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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 51 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
sopratutto importanza quelli che servivano di passaggio, attraverso la valle, per mettere in co municazione ìa pianura del Pò coi paesi, abitati ancora’da popoli barbari, al di là delle Alpi. Giacche 1’ Ànaunia trovavasi appunto sulla linea non solo più breve, ma anche più facile che congiun geva, attraverso la catena centrale alpina, l'Alta Italia coi paesi d' oltralpe. Poiché la valle dell’Adige per le molte paludi che allora v’ esistevano, sopratutto nel lungo fratto che corre fra Trento e Merano

, e pei grossi torrenti che l’attraversano, a destra e a sinistra del fiume, era sempre assai difficile a per correre e spesso pel frequente e quasi periodico ingrossamento delle acque, era del tutto impraticabile. Più frequentati quindi dai viandanti che dal? Italia passavano alla Germania, o da questa a quella, erano i sentieri della Valle di Non che non quelli della valle dell’Adige, prima che fossero costruite strade ad arte, il che non fu fatto, che dai Romani. Per tre vie diverse si poteva

entrare dalle pianure di Bre scia e di Bergamo nelle Valli del Noce, e in tre punti diversi si scendeva da queste, per ripidi sentieri, nella valle del? Adige per proseguire più oltre sia lungo la valle del? Isarco (Eisach), sia lungo la Venosta verso le contrade d’oltralpe. Una via pro veniente dal paese de Camuni (valle Camonica) vi penetrava dal Tonale, un’altra, rimontando la Valle del Chiese e la Rendena, vi entrava per la selva di Campiglio, una terza, attraversata la valle del Sarca

, vi giungeva costeggiando i laghi di Molvèno e . di Andato. Le due prime scendevano per la Valle di Sole e attraver sando, riunite in una, il Mezzalune, giungevano a Bevo e a Ro-

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 8 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
INTRODUZIONE LE VALLI DEL NOCE Lo Valli di Non e di Sole, elio anticamente furono coni- prese sotto 1' unico nome di Anaunict, sono costituite dal bacino del torrente Noce. Giaciono sulla destra dell’Adige, in quel punto ov’ esso, dopo avere percorsa la Valle Venosta (Vintsch- gau ') da occidente ad oriente, piega repentinamente verso mezzogiorno, e per la lunga valle, che da esso prende il nome di Atesina (da Alhesìs), giunge, bagnando la città di Trento, alla Chiusa di Verona. Sono poste fra

il grado 46, 12, e 46, 34 di latitudine, e il grado 28, 15 e 28, 50 di longitudine (dall' isola del Ferro). La Valle di Sole volge da occidente ad oriente, piegando al quanto verso nord-est, la Valle di Non invece è diretta da nord a sud-est, cosicché la linea direttiva della prima è quasi nor male a quella della seconda. Lo creste dei monti , die tutto all' intorno da ogni parte le cingono, ne formano il naturale confine e le separano dalle valli Canonica e Tellina a occidente, dalla valle di Ulten

e dalla Venosta a settentrione, dalle Giudicane a mezzogiorno e dalia valle dell’Adige a mattina. In un punto solo questo giro di monti è, per cosi dire, tagliato da una profonda incisione dalla stretta gola della Rocchetta, per la quale il Noce, raccolte in sé le acque tutte delle due valli, esce nella valle dell’ Adige, ') JI nomo 1 ('desco Yiìiiscìt</nu deriva da Yca{o).\-/-f/rn/.

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Libri
Categoria:
Medicina
Anno:
1891
¬La¬ Valle di Rabbi e le sue acque minerali
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Pagina 8 di 76
Autore: Stoppani, Antonio / [Antonio Stoppani]
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: 74 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Val di Rabbi ; s.Mineralquelle
Segnatura: II 87.686
ID interno: 218121
8 ANTONIO. STOPPANI cena coi non numerosi ospiti, che avevano già preso posto al- 1' Hotel RaJ)bi. Un cenno appena per oggi sulle condizioni geologiche della valle che abbiamo percorsa. A parte la natura delle montagne, appartenenti al sistema delle Alpi tirolesi, abbastanza note ai geologi, mi fermo un istante sulla nota più visibile, e insieme più caratteristica, della Valle di Non, che è poi quella medesima della valle di Sole e delle molte valli confluenti. Un occhio ap pena esercitato

vi scopre immediatamente una valle percorsa anticamente da un grande ghiacciaio, formato da molti confluenti e che dovette essere alla sua volta uno dei massimi confluenti dello sformato ghiacciaio dell' Adige. E molto probabile, e qui mi pare riesca evidente, che il ghiacciaio dell’Adige, discendendo verso Trento, abbia prevenuto l’arrivo del suo grande confluente. La valle dì Non ne rimase quindi sbarrata, chissà per quanto lunga stagione, e dovette per conseguenza convertirsi contempo raneamente

