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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 20 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
essere seguito per opera di gente latina, pur volendosi lasciare impregiudicati il tempo ed il modo. La valle di Fassa viene menzionata assai tardi nella storia. 11 primo documento che ce ne parli è del 1050 ed in forza di esso, per la divisione avvenuta tra il vescovo di Trento e quello di Bressanone, la valle rimase sotto la giurisdizione spirituale del secondo. In detto documento non si fa però ancora alcun cenno diretto della valle, indicandosi solo come confini parecchi dei monti che la dividono

conserva in Fassa; ed il voler vedere negli odierni Fassani i di scendenti più puri dei Reti, ossia dei più antichi abitatori delle nostri Alpi, di cui fa cenno la storia, non è certo, a mio parere, quella delle probabilità storiche che più regge alla critica. In ogni modo fra le tante supposizioni una cosa resta pro vata ed è che, se pure'Fassa fu abitata in epoche preistoriche, 10 fu certo in proporzioni affatto minime ed il vero popolamento della valle, come ho più avanti ragionato, deve

dalla vicina Fiemme. Da altri documenti posteriori al 1000 si rileva, che la po polazione non era allora divisa in villaggi, ma in masserie o casali posti sui due versanti della valle, mentre il piano di que sta era tutto occupato da prati e campi. La piccola comunità fassana si reggeva a forma di repubblica e la amministrazione della giustizia spettava ora all'una ora all'altra delle masserie esistenti. Risulta ancora che la valle veniva di frequente assalita dai signorotti di Castelrotto, di Fie

e di Selva, nessuno dei quali riesci però mai a debellarla o ad ottenere in essa delle terre o dei privilegi. In tali loro azioni di difesa i Fassani strin gevano alleanza colle popolazioni vicine, coi Bellunesi, coi Tre visani e più ancora con quelli di Livinallongo. Altre volte essi andarono in rotta anche con questi loro vicini e, come vuole la leggenda, su di un pianoro fra il paese di Penìa e Fedaia vi fu uno scontro con quelli della Marca Trevigiana in seguito a que stioni di pascolo fra loro

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 146 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
globo. Alpinisticamente i Monzoni hanno pochissima importanza. Le punte principali sono : la Punta Selle (m. 2603) subito a sud del passo omonimo; a occidente di essa la Punta d'Al- lochét (m. 2582), a cui seguono diverse creste dette i Rizzoni (la più alta di m. 2625). Oltre una forcella ad occidente del Sasso Nero (m. 2513), che s'eleva a nord-ovest dei Rizzoni, evvi la Cima della Ricoletta (m. 2512) e dopo questa la Cima del Ma- linverno (m. 2636). 2. I monti della Vallacela. Questa seconda zona

, presa a sè, ha una direzione da sud a nord e va a finire a occidente sulla sponda destra dell'Avisio. Neppure questo ramo di monti ha grande importanza alpinistica. Sue cime principali sono: la Punta della V'allaccia (m. 2641), eh'è la più elevata e sta a nord-ovest della Cima del Malinverno oltre una costa erbosa, rotta da qualche cresta di roccia, che nella sua parte occidentale per il passo di Costella forma vai li co fra la valletta di Pismeda (che scende presso Moena) e la valle dei Monzoni

. Più a nord della Punta della Vallaccia s'elevano verso occidente il Sasso delle Undici (m. 2475) e il Sasso delle Dodici (m. 2443), che do minano i paesi di Vigo e Pozza; verso oriente, separato da un vallone {la Vallaccia) il Sasso del Mezdì (ni. 2503). IDROGRAFIA 11 gruppo della Marmolada è spartiacque fra l'Adige ed il ; Piave. Dal laghetto di Fedaia e dal ghiacciaio della Marmolada prende le sue origini l'Avisio, che scorrendo a nord della Mar molada, del Vernèl e delle Punte delle Cornade

