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fra la valle di Contriti e quella Ombrettòla; quest' ultima discende verso nord-est per congiungersi colla valle di Ombretta. A sud-est del pas r so si elevano la Cima Om brettòla (m. 2922) e dopo una piccola forcella (detta Forcella del Bacchét), il Sasso di Valfredda (m. 2998), le cui pareti a picco scendono verso sud sopra la Val Fredda everso nord in quel la di Ombrettòla. Da questai punta continua verso nord est una cresta che culmina nel suo mezzo col Monte Fop (iti . 2883) i cui versanti

separano- valle Ombrettòla e quella di Ombretta dalla valle Franzedäs. Di questa cresta meritano menzione anche la Punta del Formentón (m. 2932) che segue subito ad est il Sasso di Valfredda ed il Monte- la Banca (m. 2868), il quale s'eleva dopo la forcella detta Banca di Val- fredda ad est della Punta del Formentón. Ad oriente del Monte- la Banca, oltre un largo valico, il passo di Forca Rossa, segue un'altura di poca importanza, sulla quale si notano il passo di CoL Bechèr (m. 2444), le Cime delVÀuta

(m. 2608), il Monte Alto (m. 2545), il Monte Pezza (m. 2394) e da ultimo il Sasso Bianco• (m. 2409), eh'è la punta più orientale di tutto il gruppo. Que st'ultima cresta di monti, dai cui versanti discendono molteplici vallette separa la valle del Biois (a mezzodì) da quella della. Pettorina (a settentrione). Della catena che dal massiccio del Vernale corre verso oc^ cidente, la prima punta è il Monte Cigolé (m. 2810). Ad occi dente di questo evvi il passo delle Cirelle (m. 2682) ch'unisce la valle del

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1919

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fino al passo del Durone (Va ora dalla valle). Da qui si continua per il sentiero, che sale per Camerlòi (vedi a pag. 97). B) Valle del Durone. — Passo dei Molignoni — Valle di Camìn. — Dalla valle del Durone si sale per un sentiero attra verso prati al Giogo del Molignón (da non confondersi col pas so dei Molignoni) (m. 2168). Da qui si perviene in pochi minuti al Rifugio Monte di Siüsi (m. 2142; con servizio d'albergo; aperto dalla metà di giugno alla fine di ottobre). Dal rifugio si guada gna

il passo dei Molignoni, salendo per sentiero fra ghiaioni e sassi staccati dal monte, in una mezz'ora (tenersi a sinistra; perii sentiero a destra si perviene per il passo della montagna di Tìres, al Monte Sciliär, rispettivamente nella valle di Tìres). Dal passo dei Moli gnoni si può discendere in brevi serpentine nella valie di Ca mìn, 3 / i d'ora. Ad un crocevia che si trova nella valle, il sen tiero a sinistra sale alla Sella del Principe; quello a destra esce per la valle, guadagnando in 20 minuti

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1919

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nuti prima l'Hotel Monzoni (tutti e due distrutti durante !|la guerra). Oltre il passo, mentre una nuova camionabile discende al paese di Falcade (donde per la valle del Biois e del Corde- vole si perviene ad Agordo e Caprile, ore 4 dal passo), una; carrereccia (a sinistra) continua verso nord-ovest fino alla mon tagna di Fuchiade (proprietà del comune di Soraga). Da Fuchiade si sale per comoda mulattiera una ripida costa erbosa, oltre la quale si perviene in una valletta a sera del Monte

in tant'altri valichi del Trentino, fu perciò anche qui eretto un ospizio, L'atto di fondazione è dell'anno 1358, redatto da un notaio di Fassa (Gregorio figlio del fu Agostino di Soraga). Dallo stesso si rileva come i vicini di Moena donarono al Frate Gual tiero dell'Ordine di S. Pellegrino delle Alpi, ricevente in nome dell'ospizio di detto Santo, una pezza di terra sul monte Allóch (nome ancora conservato da un monte vicino) per edificarvi un ospizio, a comodo ed aiuto dei passeggeri specialmente d'in

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1919

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alla Forcella, ore 1 ; dalla Forcella al passo di Fedaia 40 minuti. La Forcella di Padón ha a est il Monte Padón (m2511) a ovest il monte Mesolina (m 2636), oltre il quale s'alza il Monte Mèsola (m 2733). Splendida vista sul gruppo della Marmolada e sulla bella costa settentrionale della valle di Livinallongo. Inte ressante un vecchio confine veneto colle cifre: N°.16 - 1778. (Da Pieve di Livinallongo s'arriva al passo di Fedaia anche per la valle di Davedino e passo omonimo, ore