in un gran lago. Venne in seguito il ghiacciaio del la valle di Non respingendo il lago, e strisciando sugli enormi depositi lacustri che vi si erano già deposti. L’ immane confluente era carico di una quantità prodigiosa di massi, di ciottoli, di sab bie, di fango, di tutto un fasciume roccioso, che in parte andò a ingrossare il carico del ghiacciaio dell' Adige, destinato ad eri gere 1' enorme anfiteatro morenico del Lago di Garda tra Vero na e Salò, in parte a fermarsi ■ nella valle, per rimanervi

sotto forma di due colossali morene sui due fianchi della valle stessa. Fatto sta che, risalendo il torrente, il quale ha roso profonda mente tutto 1’ enorme ammasso di detrito che ricolma la valle fino a parecchie centinaia di metri d’ altezza, si osservano infe riormente depositi enormi d' argille, o meglio di fanghi stratificati: superiormente, invece, depositi schiettamente morenici, dalla com posizione informe e caotica, che distingue le morene di tutti i ghiacciai antichi e moderni

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
[ca. 1900]
Saggio sullo stato e costituzione politico-civile-amministrativa della Val di Fiemme dagli antichi tempi fino al XIX secolo
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Pagina 15 di 50
Autore: Del Vai, Giorgio / [Giorgio Delvai]
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fleimstal ; z.Geschichte
Segnatura: I 101.891
ID interno: 229904
• 13 Ministero del 1872. Però .anche in esso col tem po furono introdotti dei parziali cambiamenti, ed aggiunte nuove disposizioni, secondo-le mu tate circostanze e i bisogni della Valle Un e- 86 m pi are autentico fu riposto nell’Archivio della Comunità, mentre molte copie corsero e corrono ancora fra le mani del nostro popolo; ed era un dolce passatempo dei nostri vecchi nelle giornate invernali trascrivere „le Consuetudini“', discorrere degli affari della Valle, e notarne gli avvenimenti del

giorno, la cronaca. Nei casi dallo Statuto o dal jus consuetu- -dinarium non contemplati, se si trattava di cose di economia, si appellava allo Scario od ai Co mizi generali della Valle; se di cause civili o •delitti criminali, si ricorreva al libro primo e terzo dello Statuto di Trento, ed in difetto di questo al Codice comune ed alle leggi del- V Impero. Premesse le quali cose veniamo ora a par lare in particolare della Costituzione di Pie lu me, quale era stata determinata dallo Statuto del 1613

. Magistrati ossia Rettori delia Valle e personale subalterno. ’ a) Scarto e lìcgolani di Commi. Capo supremo della Valle sotto ogni ri guardo'era lo Scario. Al suo fianco stavano ■alcuni uomini chiamati RegolanUdi Comun, i •quali lo dovevano assistere col consiglio e eoi- F opera, formando con esso lui nel governo della, 'Valle una specie di Senato nel quale risiedeva

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Libri
Categoria:
Medicina
Anno:
1891
¬La¬ Valle di Rabbi e le sue acque minerali
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Pagina 6 di 76
Autore: Stoppani, Antonio / [Antonio Stoppani]
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: 74 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Val di Rabbi ; s.Mineralquelle
Segnatura: II 87.686
ID interno: 218121
signor Tam- bosi di Trento, vecchi amici d’alpinismo, e presidenti, quasi di rei, perpetui del Club Alpino dei Trentini. Cominciammo così in buona compagnia la salita per la Valle di Non, eh’ io visitavo per la prima volta, e mi parve una delle più ampie, delle più , belle, delle più fertili vallate alpine. In un cielo perfettamente azzurro, splendeva un sole, che finalmente, dopo una stagióne sì - fredda e piovosa, mi parve il sole di luglio ! La Valle di Non non è tale, per lunghissimo trattò

, da per suaderci di trovarci in seno alle Alpi. Fino a Cles, dove la Val le di Non diventa Valle di Sole, è tutto un vigneto, e la vite continua ancora rigogliosa fino a Male, dove si perde, mentre il gelso s' ostina ancora, tentando d’ innoltrarsi nella stessa Valle di Rabbi. La Valle di Rabbi, o Val di Razzola, sbocca infatti, nella Valle di Sole a Male, e qui lasciamo di salire da est a ovest, per seguirò 1’ erta del confluente ih direzione nord - ovest. Ave vamo lasciato i signori Malfatti

dietro nubi-temporalesche, che in breve, dilatandosi, avevano coperta la valle, dove spiravano certe aure frescoline, degne del più tardo autunno. Peccato ! Questo tratto di valle è sì bello di una bellezza più severa e talora selvaggia, sopratutto ove, fra neri dirupi, il fiume scorre giù in fondo bianco, spumeggiando, come fosse un torrente dì candida neve. Ma piovvlgginava così

