missione dell’apostolato. Ei nacque in Bolzano da Giuseppe Maria de Tschiderer e Caterina de’ Giovanetti (15 aprile 1777); e fatto sa cerdote (27 luglio 1800), fu cappellano in Unterrinn e nella terra di Ulten ; insegnò tre anni teologia e pastorale nel Seminario di Trento (1807-1810), e, poi fu parroco di Sarnthal (1810-1819) e di Merano, e, in fine, canonico della cattedrale di san Vigilio (8 ottobre 1826), vescovo ausiliario del vescovo di Bressanone per la provincia del Vorarlberg

(20 maggio 1882), e vescovo di Trento. Vi fece il suo ingresso (3 maggio 1835), partendo dalla chiesa parrocchiale di san Pietro, e muovendo alla volta della cattedrale preceduto dalle con fraternite, dal Clero, dal Capitolo, e seguito da tutte le imperiali e civili autorità. Nella cattedrale fu ietta la bolla- pontificia di sua con ferma; e, pronunciati i soliti discorsi, il Vescovo celebrò la messa e benedì la prima volta la città e la sua diocesi *). Indi diede principio all’ apostolica sua missione

, e non ebbe mai a desiderare cosa alcuna che non fosse conforme al bene spirituale de’ suoi diocesani. Ma non così fu del Pontefice che lo avea confermato vescovo. Egli avea in cominciato a pontificare, quando in Italia più che altrove sentivasi il contraccolpo della rivoluzione francese di luglio, quando il principio' politico del non intervento proclamato dalla Francia tenevasi destinato a proteggere una grande sollevazione. L’impaccio del dominio tem porale fece delirare anche questo Pontefice

, che, uscito dalla sua vera missione di capo spirituale della Chiesa, trasse intorno a sè tutti gli odj della nazione, e morì senza die alcuno versasse sulla sua tomba una lacrima sincera e cordiale. Del resto, malgrado la reazione, le speranze italiane non ces savano di pullulare, e si fecero tentativi per realizzarle. Fallirono sotto l’influenza della Giovane Italia in Calabria (1840), e fallì quello scoppio generale che nell’anno 1844 pareva imminente, e fu cagione della morte dei due fratelli

Bandiera (25 luglio). Due anni dopo, morto papa Gregorio (1 giugno 1846), tornarono tempi favorevoli alle concepite speranze. Comparve nominato pontefice il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti (ló giugno), che si disse Pio IX, e pubblicò un’amnistiaci6 luglio), che fu levata a cielo dagli applausi clamorosi, che sì diffusero per tutta l’Europa. Il Trentino rispose anch’esso cordialmente agli applausi generali, e senti la prima volta picchiare forte nel suo petto il sentimento della propria

« Andrea Doria » e poi nel r. liceo « Cristoforo Colombo » della stessa città. Scrisse I Reti in relazione cogli antichi 'abitatori d'Italia (Roma, Artero r 1883, I voi» in, 8. di pagg. 262, e tav. ili J; Un deposito mortuario dell'età del ferro trovato a Der colo nel Trentino (Trento, Arch. Trent. 1883); I Cinabri e i Teutoni contro ì Galli e i Romani , Ricerche storiche (Ibid. 1885); U istruzione e Peducazione della gioventù in rapporto al progresso della società , discorso storico (Possano, 1885

); Amore e studio , discorso (Alba, 1888) pubblicato per cura del Municipio di Alba; / Cimbri in Italia , nuove ricerche storiche (Trento, Arch. Trent. 1889); Patria, e Nazione , discorso (Ge nova, 1890) pubblicato per cura degli studenti del liceo An drea Doria in favore del monumento a Dante Alighieri in Trento; Alcibiade e la mutilazione delle Erme , Contributo alla storia della democrazìa ateniese (Genova, 1891, I voi. in, 8. di pag. 125), e varie recensioni pubblicate nella Ri vista storica