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 101 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
goni, le Cigolade; da ovest a sud: la Cima della Sforcella, la Roda di Vaél, il Croz di S. Giuliana, le Roe delle Strie, la Punta del Masaré, il passo di Costakinga, il gruppo del Latemàr, la valle di Fassa; in direzione sud-est i monti della Vaìlaccia, la valle di S. Nicolò, ed il gruppo della Marrnolada; da est a nord l'altipiano del Buffàure colla valle Giumella, il gruppo di Sella e quello del Sassolungo: più vicino a noi in direzione est-ovest le creste l'Aut dei Coi di Monción, la Torre

Rizzi, la Punta di Canalone, le Roe di Ciampié, la Pala della Giaccia, il passo delle Scalette, il Piccol Crónt, il Gran Crónt, la Pala delle Fer- made, la Cima delle Pope. 2. Da Perra. A) Per la valle dl S. Lorenzo al Vaiolét (ore 2 1 / 2 ). Lasciato Io stradone presto dopo l'albergo Rizzi (il punto è segnato da tabella) si sale sul pianoro dove è posta la chiesa. Si attraversa così tutto il paese fino all'ultimo gruppo di abita zioni, dove si passa sulla sponda sinistra del rivo di S. Lorenzo

. All'ultima casa un sentiero (tenersi a sinistra; la carrereccia a destra conduce alla frazione di Monción) sale pel versante set tentrionale della valle che in questo punto è limitata ad una semplice gola occupata dal torrente. Superata questa, si perviene nella carrereccia. (Questa sale da Perra con ripide serpentine lun go il dosso del monte e passa per la frazione di Monción; non è usata da pedoni, perchè più disagevole e più lunga). Si con tinua essa attraverso il bosco fino alle malghe di Gardeccia

. Qui vi è il Rifugio di Gardeccia (vedi sopra sub. / C). Oltre Gardec cia si attraversano pascoli, quindi detriti ed un rado bosco, sem pre in direzione della valle. Alia base delle Porte Negre, che ser rano la valle a settentrione, la carrereccia sale in belle ser pentine lungo la costa occidentale. Superata questa arriviamo al Rifugio del Vaiolét. Seguendo la strada da Perra al Vaiolét tutta la nostra atten zione è attratta dai magnifici colossi che circondano la romantica valletta. Lungh'esso

il cammino si passano infatti in rassegna tutte le punte della parte meridionale e centrale del gruppo; abbiamo a destra l'Àut dei Coi di Monción, la Torre Rizzi, la Punta di

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 30 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
Sotto il dominio austriaco Fassa seguì le vicende del Tren tino. A preferenza delle altre valli fu presa di mira dai pangerma nisti, che in particolare nell'ultimo ventennio tentarono ogni mezzo per snazionalizzarla. E' merito pre cipuo della Lega Nazionale e della Società Alpinisti Tridentini, coadiu- Nel 1818 la valle venne stac cata anche ecclesiasticamente da Bressanone ed aggregata alla dio cesi di Trento. giudizio distrettuale; per gli affari politici ed amministrativi fu aggre gata

al capitanato di Cavalese. Stemma della giurisdizione di Fassa. vate dal clero, se il turpe proposito non potè essere in alcuna misura effettuato. Durante la guerra quello era stato prima inutilmente sug gerito e raccomandato col miraggio di infiniti vantaggi materiali, gli Austriaci Io imposero nella maniera più brusca e brutale. Al lontanati i sacerdoti e quelle poche persone che si ritenevano capaci di protestare e di ribellarsi, si introdussero le scuole te desche, si ordinò la predicazione in tedesco

e la lingua italiana venne per intiero bandita; unico tollerato era il gergo tassano, che figurava, accanto al tedesco, nei bandi emanati dal coman dante austriaco delle truppe che tenevano dall'inizio della nostra guerra quel (ratto di fronte. Così oltre alle requisizioni, alle depredazioni ed ai patimenti inflitti alle altre valli Trentine, Fassa si dovette vedere insultata in quanto vi è di più sacro per un popolo; bassa vendetta te desca contro quei poveri montanari che avevano tenacemente combattuto

l'iniquo piano di germanizzazione della valle. Il giorno 24 novembre 1918 anche la valle di Fassa salutò l'arrivo delle squadre italiane e vide finalmente compiuta la se colare aspirazione d'essere unita alla Grande Madre l'Italia.