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 66 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
iasioni, oggidì tridentine, delle valli del Sarca e del Chiese, con Riva e colle Giudicane, perdio le iscrizioni romane in queste trovate, mostrano clic i cittadini loro erano ascritti alla tribù Fabia (Tn'b'ns Fobia ) che era la tribù appunto a cui anche la città di Brescia era ascritta. A Bergamo erano aggregati gli Asse/‘ioics della vicina valle Soriana, e lo genti della valle Bram ii an a, dove troviamo la tribù A'otaria che era la tribù di Ber gamo : a Como i Bergalei ') della valle

Fregagli a ; a Ivrea i Salassi della valle d" Àosla e così via. Trento pure ebbe le sue popolazioni aggregate. Fra queste sono espressamente nominati gli Aneti mi della Valle di Non ? ) i Sindoni e i Tullias.ses, che non sappiamo ove propriamente fossero ò ), e assai probabilmente v' erano pare aggregati gli ') Sono nominati nella Tavola desiava, v. pag. 03. ") Oltre elle dalla Tamia desinila, risulterebbe da ima iscrizione tro vata a Rovo nel 1820, conservala ora nel giardino di Casa Malli d ; nella

quale ò ricordalo un L. Scantius Papi iria tribù) Cre.scens eco. da tribù Po pino era appunto quella cui ora. asci-ilio Trento, v. Ardii v. 'Tarai, del 1890. Antiche iscrizioni romane, della, Valle, di Xon. n." 27, pag. 54. ") v. Ardiiv. Treni.. XIV, 1898 : Il nome della Valle di Non. — I Tulli ossi e. i Sindnni. Quanto ai Sin/(ni ri non oserei fare alcuna conget tura : i Tulliossi propendo ancora oggi a credere fossero nella Vallo del- 1' Adige, noi trai lo fra Bolzano e Morano. Il Reicii, nel Voi

. dell' Archivio Treni., ora citato (I,* Aìomnia, antica} cerea, i Tulliossi o i Siiidinii nella Valle di Xon. quelli nelle vicinanze di Tono (Ton-lossi', questi sulle allure di Don. immaginando coll* Unteksteinbu (Scrini di Storia Treniina , Mi lano Hoopli 1899) clic. Don voglia diro all uva in celtico, c sin sopra. Ma il nome di Don c moderno, nei documenti vecchi ò Ono (ile Orni). La, con gettura cade dunque da sé. Chi conosco poi la posizione di Don e d 'Ambiar capisce subito che una popolazione

notevole in quel tempo là non poteva esi stere. — Anche lo Scunei,ler ( lieilar/e z. Alhfem. Zeiivnp di Monaco, del (bugno 1898). cerca i Tulliossi a. Tuonilo e i Sindnni a Cles. Ma a me pare che se nella Valle di Xon v" erano gli A unirvi, non vi potevano essere in essa., dim altre popolazioni distinte, o che quindi siano da cercare fuori di essa cosi i Tulliossi come i Siedimi. —Giovanni Cicouni nell'X rchiv. Treni. XVIII, 1903 : I Titillassi della Tavola desiano, li pone a Terzoltis in Val di Sole

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 56 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
principale è naturalmente la valle dell’Adige, la quale ricevendo il tributo di due grossi torrenti, il Noce e 1’ Avisio, distende come le sue braccia principali verso le valli di Non e di Sole da un lato, e le valli di Cembra, Fiernme c Fassa dall’ altra. Ad occidente dell'Adige con sistema oro - idrografico proprio vi è il Sarca che manda ie sue acque nel lago di Garda, e percorre 1’ interessante regione delle (-indicarle: ad oriente nasce il Brenta, che dopo avere bagnata la valle Lugana corre

indipendente per la pianura Veneta. Tutte e tre queste regioni, che potrebbero sem brare slegate fra di loro, sono invece congiunte da certe spaccature traversali di rocce aperte nella catena delle montagne divisorie, che formano delle gole assai pittoresche d’ onde si transita con facilità d’ una ad altra valle. Sono il Buco di Vela, le Sarche, la Rocchetta, la gola di Ponte Alto, la gola di Loppio per non nominare che le prin cipali : vere porte laterali che danno accesso ed unità di paese ad un sistema

geogra fico così arruffato e bizzarro. ■k * * La valle dell’ Adige si alza solo insensibilmente dalla pianura Padana e dove ristretta da paurose rupi, presenta un aspetto quasi tetro : dove allargata in più ampi bacini, ascende gaia per le fertili pendici dei monti come a Rovereto, o si ondeggia in graziose ed amene colline come a Trento. Da per tutto il verdeggiante gelso dilaga per il piano, e la vite inghirlanda le vicine eminenze, onde guardando dall’ alto pare di ve dere un grande fiume

