ciò molta lode. Il Congresso notturno gli suscitò una folla di censori, tra* quali lo stesso Maffei, che convenendo col Tarta rotti nel negare quel congresso, nulla concedeva all’arte ma gica, e pubblicò due opuscoli che indussero il Tartarotti a ri spondere con un libro intitolato : Apologia al Congresso not turno'delle lamie (Venezia, 1751.) Ma prima ancor della pub blicazione di queste opere egli aveva esercitata la propria cri tica nei Ragionamenti sull' Idea della Logica degli Scolastici
e de' Moderni (Rovereto, 17317 e nelle Disfide letterarie ( Ibid, 1735), due libri che apparvero col pseudonimo di Selvaggio Do- doneo. Indi scrisse dicendosi, Lelio Ferrante Ghtnsulni, una Lettera all Ab, Domenico Frapporla (Ibid, 1737) autore dello scritto intitolato : La verità svelata cóntro l’idea della Logica di Selvaggio Dodoneo; e scrisse ancora, senza celare il proprio nome, una Lettera intorno all'arte crìtica ^Venezia 17397, le Memorie storiche intorno alla vita e morte dei ss, Sisinio Mar tìrio
ed Alessandro (Verona 1745), la dissertazione De versione Rufiniana Hìst. Feci. Eusebii Caesariensis (Tridenti, 1748), e F Epistola ad A. Rosellinannum de Episcopatu Sabionensì S. Cas siani Martyris deque S. Ingenui (Venetiis, 1750). Ma la critica adoperata dal Tartarotti, in ispecie nelle cose ecclesiastiche non piacque agli amici del vecchio ; e di qui la persecuzione mossa contro di lui dal clero dì Trento, sì regolare che secolare, e la vendetta che si volle farne in vita ed in morte. Era stretto
