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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 93 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
I Franchi di Carlomagno vennero in Italia come conquistatori, non come occupatovi ; per signoreggiarla, non per popolarla. Lo stesso Carlo che aveva tratto seco un esercito di Franchi, Alemanni, Svevi, Sassoni e Borgognoni ('). compiuta la conquista e riordinata a suo modo l’Italia, seco lo ricondusse in Francia, lasciando soltanto un presidio a Pavia ( s ). Nè le cose mutarono tutte le altre volte che Carlo venne e riparti. Ebbero esercito in Italia anche i re carolingi, ma composto in gran

parte d’italiani, avendo lo stesso Carlo ordinato che tutta la gioventù della penisola apprendesse l’uso delle armi, prima riservato ai soli barbari domina tori. Nè d’altronde, durante le molte guerre che i re d’Italia di stirpe carolingia da Pipino in poi ebbero a sostenere di qua e di là dalle Alpi conLro i Greci, gli Avari, gli Slavi, il ducato di Benevento e i Saraceni, la storia ricorda un sol fatto, che abbia potuto promuovere migrazioni numerose di soldati vinti, fuggiaschi o ribelli sulla

regione alpina, Carlo il grosso, che fu l’ul timo re carolingio, dovette fors’anco richiamare le milizie d’Italia per con durle sotto Parigi assediata dai Normanni (a. 886). — È vero nondimeno che mentre le milizie franche abbandonavano l’Italia, vi rimanevano pur sempre i conti, i marchesi, e i vassalli feudali d’ogni grado, e gli alti per sonaggi di lor nazione che i Carolingi avevano disseminato per la penisola nel distribuire i feudi e le cariche politiche, civili ed ecclesiastiche: ma è vero

colla deposizione di Carlo il grosso (a. 888), restavano tuttavia in potestà dei regnanti d’oltralpe i vali chi alpini ( 3 ). — Fu il possesso delle strade alpine che rese più agevole la discesa in Italia a Lodovico III re di Provenza nel 901, a Eodolfo re della (') Ghron. Salernitanum) Pertz, Script. T. Ili p. 416. — Romualdo Salernitano (Mu ratori, B. I. S. Tomo VII p. 149). {') Ghron. Moissacense (Pertz, Script. T. I) « Porro gloriosus rex Karolus cuncta Italia sibi subjugata vel ordinata

, custodiis Francorum in Papia civitate dimissis in Franciam reversus est ». Cfr. Ghron. di Reginone L. II (Pertz, Script. T. I) « Custodiam Francorum in Papia dimittens». (') Quando Carlomagno nell’806 fece una prima divisione dell'impero fra i suoi tre figli, s’era di già cosi abituati a considerare i passi alpini come appendici del regno franco, che se ne dovette tener conto nella divisione. Il Monte Giove (S. Bernardo) presso Aosta toccò a Carlo coll’Austrasia e la Burgundia; il Monte Cenisio colla

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Books
Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 81 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
finalmente il viaggio in Francia del pontefice Stefano II, che nel 754, vale a dire 20 anni prima della caduta del regno longobardo, movendo da Pavia passò in Francia per le Chiuse d’Aosta (clausurae Augustanae di Cas- siodoro Var. 1. Il, ep. 5), dette dalTAnonimo salernitano Chiuse dei Franchi (Francorum Cloùsas) ('). Dovrem credere, ciò posto, che ai re Franchi anteriori a Carlo Magno si debbano le colonie tedesche della Dora Baltea c delle valli intorno al monte Rosa ? No certamente, perchè

i Franchi erano allora padroni dei valichi, ma non della sottostante regione. Per il Monceuisio e per il gran S. Bernardo scesero pertanto i due eserciti che Carlo Magno riversò Tanno 773 sul regno longobardo, pel Mon- cenisio quello che re Carlo conduceva in persona, pel gran S. Bernardo o monte Giove quello ch’era stato da Carlo, affidato a Bernardo, suo parente. Di questo secondo esercito non ci pervenne altro ricordo ; ma è d’uopo am mettere ch’esso abbia potuto ricongiungersi a quello di Carlo

contadini lungo la Dora Baltea, non che.dal nome del forte Bard, fondato e tenuto lungamente dai Longobardi (*). Del resto dopo la breve lotta a pie’ delle Alpi, Carlo Magno non ebbe bisogno di usare mézzi molto energici per conquistare l’Italia. Gl’Italiani lo attendevano come un. liberatore, i Longobardi gli si arresero senza con trasto, e così in meno d’un anno ebbe in suo potere Pavia, dentro la quale s’era rinchiuso il re Desiderio, e Verona, ove s’era rifugiato Adelchi o Adelgiso, figlio del

re. Di minacce, di terrori e di stragi che obbligassero i vinti a fuggirsene in massa non v’è parola nei cronisti; e sene capisce facilmente il motivo. — Carlo Magno non s’era proposto di cacciare i Longobardi dalTItalia, ma soltanto d’assoggettarli ; ed essi infatti, dopo la fiacea e ingloriosa resi stenza che loro ha sempre rimproverato la'storia, si sottomisero tutti, ad (') Anonimo salernitano, •Chronicon ; Muratori, P. /. S. Tomo'Il parte II c-IV p. 173. — « linde et cum nimia celeritate, Deo praevio