di verzura discendere giù per la valle e gettare le sue ondate su per le pendici spesso coronate di ville e rallegrate da numerosi paeselli. L’ alta valle dell’ Adige etnograficamente più non appartiene al Trentino, e si prolunga buon tratto fino quasi a Merano con lo stesso carattere di natura, per ascendere solo di lì grada tamente agli alti circhi alpini fra le montagne ghiacciate dell’ Ortler e dell’ Octzthal. •* * * Sopra Trento, alla borgata di Lavis entra nell’ Adige, per larghissima e ciotto losa

conoide, il principale suo affluente, 1’ Avisio. La valle dell’ Avisio, quantunque geo graficamente una, viene distinta da tre denominazioni diverse, essendo chiamata Cembra 1 inferiore, Fiernme la media, Fassa la superiore. Il torrente nel suo corso inferiore freme cupo in una profonda spaccatura di nereggianti rocce porfiriche : ma sulle sue sponde rilevate a terrazzo la vite scagliona i La Valle dell’Adige La Valle dell’ Avisio (Cembra, Fiernme,

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Libri
Anno:
-1821
Memorie storiche della città e del territorio di Trento ; 1
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Pagina 113 di 157
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IX, 145 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.600/1
ID interno: 176477
102 MEMORIE STORICHE mimi , non è difficile il conoscere, perchè e&» sa venga oggidì chiamata Valle di Non. Ghia- mavasi Naunia o Anaunia , quando il comune linguaggio era il latino ; allorché poi dalla lingua latina formata fu la lingua italiana, si chiamò Vaile di Nano, ed i suoi popoli, che in latino chiamavansi Naunes o Nanni , furon in italiano detti Nemesi, La Valle che in la tino chiama vasi Naunia o Anaunia , doveva in italiano chiamarsi Val di Nano; ma nel linguaggio corrotto

fu chiamata Valle di Nan tralasciando l’ultima vocale cioè lo, come si tralascia dappertutto ne’ paesi trentini anche oggidì - e si dice Treni in vece di Trento, e così quasi di tutti gli altri nomi, che termi nano in una vocale. Oltre di ciò 1’ a fu can giata in o, ed in luogo di dire Valle di Nan si è pronunziato Valle di Non. Ne ciò dee punto sembrare strano; poiché di questi can giamenti delF a in o nelle lingue o maniere di pronunziare, che dappoi sopravvennero, si hanno anche altrove innumerabili

esempi. Gli abitanti della Valle di Nano dovevano in buon italiano chainarsi Nanèsi coll e lunga, come si dice Perginèsi, Bassanèsi, Veronési, « corrottamente si sono detti Nemesi coll <s breve. Ma ciò basti della denominazione an tica e nuova dei nostro paese, e passiamo ora a parlare d 1 alcune cose spettanti all Anaunia, ■ avvenute dopoché Trento con tutto il suo territorio'.-venne nel dominio de’ Principi Ve scovi, , ■ - j

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 125 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
Quasi tutti ì castelli portano il nome del villaggio vicino, ed è probabile che da questo essi V abbiano avuto, e non vice versa, che il villaggio abbia preso il nome dal castello. Quando qualche signore straniero, longobardo o tedesco, veniva a pren dere stabile dimora nella valle sulle terre a lui donate in feudo era ben naturale, in quei torbidi tempi, eh’ ei tosto si costruisse in luogo forte'e di facile difesa una casa fortificata, o come allora di covasi una casa murala, e, secondo

de’ castelli della Valle, di Non e della Valle di Sole, che sono più o meno lontani dal villaggio omo nimo, ebbero in tal modo e l’ origine e il nome. Tali possiamo ritenere quelli di Flavòn, di Sporo, di Cagno, di Cies, di Malosco, di Castelfondo f ), di Ossami e parecchi altri. Più di rado il ca- ’) Circa al nome del castello di Castelfondo, v. il mio: Il castello a la giurisdizione di Castelfondo nella Valle di Non, nell’ Archivio Treni , XV, 1900, e anche XIX, (1004) pag. 3. Famiglie e castelli

de' Malosco cec. — Il Reich, ( Una congiura a Caldura , progr. ginn. Trento, 1901,, pag. 28) erede che Castel Rumo abbia dato il nome alla valle di Rumo, Castelfondo alla parrocchia (plebs, o plcbatum) di Castelfondo, Castel Tono alla parrocchia di Tono. 11 vero è appunto il contrario, clic i castelli presero il nome dalla valle e dalle parrocchie in cui si trovavano, o dai villaggi presso cui sor gevano. Se i tre villaggi Meldngo , Faina c Doccila fossero sorti intorno a un castrimi fundum come vorrebbe

il Reich avrebbero preso il nome da esso e non sarebbero, tra loro divisi. — La parrocchia bensì, sorta nel ter ritorio del castello antico romano (lontana o vicina ohe fosse ad esso la chiesa) fu detta parrocchia di Castelfondo — e il castello sorto poi nel medio evo (1’odierno castello) fu detto castello di Castelfondo (Castrum castrifundi). La Valle di Rumo prese, assai probabilmente, il nonio dal torrente Ru- mesigo , e il suo .castello principale prese il nome ,della Valle. 11 castello più antico

