Bo nifacio de Betta figlio di Pantaleone regolano maggiore della pieve di San Si- sinio per sè e i suoi eredi maschi. 1633 giugno 20. ■— Carlo Emanuele, principe vescovo

di Trento, conferma a Bonifacio Betta di Castel Malgolo il privilegio di immunità ed essenzione da imposte del castello ed adiacenze riportando il testo della transazione del 12 di cembre 1569 tra Pantaleone padre di lui e le comunità di Salter e di Malgolo. 1634 giugno 2. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, acconsente a Bonifacio Betta di Castel Malgolo che la fiera dei Santi Martiri anauniensi di Sanzeno da un solo giorno, sia portata a tre giorni di durata. 1637 marzo 9. — Carlo

Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma a Bonifacio de Betta di Pantaleone di Castel Malgolo, i diplomi dell'ar ciduca Ferdinando del 21 luglio 1525 e dall’imperatore Carlo V dell’11 giugno 1545 e nomina Bonifacio e tutti i suoi legittimi discendenti nobili del principato vescovile di Trento. 1644 marzo 5. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Bonifacio de Betta Massaro delle valli di Non e di Sole. 1645 ottobre 7. — Papa Innocenzo X consacra sacerdote Giovanni

Betta di Castel Malgolo. 1650 aprile 25. — Giovanni Pantaleone Betta fu laureato in Padova nel palazzo episcopale a voti unanimi in jure Pontificio et Cesareo. ; 1650 maggio 22. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Giovanni Pantaleone Betta arciprete di San Lorenzo di Lomaso. 1650 ottobre 6. — Bonifacio Betta sborsa 80 ragnesi per liberarsi da un aggravio verso la chiesa del santo Rosario di Sanzeno addossandolo ad Alberto Pellegrini. 1653 maggio 5. — Francesco Simone Betta

5
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 25 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

al- terius D. Iosephi de Betta de Castro Malgulo, Patriicii Civisque Tridenti. 1798 agosto 8. — Francesco II, imperatore, nomina Giuseppe de Betta dì Castel Malgolo Capitano dei Bersaglieri di Trento autorizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare gli ufficiali in caso di guerra. 1899 agosto 22. — Decreto ministeriale Italiano col quale viene ricono sciutoli titolo di nobile dell’ I. R. Impero ai discendenti di Edoardo de Beila di Castel Malgolo, residenti in Verona.

6
Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 39 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
LA FAMIGLIA SAIBANTE DI VERONA E ROVERETO 37 1679 ottobre 28 e 1681 settembre 18. — Testamento di Alberta di Alberto dal Gaio di Verona, moglie di Michele Saibante, a rogiti Bern. e Gio. Antonio Benvenuti de Chiusole. (Archivio notarile, Rovereto). 1680 aprile 1. — Francesco degli Alberti, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Carlo Saibante di Rovereto la decima che spettava prima di diritto a suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XXV, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza

in Innsbruck). 1681 novembre 30. — lstrumento di dote di Paola, figlia di Marc’ Antonio Saibante, moglie di Antonio Gianfilippi, a rogiti Francesco Bernardi. (Cannelli). 1695 giugno 22. - Giuseppe Vittorio degli Alberti di Brino, principe ve scovo di Trento, trasmette a Gio. Antonio Martinelli, quale procuratore di Marc’An- tonio q. Marc’ Antonio Saibante, per se e Gio. Paolo canonico e Tomaso fratelli q. Giovanni, Bailardino, Alberto, Dionisio canonico e Giovanni fratelli q. Gio. Battista, l’investitura

dei feudi appartenenti alla famiglia Saibante (Pergamena N. 3 nella Biblioteca Civica di Verona). 1698 aprile 21. — Giovanni Michele dei conti di Sporo, principe vescovo di Trento, assegna con lettera d’investitura i feudi della famiglia Saibante a Gio. Antonio Martinelli, quale procuratore di Marc’Antonio q. Marc’ Antonio Saibante, per sè, il canonico Gio. Paolo e Tomaso fratelli fu Giovanni, Bailardino, Alberto, canonico Dionisio e Giovanni fratelli q. Gio. Battista. (Pergamena N. 4 nella

