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Title A - Z
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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 99 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
esso il P. Bonelli ci narra, che fu 'Vicario Apostolico di Smirne, poi Yescovo di Sciro, quindi Arcivescovo di Nasso e Primate, nelle isole del mare Egèo, ove mori nel 1751. La famiglia poi possiede molti altri documenti che interessano la di lui vita privata e pubblica. In minore, ma sempre distinta dignità, troviamo collocati: Gian Giacomo Malanoti di Caldes, che fu Yicario vescovile dopo, il 1550, e poi anche Canonico di Trento sino all'anno 1581; e Bernardino Malanoti suo nipote Canonico

di Trento dal 1646 al 1689; Bortolo Beltramo Pezzano (Pezzen) di Yermiglio, Yicario generale e Canonico di Trento dal 1595 al 1615. Osserva il P. Bonelli, che nella Cattedrale si vedevano ancora i monumenti sepolcrali di tutti e tre i nominati canonici con onorevoli iscri zioni. Nel 1663 ci occorre Antonio Rossi di Piano, Arciprete di Qssana e Canonico di Bressanone; nel 1634 Giambattista Mel chior! di Comezzadura, Canonico di S, Stefano a Yienna; nel 1697 Alessandro Giuseppe Guarischetti dì Pellicano

, Preposito in foiato di Zwetkl in Liententhal; alla qua! famiglia opino aver appartenuto eziandio quell' Orazio Guarischetti, che giusta il ca talogo Bonelli apparisce Canonico di Trento tra gli anni 1622 e 1640 ; nel 1718 Giambattista Lorengo di Caldes, Paroco a Mez- zacorona e Canonico di Trento. Yiene pure citato da taluno un Donato Pezzi da Termenago qual Canonico di Bressanone, e au tore di un catalogo dei Yescovi di quella diocesi. E nel novero dei sacerdoti distinti per dottrina e, per ser vigi

1
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 87 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
r ma che si Irova nei Libro di Moni ibrltier. G. Bn l lista Baldironi, Milanese, Dot tor in me dicina, e Preponilo del Capitolo di Trento. Martino Neydech, Arcidiacono di Trento. Cr. Maria Mole «ini, da Va ti »'11 ina; morto nel- 1 agosto 156U d'anni 14; un beiT epìItifìo sepolcrale si vede nella Chiesa, v icino alla porla della Sacrisi ia. Bortolameo Botsch. da Ora, Canonico di Trento. trio vanni Pezzi, da Val di Soie; in qualche documento è chiamato solamente Vie»- Plebano. Giovanni Maria

fu G. Nicolò de Cerris, da. Pergine. Domenico da Roncegno; ne ho trovato cenno, solo nel 1875 in un documento del feb braio di quell'anno. Pietro Ognibehi, Atuiune, duTavon; rinunziò. Giacomo dei Bertoldi, Ana une, da Casèz; ri nunziò. Bortolo Cavoli da Val di Sole. Angelico Pedrazzi, da Salò. Giovanni Todeschini da Borzago in Rendena: Canonico Decano did Capitolo di Trento; morì net settembre 1646, Fece erigere rullare del S. mo Croci {isso nella parec chia! e : alture, che recentemente fu posto

ne! la Chiesa di Zivignago. Ercole Dusini, da Rovereto; mori nelTau- tunno 1670. Giacomo Rovereti a Freyberg, da Trento,. Ca noni co. Domenico Prada da Pine ; Cappellano cesareo ad honoreSj e Protonolurio apostolico; rinunziò. Crisioioro Barone a Prato, di Trento.

2
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 61 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
autorità, meno ancora scor geva opportune al ristabilimento della pace le misure adottate nella Dieta, Quindi con lettera dei 5 e 7 agosto confidentemente si lamentava col suo capitano scrivendo : altro essere il Princi pato di Trento, altro il comitato del Tirolo; non esser quello a questo soggetto, ma semplicemente alleato ; godere il primo propri statuti e antiche consuetudini, che senza il suo consenso non devono venir annullate; l'effetto poi prodotto nelle valli aver abbastanza dimostrato

