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Title A - Z
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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 271 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
semplicemente da una esperienza di cultura dialettale, che non dominano a fondo né la lingua italiana né la lingua tedesca. Ne conosco qualcuno per esperienza diretta. Ma anche prescindendo da questi casi estremi e partico- lari, gli studenti altoatesini provengono da un retroterra culturale che non è quello dello studente «normale» al quale è orientata la struttura dell’univer- sità italiana. Non solo: questi studenti altoatesini nel loro futuro professio- nale si inseriranno in un mondo che

, di nuovo, sarà mistilingue oppure sarà addirittura in prima istanza di lingua tedesca. E stato riievato in innumere- voli sedi che l’università italiana - e in particolare le facoltà letterarie, di cui sto parlando - trascurano larghissimamente una preparazione specifica- mente professionale, didattica, dei futuri insegnanti, salvo qualche caso felice e qualche sforzo quasi soltanto a livello individuale di singoli docenti personalmente sensibili al problema. Ora si puó tranquillamente affermare che

anche nei pochi casi in cui l’università italiana si fa carico di una prepa- razione strettamente professionale del futuro insegnante, è assolutamente ignorata la destinazione professionale dei futuri insegnanti dell’Alto Adige, che avranno problemi particolari. La questione - e non mi dilungo di piú - a me sembra reale e meritevole di riflessione. Naturalmente non si tratta di grandi numeri, non si tratta di migliaia di studenti, e perció il problema difficilmente si impone all’atten- zione

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 223 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
tra ció che in ciascuna scuola dei vari Paesi europei è costruibile e perciò puó e deve formare oggetto di intesa fra le competenti autorità nei vari Paesi e ciò che viceversa non è costruibile perché appartiene alle cose che crescono. La scuola italiana deve diventare scuola europea nel senso che le spetta di sforzarsi di concorrere all’educazione europea ma senza cessare di essere scuola italiana. Altrettanto si dica di tutte le altre scuole nazionali europee. La scuola italiana, nel diventare

europea, deve riuscire ad essere piú che italiana proprio come gli ita- liani per diventare europei non debbono cessare di essere italiani ma riuscire ad essere piú che italiani. Ho voluto ribadire e rendere ancora piü palese il limite di ció che puó e deve essere costruito nelle varie scuole nazionali europee affínché diventino fattori piú attivi e propulsivi dell’educazione europea per la ragione che la parte della loro vita e attività non costruibile, e da lasciare perciò al suo sviluppo spontaneo

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 270 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
soltanto dell’esperienza italiana, perché è l’unica sulla quale posso dire qualcosa di prima mano. Ignoro quasi completamente la situazione a Innsbruck e quindi non ne parlo. Quello che si fa in Italia è questo: si ignora totalmente la presenza di questo tipo di studenti. Gli stu- denti altoatesini partecipano alle attività didattiche previste per gli studenti che provengono dalle altre parti d’Italia. Ció contraddice tuttavia le pre- messe culturali da cui essi provengono e le condizioni culturali

in cui essi sono destinati a operare. L’insegnamento delle università italiane (e ripeto che mi riferisco in particolare all’insegnamento delle materie umanistiche) parte dalla premessa che i destinatari, gli studenti, facciano parte di una cul- tura che è una cultura italiana, in ambiente totalmente italofono ecc. Non solo: la destinazione professionale degli studenti delle nostre Facoltà di Let- tere e di Magistero è quella di insegnare domani in scuole ugualmente ita- liane; è ignorato del tutto

il problema del gruppo di studenti altoatesini che provengono personalmente da una cultura non italiana (studenti di madre lingua tedesca che preferiscono studiare presso università italiane anziché a Innsbruck o presso altre università germanofone) oppure che, pur Ítalofoni, provengono da una cultura largamente bilingue. Accanto a questi esistono poi - voglio solo ricordarli, non è questa la sede per discuterne a fondo - anche casi che io definisco assolutamente tragici, di studenti che non appar

