¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Author:
Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place:
Meran
Physical description:
XX, 766 S.
Language:
Deutsch; Italienisch
Notations:
Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading:
g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark:
II Z 759/22(1994)
Intern ID:
103864
cimento completo, il vantaggio funzionale di essere piú continuativo, duraturo, meno esclusivo e, come tale, assai utile alla società. Freud è talmente persuaso della fondatezza della sua teoria «amplia- ta» dell’amore (che compendia in sé eros e libido), da esser convinto che essa non dica nulla di originale, tant’é che ne indica la «perfetta coincidenza» sia con la teoria platonica dell’eros sia con quella paolina dell’amore, senza rendersi conto di avere totalmente alterato il signifi- cato
al prevalere di ostacoli intemi o estemi non meglio precisati, tali comun- que da non lasciar presagire il profondo significato elettivo dell’approccio. Avendo dapauperato l’amicizia della sua autonomia ge- netico-strutturale, Freud non si preoccupa di enucleare le ragioni della stima e della considerazione dell’amico, né, tanto meno, di porre in luce quell’affinità originaria che gli avrebbe permesso di vedere l’amicizia come momento positivo e libero della crescita del sé, oltre che dell’altro
. L’amicizia, in tal modo, è destinata a seguire le sorti dell’amore: en- trambi desumono sia il momento genetico sia quello strutturale dall’esclusiva ricerca intenzionale dell’autogratificazione; entrambi non vanno al di là dell’incontro dell’io con se stesso. NOTE 1) I-II, 28, 15. 2) I-II, 26, 1. 3) La disposizione alla nevrosi ossessiva (1913), in FREUD, Opere, a cura di C. Musatti, Tori- no 1967 ss., vol. VII, p. 243. 4) Wiesbaden 1911, p. 536. 5) II disagio della civiltà, vol. X, pp. 600,628
; L’avvenire di un ’illusione, vol. X, p. 437; Consi- derazioni attuali sulla guerra e la morte, vol. VIII, 129 sg. 6) II disagio della civiltà, vol X, p. 571. 7) Considerazioni sulla guerra e la morte, vol. VIII, p. 130. 8) II disagio della civiltà, vol. X, p. 590. 9) Ibidem, p. 560. 631