Biblioteca Civica di Verona). 1699 luglio 26. — Testamento di Carlo Saibante fu Giuseppe, a rogiti Matteo Voltolini senior. (Archivio notarile, Rovereto). 1701 aprile 21. — Testamento di Pellegrina Rizzardi, vedova di Carlo Sai bante, a rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile, Rovereto). 1726 dicembre 18. —Gio. Benedetto Gentilotti, principe vescovo di Trento, assegna l’investitura dei feudi di famiglia a Gio. Battista de Chiusole, quale pro curatore di Giovanni q. Gio. Batta Saibante, per sè e Gio

. Battista, Francesco, Bailardino e Zenovello fratelli q. Marc’ Antonio. (Pergamena N. 5 nella Biblioteca Civica di Verona). 1731 gennaio 12. — Domenico Antonio dei conti Thun, principe vescovo- di Trento, investe dei feudi ecclesiastici appartenenti alla famiglia Saibante, An tonio Rizzi di Trento, quale procuratore di Gio. Battista, per sè e Gio. Francesco, Zenovello Carlo venerabile, fratelli q. Marc’ Antonio, per Giulio q. Giovanni quale curatore di Carlo e Lorenzo suoi fratelli. (Pergamena

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 43 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, il feudo di Nomi. (Libri feudali, XVIII, fol. 1, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore, Gio Antonio Geremia

, la cava marmorifera sul monte Pe- denzana in vai di Flemme. (Libri feudali, XVIII, fol. 2, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1610 luglio 18. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura ai fratelli Ferdinando e Cristoforo Dario Castelletti, rappresentati dal loro procuratore Gio Antonio Geremia, La miniera di ferro sul monte Fronte. (Libri feudali, XV111, fol. 1, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1612 aprile 10. — Ferdinando e Cristoforo Dario

de Castelletti vendono a Paolo Ceschi di Santa Croce, una casa con molino situata nella contrada delle Beccherie a Trento. (Biblioteca Comunale di Trento). 1613 giugno 12. — Ferdinando de Castelletti vende diversi poderi sul tenere di Volano, Chiusole e Nomi, a Baldessare Costioli di Rovereto, a rogiti Gasparo Paganini. (Archivio notarile di Rovereto, Giudizio di Rovereto). 1614 ultimo gennaio. — Divisione di beni tra i fratelli Ferdinando e Cri stoforo Dario de Castelletti. Al primo toccò la giurisdizione

di Nomi, al secondo quella di Kònigsperg. (i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1643 aprile 20. — Lettera con la quale Ferdinando conte Castelletti con ferisce il diploma di nobiltà coi predicato di Grienperg, a Rocco Reicli. (Presso la famiglia Reich in Trento). 1644 febbraio 12. — Lettera con la quale si conferisce lo stemma da Fer dinando conte Castelletti al cittadino negoziante di Bolzano, Giorgio Oberi. (Museo Ferdinandeum in Innsbruck). 1646 maggio 25, — Testamento di Ferdinando conte

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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 18 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, assegnava, con lettera d’investitura degli 11 ottobre 1516, il feudo di Nomi al detto Pietro. Le discordie fra i Lorìron e i feudatari di Nomi durarono anche quando i beni passarono nella famiglia dei Castelletti. I Lodron pretendevano, che la giurisdizione di Nomi terminasse al Covelo di Àldeno, e sostenevano che il territorio sopra di esso verso Trento fino al ponte di Plmitander, e al termine di Preabot spettava alla Giurisdizione di Castellano