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 100 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
Il sentiero che «ÉL . - da Vigo con- H» it : d ucea Ciampe- HhM 4 T-ij die dà opportu- Jk^É b B n '^ l '' &°^ ere Ei^BfcÉÉÉS^SlSÉbL. .ajHDm^S ^ e ' a v ' sta di gran tratto della valle di Fassa (da Perraa Moe- na), dell'altipia- * * no del Buffàure, della Marmola- da, della Punta dell'Uomo, KS^^BBh^9 monti dei Mon- zoni e della Val- taccia e del pas so di Lusia. A Fot. e. iuranck - tratti si scorgo- vaiie di s. Lorenzo. no anche parte del gruppo del Sassolungo e di quello di Sella. Uno

spettacolo veramente grandioso ci aspetta poi appena giunti sulla sommità. A guisa di anfiteatro si distendono attorno a noi in una inverosimile vi cinanza le mille guglie del nostro gruppo, mentre signoreggiano nel lontano orizzonte il gruppo del Latemàr, la Cima d'Asta, le Pale, la Marmolada colle sue cime minori ed i caratteristici gruppi del Sassolungo e di Sella. È tutta una fantasmagoria di giganti elevantisi attorno alla conca della valle di Fassa, che si vede sotto di noi, piccola come un disegno

, rotta nel suo verde da un biz zarro disordine di gruppi di bianche casupole e di strade. Sulla sommità del colle era stata eretta per cura della So cietà Alpinisti Tridentini una tavola di orientamento; della stessa non rimangono oggidì che i muri di base. Stando ivi si vedono: in direzione ovest-nord-ovest la valle del Vaiolét, le Torri del Vaiolét, la Punta Emma, il Catinaccio, le Creste di Davòi, i Mu-

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 46 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
di Bressanone e che le bandiere comunali d'oggi siano una imi tazione od un avanzo di quelle. Non è neppure escluso d'altra parte, che esse siano antiche reminiscenze del tempo, in cui i Fassani dovevano sostenere continue guerriglie coi signorotti vi cini; supposizione tanto più credibile se si pensa, che ogni ban diera è formata di striscie di sette differenti colori, quanti cioè sono in paesi della valle. Fassa era difatti già al tempo in cui si reggeva indipendentemente divisa in sette

regole. Comunque sia, ogni paese anche ai nostri tempi ci tiene molto alla sua bandiera e le autorità comunali non la prestano che quando hanno la sicurezza, che essa non patisca alcun danno. Anche in occasione dei matrimoni, come in tutte le solen nità, nelle quali si faccia uso della bandiera, questa viene portata da due giovani vestiti in costume antico; uno di essi detto el bandierài la porta coll'asta su di una spalla, mentre l'altro detto el sottecòuda la tiene sollevata per il margine

in tutti i balli; più anticamente però, quando le feste da ballo si tenevano nell'aia dello stabbio, suonavasi solo il flauto accompagnato da un tamburino. Indispensabile è l'accompagnamento del corteo nuziale colla bandiera in occasione della baschìa o bastìa (costruzione; con frontisi il francese bàtir). E' questa una specie di farsa rusticana, che i compaesani rappresentano quando una giovane va a marito iu un altro vil- laggio. All'estremità del paese viene eretto per l'occasione una specie

di palcoscenico e quando il corteo nuziale passa per av viarsi alla chiesa, questo viene fermato da una pattuglia di sol dati guidati da un ufficiale, il quale motiva la presa misura col

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 61 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
belli altari di legno ad intaglio e due cam pane del 1543; l'organo è del famoso Callido. Interessante è la chiesuola di S. Voifango (attigua a quella parrocchiale), eh'è ritenuta l'edificio più antico del paese. Ricorderò anche, che i Moenesi si avvicinano per il loro dialetto più ai Fassani, che non a quelli di Fiemme. A Moena v'è ufficio postale, telegrafo e telefono, una scuola di intreccio, una agenzia della Banca Cooperativa di Trento ed una fabbrica di cemento.

