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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 14 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
di ac crescere sempre più l’autorità ed il potere degli ecclesia stici, onde stringersi in questo nodo, e reprimere le lo ro violenze. Conferirono perciò agli Abbati ed ai Vesco vi gran parte di quella potenza, che era stata dei conti e dei duchi, e diedero loro il vero e diretto dominio temporale di vasti territori; tanto quest’ uso si andò di latando, che ben presto tutta la forza civile e politica trovossi nelle mani degli ecclesiastici. Tale fu anche 1’ origine del principato vescovile di Trento. Pur

tempo questa importantissima via fra 1’ Italia e T.-Alle- magna, certo si è, che il 31 maggio 1027 nella città di Brescia fu esteso il diploma, col quale Corrado II impe ratore donava ad Giderico vescovo di Trento in perpe-

troppo, com’ è in tutte le cose, alla tem porale dignità, al nobile loro esercizio, alle molteplici cure sottentrarono ben presto l’ambizione e sola solleci tudine di splendida e molle vita, ed allora la chièsa di Trento soggiacque alla prepotenza dei grandi e piccoli dinasti. Fosse che Corrado, staccando dalla Marca di Verona il ducato di Tre*ito, volesse affievolire il potere dei prin cipi di Carentiana, o, mettendo quel ducato in mani in nocue ed impotenti, avvisasse di tenersi aperta in ogni

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 72 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
degli osservatori. Moriva nella peste del 1402, il solo fra i flagelli inesorabili ed impar ziali della misera umanità. Già nel 1401 -il Papa ed i fio rentini chiamarono in Italia Roberto di Baviera eletto re dei romani per abbassare la potenza del signor di Mi lano. Roberto, come narra Bernardino Corio ( l ), « nel me se di Ottobre con 15009 cavalli ed il Duca d' Austria pervenne a Trento, ove dimorò più giorni, onde molti di Castelbarco, ed Azzo ne di Dossomaggiore con lui con venendosi

oppure soldi 45. La locazione potea dall’affittaiuolo esser ceduta anche ad altri, eccettuavansi però gli ecclesia stici, gii ospedali, i luoghi religiosi, i potenti cavalieri, i giudici e servi e le persone della masnada. Ho riferito questo documento, poiché da esso apparisce il modo con cui si facevano le locazioni, ed il piccolo affìtto che si pagava delle terre. La potenza del Visconti ben presto si dileguò. Appar ve sull’orizzonte qual meteora luminosa, che in breve scompare allo sguardo

si ribellarono dal Duca » cioè dal Visconti. Ora se la ribellione presuppone un’antecedente obbedien za, bisogna dire che Azzone crasi dato a Gian Galeazzo divenendo suo vassallo o almeno confederato. A conferma di ciò ecco un documento, dal quale apparisce che nel 1393 Azzone costituiva « Michel dei Bel trami d’Àvio suo procuratore per comparire avanti a Gian. Galeazzo si gnore di Milano ad impetrare, ottenere la giurisdizione « civile e criminale dalla chiusa sino ad Ossenigo e Bor- « ghetto dalla parte

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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 129 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
deiramministrazione civile, fi no a guerra finita. Ài 22 settembre 1573 l'imperatore scrivea da Vien na ai due commissari, che sentissero le parti riguardo alla contesa dei quattro Vicariati, onde venire ad una finale sentenza ('). Nell 5 anno 1605 i figli del fu Federico, anziché rico noscere la signoria del Vescovo di Trento, col quale era no in contìnua lite, si fecero investire dei feudi di Cre sta e Castelbarco da Massimiliano d'Austria, conte del Tirolo ( 1 2 ). Nell 5 anno 1626 Scipione, 1' unico dei figli

