in Mezzolombardo il 3 Maggio del 1772, ed ebbe vita non sempre lieta, spesso travagliata dai capricci della fortuna e dalla malignità degli uomini. Studiò in patria e fuori, a Bressanone, a Pollinga in Baviera ed a Trento; attese agli studj legali in Innsbruck, e tutto infervorato dei principj di libertà succhiati colle dottrine apprese nelle opere di Carlo Antonio Filati, di Voltaire, 'di Rousseau e di altri campioni del nuovo movimento sociale che avea avuto principio in Fran cia, vi fondò un Club per
molto eruditi che formano l’oggetto della sua maggior fama, e che raccolti in tre volumi uscirono col titolo Della storia e della condizione d'Italia sotto il governo degli Imperatori Ro mani (Milano, 1838)., Compiuto questo importantissimo lavoro, si dava premura ad estenderne un altro sulla storia d’Italia nel medio Evo; ma una paralisi progressiva lo invase nel corpo e nella mente, sicché trasportato a Venezia, non più si riebbe e morì a dì T3 ottobre del 1839. Era uomo di elevati senti
menti, caro a tutti e in ispecie a coloro ch’ebbero la fortuna di averlo a maestro. Alla storia univa anche l’insegnamento della filologia ; e v’è ancora chi ricorda, come insegnando que sta materia, sortisse soventi volte con qualche digressione, e poi tornasse alle norme prescritte, per sè stesse difettose e da lui censurate, dicendo : ma torniamo alla nostra broda. Francesco Filos scrìsse poco e bene, e sempre di cose patrie, perchè della patria sentiva altamente e n’era glorioso. Nacque
la propagazione delle idee e istitu zioni liberali. N’ebbe l’arresto, e poi la condanna di quattro mesi di carcere; finiti i quali continuò a frequentare l’uni versità Innshruckese coll’ intendimento di dare termine ai corsi dì legge; ma, neh frattempo invaso il Trentino dalle armi di Napoleone Bonaparte, abbandonò Innsbruck per se guire, come fece, il vessillo della Repubblica. Ebbe protezione