LA VALLE. Premetto brevi accenni al paese di Moena, perchè oltre ad essere punto di partenza per la nostra valle, lo è anche, volen dosi, per il gruppo del Catinaccio e per quello della Marmolada ed occorrerà quindi citarlo nella descrizione di questi due gruppi. Moena (m. 1181, abitanti 2000) è l'ultimo paese della valle di Fiemme. 11 grosso di esso siede parte sulla destra e parte sulla sinistra dell'Avisio, nel punto in cui in esso sboccano, l'uno quasi di fronte all'altro, il rivo

di Costalunga, che viene da ovest ed il rivo di S. Pellegrino, che discende da est. Al paese sono territorialmente unite le due frazioni di Sòrt e Soméda, poste l'una sul versante occidentale della valle, l'altra su quello orien tale, nonché il piccolo gruppo di case di Pezzé, al quale si ac cennerà più sotto. Alberghi: Corona, Stella, Alpino, Ancora, Al Cava letto. Moena è patria del bravo pittore Valentino Rovisi; alcuni suoi quadri si possono ammirare nella chiesa parrocchiale del paese. Essa ha pure

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Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 164 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
(il case alla località Favé. Da qui continua una carrereccia, che sale fra boschi lungo il versante settentrionale della valle di S. Nicolò fino ai prati del Buffàure (ore 2). Il sentiero continua poi fino al Sasso d'Adamo (ore 1 dal Buffàure). Al Buffàure si può salire anche per una seconda carrerec cia, che si diparte da quella della valle di S. Nicolò, appena superata l'erta dei Serài (vedi sottogruppo della Marmolada I A 4 a, pag. 143). Questa carrereccia va poi a congiungersi, a metà del

monte, con quella sopra descritta. 2. Dalla Gran Montagna di Pozza (vedi sub I A 4, pag. 143) salgono dalle malghe di Saùch, Mezzaselva e Ciampié parecchie carrereccie usate dai terrazzani per il trasporto dei fieni. Queste strade portano a metà della costa che su quel versante è tutta coperta di ripidi prati. Da questi si raggiungono per comodi sentieri le singole creste. B. Da Perra porta alla vai Giumella e quindi nel centro del sottogruppo una carrereccia comodissima. Si perviene per essa fino

ascesa fin dopo superate le nere creste che si vedono stando nella valle. Qui ad una località, detta Pian della Fessura, la carrereccia si divide; a sinistra continua per i pascoli detti «la Mont de Crèpa» (ore 5); a destra conduce nella valle Giumella (vedi sub B). D. Da Alba: 1. Si giunge al sottogruppo per parecchi sentieri e carre- recce, che si staccano dalla valle di Contrìn (vedi I A 3, pag. 141) e salgono a destra della strada di fondo valle, come pure dal passo di Contrìn (vedi

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 65 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
Albergo dolomiti. L'edificio della chiesa contiene una cappella sotterranea detta «del Rosario» ed è a questa che probabilmente si riferisce una antica memoria, secondo la quale la chiesa fu costruita nel l'anno 962. La chiesa attuale è di epoca posteriore, probabil mente del tredicesimo secolo. Sulla porta laterale della chiesa, verso sera vi è uno stemma del cav. Sommaripa colla data del 1434; sulla porta maggiore lo stemma del vescovo di Bressanone e quello di Michele Somvigo,. colla data