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 95 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
90 IL GOVERNO VESCOVILE il racconto del passaggio di Carlo Magno, o 'di un eser cito suo, pel Tonale e per la selva di Campiglio nella Idem incursione de' Franchi parlarono più o meno diffusamente tutti gli storici Trentini. Le loro opinioni furono riassunte da Bart, Malfatti nel suo bel lavoro: Icastelli Trentini distrutti dai-Franchi, pubblicato ncW Archìvio storico per Trieste V Istria e il Trentino, voi. .2", 1883, pag. 297 sega Tutti fecero entrare i Franchi dal Tonalo nella Valle di Non

e scendere poi da questa nella valle dell’ Adige per la via della Rocchetta ; tranne Gius. Caumo (Sul confine alpino del regno italico-longobardo, noW Archivio Trentino, X, 1891, pag. 215 seg.), elio pensò fossero calai! pel sentiero di Vervi') c di Favògua; e Alfonso Huber (Die Grenze zwischen Baiern und Langobarden ecc., nelle Mitteilungen des Instituts für ocslerreichischen Geschichtsfor schung, voi. 2°, 1881; pag. 368) e Giuseppe Egger (Die Barbaren Einfälle in die Provinz Hätten und deren Besetzung

il territorio di Boka.no venivano, costeggiando la « sinistra dell' Adige, a Faedo ( Fagilana) e di qui a Cenibra ( Cimbra) poi, «sotto Trento, dove ebbero a trattenersi alquanto a negoziare poi riscatto «della guarnigione del castello Verruca,(può Fcrruge castro). E più che «probabile che ivi l' esercito si dividesse, si che mentre il grosso prose- « guiva per la valle dell'Adige, una parte andasse verso la Valsugana (Al- ■« suca) e un’altra forse movesse alla volta di' Vezzano ( Vitimmm) c della « valle

del Sarca, ■ per riunirsi al corpo principale nella valle di Pagare, dove «furono devastati i castelli di Brentonico ( Brenionicum ) e di Volano (Vo- « loenes). Dal Ducato di Trento 1' invasori entravano nel Veronese », Contro 1’ opinione del Malfatti scrisse Don Tom. V. Bottea nell’.4 rc/i fino Trentino, III, 1884, pag. 95, per sostenere la vecchia credenza che i Franchi fossero entrati pel Tonale. Ma ad appoggio di tale ipotesi non stava veramente che il nome del castellina Maleturn die tutti

credevano fosse il Male odierno della Valle di Sole. So non che nelle vecchio carte del secolo XII e XIII, Maletum è detto pure il territorio dì Mollai die è nella valle del l’Adige, sulla sinistra del fiume, quasi di fronte a Tisens e a Sirmian. La opinione del Malfatti c quindi senza dubbio da preferire a tutte le altre, pur rimanendo ancora qualche incertezza sulla identificazione di alcuni castelli; quali p. e. il Fagitcma, che alcuni, anzicchè a Faedo, vogliono .porre a Padana , luogo vicino

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 10 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
La Vaile dì Sole consta, come quasi tutte le valli alpine, di un piano uniforme, formato da terreni alluvionali, su cui scorre il torrente, fiancheggiato ai lati da alte e ripide montagne, che di qua e di là si levano a guisa di pareti. Il piano suo di rado, o forse mai, raggiunge la massima larghezza di due chilometri. La Valle di Non invece ha una media larghezza di circa cinque chilometri, nè il suo piano è uniforme e sempre uguale, ma è costituito da una serie di terrazze o gradinate

,, or più or meno estese, che dal punto più basso si levano successiva mente 1’ una sull'altra, verso le cime dei monti, cosicché questi sembrano meno alti e ripidi che realmente non siano e la valle appare assai più vasta ed aprica. 11 suo orizzonte si di stende libero ed ampio più che in qualunque altra valle del Trentino, e i profili dei monti che vi si disegnano qua molle- mente tondeggianti e boscosi, là frastagliati bizzarramente da picchi e dirupi, varii per forma e colori, fanno vaga cornice

alia valle. L’ Anaunia per 1’ ampiezza sua, e per la svariata for mazione del suolo, coperta tutta da un tappeto di verzura, di gelsi, di frutteti, di boschi, seminata di un gran numero di biancheggianti paeselli, può ritenersi la più bella di tutte le valli tridentine, nè teme il confronto con qualunque altra nella lunga catena delle Alpi centrali '). '!> & # Il torrente principale delle valli, quello che forse antica mente diede il nome all* Anaunia - 2 ), è il Noce, o Nosio, come ') Si credo