e di Castelnuovo, di pro prietà della casa Lodron. La pretesa era fondata sul fatto, che nelle divisioni fatte il 23 giugno 1333 fra i fratelli Federico, Marcabruno, Azzone e Guglielmo q. Aldrighetto di Castelbarco, i confini del feudo di Nomi erano già stati fissati al Covelo di Al deno, e questi erano stati ratificati nell'atto dei 25 e 26 agosto 1494 anche dal canonico Giovanni Repar, delegato del principe vescovo di Trento, Udalrico di Lichtenstein. Pietro Busio-Castelletti da parte sua sporgeva denunzia

al vescovo di Trento, Bernardo Clesio, contro i fratelli Giovanni Fran cesco, Nicolò, Agostino ed Andrea di Lodron per atti violenti com piuti da questi nel paese di Aldeno e nei luoghi circonvicini. Bernardo Clesio, principe vescovo di Trento, tenuto conto della denunzia, con sentenza 2 maggio 1520 risolse la litea favore del Busio giudicando che la giurisdizione di Nomi dovesse abbrac ciare i confini dal Rivo di Piazzo fino al Plantander e Preabot. Ma i Lodron non si dettero per intesi e continuarono

le rappre saglie e guerricciole, in una delle quali riuscirono a smantellare il castello Covali o Castelbarco nuovo, che esisteva sul dosso del Covelo di Aldeno. ( J ) Pietro Castelletti con lettera 20 maggio 1524 informava An tonio Quetta, consigliere del vescovo Bernardo Clesio, che il conte Andrea Lodron, abitante a Sant’Antonio di Pomarolo fabbricava monete false e le spacciava, a mezzo dei suoi sudditi in Trento e altrove. Nel 1525 dilagò in tutto il nostro paese la sollevazione dei contadini

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 23 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

fu famigliare del vescovo di Trento, Cristoforo Madruzzo. Egli intervenne all’apertura del concilio di Trento. Sposatosi con Angela contessa Capra di Vicenza, morì senza lasciar discendenti. Teodoro si unì in primi voti a Maria de Sparir (Sporo), in secondi ad Elisabetta a Prato dei signori di Segonzano. Anch’egli come il fratello non lasciò eredi. Da Cristoforo Madruzzo, prin cipe vescovo di Trento, Teodoro ebbe diverse investiture. Con atto 11 dicembre 1546 gii fu assegnato la decima di Campegnaga o piano

lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

. Da questo documento si rileva che Teodoro occupava la carica di capitano della valle di Flemme. Quando nel 1551 fu riconvocato il Concilio nella cattedrale di Trento, Teodoro Castelletti era presente alle sessioni di quel- l’illustre assemblea.

10
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Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Page 51 of 58
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/3
Intern ID: 109552
DOCUMENTI. 1537 aprile 28. — Bernardo dei Signori di Cles, principe vescovo di Trento, investe Alvise Betta di Rovereto dei feudi e delle decime dei dintorni di Rove reto, Lizzana e Lizzanella, che prima appartenevano ai Castelbarco. (Libri feudali trentini presso T i. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1541. — Cristoforo Madruzzo, cardinale e principe vescovo di Trento, con fermava ad Alvise Betta, i feudi concessi dal suo predecessore Bernardo desio. (Da un documento del processo Betta-Betta

legittimi eredi. (Archivio dell'i. r. Consulta Araldica in Vienna). 1567 aprile 10. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, investe Francesco Betta della quarta parte della Daera di Terragnolo. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1570 aprile 9. — Testamento di Giorgio figlio di Alvise Betta, a rogiti Giu seppe Rosmini. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1579 settembre 24. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, concesse a Francesco per sè e suoi

nipoti Antonio, Ottavio, Paolo e Alvise figli di Giuseppe, il privilegio e i diritti della quinta parte dei grani e uve di Marco. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1580 febbraio 3. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, in- veste Francesco Betta di Rovereto delle decime di campagna nei dintorni di Ro vereto descritti nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck).