Nel 1567 veniva eletto Principe Vescovo-di Trento Lodovico Madruzzo, nipote di Cristoforo, sotto il quale scoppiarono le controversie con T arciduca Ferdinando. L’ arciduca occupava la città e territorio eli Trento, ed il Vescovo abbandonava la sua sede e si rifuggiva in cerca di aiuti a Roma. L 5 imperatore Massimiliano, eccitato dal Pontefice Pio V, ammoniva il fratello a riconsegnare al Vescovo il suo principato e nel medesimo tempo mandava in Trento due commissari, incaricati

maschi di Federico che lasciò prole, era già morto, ed ai suoi tre figli Giovanni, Carlo, Francesco furono confermati i loro privilegi, ed essi stessi furono investiti dei feudi dall'Ar ciduca Ferdinando Carlo ( 3 ). I Castelbarco non ' avea.no mal deposto il pensiero di ritornare nei diritti dei quattro Vicariati ad essi usurpati prima dall'avveduto desio ed indi dai Madruzzo, che ne (1) Repertorio dell’arci. rese, di Trento. (2) Repertorio dell’ arcli. vesc. (3) Repertorio dell’arci. vesc.

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 163 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
^ 15G -F- Questa nomina dovrà essere l'atta nell’atto della prodotta del libello appelatorio. o della risposta al libello, o al pili nella prima susseguente Udienza, altriraente non sarà più ammessa. Fatta da ambe le parti tale nomina, li due nominati intenderanno da Uni specialmente delegati. Si porranno nella stossa Udienza in n- n’ Urna i nomi de' quattro Consiglieri Dinastia,li, ed il primo, clie a sorte verrà estratto sarti il terzo Giudice, il quale sarà pure il Hi ferente della causa

, prolisso al §. 12 e 13 saranno cavati tre Consiglieri a sorte; sarà, fissalo il Iti ferente, a cui sa rii trasmesso il processo, e fa,vanno la senten za revisionale, quale sarà ri messa cogli atti alla Cancelleria, Ca pitani ale. Si osserverà del pari il disposti) al § ‘22 e 23. §• 25 Se a pluralità di voti sarà confermata la sentenza Capi ta lli ale, non si darà, luogo ad alcun altro immaginabile richiamo. Cosi se a pieni voti sarà riformata. §■ 2(5 Ma se fosse in tutto, o in parte riformata, o non

, e tutti insieme procederanno in seguito nella forma di sopra proscritta, al Consiglio Dinastia-] e. Mancando una parte a lare la nomina ohe le incombo, in tale caso si estrarranno a sorte due Consiglieri Din asti ali. L’ onorario de’ Giudici ne’ casi suddetti sarà, doppio se la. causa non ecceda il valore di Magnesi 800: è semplice allorché eccederà tale somma, e sarà diviso come sopra a! § 21. §. 23 Se le parti di comune consenso si accordassero nella scelta d’ivn solo Giudice, in tale caso questo

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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 9 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
prefazione i- Per quell’ affetto che alla patria mi stringe ed alle sue care memorie od istituzioni, divisai di pubbli- care questo mio lavoro sulla famiglia Castelbarco, una delle poche che non abbia lasciato una pagina nera nella storia feudale del Trentino. Trovai una fonte copiosa di notizie nell’archivio dinastiale di Loppio e nella biblioteca comunale di Trento, nel repertorio dell’ archivio vescovile, nei due grossi manoscritti del P. Ippoliti P) e nelle opere del P. Bonelli (*), che

. ■ (2) Benedetto Bonelli da Cavillosi: nacque ai 26 dicembre 1704. Vesti 1’a- . 1, i 1 e dei min "ri riformati in Cica ai ffi ìr.ac-rrlo 171 ' Copri le cc'icbc più alte : del suo ordine Ebbe corrispondenza coi letterati d* Italia e di U e emani a e ri cevette, pei suoi scritti, pubbliche lodi ed attestazioni; della più alta stima dal Magistrato Consolare di Trento. Nel 1770 il Pontefice Clemente XIV l’ono rò «l’un suo lire ve. ''lori il 28 ottobre 1787 Bella vita o delle opere del Bonel- li c dell’Ippoliti

a buon diritto può chiamarsi il Muratori della storia trentina. Negli, ultimi tre secoli mi limitai alla semplice e- numerazione dei documenti, avendo i Castelbarco perdu ta allora qualsiasi politica importanza. { I I (') Giuseppe Tppnlitn desìi Tppoliti «la Persine nacque il fi lugli» 17153. Ve sti 1! abito dei minori riforma»i ni --- aprile 17.71. Col Bonelli veline destinato a rivedere ed ordinare le scritturo latine ed italiane dell’ archivio vescovile «lì Trento. Mori ai 22 febbraio 1767

scrisse, con competenza magistrale, il P. Marco Morizzo da . Borgo “ Scrittori francescani riformati n Trento. Scottoni e Vitti, 1890.