l'inopportunità dei nuovi ordini; formulava quindi alcuni articoli più conducenti allo scopo, cui desiderava poter pubblicare al suo popolo. La rivolta erasi oltremodo estesa anche nell'interno della città e nei paesi di qua e di là da Trento; anzi si avea secreta- mente combinato fra i sediziosi del Principato il progetto di piombare tutti insieme addosso alla città e di saccheggiarla: a questo colpo erasi stabilito il giorno 30 agosto. I contadini della Yalsugana con altri venuti da Pine e da Meano si erano

già raccolti a Pergine, e nella vigilia di quel giorno avanzatisi sino al castello di Trento, di là in aspettazione dei colleghi tentavano i cittadini e preparavano intelligenze coi soci interni. Se non che, unitesi i cittadini con alquanti soldati di fresco venuti, sor tirono contro quella ciurma, e la fecero ritornare coi sacchi vuoti verso le sue case. Il giorno seguente fecero simile sortita contro quelli che da Cadine e vicinanze si avanzavano verso Trento con eguale intendimento, e, uccìsine

alcuni, li costrinsero a precipitosa fuga. Non fu bisogno ripetere l'istessa difesa contro i rivoltosi delle Yalli del Nosio; aveano ben essi, secondo l'accordo, preso le misure per trovarsi a Trento il giorno 30 agosto e dividersi il bottino; cinque persone per ciascun paese ben armate e sala-

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 30 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
più i maggiori Tassali!, che avessero ottenuto facoltà di erigerò una casa munita o un castello, doveano promettere e giurare di tenerlo sempre aperto al Principe ed a' suoi uomini, e sempre chiuso ai malfattori e ai nemici di lui. Per tal maniera piantossi fra noi il governo del Principe Vescovo di Trento; governo, che cementato da continui atti di generosa condiscendenza da parte del Sovrano, e di giurata fe deltà da parte dei sudditi, dovea pur promettere un pacifico svi luppo del benessere

lo stesso Principe di Trento di proprio moto e allo scopo di ami carsi un sì potente vicino lo abbia insignito del titolo di Difen sore e Avvocato della Chiesa e dell'Episcopato Trentino; e tale lo troviamo nominato già nei documenti Grhebardini del 1106 e 1111; titolo, di cui in seguito si fecero investire i Conti succes sori, e che servì ai medesimi di plausibile pretesto per intromet tersi da vicino negli affari del Principato e turbarne la pacifica amministrazione. Dal Conte Adalberto, il quale nel

1106 ostil mente piomba sopra Trento e ne caccia il Yescovo, sino allo scorcio del secolo decimo quinto, la Storia del nostro Principato non è che una serie pressoché continuata di disaccordo e di lotta fra i Conti Tirolesi e i Principi di Trento. Legga gli Annali Alberti chi vuol conoscere le studiate pressioni, le insidie nascoste e le aperte violenze, le mancate promesse e i violati giuramenti, coi quali quasi tutti i Reggitori della Contea si provavano a invadere i diritti del Principato

4
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 25 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
BJ Dopo la erezione del Principato. Più abbondante materia alla nostra narrazione viene offerta dall' epoca dell'istituzione del civile Principato di Trento, mercè i molti documenti, che ci hanno conservata la memoria dei fatti dopo quella accaduti. Il Codice Wanghiano, gli Annali Alberti, i Volumi del Bonetti, e le nostre domestiche carte contengono notizie interessanti non solo per la Storia della Val di Sole, ma per quella eziandio di tutto il Trentino, come si rileverà da quan to in seguito

vengo esponendo. L'Imperatore Corrado, detto il Salico, volendo imitare 1' e- sempio di qualche suo antecessore, con solenne diploma dato in Brescia nel 1027, fece ampia e perpetua donazione alla Chiesa di S. Vigilio in Trento, vale a dire al. Vescovo di questa Città e successori, del paese formante il Comitato Tridentino, con tutte quelle pertinenze e diritti, che prima d'allora vi aveano esercita to i Duchi, i Conti e i Marchiani, posti a governo di questa provincia; l'anno dopo lo stesso

Imperatore vi aggiunse simile donazione dei Comitati della Venosta e di Bolzano. Da questo momento il Vescovo di Trento fu insignito col titolo di Principe, e. riguardato quale gran Feudatario dell'Impero Romano, otte neva la imperiale investitura delle. regalie, cioè dei diritti sovra ni inerenti al Principato. Questo poi abbracciava nei primi tem pi un territorio assai vasto; poiché dalla Chiusa di Verona si e- s tende va per tutta la Valle dell'Adige, e per tutte le Valli la terali. che spingono all