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 22 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Documenti consultati esistenti nell’ archivio della famiglia de Betta in Verona. 1344 aprile 25. Borgo di Bolzano, — Lodovico di Brandenburgo conte del Tiralo per sè e Margherita Maultasch rilascia al soldato Antonio figlio del va loroso soldato Guglielmo de li Betta di Valle Lagarina il privilegio, col quale la famiglia veniva aggregata alla macinata del conte del Tiralo per se e suoi leg- gittimi successori. 1425 febbraio 16. — Alessandro, duca di Mazovia, principe vescovo di Trento conferma

i privilegi e le esenzioni dai dazi e imposte dei possedimenti comperati dai fratelli Antonio e Geraldo de Concini, figli di Ehdrico, dal notaio Nicolò fu Paolo di Fondo. 1514 giugno 21. — Giorgio Vescovo di Trento, concede ad Antonio’Con cini, seniore della famiglia, per sè e pel fratello Giacomo, due quarte parti della decima grande di Sanzeno. 1525 luglio 21, — Ferdinando, Arciduca d’Austria, conte e governatore del Tiralo, prende sotto la sua protezione Bonifacio Betta e discendenti in ricom pensa dei

servizi prestati da Bonifacio durante il suo assessorato in Valle di Non e di Sole al tempo della sommossa rustica. 1533 marzo 9. — Testamento di Giacomo Concini di Casez, col quale no mina sua erede universale l’unica figlia Bona, moglie di Gregorio de Cendrata di Verona, rimaritata poi a Pantaleone Betta. 1534 settembre 11. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento con ferma a Giacomo de Concini i privilegi concessi dal principe vescovo Alessan dro nel 1425. 1545 giugno 11. — Carlo V, imperatore

regio della reai Casa con aryiuo stipendio. 1547 marzo 7 e 1547 maggio 13. — Istanze autografe di Bonifacio Betta, Assessore delle Valli di Non e di Sole, al Cardinale P. Vescovo di Trento per essere esonerato, come cittadino di Trento, dal pagamento delle steure dei suoi beni in Mezolombardo impostogli da quel sindaco. 1554 luglio 26. — Testamento fatto a Malgolo da Gorio (o Gregorius) Cendrata marito di Bona de Concini, col quale lascia i beni posseduti nel terri torio veronese al fratello

Francesco, tutto il resto alla moglie Bona. Ordina di essere sepolto nella chiesa di Malgolo. 1555 luglio 25. — Rogito del Notaio Giovanni Busetti di Rallo, col quale Bona q.™ Giacomo Concini ved. di Gregorio Cendrata di Verona, nomina suo pro curatore generale il nob. Filippo Saraceni cittadino di Trento per tutte le cause pendenti e future.

12
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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 38 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
di Trento, assegna con investitura a Giulio Saibante q. Giuseppe, rappresen tato dal suo procuratore Gio. Battista Zoner di Rovereto, il feudo dopo la morte •di suo fratello Baldassare. (Codex Clesianus, XIX, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1646 gennaio 8. — Carlo Emanuele dei Signori di Madruzzo, principe ve scovo di Trento, assegna con investitura a Francesco q. Giuseppe per sè e suo fratello Carlo ii feudo posseduto da suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XIX, nell

’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1649 agosto 17. — Testamento di Gio. Francesco q. Ottone Saibante, a rogiti Antonio Benasciuti. '(Cannelli, Reg, N. 100). 1651 febbraio 6 e 25, marzo 18. — Divisione dei beni fra i fratelli Fran cesco, tenente colonnello, e Girolamo Saibante, a rogiti Antonio Malinverno. (Archivio notarile, Rovereto). 1664 gennaio 11. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e principe vescovo di Trento, investe Francesco q. Giuseppe Saibante per sè e suo fratello •Cado del

feudo posseduto da suo padre. (Codex Clesianus, XXI, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1664 gennaio 25. Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Gio. Francesco Pompeati, quale procuratore di Giovanni q. Cesare Saibante per sè e per Felice canonico e Gio. Battista fratelli q. Giulio, Marc’Antonio q. Marc’Antonio, Ottone e Pietro fratelli q. Gio. Francesco. (Pergamena N. 1 nella Biblioteca Civica di Verona). (Codex Clesianus