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 157 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
saranno sempre cavati a sorte. L ciò che sarà statuito almeno da due del I i tre voti, avrà vigore, e sarà inappel 1 a hi 1 m en te eseguito. §- o Tenendo riconosciute vere, e legittime le cause di ricusazio ne del Vicario, se le parti non fossero convenute nella scelta d J un Giureconsulto per Giudice in luogo del Vicario, secondo e disposto al § 485 del Cod. Giml.. quello Causa si devolverà al Tribunale Cnpitaniale immediato supcriore, od ordinario di se conda istanza.

rimessa da lui la cognizione al No stro Consiglio Diuastiale a senso del § -188 del Cori. Gind. la par te. che ha proposta la ricusazione dovrà, nella seconda susse guente Udienza Capitani a le presentare con suo ricorso al Consi glio Diuastiale. le cause di sospizinne insieme co' docnmenti. e col le attestazioni, che ne provino la verità,; altrimente non sarà più ascoltata; e dovrà proseguirsi la Causa innanzi allo stesso (tiudice. Nella stessa Udienza la parto contraria, allorché voglia, contraddire

§• 3 Accadendo dunque caso,. olio uno dei Nostri Vicari non po tesse pronunciare la Sentenza, entro il termine, prescritto nel §. 210 de] Cod, (rimi., dovrà esp irre al Nostro Capitano di tri li sti zi a come Capo del Consiglio Diuastiale j motivi, die 1’ hanno impedito, affinchè .idi sia prorogato il termine secondo le circo stanze. §. 4 Se proposta di una Parto la Ricusazione del Giudice, le cause di sospizione sem tireranno al Giudice stesso non su Hi ci en ti o non vere, e sia quindi

alla ricusazione proposta, dovrà presentare egualmen te con suo ricorso le ragioni della sua contraddizione: e sarà os servato nel restante il' disposto al Capitolo NXXIX del Cod. G-iud. §• d Il Giudichi del Nostri.) Consi-dio 1 dna stia le nel caso accen nato nel precedente tz. sarà tonnato ila Ime Consiglieri senza, il Capitano, se. la ricusazione tosse contro di lui proposta, e dal Capitano con due Consiglieri, se la ricusazione l’esse proposta contro uno de' Giudici interiori. Li consiglieri

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 160 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
di 40 giorni dac ché avrà avuto gli atti, dovrà aver spedito la sua relazione, e voto e li Consiglieri entro 25 giorni per cadauno, cosichè entro il termine di tre mesi al più dopo la consegua degli atti la cau sa debba essere definita. A tal fine nella Cancellarla Capitania te si terranno diligenti registri del giorno, in cui verrà consegnato o trasmesso il processo e quando verrà restituito, o rimandato alla stessa Cancellarla colla sentenza; e cadaun Consigliere do vrà far nota in detto processo del

giorno in cui lo riceve, e lo spedisce. Accadendo poi alcun caso per cui o al Capitano di Giusti zia o a’ Consiglieri si rendesse necessario d' oltrepassare il ter mine rispettivamente prescritto, dovranno esporre le causali nella stessa Cancelleria Capitani al e ai fi neh è possano esser note alle parti collittiganti, e queste, se non trovassero giuste dette cau sali abbiano il campo aperto di esporre a noi le loro querele. §• 16 Dalla sentenza Capitani ale confermante sopra gli stessi

manus delle Parti al Consigliere secondo estratto, e questo al al terzo, quali pure esamineranno ogni cosa diligentemente per dare il loro volo prò justitia, §. 14 Essendo il secondo de' Consiglieri congiudici di diverso sentimento da quello del riferente, dovrà estendere egli pu re una relazione ragionata in facto. & in jure, e mandarla all'al tro con quella del riferente: e l'altro si sottoscriverà a quel vo to. 6 sentenza che crederà più giusta. Non aderendo in tutto ne, all' una ne all