' Adige le loro acque, non che per quelle bagnate dal Sarca e dal Chiese. Subì in seguito per parte di e- stemì ed interni nemici violente manomissioni, e fu ristretto a minor circondario; potè nullameno sostenere per quasi otto seco li la propria dignità, soccombendo solo allora, quando le maggiori Sovrane Potenze ne decretarono la secolarizzazione (1803). Non sì tosto i Vescovi di Trento furono investiti della civile giurisdizione, presero a cuore e la tutela dei feudali diritti, e il buon governo

5
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 43 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
sentenza del Principe Yescovo dì Trento ha prodotto in noi sullo prime un certo senso di stupore. Imperocché il vedere un Principe Sovrano enormemente offeso nella stia dignità e ne' suoi diritti dat un popolo tumultuante, il quale non solo non castiga alcuno, nem meno dei Capi della rivolta, ma non trova nè anco una parola, di rimprovero per essi e per il fatto, e non solo tutto perdona o tutto assolve, ma accorda perfino alle Yalli ribellate nuove e no tevoli franchigie, è cosa non solamente

, che non era punto ignoto al Principe di Trento quanta parte nei torbidi della Città e delle Yalli del Nosio avessero avuto il Conte Federico ed i di lui partigiani. Se quindi avesse aggravata la mano contro i colpevoli, avea a temere, che il Conte, per maggiore mal animo contro di lui, raddoppierebbe i suoi conati a favore dei malcon tenti, e a totale rovina del Principato ; mentre all' opposto, usando clemenza, toglieva al Conte ogni pretesto di rammarico e di ven detta. Inoltre con un atto

sì solenne di generoso perdono era lecito al Yescovo sperare, che anche la Città di Trento, disposta a migliori consigli, avrebbe trovato il coraggio e la fiducia di pre sentarsi a Lui per chiedere ed impetrare somigliante favore. In fine, dopo una testimonianza così gloriosa di paterno affetto, po teva pur aspettarsi, che le Yalli del Nosio, porzione principalis- sirna del Principato, da qui innanzi si mostrerebbero meglio at taccate alla sua persona ed al suo governo. Ma se il Yescovo Giorgio, mentre

dettava il documento del 31 marzo, nutriva in cuore siffatte speranze, ne dovette ben tosto restare amaramente deluso. Imperocché, ritornato appena da Bolzano alla sua sede, ove pareva abbonacciata la procella, nel recarsi alla Cattedrale venne arrestato dai faziosi sulla pubblica via, villanamente insultato „0 condotto prigione nella Tor Yanga. Lascio, a chi vorrà scrivere dello cose dì Trento, il triste

6
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 80 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
zieme, a complemento della lista pubblicata dai signori Hòntibeller. Bortolamei, e Gentili. *> In quanto alle famiglie, si procacciarono onorificenza e nobiltà, oltre la casa Cerra più volte ricoidata, i Cri- Telli Tenuti qui da Tesino nel I4i 0. e di poi trapiantat' a Trento; gli Hyppoìiti venuti pure da Casteltesino verse la in età dal secolo decimosesto, e più tardi diramati a Borgo di Tal su gan a. E qui osservo, che tutti questi re gistri paro echi ali e cento altri pubblici documenti

condan nano di falsità quanto, circa l'origine di questa nobil fa miglia ha voluto scrivere il Montibeller nel suo libro delle Memorie di Valsugana. Anche la illustre famiglia dei Gen tili, ora estinta, proveniva da Casteltesino, ove perdura col soprannome Zentile; così ho rilevato poco fa dalle' carte di quel Comune. Quindi nomineremo gli Alberti venuti a Pergine da Benno circa il 1570, e ora insigniti del titolo di conti a Trento; i Lehner venuti da Schwatz circa il medesimo tempo, e poi creati

baroni de Lehen a Trento ; i Leporini or ion di da Thiene, i Gulielmi da Casteltesino, i Ghebel, i Eusca, i Bortolamei, i Todeschini, i Siili; famiglie tutte che diedero membri, più o meno benemeriti della patria per l'onore che le apportarono. ' Rincresce assai il vedere, come queste cospicue fa miglie, che una volta illustrarono, la borgata pel loro grado, premio di singolari virtù o nell'arte militare, o nelle legali elucubrazioni, o nelle pubbliche cariche, sieno oggi mai estinte affatto