(Calabria). — Giovanni Amen non e Oberziner, fratello del l’antecedente, e valoroso scrittore anch’egli di cose antiche, nacque in Trento l’anno 1857, di dove, assolti i corsi ginna siali, si trasferì a Firenze presso quel R. Istituto dì studj su periori. Vi si addottorò in belle lettere; indi passato a Roma, v’attese un anno in istudj di perfezionamento, dopo i quali s’appigliò alla pubblica istruzione. Insegnò nel R. Liceo dì Fossano, e poscia passato a Genova, entrò in quello intitolato

etc. (Roma, Rìv. Si. Nat. 1893, in. 8). Agostino Bonomi nacque a M ad ice, paesello montano delle Giudicarle esteriori, li 28 agosto 1850; frequentò in patria la scuola popolare, e la quarta classe della Capo-scuola Normale in Trento. Nell’ ottobre del 1863 entrò nel Ginnasio di detta città, e giunto al settimo corso, fu costretto di abbandonarlo per fare i tre anni prescritti di servizio militare. Entrò nel

, in varie parti del Trentino. Indi inoltratosi nello sterminato campo dell’entomologia, vi si fermò, eleggendo di dedicarsi in modo speciale alla Ditterologia , che abbraccia lo studio d’un ordine più trascurato d’insetti. Di lui abbiamo sin’ora le seguenti pubblicazioni: Note sopra alcuni insetti episoì (Firenze, Bull, della Soc. ent. Italiana , 1890); Contri- buzione alla Fauna dii ter0 logica della prov. di Pavia ( Idem . 1891); Aggiunte alla Fauna entomologica della prov. di Pavia {Idem. 1891

^; Di alcuni ditteri raccolti nel paese dei Somali ecc. (Genova, dal Museo Civ. 1892 con 6 n. Specie); Contri- buzione alla Fauna ditterò logica della prov. dì Pavia , P. JJ (Firenze, Bull, della Soc. eni li. 1862); I Ditteri del Tre?iti?i 0 (Padova, Soc. Ven. Treni, dì Se. Nat, 1893); Gli insetti epìzoi (Siena, Rìv. It. di S. M., 1893}; Revisione dei Rincotì del Trentino (Firenze, Bull. dettaS.ent.lt. 1893); Gli insetti epìzoi o insetti, che vivono stigli altri animali , loro costumi, classifica* sione

torio, ed attualmente a Rossano in Calabria. Ebbe due pro mozioni, e nel frattempo attese altresì a scrivere l’importante volume di prossima pubblicazione, che s’ intitola: Lucio Sergio Catilina. Quadri della vita romana, con prefazione e note . — Giuseppe Caumo, altro giovane distinto scrittore di storia, nacque a Rovereto 1’ anno 1847; suo P a< ^ re Antonio Caumo gl inspirò presto queU’amore allo studio, che fatti in patria con distinzione i corsi ginnasiali, lo mosse a frequentare prima

la facolta filosofica di Monaco, e poi a Padova, dove conse qui con plauso la laurea dottorale (1870). Sotto la direzione dell eminente Prof. De Leva, che lo ebbe carissimo, s’applicò soprattutto allo studio della storia medìoevale, e nel 1873 fu nominato nella stessa università docente privato. L’immatura mancanza del fratello Antonio lo indusse a ritornare presso la derelita famiglia a Verona, ove ottenne nello stesso anno il posto di professore di Storia e Geografia all’Istituto tecnico professionale