' altra dovrà egli pure estendere il suo voto ragio nato e rimandare il tutto al Riferente, quale ne formerà un nuo vo esame, ed indi lo rimetterà a due Consiglieri Congiudici coll' ordine come sopra ti nocche a meno due de li tre siano con cordati in una sentenza. Conferiranno anche a tal fine perso nalmente, e se occorrerà, e finalmente se non riuscisse che due potessero pienamente concordare, si osserverà il disposto al § 498 del Cod. (xiud. §• Io li Consigliere Riferente entro il termine

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 111 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
-^- 104 -^- Ebbero la formale investitura dei feudi nel 1363 dal Vescovo Alberto di Ortemburg ('). Linea di Albano. Armano ebbe un figlio, Ottone, il quale nel 1383, a mezzo del suo parente Antonio di Onesta, giurò fedeltà al Duca Alberto d’ Austria, impegnando i suoi castelli e la sua gente (•). Nel 1389 intervenne alla lega offensiva e difensiva convenuta fra le diverse linee Castelbarco ( 1 2 3 ). Nel 1397 Ottone fece erigere il sepolcro di suo padre Armano nella Chiesa parrocchiale di Mori

’ archivio di Loppio. Eccone un sunto: Vuole che il suo corpo sia sepolto nella chiesa di Mori, nella sua cappella di 8. Stefano, con onorevole ed ecclesiastica sepoltura. (1) Bepertorio dell’ arch. vesc. di Trento. (2) Repertorio dell’ arch. vesc. di Trento. (3) Pag. 63.

, su cui pose la seguente iscrizione: Hoc est sepulcrum nobilis vivi D.ni Armami de Castro Varco, et suorum haeredum. Hoc Opus fecit fieri Nobilis vir D.nus Otto de Albano de Castrobarco Die XX Sept. MCCCLXXXXVII. Ai 23 Luglio 1413, nel suo castello di Albano, dettava il suo testamento in presenza di Carlo fu Iacopo Castel barco di Avio, del medico Bernardo del fu Zenone della campagna di Verona, di Antonio figlio naturale di Carlo Castelbarco. Di questo testamento esiste una copia an che nell

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 93 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
decime da essi possedute nel territorio di Nago e nella castellani di Penede. Contemporaneamente il Vescovo per parte sua concedeva ai predetti fratelli la giurisdi zione nelle pievi di Lizzana e di Volano, e veniva sta bilito, che fosse loro lecito di redimere il castello di Pe nede colla restituzione di 12000 1. v. (*). La madre loro, Elisabetta di Echeloch sembra che volesse vendere qualcuna .delle loro signorie, avvegnaché Marco dì Mori nel 1342, qual nunzio del Vescovo, proi biva

, profittando della debolezza di Margherita, cominciarono a brigare per rimoverlo dal paese, proponendole un al tro matrimonio con Lodovico di Brandeburgo che im palmava nel 1342. Da una memoria che dall'archivio vescovile di Trento estrasse il Meschini ( 1 2 3 ), che porta la data del 1345, si ha che i fratelli Castelbarco Federico di Onesta, Àzzone di Liz zana e Marcabr uno diBeseno dichiararono per sè e per gli eredi a Lodovico Brandeburgo di tenere i loro feudi, le (1) Repertorio dell* arci. vese

. di Trento. (2) Richiamo il lettore alla pag. 82. (3) 11 Moschini di Brentooico mori verso il 1830 e i suoi manoscritti si conservano nella biblioteca di Trento.

assolutamente sì alla vedova che ai figli ogni com pera o vendita, e raccomandava a ciascuno di conside rarsi dipendente dalla chiesa di Trento. Intanto Giovanni di Lucemburgo (*), era giunto all’età di 16 anni, e nel 1338 seguì 1’unione formale con Mar gherita, che era allora ventenne. "Non andò guari, che Margherita, d’ indole in costante e capricciosa, cominciò a sentire ripugnanza contro il marito, che alla petulanza dell’età sua congiun geva il fasto d'un altero sovrano. I feudatari tirolesi