die nell'epoca glaciale sull'Anaunia passasse l’immenso ghiacciajo che dalla Venosta scendeva dirottamente al bacino del Garda; ritiratosi il ghiacciaio la valle dovette essere trasformata in ampio lago, nel quale si deposero alti strati di sedimenti allindali, e in questi un numero infinito di eiotoioni granitici, alcuni di dimensioni enormi, trasportativi dai monti sovrastanti alla Venosta. In seguito le acque torrenziali, trovato sfogo por la spaccatura della Rocchetta, asportarono il terreno alluvionale

nella valle dell''Adige, solcando nell' Anaunia quei profondi avvallamenti, nei quali Oggidì scorrono quasi tutti i torrenti e torrentelli suoi. ") Ned dialetto della valle si dico noss anche la noce frutto ( nogàra, T albero), perciò gli scrittori tradussero il nome del torrente in Nnx, Nucù

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 99 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
nè per numero nè per importanza poterono alterare le condi zioni etnografiche generali. Sono questi i villaggi di Laurégno e di Provés nel!' alta valle di Rumo, di Sonale ai piedi del Ludi, presso il passo delle Palude e di 8. Felice, detto prima {Camici). Quando questi tedeschi vi siano venuti non sappiamo, probabilmente, verso il decimo secolo. Vi salirono dalle adiacenze di Merano, come può facilmente dedursi dal fatto, quando altri argomenti mancassero, che le due valli vennero da essi desi

gnate col nome di monte {Nons-berg, Sulz-herg), che tali ap punto dovevano apparire a chi per di là vi montava dalla valle dell'Adige. Essi formano àncora oggidì il più spiccato e strano con trasto col resto della popolazione, e questo rende più evidente e chiara la nazionalità della valle. Passando da Tret, ultimo vil laggio italiano, a 8. Felice, che non dista più di mezz'ora di cammino, tutto cambia. Il dialetto, italiano-ladino nel primo, è schiettamente tedesco nel secondo. A Tret, come

in tutti gli altri villaggi della valle, le case sono riunite e aggruppate vicino alla chiesa e formano un centro solo,, all' uso italiano, a 8. Felice in vece, come a Senàle a Laurego e a Provès, la chiesa sta iso lata, colla canonica e qualche altra casupola, e la gente abita dispersa qua e Là in casolari, o masi, staccati, lontani fra loro, solitari, secondo l’uso antico germanico. Anche la foggia del vestire nelle valle è varia, come nel resto del Trentino, nè se gue alcun costume speciale, mentre

nei quattro paeselli tedéschi gli- abitanti vestono il costume tradizionale proprio dei Meninosi e della sottoposta valle Venosta. Queste povere popolazioni tedesche nel lembo estremo della valle sono come lo spruzzo dell’onda germanica che scesa da settentrione attraverso la provincia della Rezia veniva ad in frangersi contro i monti dell’Anaunia e a fermarsi agli antichi confini dell’Italia romana. Fel dialetto ladino delle due valli penetrarono senza dubbio non poche parole tedesche

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Libri
Anno:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Pagina 5 di 200
Autore: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 200 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.579
ID interno: 330479
Periodico « Sammler fiir Gescliiclite und Statistik in Tiro! » (Innsbruck 1806.-1810). Ma la parte che riguarda la Storia civile della Valle, oltre che non in nostra lingua, è una troppo breve esposizione di solo alcuni fatti principali della me desima dal 12? secolo in poi. Più tardo Antonio Vcinz ella Professore di letteratura italiana nell’Università di Innsbruck, nato in Ziano Fa. 1787 e morto intorno al 1839, seguendo de tracce del Sammler espose pure delle Notizie sulla nostra Valle. Egli si mise

all'opera con ogni cura, e notò, e discusse generalmente con sana critica quanto di più importante potè rinvenire e conoscere fino al principio del secolo nostro. Per cui a giusta ragione il Van netta si deve dire il padre della Storia di Flemme ; e perciò questa Valle gliene deve essere assai grata. Non publicò però sull’argomento in parola niente per le stampe. Parte dei di lui manoscritti andò perduta, parte si conserva nel Ferdinandeo di Innsbruck, e due fascicoli girano per le mani dei Fiemmesi

. Il primo di essi ha per titolo : « Osservazioni preliminari sulla po polazione e sullo stato della Comunità e Valle di Fiemme avanti Fanno 1110 in cui si aggregò al Principato di Trento». Il se condo, senza titolo, fa- seguito al primo e riporta le memorie della Valle fino allo sparire del secolo passato. Questi due ma noscritti sono i più interessanti degli scritti-storici su Fiemme del Vanzetta, essendo in essi compendiato quanto aveva notato negli altri. Ma quantunque l’opera sua sia pregevolissima

lascia an cor molto a desiderare, perché non ci da un’idea storica abba stanza adequata e soddisfacente della Valle fino al secolo 14?, per la scarsezza di notizie che egli .ha potuto avere fino a quel l’epoca- Il Vanzetta ammette abitata la Valle solo dopo Cristo,