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1919

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Punta di mezzo (m. 2705) e la Occidentale (m. 2572) e da ultimo- la Torre del Principe, sul cui versante nord-ovest evvi il valico Buco dell'Orso, che separa il gruppo del Catinaccio dal vicino monte Sciliàr. IV. Sezione- orientale. A sud della Croda di Dona,, oltre il passo omo nimo che da Maz zino per la valle d' Udai conduce alla conca d'An- termoia, troviamo il monte Mantello- (m. 2556) ed a sud di una larga insel latura che precipita verso oriente con una parete a picco nella valle d'Udai

, il monte Polentón (m.2638). La cresta di questo si pro lunga verso nord ovest, formando le Crode d'Antermo- . ___ ia, che chiudono Le vette delle Torri Stabeler e Delago dalla Torre Settentrionale. a mCZZOdì la COtlCa omonima. Al Polentón seguono verso sud le Crepe di Làusa, rotte nel loro mezzo da una forcella (forcella di Làusa), per la quale salendo da Monción, oppure da Perra per il passo di Forca Larga (vedi sotto) si può pervenire alla valle di Làusa nel cen tro di questa zona. Continuando verso

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1919

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il massiccio del Monte Sciliär. (Nei crocevia che si incontrano nella seconda metà della valle tenersi a destra ; i sentieri a sinistra conducono al Monte

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1919

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Le Fòrfes) fino al valico Porta Vescovo. Seguono a questo i monti Mèsola (m. 2733) e Mesolina (m. 2636), quindi il passo di Padón (m. 2366), il monte Padón (m. 2511) ed il monte Laste (m. 2447). III. Sottogruppo del Colàc. È confinato a ovest e nord dalla valle di Fassa; a est dalla valle di Contrìn ed a sud dalla valle di S. Nicolò e dalla Gran Montagna di Pozza. Neppure questo sottogruppo ha delle creste di grande importanza, se si eccettua il Colàc che verso oriente precipita in una parete a picco

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1919

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passo del Pordoi (Canazei) si sale a monte dietro al Sasso Becé fino ad un piccolo giogo pascolivo(15 minuti), donde girando a destra una verde cresta detta Le Creste si giunge ad una insenatura. (Qui piegando a destra si sale la Cima Rossi — 15 minuti — forse il più bel panorama delle Alpi fassane. Vedi sottogruppo del monte Mèsola). Procedendo sempre verso oriente attraverso prati si costeg giano quindi a meridione il Col de Cuch, le Crode del Larice ed il Sasso Cappello, fino che si raggiunge una

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1919

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Alberghi: Albergo Co rona, Hotel Vigo, Albergo alla Rosa, Albergo al Cervo. A Vigo (stando sulla piazzetta davanti alla pre tura) il quadro dei monti die fanno corona alla valle s'arricchisce del più superbo monolito delle Alpi orien tali, della Marmolada, che colla sua testa d' argento spunta nello sfondo della valle di San Nicolò, a est dei monti del Buffàure Sopra il paese di Vigo (a 15 minuti di distanza) sul pendio del monte che porta alle cime dei Mugoni alla località « Ciaslìr » evvi

la Chiesa dedicata a S. GÌU- Chiesa .-di S. Giuliana - Altare, liana. Nessun documento ricorda l'origine di questa chiesa. Essa è certamente molto antica ed anzi una tradizione, in contrasto con quella di Soraga, preten derebbe che essa sia stata in origine la chiesa parrocchiale della valle. Il paese di Vigo avrebbe allora occupato la valletta adia cente (a est) e solo in seguito, essendo stato seppellito per franamento, fu rifabbricato più in basso, dove giace al presente. La spaccatura del monte

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1919

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Durone che scendendo dalla valle omonima si getta subito sotto il paese nell'Avisio. Alberghi: Agnello, Molino, Placidi a. Giusta la tradizione, il villaggio giaceva anticamente sul ri pido pendio del Col Rodella, dove ora è posto il gruppo di case detto «Pian». I continui scoscendimenti del monte dovrebbero aver determinati gli abitanti ad abbandonare la costa e riparare a valle. Campitello è la più importante stazione alpina della valle, ed una delle principali non solo del Trentino

per la valle del Durone : a) al Rifugio di Antermoia (ore 3 b) al passo dei Molignoni (ore 4). Vedi itinerari : gruppo del Catinaccio. Subito dopo Campitello la valle prende una prega decisiva verso oriente. La strada continua a monte sulla destra dell'A- visio, il quale percorre ia valle sull'estremo lembo orientale. SL costeggia così a sinistra il Col Rodella, mentre alla destra si eleva la montagna detta Ciapiaia, formante parte del sottogruppo del Colàc. Si vedono alla base di questa le poche