, XXI, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1668 giugno 18. — Testamento di Felice q. Cesare Saibante, arciprete del duomo di Verona, a rogiti Francesco Bernardi. (Cannelli). 1671 marzo 16. — Sigismondo Alfonso dei conti Thun, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Carlo Saibante di Rovereto, a nome anche di ■suo fratello Francesco, la decima della quale aveva avuto diritto suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XXIII, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck

). 1671 ottobre 9. — Sigismondo Alfonso dei Conti Thun, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Gio. Francesco Pompeati, quale procuratore di Giovanni q. Cesare Saibante, per sè e Felice canonico, Gio. Battista q. Giulio, Marc’Antonio q. Marc’Antonio, Ottone e Pietro fratelli q. Gio. Francesco, i feudi già posseduti dai loro antenati. (Pergamena N, 2 nella Biblioteca Civica di Verona).

13
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Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Del Bene di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 5)
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Page 24 of 27
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 23 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/5
Intern ID: 109554
de Florentia Del Bene de Roboreto. (Manoscritto nella Biblioteca comunale di Verona). 1663 ottobre 1. — La famiglia Del Bene nominò a suo procuratore Cri stoforo Del Bene per l’investitura di feudi ecclesiastici. (Repertorium Archivii Episcopalis Tridentini nella Biblioteca civica di Trento). 1664 gennaio 7. — Gasparo Frizzi a nome anche dei membri della sua famiglia elesse Cristoforo Del Ben a suo procuratore per l'investitura di fendi ecclesiastici che possedevano in comune. (Repertorium Archivii

Episcopalis Tridentini nella Biblioteca civica di Trento). 1664 gennaio 21. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e principe vescovo di Trento, investe il dottor Cristoforo Del Bene rappresentante anche la famiglia Frizzi di feudi ecclesiastici descritti nel documento. (Repertorium Archivii Episcopalis Tridentini nella Biblioteca civica di Trento). 1666 aprile 14. — Elenco della dote di Briglia de Frizzi, moglie di Beno Del Bene. (Biblioteca civica di Rovereto). 1695 agosto 25. — Citazione avanti Don

Federico Marinelli, arciprete di Male, di Matteo Sbardelati e Marco Antonio Del Bene ad se esculpandum de suspecto e fundato consortio cum Mulieribus, de quo sunt accusati. (Repertorium Archivii Episcopalis Tridentini nella Biblioteca comunale di Trento), Carinelli Carlo: La verità nel suo centro riconosciuta nelle famiglie no bili e cittadine di Verona. Voi. I. cari. 21. Albero genealogico della famiglia Del Ben. (Manoscritto nella Biblioteca comunale di Verona). 1770. — Stemmum gentis Beniae in ipsum

14
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 14 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Regolano maggiore sono riportati nel diploma dei 23 ottobre 1632 concesso dal principe vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo a Bonifacio de Betta e ripro dotto recentemente da V. Inama. C 1 ) II principato vescovile di Trento era nel secolo xn diviso in gastaldie a capo di ciascuna delle quali stava un gastaldo o gastaldione, nominato dal vescovo. Questi aveva l'incarico di riscuo tere le entrate vescovili, ed era investito dell’autorità giudiziaria e militare. Dai gastaldi dipendevano gli scuri

o scarioni, detti talvolta anche decani. Verso il 1300 circa, le gastaldie vennero soppresse, e l’ordinamento amministrativo delle Valli di Non e di Sole fu concentrato nelle mani d’un capitano o vicario vesco vile, coadiuvato da un assessore (giudice) e da un massaro ossia esattore delle entrate vescovili. * * Pantaleone nel 1589 rimasto vedovo di Bona de Concini, e senza prole si rimaritò nel 1593 con Massenza nobile Crivelli, di Trento dalla quale ebbe un figlio Bonifacio. Pantaleone e suoi successori