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione , Religione, teologia
Anno:
1833
Descriptio dioecesis et cleri tridentini
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Pagina 242 di 365
Luogo: Trento
Editore: Monauniana
Descrizione fisica: XII, 352 S.. - Ed. altera, emendiatior et auctior
Lingua: Lateinisch
Soggetto: g.Trient <Diözese> ; f.Schematismus
Segnatura: II 232.633
ID interno: 398585
■S' 3 9 s »»lists valle ejtisdeni nominia 4 alpibus -fit,.saUikus unde- quaque clausa , ad q.uaru alpitii tantum tramites, .ducunt; dist. a Dec. h. 7, Antehafc liberae.collationis Episcopi Gu- ■ ■ i; riensis , in .praesens Patronus.' . Caesar,, Ri' 'D. Antonius Kircher u. ad Lacum Veoostium 2 5 maii ij 83 8ac. 22 sepi. 1810, Parochus ad B. V. M. 7 nor. 1821, serr. liniy. an. 22. - Di Thomas Ka a serer u. T sarci e 6 pin. 1796 sac. 17 dec, 1826, Coop. 2 nor. 1827, serr. univ. an. 5 , Num

.; aniiii, 781. No la Ecclesiae curati ali VENDIS (Vent) hujus paroecia® filiaj quod ultra montes glaciales in valle Oeta et extra fines cans. reg. Praefecturae Bauzaneosis jacet , consulit interim Minus Ordinarius Brixmensis., jftd i hiinti^&ecanafum-^et ad taes.reg. Praeiuram-jSlandernarum periment ei sequentes dape gpGlwsiae filiae Parochiae Noc turnis. 'KATHARTNABElltx [Moris "■ Si 'CatJtafmde curatis L ord, erecta 2 pn. i 735 iri : valle f Seaalsis, dist, a ptopria Par-» h; 3 j a DeCi

-h. 5 .."Patronus'Caesar. ■ ' D. Leonardos Thaler n. Sludernii Dioec. Brixin. 9 apr. 1782, sac. 8 oct. 1809, Curatus ad S. Catharinae V. et M. 10 '■■■-novviBai' 4 serv. imiv.an. 28. Kum. anirn. 4° 2 * i ; .y , K.ART HAUS, Caritwsium ? Gapell ; ania Localis erecta an. 1782 iu valle Senaisis , ubi, erat coenphiiitu Carthusianorum, dist a Par, h. , 4 * q- 3 j a Dec, h. 6., Patronus Fundus religibnis. ; , B.joa fines Bapt. Gamper n. ad 8. Marllnum in 'valle Veno si i urn 22 mart. 1774 sac., 7 oct. 1800, Capellanus

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione , Religione, teologia
Anno:
1833
Descriptio dioecesis et cleri tridentini
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Pagina 77 di 365
Luogo: Trento
Editore: Monauniana
Descrizione fisica: XII, 352 S.. - Ed. altera, emendiatior et auctior
Lingua: Lateinisch
Soggetto: g.Trient <Diözese> ; f.Schematismus
Segnatura: II 232.633
ID interno: 398585
64 . FA VER, Faverium , curalia II. ord. crecta an, 171/}, in valle cimbrica ad A visi i dexteram, dist. a Par. h. — q. 2. Pa tronus Communis. D. Joannes Zanoni 11. C lauti i 17 dee- 1 7.8 4 sac. 8 oct- 1 809. Curatus ad 8. 3 , App. Philippi et Jacobi 9 dec. 1832» serv, umv, an. 22, )) Antonius Nar di ii i n. Faverii 3 i jan. 1778 8 ac, 28 febr. 1801, Priuiiss. 2 'nov. 180 5 , serv. univ. an. 27. Num. anim. 653 . VALDA , Valda , curatia II. ord. erecta an. 1686, in valle cirubrica, ad Avisii

dexteram, dist. a Parochia h. 1 q* a? Patronus Communis, D. Braeslus Frusnelli ». Mollarii 3 1 jau, 1 jg 3 181 5 , Curatus ad S. Pauli Ap. conversi 1 sac. 28 nov. 7 jan, 1828, serv. uoiv. an. 16. Num. anim. 3 go. CRÛMES , Grumetum , curatia II. ord. erecta an, i 584 , in valle cimbrica, ad Avisii dexteram, dist. a Par, h. 2. q. 3. Patronus Communis, D. Alexander Rosam ». Calidesii 17 juri. 1798 sac. 17 dec. i' 8 2 5 , ■ Ciirhtus •. ad ' 3 * bacile a 5 jau, 18 3 o, §gr y, 'u n iv. a n. 6. i) Franciscus