; posto che occupa tuttora. De’ suoi lavori ci piace dì registrare: Sulla condizione dei Romani vinti dai Longo- fardi , Dissertazione I (Firenze, Civetti , 1870), Dissertazione II {Ibid. 1871), e Dissertazione III [Ibìd. 1872); una Prelezione al Corso di Stona Medìoevale (Padova, Sacchetto, 1873); Sul confine alpino del regno Italico-Longobardo (Trento, Ardi. Trent. 1892) ecc. — Federico Morandi, nato a Lizzanella nel 1862, serisse di L. A. Muratori e ì Tariarottì (Rovereto. Dace. 1883); La Comunità

dì Rovereto e le pretese d* Innsbruck (Roma, Ardi, per Trieste eie. 1884), e II libro Consiliorum Comunitatis, Roboreti , 1364 (Rovereto, 1884). Nei primi anni della sua gioventù sì stabilì in Rovereto colla sua famiglia, e vi frequento le scuole popolari ed il ginnasio. Studiò dipoi presso il R. Istituto di studj superiori in Firenze, dove si laureò in belle lettere. Ivi si dedicò altresì allo studio delle

gna di Trento si tiene pure alla fanerogamia. Nacque nel novembre dell’anno 1833, e, fatti i corsi ginnasiali, volse l’animo suo allo studio delle scienze naturali, ed in ispecie alla botanica, di cui si rese appassionatissimo cultore, Le sue escursioni si esten dono non solo ai monti trentini, ma a ragioni più lontane, onde si fece un erbario dei più copiosi che accoglie le piante da lui rac- colte in Germania, nell’ Italia meridionale e nelle isole adia centi. È uno dei più valenti alpinisti

, e di suoi scritti regi* striamo: La Salita alla Pressanella (Trento, Ann. degli Alp. Trid. 1874); La Tosa e i Ghiacciai antichi del Trentino (lèìd. 1874); il Cevedak (Ibid. 1877); V Etna (Borgo, Ann. sudd. 1879); Beiträge zur Flora des Trentino (Vienna, Oest. hot, Zeits eh. 1881); un Contributo alla flora sarda (Firenze, Gì or. boi. It . 1885), — Pietro Porta, attuale primissario di Co- logna nel decanato di Fondino, è un altro botanico degno di essere ricordato. Nacque in Muerna (5 nov. 1852) in valle

di Vestino, ed ivi, colpito dalla ricchezza della vegetazione che lo circondava, incominciò a sentire amore per lo studio dell’ a- mena scienza. S’occupò in ispecie di piante fanerogame, e pri ma perlustrando la sua valle natia, è poi intraprendendo viaggi lontani allo scopo di fornire ai botanici nuova materia di studio. Teniamo di lui una Relazione del Viaggio botanico fatto in Calabria nel 1877 (Pisa, Gìor. boi. /tal., 1879); un’ altra re lazione del viaggio fatto alle isole Baleari, a cui s unisce

Di là passò a Vienna, e ne completò lo studio, entrando in quella agricolo-forestale (1878-1881). Vi divenne assistente alla cattedra di zoologia agraria del prof. Henschel, e chiamato poscia sotto le anni, fu costretto per 17 mesi di abbandonare i suoi prediletti studj. Finita quella campagna, passò in Al bania in qualità d’ingegnere forestale della Ditta A. Manos Eredi coll’incarico di fare la stima di parecchi boschi. Ritor nato di là, si condusse per alcun tempo in Slavonia, e poi andò

il Ministero, e colle sue pubblicazioni ebbe a vincere due concorsi, uno di professore di estimo e d’agraria negli Istituti tecnici governativi, ed un altro per la cattedra di zoologia agraria alla Scuola superiore di Portici, che gli da’ il diritto di libero docente anche alle Università del regno. Fu incari cato temporariamente dell’ insegnamento della matematica e delle scienze naturali al Ginnasio romano Ennio Quirino Vi sconti. Conosce, oltre l’italiano, il tedesco, il francese, l’inglese

e lo spagnolo, e de’ suoi scrìtti riportiamo i seguenti: Le cause dell'ascensione della linfa del prof, Boekm, trad. dal tedesco (Firenze, Nuova Riv. foresi, 1880); Il nuovo apparec chio germinatone del prof, Liebenberg ( Ibid . 1880); N escursione seien tifico-foresta le degli alunni della Scuola sup. agricolo fore stale di Vienna nei dominj Slesìani dell'Arciduca Alberto [Ibid. 1881 ); La temperatura del! albero in relazione cogli agenti