ingrandirono le loro possessioni nei dintorni di Malgdlo per compera, come appare chiaro da molti documenti, un sunto dei quali è riportato in fine nell’elenco dei documenti consultati. Bonifacio figlio di Pantaleone, nacque in Castel Malgolo ai 4 di settembre 1594, dedicossi alle armi al servizio del principe vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo col grado di ca vallerizzo maggiore, indi divenne maestro di stalla e nel 1624 fu ( l ) Inama V: Altre Spigolature d’Archivio, „Archivio Trentino“ Anno XVII

,. fase. II. Trento 1900. ,

15
Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Del Bene di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 5)
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Page 23 of 27
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 23 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/5
Intern ID: 109554
di F. Saibante presso la famiglia Chiusole di Rovereto). 1537 ottobre 8. — Elenco contenente i membri delle rimavate invistiture di feudi ecclesiastici nella città di Rovereto. Ettore Del Bene ecc. ecc. (Repertorium Archivii Episcopalis Tridentini nella Biblioteca civica di Trento). 1537 ottobre 23. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Gasparo Del Bene metà di un quinto della decima ritratta dall’uva della regola di Rovereto, meno un quarto, die apparteneva alla chiesa

. (Codex Clesianus, XIII, pag, 128). 1537 ottobre 25. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con ivestitura a Gio. Battista Del Bene, tutore e procuratore di Ettore, Matteo ed Antonio fratelli e figli del fu Antonio Del Bene, una delle quaranta parti della decima sui grani grossi e minuti della regola di Rovereto, meno un quarto, che apparteneva alla chiesa. (Codex Clesianus XIII, pag. 117). 1537 ottobre 25. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Gio

condannato a pagare dieci staia di frumento al Priorato di Campiglio, quale erede di Francesco Bonadonna. (Repertorium Archivi! Episcopalis Tridentini nella Biblioteca comunale di. Trento). 1621 febbraio 4. — Testamento di Beno qdm. Bonomo Del Bene a rogiti Andrea Cobelli. ' ’ (Biblioteca civica di Rovereto). 1626 aprile 28. — Gio. Battista Del Bene col consenso della sua famiglia nomina à suo procuratore Giuseppe Frizzi a prestare giuramento di fedeltà e ricevere ’investitura di feudi ecclesiastici che

le due famiglie possedevano in connine. (Repertorium Archivi! Episcopalis Tridentini nella Biblioteca civica di Trento).

17
Books
Category:
History
Year:
1904
¬La¬ famiglia Del Bene di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 5)
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Page 11 of 27
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 23 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/5
Intern ID: 109554
miliario I imperatore e dei suoi alleati, Rovereto si diede sponta neamente alla Casa d’Austria facendone la consegna a Trento nelle mani del generale comandante Liechtenstein e al Vescovo di Trento Neideck, I delegati che n’ebbero il mandato dalla nostra città fu rono Domenico dalla Porta notaio, Gio. Francesco Del Bene fra tello di Bonomo, Girolamo Pilato e Bernardino Frizzi. L’impe ratore Massimiliano con diploma di Braisach in data 3 novem bre 1510 e 24 luglio 1511 confermava ai cittadini

a Rovereto nel 1530. A rogiti Trento 16 giugno 1534 di Francesco Petra, citta dino di Cremona, trovo che vennero appianate le differenze tra i conti Trapp, rappresentati da Gio. Battista Pelloro qd. Fabiano e Giovanni Werstenstetter abitanti in Galliano, e le famiglie Del Bene e Saibante riguardante le decime di Folgarià. Dopo la cacciata dei Veneziani dal territorio rovere tano, Ber nardo desio, principe vescovo di Trento aveva ricuperato per la sua chiesa tutti f feudi che prima appartenevano

ai Castelbarco. Con lettera d’investitura, Trento 25 ottobre 1537, il vescovo desio concedeva a Gio. Battista Del Bene. ed eredi metà di un quinto della decima delle uve nella regola di Rovereto, meno un quarto che spettava alla chiesa, e colla medesima data investiva Gio. Batta