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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 78 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
fratelli Giovanni Car lo, Francesco Leone ed Azzonc. Nell' anno 1364 Azzone, costituito avanti al Vescovo di Trento, a nome proprio e de’ suoi fratelli quale loro procuratore, riceveva 1’ investitura dei feudi e delle si gnorie che avevano nella Chiesa di Trento ( s ). Sopravvisse Aldrighetto, che, qual tutore di suo fi glio Giacomo, ricevette nel 1374 l’investitura dei beni, che gli spettavano giusta la divisione del 1357 ( 1 2 3 ). (1) Manoscritto dell’archivio di Loppio. (2) Iteporfcorio

« Lodovico il Bavaro re dei Romani, che gli elettori del- « l’impero elegessero Carlo predetto per l’eccellente vir- « tu sua, nell’arte militare, e per somma perizia nelle « lettere, il qual Carlo venne perciò in Trento filli 10 « maggio 1354, indi in Castel barco, ove il Signore della « Scala e Guido Gonzaga trovavansi ». Il Muratori però pone la venuta di Carlo a Trento ai 10 maggio 1347; 1'Equicola quindi sarebbe incorso in un anacronismo. E però da osservarsi che quest’ultimo era

segretario del duca di Mantova. Guglielmo di Castelbarco ebbe gravi controversie co’ suoi figli, clic furono accomodate dal Marchese di Bran de!) urgo (’), nell’anno 1352. I suoi figli ai 9 novembre 1357 ri par ti v ansi fra loro la paterna eredità. Aldrighetto ebbe la metà del castello di Avio ed il castello di 8. Giorgio elio sta sopra Chizzola; Alberto ebbe l’altra metà del castello di Avio; gli altri castelli di Brente ni co e Corte colle torri di Serravalle e Chizzola toccarono agli altri tre

dell’archivio vose, di Trento. (3) Bonelli “ Monumenta Ecclesiae Trid. pag. 112.

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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 31 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
Dominum Conradum Episcopum Tridentinum et lacobinum et Ot tonerà de Caldario », trovasi presente Aid ri ghetto di Castelbarco ( 1 2 3 ). Non tutti gli storici però attribuiscono la morte vio lenta del tridentino pastore alla famiglia Castelbarco. Il Tartarotti ( 4 ) sospetta uccisori del Vescovo Fede rico od Enrico conti d’Eppan che lo svaligiarono « in valle tridentina * allorché accompagnava i nunzii del (1) Storia del Trentina, pag. 348. (2) Annali di Trento del Vescovo Alberti. (3j Biblioteca

ra, e il Vescovo cerca difendere costantemente le ragioni della città per incontro fattogli a cavallo Azzo di Castelbarco resta trafitto d’asta in vai di Lagaro, » Anche il Frapporti ( ! ) ripete le medesime cose. Di ce che, scortisi nella mischia il Vescovo ed Azzo di « Castelbarco ardenti di sdegno, ed in se portanti eon- « centrata ed espressa tutta Tira delle irreconciliabili « parti spronassero abbandonatamente l’un contro l’altro, « e la lancia d'Azone il ghibellino petto trapassasse d’Ah

« berto 1177 ». Anche Tommaso Gar (*) traendo il racconto dagli storici antecedenti e dalla costante tradizione, afferma uccisore del Vescovo Alberto od Adalpreto Azzo di Ca stelbarco. E da osservarsi però, che non trovasi a quel tem po alcuno dei Castelbarco con tal nome, il che non suc cede d'Aid righetto che si riscontra in più documenti con temporanei, di cui un estratto trovasi anche nell' archi vio di Loppio ed è del 1171. In un altro documento dell’8 luglio 1191 « super controversiis inter

comunale eli Trento N. 17. (4) Notizie antiche di Bovereto, png. 115.

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Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 156 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
, e di quattro altri dotti, ed onorati Soggetti, quali saranno da Noi elletti, o confermati in ogni triennio col titolo di Consiglieri Dinastiali, e presteranno il giuramento pre scritto nel § 489 del Codice Giudi ci ario, come a Noi pure lo presteranno gli altri nostri Giudici nella forma ordinata nel §471 di detto Codice. Noi sceglieremo gli stessi Consiglieri tra i Nostri Sudditi Vicariateci, cioè uno per Vicariato semprechè però ve ne siano d’ idonei, e degni della Nostra confidenza, i quali vogliano