Leporini, e ricor dano i Vescovi Principi Giuseppe Vittorio, e Francesco l'elice degli Alberti de Enno, cittadini di Pergine quan tunque dimorassero a Trento; e del Vescovo Giovanni Benedetto dei Gentiloiti, pur nato in Pergine. Tra gli ecclesiastici apportarono lustro e onoranda non solo quei parrocM Arcipreti, che vennero insigniti del

7
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 98 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
segnatamente nella Pieve di Ossana, offrivano loro cairipo di esercitare utilmente gli uffici del sacro ministero. Tostoche poi, in forza delle salutari discipline sancite nel Concilio di Trento, si riordinò in bella forma la ecclesiastica gerarchia, il novero dei sacerdoti si aumentò notabilmente fra noi ; e quanti non trovava no occupazione nella patria valle si disseminavano per altri luoghi della Diocesi Tridentina, ed anche fuori di essa. Si frughi piire nelle memorie delle case canonicali

la cosa, devo però fare singolare menzione di quelli che, per il posto dignitoso a cui furon elevati, precipuo decoro riverberarono sulla loro patria. E primi fra tutti dovrò porre i già menzionati Rainoaldo, Vescovo di Trento nel 992, e Ugo Bianco, Cardinale di S. Chiesa nel 1050, i quali comunemente si ritiene aver appartenuto all' an tichissima famiglia dei Oaldesio ; quindi ripetere il nome del celebre Cristoforo Migazzi, Arcivescovo e Cardinale, benché, a dir vero, essendo la sua famiglia da tre

Migazzi, il quale nel 1611 era Canonico di Bres sanone, e nei 1623 anche di Trento. — Della famiglia Aliprandini fu detto poc : anzi. Altro degnissimo Prelato ci offre la famiglia Maturi, tra piantata sui principiare del secolo decorso da Pinzolo a Mezzana, nel suo Padre Antonio, francescano e missionario nel!' Asia. Di

8
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 31 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
anche da alcuni maggiori Feudatari della Val Lagarina, che- il Ye seovo Egnone, a fine di evitare mali maggiori, e col consenso dei Canonici e della Città, solennemente confermò a Mainardo quel diritto il 2 maggio dell'anno 1256. Il Conte prestò sui santi Vangeli il giuramento di fedeltà e di protezione al Vescovo, e questi da parte sua lo arricchì di nuovi feudi, che e ran si devo luti alla Chiesa di Trento. Ma tutto questo non valse che ad accrescere la potenza e l'audacia del Conte; il reggimento

del Principato dipendeva quasi del tutto dal suo arbitrio, e in qua lità di Podestà di Trento, a nome suo e a nome dell'Imperatore, ne dirigeva la temporale amministrazione. Peggiorarono poi le cose allorché nel 1259 successe al padre il Conte Mainardo II. Questi estorse al Vescovo il diritto di porre nella Città un proprio Capitano, con autorità eguale ed anche maggiore di quella che vi esercitava il Capitano del Prin cipe. Ma ciò non bastando alle ambiziose sue mire, nel 1275 in vase all

' improvviso con buon numero di soldati le terre del Principato, occupò Trento e il suo Castello, e in breve tempo si impadronì delle Rocche stanti nelle Valli del Nosio. Il Vesco vo Enrico, lanciata la scomunica contro 1' usurpatore, potè bensì ricuperare il Castello della Città, ma non la libera giurisdizione nelle nostre due Valli. Rimesse le differenze per ordine dell'Im peratore Rodolfo alla sentenza di due Arbitri, e non essendosi questi accordati nei molti punti della quistione, Io stesso Impe