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1919

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settentrionale del colle di S. Giuliana (sulla cui sommità sta la chiesa di S. Giuliana); da qui piega a destra, attraversa il rivo di S. Giovanni e sale rapidamente pel dosso meridionale del monte fino ad un pianoro ai piedi delle piccole pareti di roccia sotto Ciampedìe. Si giunge alla cima costeggiando queste sul lato di sera. Tale strada è però poco usata dagli alpinisti, perchè più lunga e disagevole (ore l*/ 4 da Vigo). Comodo è invece il sentiero che sale il monte sul ver sante orientale. Si segue nel

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1919

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Perra (m. 1324, ehm. 7.5), chiamato così probabilmente da un grosso masso caduto dal monte ed a ridosso del quale è fabbricato l'albergo Rizzi. Tale sasso è detto «Belvedere» perla bella vista che da esso si gode; vi si sale comodamente dall'in terno dell'albergo. Il paese giace quasi tutto sul pi.nnoro a sinistra di chi pro cede lun^o lo stridjne. Oltre ai gruppi di case, che formano il paese, è pure unita al c imune la vicina frazione di Monción colle poohe case di Rónch , posta sulla costa

del monte ai piedi delle cime chiamate appunto Àut dei Coi di Monción. Bello il panorama che si gode da Perra verso i monti della Vallaccia col Sasso di Mezzodì che pare una gigantesca mano destra aperta, uscente dal bosco e colla grandiosa parete delia Punta Vailaceia. Alberghi: Hotel Piaz, Albergo Rizzi. Escursioni : 1. A Ciampedìe ore 1 1 2 . 2. Al Vaiolét ore 2 '/•» ; di qui per il passo di Anter- moia (ore 1) al lago omonimo (45 minuti) e nella valle del Durone per uscire a Campitello (ore

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e si dovette prov vedere alla costruzione di un albergo di dimensioni maggiori, capace di 50 letti. Dal Vaiolét un sentiero continua per la valle fino alla Sella del Principe; da qui si può : a) piegando a sinistra discendere al Rifugio del Principe (ore 2) e per la valle di Camìn a Tìres (ore 4 dal Vaiolét) e quindi a Prato all'Isarco, ore 2 da Tìres (vedi itinerario a pag. 102); oppure pel passo dei Molignoni al Rifugio Monte di Siüsi (ore 3'/-_,) e di qui al passo di Fassa e per la valle del Durone

a Cam- pitello, ore 2 1 / 2 dal Rifugio Monte di Sitisi (vedi a pa gina 100). b) piegando a destra (sud-est) e girando la Croda del Lago pervenire al passo di Antermoia, donde al lago di Antermoia (ore 2 l / 2 ), a Mazzino, oppure per la valle del Durone ai passi di Fassa o di Sella o a Campitello (vedi ad 3 e 5). Dal Vaiolét si passa : al Rifugio di Vaél : per il passo delle Cigolade, ore 2 (vedi a pag. 90) o per il passo dei Mugoni, ore 3; al Rifugio di Davòi: per il passo delle Coronelle, ore

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1919

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crocevia si tiene ia strada a destra. Continuando si passa presto dopo sulla sinistra del torrente. Da qui la strada prosegue at traverso pascoli, ai piedi della cascata del rivo d'Antermoia. Si continua tornando sulla riva destra del torrente proseguendo ora per tratti di strada, ora per sentieri, lungo prati e casare. Dopo una ripida costa si perviene alla montagna di Camerlòi, posta sul versante settentrionale del monte Mantello. Percorrendo la piccola conca di Camerlòi in direzione

). Ascensioni dal Rifugio di Antermoia: Monte Mantello, 20 minuti; si raggiunge con facilità dal passo di Dona.

