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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 398 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
Santo Tolommei, bargello dei Pretorio ’)■ H Pilati arriva a Trento li 24 febbraio e circa le 7 ore di sera s’ avvia verso la casa del suo amico Bassetti in Via del Macello vecchio ; ma all’ ingresso della stessa è assalito da due assassini, che a furia di bastonate ve lo la sciano come morto. Accorrono i vicini e trasportato in casa Bassetti, gli vengono prodigalizzate quelle cure, che in capo a due mesi lo ristabiliscono in salute, fuori che nella vista, che gli rimase difettosa tutta la vita

in Trento dopo le pubblicate sentenze, e con un decreto libera il Gervasi di prigione, e concede un salvacondotto ai banditi. La cosa non poteva stare occulta agli occhi del popolo, ed era voce comune, che il Principe in quel tristo avvenimento avesse avuta la parte principale. I suoi parenti cercano pertanto di velarne l’ignominia, assegnando al Pilati un annua pensione 3 ), e respingendo fortemente le pretese del Gervasi, che, ritornato in patria, avea inta volate contro la famiglia del Vescovo

principe. E da quel momento il Gervasi cadde nell’ oblio 4 ). Nell’anno 1784, quando Pietro Vigilio era meno principe di quanti vescovi principi governarono prima di lui il principato di Trento, si sentì tratto ad emulare i monarchi del suo secolo, ordinando con lettera dei 20 gennaio al suo cancelliere Barbacovi la compilazione d’ un Codice giudiziario. Il Barbacovi se ne incarica; ma prima che il Progetto di questo codice si stampasse, arriva l’aprile del 1785* — In quest’anno, l’ultimo di maggio

, si nota l’arrivo in Trento dell'imperatore Giuseppe IL Ei ci venne da incognito e con l’inten dimento di trasportarsi in Mantova, dove doveano pur convenire il re di Napoli, gli arciduchi e le arciduchesse. Era sera, e lungo il Tratto atesino le acque del fiume aveano ingombrate le vie per la pioggia dirottissima che vi cadeva. Lo accompagnava il giovane principe di Keunitz, e in più luoghi l’Imperatore, per transitare, fu costretto di servirsi delle spalle di robusti contadini, A Trento albergò

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 229 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
, e intimano pel primo settembre un concilio generale da tenersi in Pisa. Il concilio avea per iscopo la riforma della Chiesa, onde av venne, che il popolo romano incominciò a muoversi per proclamare la repubblica, i cardinali si disponevano a mercanteggiare i loro voti, e T Imperatore faceva mostra di volere di proposito ciò che altra volta, in confidenza, esternato aveva al vescovo di Trento *), ed al barone Paolo Lichtenstein 2 ), vale a dire, di aggiungere alla corona imperiale il triregno. Ma papa

Giulio non se ne dava pensiero: man giava, e beveva, fulminava di censure coloro che avessero brigato per la tiara, intimava un concilio da tenersi in Laterano, invitava i re di Spagna ehi'Inghilterra a difendere F unità della Chiesa, interdi ceva Firenze _e Pisa, e dichiarava di continuare la guerra ad ogni costo. Giorgio vescovo di Trento intanto continuava a vegliare e a dirigere le cose pubbliche sì nel principato, che a Verona, e sempre a seconda delle viste dell’ imperatore, del quale

si professava ministro e suddito devotissimo. E che ciò sìa lo sanno e Veronesi e Trentini ; i primi sempre timorosi d’incontrare il di lui sdegno per la gloria dell’ Impero, vessati da lui in mille guise, e puniti severamente nelle loro aspirazioni. Nessuno potea fiatare, desiderando il ritorno dei Veneziani : la forca e 1’ esilio erano i mezzi da lui impiegati per mantenere la fedeltà giurata al Sovrano. In Trento non c erano i rigori adoperati per tenere in fremde i Veronesi ; ma c era il Vescovo ■ con

: La biografia del celebre cardinale Adriano da Corneto scritta da Gir, Ferri , dove compendiala , dove rettificala , supplita ed ampliata. Trento, 1837, pag. 225. 2 ) Schreck : Opera citata , pag. 229. 3 ) Alberti : Annali citali, pag. 419. — Vedi Appendice , N. 15.

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 248 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
radino Gloro s’ avanzava per il Tonale con le sue truppe, incendiando e distruggendo quanto gli si parava dinanzi, Rimanevano per ciò senza il loro aiuto gli accampati al Ciré, e questi presa la via dì Cognola, si trasportarono alle Laste in faccia al castello di Trento. Speravano di sommuovere la città ; ma i sediziosi che erano dentro venivano tenuti in freno dal Principe vescovo, dai comandanti e dai- l’armata. Vi deviano le acque, e fanno pratiche con le scolte, le quali fingono di essere

del loro partito ; ma nel giorno, in cui cre devano raggiungere il loro intento, quando tutto era preparato per l’assalto, una palla di cannone esce dal castello, e li coglie' all’im pensata. 11 capitano Spagnoli sorte allora con le sue truppe, e va lendosi della confusione nata tra i nemici, riesce a snidarli comple tamente 4 ). 1 villici di Baselga, Sopramonte, Cadine, Cavedine, Terlago e de' Comuni d’ oltre Adige, eh’ erari discesi sino alla Scala, a vista di Trento 2 ), sono battutti

. e respinti dai cittadini scortati dalle milìzie ausiliarie, e coloro che furono sconfitti dallo Spagnoli e poterono salvarsi con la fuga, si raccolsero dì nuovo al Ciré, e meditando dì saccheggiare Tergine, incontrano lo sdegno dei Perginesi, i quali aiutati dai canopi o minatori, e provveduti d’ armi e d’ artiglieria, li obbligano ad andarsene. PI se ne vanno : i Valsuganesi alle loro case, e quelli della pretura di Trento, ai paesi posti di qua e di là dell’Adige, e furon primi a deporre le armi

e conve nissero con la città di Trento per la restituzione di quanto le avessero guastato o rapito 3 ). Nelle due valli del Nosìo i commissari, accom pagnati da numerose guardie, riuscirono del pari a ricomporre le cose ed a fare accettare la sentenza, che fu pubblicata contro i ribelli a dì 21 settembre in un prato vicino a Revò 4 ). Terminava con ciò l’intera rivolta; ma il castigo che il Vescovo avea tenuto sospeso per non compromettersi troppo in faccia ai sollevati, ora si fa palese e più severo

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