formare tutto ciò, die in progresso di tempo venisse creduto e- spediente. Milano 10 Gennaio 1789. Carlo Ercole conte di Castel-Barco. Per Comando di Sita Eccellenza. Giuseppe Sottocasa Secretarlo COSTITUZIONE DINASTIALE §• 1 . Per provvedere alla più retta, e spedita amministrazione della Giustizia della Nostra Giurisdizione de’ Quattro Vicariati abbiamo determinato di eriggere un Tribunale col titolo di Con siglio Dinastiale composto dal Capitano di Giustizia, quale ne sarà il Capo

accettare questo incarico. La nostra Cancellarla Capitaniate sarà Cancellarla anche del Nostro Consiglio Dinastiale, ove dovranno essere tenute tut te le Registrature, e' formati gli atti occorrenti. §. 2 Le autorità, ed incombenze del Nostro Consiglio Dinastiale verseranno nel decretare, rescrivere, od ordinare in Nòstro Nome nelle cause, ed affari di Nostra competenza tutto ciò, che Sua Altezza Reverendissima Monsignor Vescovo, e Principe di Tren to nel suo Codice Giudiziario ha stabilito, dover

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 61 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
questa cro- « naca è d’ un frate carmelitano, poiché, parlando di S. « Maria di Rovereto, la dice « del nostro ordino del « Carmelo » . Il P. Bonelli (') dà il seguente conno: « Quantunque « si sappia che il famoso poeta Dante Alighieri, di fazion « Ghibellina, ebbe a rifugiarsi nelle nostre contrade, non « si sa però che abbia fatto soggiorno in Trento sotto « la protezione del nostro Vescovo, ma bensì nella Valle « Lagarina all’ ombra di Can Grande della Scala signor di Verona ». È da notarsi

Prima ancor del Marianni, e forse prima del Franco, un frate carmelitano lasciò una cronaca manoscritta, della quale avventurosa« non te poche pagine pervennero in mano del Zotti, Da queste pagelle sconnesse fra loro si desume, come l’autore descrivesse le varie castella ' possedute dal Castelbarco, e le molte signorie eh’ essi possedevano nella Valle Lagarina, e, parlando fra le altre di quella di Lizzami, cosi egli scrive: « Dante visse et « dimorò per qualche spatio di tempo in la villa

di Liz- « zana, qual è prossima alle rovine de Marco, et ivi « avea la sua innamorata, come ho udito per tradizione « dalla bocca degli più vecchi del paese » (?!) Il Zotti inchina a credere autore di questa cronaca il P. Luigi da Inevigi, che, ai 7 Gennaio 1574, scrivea una lettera al barone Federico di Gresta, della quale il Zotti possedeva 1’ originale. « La calligrafia dei due manoscritti s’as- « somiglia d’assai, sarebbe però cosa troppo dubbia « 1’ asserirlo qual verità, si conosco poi che

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 147 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
4. Che questa convenzione s’intendi solamente delle cause e ricor si che si faranno per 1’ avvenire; ma le già pendenti restino in tutto e per tutto alla cognizione del Signor Conte. 5. Che nella rinnovazione delle investiture che per l'avvenire si faranno al 8. Conte e suoi successori, veughi a parte conferma ta da Mons. "Vescovo e dal Signor Conte la presente convenzione. 6. Restano supplicati questi Ecc. Tribunali a nome di Mons. Ve scovo e del Signor Conte caso . che pendenti queste

Capitolo, ed il Sig. Conte quella del Canonico suo fratello. Dato in Innsbnch li 5 aprile 1678. L. 8. Frane. Antonio Alberti deputato dell’ Ecc.- Rev.ma di Mons. Vescovo e Principe di Trento affermo come sopra. L. S. Francesco di Castelbarco » » » L. S. Carlo di Castelbarco » » » 111 .mi et Rev.mi D.mi Decanus, Canonici et Capitulum lau darunt et approbarunt. Josephus Victorius de Albertis Decanus Joannes B. Carli Cancellarius. Biblioteca comunale di Trento manoscritto N. 339, pag. 238.