1491. L'interno della chiesa è a tre navate sostenute da colonne di sienite dei Monzoni. La pala dell'aitar maggiore è di Antonio Longo di Varena; è una copia del battesimo di S. Giovanni in Laterano e porta la data del 1790. Gli altari ed il pulpito sono di legno dorato; quest'ultimo con figure ad alto rilievo dipinte. Sulla-parete sinistra del presbiterio è pure appeso un quadro del celebre Amalteo Veronese dipinto nel 1687 rappresentante i Misteri del S. Rosario. Il battisterio venne fatto

in parecchie guide. Il Soldà è ricordato anche nella tradizione che si conserva attorno alla fusione della grossa campana di S. Giovanni (chia mata la gràna) avvenuta nell'anno 1549. Raccontasi, che detta campana venne fusa sulla piazza di S. Giovanni e che tutte le donne della valle portarono all'uopo i loro ori, onde il suono riescisse più perfetto ed argentino. La moglie del Soldà, all'insaputa di lui, gettò nel forno un vaso pieno di monete d'oro e d'argento. Accortosene, egli montò sulle furie e giurò

di uccidere la moglie, qualora il suono della cam-

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 34 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
anche certi modi sacramentali, che dovevano essere caratteristici dei veneziani (p. e. per le sante piaghe, per le piaghe di Dio), una delle più cospicue prove dell'inoltrarsi dell'elemento veneto in Fassa è l'-on usato costantemente quale esponente di prima persona plurale (vedón, ciantón ecc.), carattere questo appunto della favella veneta di terra ferma. Riguardo alle proprietà che distinguono il tassano dagli altri dialetti ladini, noterò solo alcuni caratteri fonetici più evi denti e più

facili a conoscersi, che lo separano dai vicini dialetti di Gardena, di Badia e di Livinalìongo. La combinazione delle consonanti pi, ci, fi, nelle parole la- fine, che fu conservata dai succitati dialetti ladini, cedette in Fassa il luogo a quella di pi, chi, fi (p. e. piume, chiamar, fior). Così l'infinito dei verbi si fa terminare in r (amàr, finir, vedér) a dif ferenza delle altre valli contermini, dove si usa la forma tronca {amè, fiorì, vedè). Della a tonica, che dal latino volgare passò nella

forma originaria ladina in e, non sopravvive nella bassa valle che la combinazione della a mutata in e davanti ad n (p. e. menciàr=mancare), mentre del resto si tornò al suono latino di a. Più ben conservata la e per a tonica è invece nella valle supe riore, dove è usata quasi costantemente. Anche l'antico s finale ladino in Fassa è sullo spegnersi; nel femminile abbiamo nella valle inferiore il solo tipo italiano {piume, ciase); pure questo fenomeno sopravvive invece in re gola generale nell'alta

valle e la s anche nel femminile viene comunemente pronunciata (piumes, ciases, ecc.). Quest'ultima differenza fonetica e quella della a tonica sono le principali caratteristiche idiomatiche, che separano l'alto fassano dal basso fassano. 1 terrazzani, come dividono topograficamente la valle in valle di sotto e vai di sopra ( vai de Sót e vai de Sóra), hanno anche perciò la loro divisione linguistica; chiamano cioè brach il parlare dei paesi della bassa vd\\£,cazét quello dei paesi della valle

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 108 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
tanto che vorrei chiamare la Cima della Palaccia una tavola oro grafica del gruppo. 4. Da Campestrino: Valle di Dona — Camerlòi — Rifugio d'Antermoia — Passo di Antermoia (ore 4). Lasciato il villaggio presso la chie setta, si risale la valle di Dona per una comoda carrereccia, che la percorre dapprima attraverso boschi, quindi per una balza roc ciosa, per superare la quale si passa sulla costiera occidentale ; da ultimo la strada continua fra prati fino a che si perviene alle prime malghe