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1919

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Il passo d'Ombretta si apre fra la Cima Ombretta e la vetta della Marmolada. Bellissimo panorama. Davanti la valle di Contrìn; a destra i due Vernèl, di fronte il Colàc, dietro al quale si profila il gruppo del Catinaccio con le torri del Vaio- lét; alle spalle la vista è sempre magnifica ed affascinante sul Pelmo.sul Civetta, sulle Moiazze, sul Sasso Bianco, sul Monte Fop. Dal passo si può discendere per vai Rosalia al Rifugio di Contrìn (ore 1 '/») e ad Alba (ore 1 1 / i dal rifugio

). II. Sottogruppo del Monte Mèsola. Per gli accessi e le traversate di questo sottogruppo val gono gli itinerari citati sub I ad A 1 e 2, C 1 e 2 e DI. Si accede a questo sottogruppo anche da diverse altre val lette, dalla vicina valle di Livinallongo, fra le quali ricordere mo quella del rivo d'Aurona e la valle d'Ornella. III. Sottogruppo del Colàc. A. Da Pozza : 1. All' altipiano del Buff àure ed al Sasso d'Adamo. Appena oltrepassata la chiesa di Pozza, all'estremità del paese, superato un ponte sul rivo

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1919

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A questi due rami principali è da aggiungersi una terza catena sita a settentrione e che va pure parallela ad essi, con alcune cime di pochissima importanza, la più alta delle quali è il monte Mèsola. il gruppo può veni/e per chiarezza distinto in cinque se zioni o sottogruppi, e cioè: 1. sottogruppo della Marmolada, 2. sottogruppo del monte Mèsola, 3. sottogruppo del Colàc, 4. sot- Ghiacciaio della Marmolada col Sass del Mezdì. togruppo del Sasso Vernale, 5. sottogruppo dei monti dei Mon- zoni

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1919

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Dal Rifugio Monte di Siusi si può passare anche: a) al Rifugio del Sasso Piatto (ore 1 »/«); b) al Rifugio di Col Rodella (ore 3 Va); c) al Rifugio di Sella (ore 3 l J t ). Dal Rifugio si sale per como do sentiero attra verso prati fino al passo di Fassa (ore 1 Vi)- Da qui si costeggia per sentiero il versante meridio nale del gruppo del Sassolungo Rifugio Mon ,e di sìósì. fino ai rispettivi rifugi (vedi gruppo del Sassolungo). d) al Rifugio del Sassolungo (ore 3). Dal passo di Fassa

si costeggia con comodo sentiero il versante occidentale del Sasso Piatto fino al rifugio. il Rifugio Monte di Sitisi è punto di partenza per le se guenti ascensioni: Punta settentrionale dei Molignoni, ore 1 3 / i ; facile; Sasso Piatte, ore 3 V 2 ; relativamente facile; Cime del Principe; difficili. II. Sul versante occidentale: 1. Da Bolzano per la valle d' Èga al passo di Costa- iunga (carrozzabile; vedi: accessi alla valle). Giunti al passo

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1919

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pana non lo avesse appagato e soddisfatto così del danno finan ziario patito. 11 giorno in cui si innalzò la campana, il Soldà si portò sul monte d'Allóch ai piedi delle creste del Sasso delle Undici per udire lassù l'effetto del suono della nuova campana. Sentitolo, rimase contento e perdonò alla moglie, esclamando che per godere d'un suono simile si potevano ben perdere tanti denari. Anche oggi i terrazzani danno un gran valore al suono di quella campana e vive un'altra storiella secondo

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1919

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) e scende al monte di Ciampedìe. Separa le Cime delle Coronelle dalle Cime dei Mu goni il passo dei Mugoni (m. 2647), che congiunge la vaile dt S. Lorenzo colla Gran Busa di Vaél e colla valle omonima A oriente delle Cime dei Mugoni, diviso da queste dal passo delle Cigolade (a cui dalla valle di Vaél sale un sentiero che porta nella valle di S. Lorenzo) corre un crinale frastagliato da cime minori dette Cigolade, che continua fino a Ciampedìe. Dalle Cime dei Mugoni si diparte anche un a tro rama, che

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. All'ultima casa un sentiero (tenersi a sinistra; la carrereccia a destra conduce alla frazione di Monción) sale pel versante set tentrionale della valle che in questo punto è limitata ad una semplice gola occupata dal torrente. Superata questa, si perviene nella carrereccia. (Questa sale da Perra con ripide serpentine lun go il dosso del monte e passa per la frazione di Monción; non è usata da pedoni, perchè più disagevole e più lunga). Si con tinua essa attraverso il bosco fino alle malghe di Gardeccia

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1919

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