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 80 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
longobarde della regione alpina abbiano creduto bene di rinserrarsi ria nelle città, come Trento e Cividale, eh’erano munite e forti, sia nei luoghi più sicuri e meno accessibili, fra i quali vanno appunto : compresi gli alti piani, i monti e lo valli delle tre regioni tedesche delle Alpi (fviulano-ve- nota, tridentina, e piemontese), nelle quali venia così lentamente crescendo, anche a motivo delle scorrerie dei Franchi, degli Avari e degli Slavi, la popolazione germanica. I Franchi prima db Carlo Magno

i punti di maggiore importanza per i passi alpini del Moncenisio e del gran S. Bernardo. ■— Il tributo fu poi rimesso dal re Clotario per trattative con Agilulfo, e forse verso lo stesso tempo e tutt’al più sotto Rotari i Longobardi tornarono in possesso d’Aosta e di Susa. Ma ai passi sud detti i Franchi non debbono aver rinunziato. Ne son prova la facilità con cui Pipino il breve e Carlo Magno superarono le Chiùse (°), le misure di difesa messe in opera da Astolfo e da Desiderio contro gl’ invasori

, dalle .quali si scorge che i Longobardi erano padroni soltanto del piano ( 3 ), e f) Paolo Diacono, L. IV, c. 38, 39: L. V, c. 19, 20, 21, 23; L. VI, c. 24, A. 611, 666, 669, 706. Nel 002 e nel 603 il Cacano, degli Avari fu alleato di Agilulfo (Paolo Diacono, L. IV, c. 26-29). Nel 611 cominciarono le inimicizie. ( : ) Secondo la Cronaca Moissacense (Pertz. Script, tomo I) Carlo Magno alle Chiuse prese i Longobardi alle spalle. — Secondo Agnello Ravennate fu Martino, diacono di Leone arcivescovo

di Ravenna, che guidò i Franchi, per vie sconosciute ai nemici. — Secondo Anastasio bibliotecario fu Iddio che mise lo spavento in cuore ai Longobardi. — Secondo l'anonimo Salernitano furono gli stessi Longobardi che tradirono il re Desiderio. — In mezzo à tante tradizioni altro non v’è dì sicuro, se non che i Franchi superarono le Chiuse senza difficoltà. ( J ) Balbo, L. II, c. S2. « Contro Carlo accorreva Desiderio re coll'esercito longobardo, e prendca posto alle Chiuse iu Val di Susa ; là . dove

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Category:
Social sciences , Linguistics
Year:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Page 118 of 254
Author: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Place: Roma
Publisher: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Physical description: 252 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Location mark: III A-14.025
Intern ID: 103499
tenevano moltissimo a queste denominazioni; e poiché nelle quistioui-giuridiche, in virtù d’un capitolare di Carlo Magno (’), ognuno avea diritto di porsi sotto la legge ed il gius della propria nazione o di quale altra più gli piacesse, essi non rin iniziarono a tale diritto che quando vi furono costretti. — Chi voglia conoscere i documenti medievali in cui (') I loro monti si chiamavano Montaneae Theutonieorum. In un documento del 1124, nel quale concedesi agli abitanti di Eiva d’alzare un castello

, ma non ho potuto raccapezzare con qual fondamento, i Teolisci dei monti Borici. — Nel Placito tenuto l’anno 845 nella corte ducale di Trento, e pubblicato imperfettamente dal Muratori ( Antiq’. italicae M. Aevi, II, 911), è fatta di stinzione fra Longobardi e Teutisci , apparendovi designati coll’ appellativo di Longobardi gl’italiani e con quello di Teutisci i Tedeschi del Tirolo e del Trentino. Il prof. Carlo Cipolla nell’Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino (feb. 18S2, fase

che il Cipolla crede a ragione che questo Placito e il documento di cui parlò il Dal Pozzo sieno la stessa cosa (Le popolazioni dei Comuni veronesi, p. IO, nota 3). (’) Ecco il testo del cap. di Carlo Magno: «De diversis generationibus hominum qui « in Italia manent, volnmus nt ubicumque culpa contigerit unde faida crescere potest, pro «satisfactione hominis illius contra quem culpaverit, secundum ipsius legem cui neglegen- « tiam commisit, emendet. De statu vero ingenuitatis aut aliis querelis

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