di Dona (m. 2080); ore 2 l / 4 . Proseguendo quindi fra prati e casare, dapprima verso nord-ovest, di poi verso ovest sempre in direzione della valle, si guadagna l'alpe di Camerlòi. (ore l / 2 ). Da qui si continua come sub 3. 5. Da Campitello: A) Valle del Durone. — Passo del Durone — Camerlòi. — Ri fugio d'Antermoia. — Passo d'Antermoia (ore 5). Giunti quasi alla fine della valle del Durone (vedi gruppo del Sassolungo),. per un ripido sentiero si sale fra cespugli la costa meridionale della valle

il passo dei Molignoni, salendo per sentiero fra ghiaioni e sassi staccati dal monte, in una mezz'ora (tenersi a sinistra; perii sentiero a destra si perviene per il passo della montagna di Tìres, al Monte Sciliär, rispettivamente nella valle di Tìres). Dal passo dei Moli gnoni si può discendere in brevi serpentine nella valie di Ca mìn, 3 / i d'ora. Ad un crocevia che si trova nella valle, il sen tiero a sinistra sale alla Sella del Principe; quello a destra esce per la valle, guadagnando in 20 minuti

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Category:
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Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 69 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
si presentano allo sguardo quali realmente sono: pareti di un grandioso cratere. Pozza è il paese più popolato della valle e quello che conta maggior numero d'artigiani: fabbri, lattonieri, falegnami ecc., a differenza degli altri paesi, dove tali arti sono poco conosciute ed esercitate. È quindi il paese, che fornisce la percentuale mi nore all'emigrazione. Pozza è quasi tutta ricostruita a nuovo, sia per lo sviluppo dato all'edilizia negli ultimi anni e più ancora in causa di due incendi

l'uno nel 1896, l'altro nel 1905, che distrussero metà del paese. Questo, come accennai più avanti, è formato da una lunga fila di case, che diretta da mezzogiorno a settentrione, dopo la prima metà piega a mattina fino all'imbocco della valle di S. Ni colò. Al presente è si può dire una sola contrada; anni fa la fila era più spezzatata e disgiunta; di qui i nomi di Col da Fra, Pozza, Dassé, Mèida, Frèina e Favé dati ai singoli gruppi. 11 paese anticamente era posto più verso mattina, al prin cipio

della valle di S. Nicolò. A Pozza si possono vedere diversi affreschi del secolo XVIII ; uno sopra una meridiana, porta la scritta: «Maledictus homo qui confidit in homine 1755»; e più in alto è altro affresco adorno d'uno stemma di nobiltà. In un'altro si vedono: Cristo in croce; a sinistra S. Michele Arcangelo colla bilancia; a destra montagne con camosci; in basso il diavolo; la scritta:dice: «Adì 8 agosto 1658 M. Pantalion Condan Stefen de Zulian da la grava insieme con suo figlio Michiel F. far

p. sua divozion». In Pozza risiede il medico della valle. V'è un armadio far maceutico ed il posto di salvataggio della S. A. T. Nel territorio di Pozza al luogo detto <• Dassé» scaturisce una sorgente d'acqua idrosolforosa. Vi si accede dal paese attra verso campi e prati oppure dalla chiesa di S. Giovanni discendendo a valle ed attraversando sul ponte detto Pónt de Gésia il tor rente Avisio. Giusta l'esame fatto dal chimico Demetrio Leonardi, detta acqua contiene: gas acido idrosolforico unito

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Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 148 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
e delle traversate la divisione seguita nella descrizione topografica; questo anche perchè alcuni degli itine rari non possono servire, che per la sola traversata di singole zone del gruppo. Indicherò anzitutto gli itinerari sul versante di Fassa e quindi i principali degli altri versanti. I. Sottogruppo della Marmolada. A) Dalla valle di Fassa. 1. Penìa — Pian Trevisàn — Passo di Fedaia (ore 2 l / 2 ). Da Penìa al Pian Trevisàn strada carrozzabile; oltre il Pian Trevi sàn strada carrereccia