Frustiti i n.-.-G.rumotF , 1 3 juu», ' 17 56 . .sac. ig, mart, x774> annuu pensione donatus, serviit an. 4 j. Num. anim. 709. GRAUNO, Graiumm , curalia II. ord. erecta an. 162!, i» valle cimbrica, ad Avisii dexteram, dist, a Par, h. 3 . r.p i. Patronus Communis. D. Joseph Donati n. Lisiniaci 5 dec. 1 787 sac, 6 ocl. 1811 , Curatus ad 8. Martini,26 apr. 4829, serv. unir. an. 20. Num. anim» 342 . Nata, Sequentes septem ecclesiae filiae Paroeciae Cimbricae ad torrentis Avisii sinistram positae, subsunt

caes» reg. Prae durae (Jieyitiani, - ^ 86VER , Séverium j curatia II. ord. erecta an. i 58 a in valle cimbrica, ad Avisii sinistram, dist. a'Par. h. 4 Pair onus Commpnis.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 42 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
nostre dalle pianure del Bresciano e dal Garda, penetrassero, prima che in ogni altra nelle valli del Chiese e dei Sarca e che da queste progredissero poi fino alle valli del Noce, sìa lungo la Rendéna per la selva di Campiglio, sia, più probabilmente, lungo il lago di Molvéno pel passo di And alo e Cavedàgo. Se contemporaneamente, o prima, o dopo essi entras sero anche nella valle dell' Adige e per quale via non è facile il dire. Ma poiché più in su di Trento pare che essi non siansi spinti

, dobbiamo ritenere che nella Valle di Non non siano entrati nè per la via della Zambàna e di Fai e meno ancora per quella della Rocchetta, tanto piti che 1’una eT altra, come diremo più avanti, non vennero probabilmente costruite ed aperte che più tardi dai Romani. Certo è che le vie più facili e più brevi pei Genomani per venire quassù erano quelle di Molvéno e di Campiglio. L’ Anaunia fu pei Genomani, come più tardi per lungo tempo anche pei Romani, valle di confine verso le altre popolazioni reti

eh e che abitavano nella valle dell’Adige al di sopra di Trento e nella Venosta ove essi non arrivarono. Degli usi, dei costumi, delle istituzioni politiche e degli ') v. .Archivio Trentino , del 1895, Le antiche iscrizioni romane della Valle di J\on. pag. 63 seg. — Pei Redoni v. anche 'il voi. del 1902, p. 249 r Iscrizione romana trovata in Sanzeno nella Valle dì Non,

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 58 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
IL PAESAGGIO TRENTINO ED I SUOI ABITANTI 47 da farlo apparire come una sola, grande e densa vigna. Varcando la soglia della Roc chetta, che 6 appunto la stretta di rupi d’onde esce il Noce, si prova una vera sor presa. Una regione nuova ed inaspettata si apre allo sguardo: non una valle come nelle altre regioni Trentine, bensì un grande bacino a foggia di circo digrada verso il fondo. Gli è che le montagne che verso Val d’Adige strampiombano dirupate, discen dono a larghe e dolci falde verso

distesi sofficemente su praticelli, ora fieramente adagiati al limitare d’ un bosco. Questa è la celebre Anaunia o valle di Non, una' terra che incanta special mente quando la primavera infiora prati e frutteti, ed in autunno quando la cadente stagione dipinge a mille colori i.pampini delle viti, le fronde degli alberi, le chiome dei boschi. - Ma proseguiamo per la valle di Sole, che non è altro che la valle superiore del Noce, irrigata dallo stesso torrente, adagiata alle stesse catene di montagna

, come 1’ Anaunia, ma da questa diversa di carattere, vegetazione ed aspetto. E infatti nell’ Anaunia il Noce quasi scompare inghiottito da un burrone che per lo più non si vede, sicché le due sponde sembrano unite in un solo altipiano. Ma ècco che il burrone si riapre: il torrente ricompare, l’altipiano sparisce, le montagne si ravvicinano, il suolo diventa valle davvero: le acque scorrono spumeggianti fra prati e boschetti : i villaggi non più appicciccati sulla china .siedono nel fondo alineati

1’ uno dopo 1’ altro : cessa la vite : i campetti si alternano coi prati : i boschi nereggiano .sulle spalle dei monti, e sopra a tutto alza la testa la Presaiiella, che spiegando il bianco padiglione delle eterne sue nevi, fa spiccare più vive tutte le gradazioni di verde di questa bella valle del Sole. E su su dove il Noce si dirama in due braccia, il móndo alpino si rivela in tutta la sua maestà: si aprono i circhi : si riversano le morene: scendono i ghiaccia) con le loro code gelate, e le vette

suprème o si nascondono sotto una cappa di neve, o rizzano un fascio di scogli lacerati dalle tempeste. -* * - / - Ed ora saltiamo alla regione del Sarca. E una valle di tipo affatto diverso. La Ivi le varie zone di clima è di vegetazione sono ancora più svariate e più rapidamen- Valle Sarca

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