18
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 11 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Bonifacio diede sempre prova di singolare valentia ottenendo felicissimi successi nelle molte e svariate mansioni ripetutamente affidategli dai principi vescovi di Trento e seppe cattivarsi al tresì l’amore e la stima degli abitanti del Trentino, tanto che egli potè facilmente calmare gli spiriti bollenti dei ribelli, por fine alle discordie e superare i pericoli della famosa guerra rustica. Bonifacio condusse a buon fine anche una delicata e diffi cile missione a Roma, ove s'era recato quale

Procuratore della città e contea d’Arco per trattare di gravissime questioni che a lui riuscì di comporre e superare con plauso ed onore. Nominato nel 1517 assessore delle valli di Non e di Sole passò in quella occasione ad abitare colla propria famiglia in Cles, poi in Revò, donde il principio del ramo di Revò e più tardi di castel MaJgolo. Nel 1520 Bonifacio accompagnò ad Aquisgrana il cardinale Bernardo Glesio, principe vescovo di Trento, che interveniva alla incoronazione dell’imperatore Carlo

vescovo di Trento, scelse Bonifacio a proprio consigliere e luogotenente, carica che continuò a conservare per ben venti anni continui fino alla sua morte, successa in Revò il giorno 18 luglio . 1559, all’età di 84 anni. Bonifacio ebbe tre mogli: Angiola de Cabri-Farini, Lodovica nobile Gallossa da Campo e Dorotea nobile Bai Bue di Verona. Si divorziò dalla prima, la quale passò poi a seconde nozze con Bernardo Bertoldi di Arco. Col mezzo dei conti d’Arco i Betta di Arco, Revò e castel Malgolo fin dal

1400 ebbero la cittadinanza di Trento, come ri sulta anche dal documento del 1787, e li troviamo inscritti nel libro della Cittadinanza di Trento fra le famiglie cittadine prima del 1528. In seguito poi, questa famiglia fu erroneamente segnata come estinta.

19
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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Page 26 of 43
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/8
Intern ID: 165263
lettera d’investitura del 1695 e 1698. A Giovanni, unico superstite, rappresentato da Gio. Battista de Chiusole, dal principe vescovo di Trento, Gio. Benedetto Genti lotti, con lettera 18 dicembre 1726, fu accordata l’investitura dei feudi di famiglia per sè e Gio. Battista, Francesco, Bailardino e Zenovello fratelli qd. Marc’Antonio. Giovanni morì nel 1730 la sciando dietro di sè i figli, Giulio, Carlo e Lorenzo, i quali sono ricordati nella lettera d’investitura del 1731. Lorenzo si avviò alla

carriera sacerdotale che percorse fino al grado di canonico. Dopo la sua morte e quella del fratello Carlo, Giulio ebbe dai principi vescovi di Trento tre investiture dei feudi di famiglia. In data 17 maggio 1759, Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo di Trento, concedeva l’investitura a Giulio, rappresentato da Carlo Antonio Pilati, per sè, Gio. Battista e Ze novello fratelli del qd. Marc’Antonio, ai 28 marzo 1764, Cristoforo Sizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investiva gli

stessi dei feudi di famiglia, e dopo la morte di Gio. Battista e Zenovello, avvenuta nel 1770, Giulio, unico superstite delle famiglie Barbante di Verona, rappresentato dal suo procuratore Filippo Manci, se gretario aulico di Trento, in data 19 agosto 1771, fu investito dei feudi posseduti dai suoi antecessori. Augusto III re di Polonia con diploma, datato da Varsavia i 20 aprile 1758, conferiva ai fratelli Giulio, Carlo e Lorenzo e loro legittimi discendenti, il titolo di marchese col predicato

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