differenze delle terze istanze e ricorsi fosse successo aggravio alla Runa Mensa ed al Feudo dei 4 Vicariati per qualsivoglia causa di di chiara, che il tutto sia seguito senza pregiudizio tanto della Runa Mensa istessa, quanto dell’ istesso Signor Conte. 7. Che finalmente per la presente Convenzione- non s’ intendi de rogato alle Costituzioni imperiali, che potessero militare a favore dell’ una e 1’ altra parte, ma restino nel loro vigore. 8. Si riserva Mons. Vescovo e Principe la ratificazione del R.mo

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 154 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
m parte dall’organica imperfezione de gli antichi metodi, e in parte dagli abusi, che nel lungo corso de’ tempi si sono introdotti, richiamarono la sollecitudine e zelo di Sua Altezza Reverendissima Munsig. Pietro Vigilio de’ Confi di Thunn Vescovo, e del S. R. I. Principe di Trento ad accorrervi coll’opportuno rimedio. Ella ha quindi ordinato ad un insigne Ministro, cioè al suo Aulico Consigliere Signor Barba- covi la formazione d’ un nuovo Piano d’ ordine Giudiciario, ed ha promulgato in. seguito

con forza, e sanzione di Legge genera le nel Principato di Trento un nuovo Codice avente unicamente di mira il bene de’ Popoli, con cui, svelti dalla radice gli anti chi vizi e diffetti, viene prescritta una nuova forma di procede re semplice e breve, ed mia più facile, e pronta, e meno dispen diosa amministrazione della Giustizia. Eccitati Noi dalla prefata Altezza Sua Reverendissima con graziosa sua Lettera- degli 8 Agosto p. p. ad introdurre egual mente nella Nostra Dinastia de’ Quattro

^ 14-7 Ili. Noi Carlo Ercole del S. R. 1. Conte di Castelbarco Visconti, Grande di Spagna di pi-ima classe, libero Barone de’ quattro Vi cariati, Signore di Gresta, Conte di Gallarate, Marchese di Cis- lago, de' Signori Condomini del Borgo di Somma, Regio Bendata rio di Quìnzano, Montonate, Curione, Virola, Cimbro, Villa, S. Pancrazio ecc. eoe. I gravi inali e disordini, che nascono dall'attuale Procedura Forense nelle cause civili a danno della Giustizia urou meno del pubblico bene, prodotti

Vicariati, siccome feu do rilevante dal Principato di Trento, il detto nuovo Codice Giudiciario, ed a commetterne con Nostro particolare Editto l’e seguimento, Noi abbiamo abbracciata colla maggior compiacen za 1’ occasione di apportare questo importantissimo benefì cio a’ nostri amati, e fedeli sudditi, e di far loro godere i vantaggi dei nuovo codice, che noi abbiamo conosciuto essere dettato da quella sapienza, e da quei principi saggi, e profondi, che guidar devono il Legislatore, come altresì dal

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 36 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
Corrado, dopo averlo invano esortato a rimanergli fedele, gli avrebbe risposto « Eb bene accordati con essi ». — Tornato a Verona Briano attese ad assoldare uomini in quella città, nel Trentino meridionale e nella Garderana. Alle persone che incaricava di acquistar soldati il Castelbarco diceva che voleva formare un corpo di cin quecento uomini, coi quali andare in servizio del Vescovo Corrado all’ impresa di Trento aggiungendo eh’ egli avea intelligenze in quella città, della quale anzi gli amici del

« 1203 gennaio 3. Ala sotto il portico di Carboncino IBolbo. Davanti a Tebaldo di Turrisendo, eletto arbitro nel la lite fra Corrado di Beseno, Vescovo di Trento, e Briano di Castelbarco/ depongono 28 testimoni giurati e interro- gati da Riprando notajo «. — Ecco le notizie storiche che si ricavano da questo documento. Trento nel 1201 8 era ribellato al Vescovo, avea cioè rinnovata la rivolta doma ta da Corrado l’anno prima con Taiuto di Odorino d’Ar co. — Questa volta il Vescovo chiese

Vescovo gli avrebbero aperte le porte. Sembra però che Briano conducesse le cose in lungo e forse sollecitasse di nascosto i trentini alla resistenza, anzi i soldati che egli andava raccogliendo erano forse meglio destinati contro il Vescovo, che in suo favore. Sul cadere del 1201 en-

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