la intima connessione, che passa pur troppo tra il Principato di Trento e la Contea del Tiro lo, a danni continui di quello e sempre a mag gior incremento di questo; sicché oggidì colle nostre spoglie è divenuta una vasta provincia. » 2 ) i) I primi avvocati delle Chiese furono i Re c gli Imperatori. Eglino, come avvocati, dovevano difendere i beni della medesima, venir in loro soccorso e conservarne i diritti. Ma l’accrescimento dei beni ecclesiastici e le circostanze dei tempi c dei luoghi impe dirono
Trentino dei Signori di Castel Ti roto ; imperocché molto prima quei Signorotti, assieme a, quei della Venosta, li vediamo nel Principato, immischiarsi negli affari nostri e pretendere ed usufruire dello specioso titolo di Avvocati della Chiesa di S. Vigilio. Egli vuol far cenno di quella famiglia, ormai potente, che più tardo, incarnatasi con Mainatalo di Gorizia, fu causa di tutti i mali, che sono venuti e vennero alla nostra provincia. « Di ciò abbiamo creduto di dover lare un cenno, per
ai Re l’adempimento di tanti doveri, per cui i Vescovi ottennero di eleggersi avvocati più vicini. « Finché i vescovi non fu rono che potenti, F avvocatura si contrasse per patto, quando principi divennero * 1 , per vassallaggio. » Frapporti. Op. cit. « Già nel secolo XIII i Conti del Tirolo, signori dell’altipiano sovrastante al Terri torio di Trento, fedeli alle tradizioni ed agli istinti germanici fecero ogni possa per allargarsi a mezzogiorno, invadendo ripetutamente le nostre valli; se non che
l’intromissione degli imperatorie dei papi, 1’ ostacolo gravissimo della diversa nazionalità, mandarono a vuoto i loro tentativi ; ond’ eglino dovettero accontentarsi del modesto titolo di Avvocato della Chiesa di Trento; relazione politica non infrequente a quei tempi e che importava, non dominio ma tutela del più forte a sicurezza del più debole e specialmente poi dei prin cipi Ecclesiastici » Gazzoletti - La questione del Trentino, 2 ' Alberti - Opera citata.