¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
al Brennero e alle vette nevose delle \ Giulie, possa darci il diritto di aspirare anche per ragioni etnologiche a quei | •naturali confini, che la storia, la geografia e i bisogni della difesa nazionale ] ci assegnano. Che anzi si può ben dire fin d’ora che i Tedeschi del versante | meridionale delle Alpi e gli Slavi dellTstria e del Friuli orientale non ab- j biano, nella delimitazione etnografica della patria italiana, maggiore impor tanza di quella che hanno i Francesi del Piemonte, gli Albanesi
e i Greci della bassa Italia, e i Catalani della Sardegna (/). Capitolo XII. Potrei dire di non aver altro da aggiungere in appoggio della mia tesi, se non mi premesse di confutare le opinioni di alcuni storici ed etnologi, che hanno negletta o esagerata l’importanza di taluno di quegli elementi etno logici o di quei dati storici, ai quali ho ricorso io pure nello spiegare la formazione dei distretti tedeschi delle Alpi, e son venuti così a conclusioni, che mal si accordano con quelle a cui son giunto
io, studiando, come ho fatto, nel loro insieme, le cause per le quali si stabili dapprima, poi venne mano mano accrescendosi, e infine s’andò a poco a poco estinguendo l’ele mento tedesco nei luoghi in questione. Le congetture che m’accingo a combattere in questi ultimi due capitoli della P Parte chiamerò quindi insufficienti, perchò ristrette alla considera zione di alcuni fatti speciali, i quali, ove si riducano entro i limiti della (') D. r Johann Angerer, Deutsche und Italiener in Sädlirol. Beitrag
zur Nalionalitälsta- lisiik Oesterreichs. Bozen 1881. — A proposito dell'influenza della civiltà italiana sugli Slavi e i Tedeschi accampati di qua dalle Alpi ben si esprime Ruggero Bonghi nella lettera che serve di prefazione al libro di Paulo Fambri, La Venezia Giulia (Venezia Naratovich 1880 p. XXIII). « Questo suolo italiano ha conquiso durante i secoli i diversi occupator! suoi, ha cancellato sopra di essi lo stampo della nazione di cui erano, e n’ha impresso loro uno anovo, uno suo, quello del popolo
italiano. La ragione è il colore della civiltà nostra, del genio nostro, che non cessa di sopraffare ogni altro, e per una forza naturale, inerente, punto ajutata da nessuna delle forze nazionali nostre ». (’) Prospero Antonini, Il Friuli orientale. Milano Vallardi 1865. — Del Friuli, Venezia Naratovich 1813. — Riccardo Fabris, Il confine orientale d'Italia. Roma, Manzoni 1878. — Paulo Fambri, La Venezia Giulia. Venezia Naratovich 1880. — Il Fambri cita a pag. 1,2, 3 vari altri libri intorno