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 108 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
: il passaggio al XX secolo ha introdotto da circa un cinquantennio un consolidato modello di controllo della costituzionalità delle leggi. II discorso si ricollega a quello del prof. Oberreuter, il quale ha richiamato Battenzione sulla circostanza che la Costituzione di Bonn viene interpretata come un sistema di valori, che traduce in termini di diritto positivo i princípi di diritto naturale. Sotto tale profilo potrebbe essere interessante il confronto con l’esperienza italiana. La ideologia del nostro

costituente partiva dalla idea di una frattura tra la legalità costituzionale e la «legalità ordinaria»: per i problemi della legalità costituzionale è competente il giudiee costituzionale, per la legalità ordina- ria è competente il giudice ordinario. Le ragioni di fondo, che caratterizzarono la soluzione italiana, vanno ricercate nella nostra storia politico-costituzionale, caratterizzata fino ai nostri giorni da un persistente conflitto tra legislatore e giudice. Nella misura in cui la Costituzione

ragionamento giudiziario come un sillogismo - ponendosi il problema fon- damentale dell’esperienza giuridica del nostro tempo: e cioé se, ed in quali limiti, il giudice ordinario possa ricavare canoni interpretativi dalla Costitu- zione. In quest’opera la giurisprudenza italiana non è però sorretta - come quella tedesca - da una adeguata collaborazione della dottrina: nei nostri manuali istituzionali il problema del «rapporto tra costituzione e interpreta- zione della legge» non rieeve una attenzione pari

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 323 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
Riassunto in lingua italiana HEINRICH OBERREUTER IL PARLAMENTO COME «UNITÀ» PROBLEMIDEL PARLAMENTO EUROPEO I Un ’indagine sul parlamentarismo interessata ai dati empirici non si potrà asso- ciare ai discorsi correnti in Europa sulla crisi delle istituzioni parlamentari, Pro- prio situazioni di trasformazione radicale, che rendono necessaria la ricerca di una identità comune, dimostrano che anche attualmente non c’é alternativa alparla- mentarismo. Cosi in particolare anche nei movimenti

regionalistici delTultimo decennio si è tentato di esprimere Videntità della regione con Vaiuto di istituzioni parlamentari. Ció vale anche per Vunificazione europea su piano sovranazionale alla fine degli anni ’70; le elezioni dirette dovrehhero liherare ancora una volta le forze propulsive per un * unione politica. E sorto un organo rappresentativo genui- namente politico, che però da un punto di vista concettuale difficilmente si pub intendere come Parlamento nel senso di un autonomofattore dipotere

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Law, Politics , Social sciences
Year:
1987
¬L'¬ unità d'Europa: società e cultura in un'età industriale nel mondo di lingua italiana e nel mondo di lingua tedesca : atti del XVII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 3 - 7 maggio 1982
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Page 237 of 356
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <17, 1982, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXVII, 313 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Gesellschaft und Kultur in einem Industriezeitalter im deutschen und italienischen Sprachraum Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Kultursoziologie ; f.Kongress ; g.Meran <1982>
Location mark: II Z 759/17(1982)
Intern ID: 62148
nella fascia degli studi secondari superiori con un unico modello, anche se distinto in indirizzi. Tocchiamo con ciò il vero nodo che è proprio questo che spiega la ragione per cui non si riesce a varare il disegno in discussione. In realtà non si riesce a sciogliere questo nodo. Si tratta del nodo che è costituito dal fatto che la progettata nuova Scuola Secondaria italiana che si vuole varare nel nostro Paese è si distinta in aree e indirizzi (le aree sono 4 e gli indirizzi sono 16) ma è una

e corsi che viceversa immet- tano nel lavoro, questo sarebbe ingiusto e discriminante. Veramente questa è un’idea solo italiana, perché in tutti gli altri Paesi noi abbiamo un’istru- zione secondaria superiore la quale consta di corsi diversi, di varia durata ed indirizzi. Io ho letto un appunto riguardante la Svezia da cui risulta che ben 14 linee secondarie superiori sono aperte sul mondo del lavoro. Alcuni di questi corsi di varia durata portano al lavoro ed altri portano all’Università. Debbo

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