9
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 27 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
L' audace tentativo dei porgi nesi non fu coronato dall'esito che si aspettava, e le nostre carte non ne ri cordano i motivi.* Porse la città di 'Vicenza non si tenne in caso di compiere F impresa, e rifiutò 1' offerta; e forse- i Véscovi dì Trento e di Feltre con altri castellani di quel tempo si sono intromessi per ottenere un'amichevole com posizione delle discordie, E certo diffatti, che per alcun, tempo ancora la signoria del Castello perdurò nella fami glia di Gundibaldò, della quale

si trova menzione sino> air anno 1274, e che probabilmente sussistette anche più- tardi in più bassa condizione sotto altro cognome, come- verrà occasione di notare più sotto, Nell'anno 1305 troviamo nuovi signori di Castel Por gine i conti del Tirolo Ottone ed Enrico, i quali lasciando- ai V e scovo di Trento alcuni diritti di collette sui fuochi e sulle terre, si dichiararono essi medesimi vassalli del Ve scovo ' e protettori della Chiesa tridentina. Cadde poi il Castello in potere dei signori

ai Vescovi, principi di Trento. Durante queste varie signorie la condizione politica- dei paese si era mano a mano migliorata; continuavano- bensì le prestazioni personali e reali dovute per antichi patti al Castello, ma erano cessate le esorbitanze e le fe rocie dei primi signori. Anzi in questo tratto di tempo si. avea replicatamente ottenuta la ricognizione delle patrie- consuetudini,, e per di più il favore di peculiari privilegi, riguardanti-.il governo del paese, il valore delle monete, il diritto

10
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 28 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
«retto e pubblicato uno statuto generale per la giurisdi zione di Pergine, nel quale si contiene quanto occorre al retto andamento della cosa pubblica, e sancito nel 1516 •dall' imperatore Massimiliano, divenne fino a questi ultimi tempi la base e la norma legale pel governo del paese. A turbare la pace di queste contrade sopravvennero frequenti e aspre collisioni fra i signori del Castello e i Teseo vi dì Trento; e sembra, che i Perginesi in siffatte -emergenze seguissero, più che i principii

di fedele suddi tanza, quelli del proprio interesse, sicché non meritassero mai il compenso di sincera benevolenza. Qltredicìiè la dif ferente nazionalità degli abitanti esercitava poderoso iti fi us so per dividere gli animi in contrari partibus. Vediamo millameno, che il duca Leopoldo ordina nel 1366 al suo capitano di assistere energicamente i Perginesi contro le pretensioni del Vescovo di Trento e dei Trentini. E quanto fossero quelli gelosi della conservazione dei propri privilegi •comparisce già

nel 1377, quando a difesa e protezione dei medesimi elessero appositamente dodici uomini del paese, «otto pena di infamia e di sequestro dei beni a chi tradisce F incarico. Si aggiunsero eziandio lunghi e dispendiosi litigi coi limitrofi distretti per causa di confini, o di diritti di pa scoli e di selve. Già nel 1339 agitava si presso il Vescovo di Trento simile questione contro il comune di Povo, re plicata nel 1397 ; e nello stesso anno contro il comune di Le vico, che durò più di un secolo

12
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 55 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
Dies, ore mìsero paura ai rivoltosi, e gli eccitarono alla quiete, dopo però la consegna delle chiavi del castello ai Deputati. In seguito a ciò il Buseti con lettera 26 maggio scriveva al Tono — i soli uomini della Pieve di Malè essersi diportati bene — ; e tre giorni dopo lo stesso Arciduca (Conte del Tirolò) lodava assai la fedeltà e il buon volere dei Maletani. Anche in altre terre del Principato la rustica ribellione si era fatta conoscere : nella Yalle dell' Adige, sopra e sotto Trento

, nella Valsugana, nella Rendena e nelle Giudicane; dappertutto si osservava un moto insolito di persone che andavano e venivano, e in secrete combriccole si intendevano per combinare una som mossa generale. Fu anche in questi giorni tastata la città di Trento, per spiare quanto su essa potesse contarsi ; ma non si ebbe mai altra risposta che questa : la città voler stare coli'Impero, colla Provincia e col Tescovo in tutte le cose lecite e oneste. — Ed è ben certo, che l 'esempio della città

e le esortazioni de' suoi consoli valsero assai per frenare 1'ardor degli animi, specialmente presso i contadini delle Giudi carie. Non di meno anche in Trento pullulavano i germi della sedizione, in maniera che il Vescovo Bernardo, a sicurezza della sua persona, per tempo erasi rifuggito a Riva, raccomandando la città alle cure dei Consoli e dei tre Capitani da lui nominati. I consoli, replicando sincere proteste di divozione con frequenti e calde lettere, lo invitavano a ritornare al suo castello, assicu

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