. Si giunge al versante settentrionale del gruppo, ai piedi del ghiacciaio della Marmolada. Da Penìa attraverso prati al torrente Avisio. Si passa su ponte il torrente e salendo la riva sinistra lungo un piccolo bo sco si giunge ad un prato (20 minuti). Oltrepassato questo, fra scoscendimeuti di roccia, si torna alla riva destra e proseguendo in direzione della valle si giunge al Pian Trevisàn (vedi cenni storici). Oltre questo continua il bosco. Arrivati ad un crocevia si segue la strada a destra, che

porta ad uno scaglione, superato il quale ci troviamo ad una cappella („Crist di Fedaia'). Qui la valletta si allarga. S'arriva in 10 minuti ad un nuovo scaglione protetto superiormente da conifere e superato questo, sempre salendo in direzione della valle, si giunge al pianoro di Fedaia. Al principio di esso, a sinistra, troviamo le rovine di un rifugio del Club Alpino A. T. (distrutto durante la guerra). Continuando fra pascoli in altri 20 minuti si perviene alle rovine del bel Al bergo Venezia

della Società A. T., situato in tutta vicinanza al lago di Fedaia (m. 2070).

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 64 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
La chiesa, che secondo una tradizione è la più an tica delle valle, ha un bel altare di legno dorato. Il paese anticamente giaceva sulla sinistra del l' Avisio, dove al presente non vi sono che poche case ed i masi di Festìlli e Gherghélle. Continuando per io stra done, dopo esser passati per dieci minuti in mezzo ai campi e prati, la natura della valle si fa per un mo mento selvaggia e ci tro viamo in una stretta appa rentemente tutta rinserrata da boschi. Dico apparente mente perchè, mentre

alla nostra destra, oltre il tor rente Avisio, questi si spingono su su fino al masso dolomitico detto Sasso delle Undici, alla nostra sinistra sopra una breve corona di conifere continuano i terreni coltivati. E tale illusione della natura selvaggia è tutto momentanea, perchè dopo appena due o trecento metri, la valle si discopre nuovamente in tutta la sua larghezza e verso nord spunta nella sua forma bellamente slanciata il campanile della chiesa di S. Giovanni, mentre a sera si scorgono

bizzaramente sparse sul pendio del monte che porta alla Roda di Vaél, le bianche case del comune di Vigo. Al pano rama dei monti fin qui goduto s' aggiungono verso est il Col Rodella, il passo di Sella e il Sasso Boè. Lo stradone sale da qui un po'ripidamente per circa un chi lometro per condurre a S. Giovanni (m. 1336, ehm. 5.5). Vi è la chiesa decanale della valle insieme a poche case facenti parte del comune di Vigo. S. Giovanni — Interno della Chiesa

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 139 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
GRUPPO DELLA MARMOLADA È il gruppo più esteso delle Dolomiti veneto-trentine. Lo separano verso nord-ovest dai vicini gruppi del Catinaccio, del Sassolungo e di Sella, la stessa valle di Fassa ed il passo del Pordoi, oltre il quale il confine continua per la valle del Corde- vole, che circonda il gruppo prima verso settentrione, di poi verso oriente oltre Caprile ed il lago di Alleghe fino a Cencenighe. Da qui comincia il confine meridionale, che continuando lungo la valle del Bioi's oltre

Forno e Falcade, sale per il passo di S. Pellegrino nella valle omonima, la quale sbocca poi presso Moena nella valle dell'Avisio, chiudendo così l'immensa corona del gruppo. TOPOGRAFIA Ad un primo sguardo cade sott' occhio la principale con formazione del gruppo, che consta di due lunghi rami di monti, i quali si distendono in direzione da occidente ad oriente. Il primo è quello formato dalla Marmolada, dal Vernèl e dalle Punte delle Cornade, oltre le quali, varcata la profonda insenatura della

valle di Contrìn, si prolunga col Colàc, col Sasso d'Adamo e le altre creste del Buffàure fino all'imbocco della valle di San Nicolò presso Pozza. Il secondo ramo è la lunga catena, che in cominciando subito a sud della Marmolada corre quasi parallelo al primo, ripiegando ad arco nelle due estremità e finisce coi monti della Vallaccia, portando quali ultime prominenze le creste dolomitiche del Sasso del Mezdì a sinistra dell'Avisio fra Pozza e Moena.

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 12 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
Tutto quel mondo di rocce, che circondano la valle, si divide in quattro gruppi principali: Catinaccio, Sassolungo, Sella e Marmolada. Il primo è quasi intieramente su territorio fassano e protegge la valle verso occidente dal suo principio fino a Campitello. Il gruppo del Sassolungo è sito a nord-ovest e forma confine fra la valle di Fassa nel tratto da Campitello a Canazet e la limitrofa valle di Gardena. Il terzo gruppo, quello di Sella, sta a nord della valle; il quarto gruppo, della

Marmolada, ad oriente di essa; questi due ultimi dividono la valle dall'estremo lembo orientale della valle di Gardena, dalla Badia e dalla valle formata dal Cordevole dalla sorgente fino a Cencenighe. Di ognuno di questi gruppi si parlerà alquanto diffusa mente in capitoli separati. Clima. Il clima di Fassa è alpestre. L'inverno è lunghissimo, dal novembre al maggio e la neve molta; il termometro scende la 1 volta fino a 20 centigradi sotto lo zero. Il freddo è però asciutto e quindi meno sentito e non

dà origine a malattie. D'estate il caldo arriva fra i 20 e i 28 centigradi. Notevoli sono nella valle, come in genere in tutti i luoghi alpini, gli squilibrii di temperatura nei mesi d'estate. Questi non sono tuttavia molto frequenti e ad eccezione dell' ultimo paese, di Penìa, che oltre ad essere 200 metri più alto dei primi paesi della valle, ha un clima più rigido anche per la sua vicinanza ai ghiacciai della Marmolada, nelle altre plaghe sono rarissimi gli anni in cui nei mesi d'estate per qualche

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Page 127 of 172
Author: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Place: Trento
Publisher: Tridentum
Physical description: 155 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Fassatal;f.Führer
Location mark: II 226.586
Intern ID: 387715
!. Sottogruppo del Boè. Prima;-punta, comin ciando j|dajsud è il Sasso Pordoi (m. 2952) che domi na il passo di Sella ed è limitato ad est dalla forcella del Pordoi (m. 2850), detta dai terrazzani anchey« (gio go) della Stua. Segue i I Sasso Boè, eh'è la punta più ele vata di tutto il gruppo, mi surando m. 3152. Dal Boè la catena continua colla Cresta Strénta (m. 3124) divisa da un precipizio (detto forcella del Lago gelato) dal Piz del Lago gelato (m. 3011), dai terrazzani chiamato Piz dal

Lèch dlacè. Qui un braccio della catena si protende verso est e forma col ramo principale la conca detta il Vallón, al cui limite a nord-est giace il bel lago del Boè (m. 2266). Questo piccolo ramo di cime sono dette le Punte di Vallón; la più elevata misura m. 2901. Un altro romantico laghetto, il lago gelato { Léch dlacè d. t.) m. 2852, sta a sud del Piz del lago gelato. Proseguendo da quest' ultimo per la catena principale ab biamo prime le creste dette la Pezza longata (m. 2969), quindi le cime

che formano la parete sud della valle del Mezdì e se gnano le ore agli abitanti della valle superiore di Badia: il Sasso delle nove (m. 2904) (Sas dalles nu d. t.); Sasso delle dieci (m. 2915) (Sas dalles dis). Oltre quest'ultimo evvi la forcella Moser (m.2765), così chiamata dal nome della guida dei primi alpinisti che la passarono nel 1894. Dopo la forcella Mosèr s'alza il Sasso del lago del Boè (m. 2913), il Piz (m. 2827), ed infine il Crep de Boà (m. 2467) che si allunga verso est, scendendo

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