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Libri
Anno:
-1821
Memorie storiche della città e del territorio di Trento ; 1
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Pagina 114 di 157
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IX, 145 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.600/1
ID interno: 176477
DELLA N ALNI A-' I o3 Una gravissima insurrezione contro il Vescovo Principe Giorgio di Licbtenstein na cque nell 7 Amaunia nel mese di Febbrajo La storia di questa insurrezione non può me glio conoscersi che dal documento pubblico seguito il 3i Marzo 1407. Da questo docu mento apparisce, die Y insurrezione fu pro dotta dalle concussioni ed estorsioni, che vi commettevano i ministri o gli uffìziali del Ve scovo Principe, i quali vengon pur in esso distintameli te nominati. I IN aulii in questa

insurrezione saccheggiarono, e poi demolirono da cima a fondo i tre castelli di Tueno, di S. Ippolito, e d’ Altaguarda appartenenti al Vescovo Principe, e scacciarono, e bandirono dal loro paese perpetuamente i tre di lui uf ficiali o ministri, e saccheggiarono le loro case, e confiscarono i loro beni. Il documen to suddetto attesta , che il Vescovo Principe non solo approvò e confermò tutto ciò che gl’ insorgenti avevano fatto ; ma promise pur loro, che i tre castelli smantellati piu nè da Ini

, nè da' suoi successori stati sarebbero rie dificati , ed esaudì inoltre pienamente tutte le altre loro diman de. Questo documento, che segui in terra Malsani [ eh’ era allora del dominio temporale di Trento ], et in domo Domini Episcopi leggesi in autentica forma registrato nel libro intitolato Privilegia Val lami Àìiaunim et Solisi II Principe Vescovo Giorgio de Lichtenslein essendo allora invol to in gravi dissensioni e contese col Sovrano li

1
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 41 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
— 41 tardo dei Gottardi, notaio di Ballo. Indi reca a pag. 116 che nel 1630 comparve stampata un'ordinanza relativa sotto il nome di «Me tto dus praeseripta domino assessori utriusque Vallis Ànnauniae et JSolis eco. a Carolo Ehi. Madrutio, episcopo et principe tridentino, concessa ece.», ed una dichiarazione della stessa fatta nel 1641. Non rinvenni questi due stampati, che il Tovazzi dice di aver tro vato sempre allegati allo statuto delle Valli del 1407. Gli assessori erano sempre uomini

di legge e furono scelti per lo più fra i notai della Valle. Non avevano sede fissa, come non l’aveva neppure il luogotenente o vicario, come abbiamo più volte accennato. Ma tuttavia per maggiore comodità dei valli giani si sceglieva come sede giudiziaria per tutta la Valle un dato luogo col consenso del principe vescovo (l’Inama cita il relativo paragrafo dei privilegi delle Valli del 1477)/) Abbiamo già detto che vari furono i luoghi, ove si teneva banco di giu stizia : 01 es, Denmo, lavo, Casez

, Favillo, S. Zeno, Coredo e Revò ccc., finché si stabilì la sede a Oles, ove si vede ancora il bel palazzo assessorale. Ma passarono molti anni. A questo propo sito trovo una notizia del 1663 nel Repertorio (79, 15 ), nella quale si dice che Tuffi ciò dell’assessorato è fissato a Cles, e vi si accennano delle lettere colà dirette circa «la costruzione della residenza, ■che alcuni di Cles si sforzavano ad impedire contro la mente del principe vescovo». La faccenda si trasse a lungo, essendosi poi

compiuta T inaugurazione delTedificio delTassessorato soltanto, nel 1679. Il Cenno riportato dal Tovazzi dice che nel 1675 l’ufficio •delTassessorato era in caste! Nano, destinatovi dal principe vé scovo »Sigismondo Alfonso Thun. Soltanto sotto l’assessorato di Giovanni Battista Alberto Sardagna nel 1679 si fissò la sede a Cles. Il Tovazzi scrive che di questo assessore fa menzione la lapide posta sopra la porta maggiore del palazzo assessorale in Cles, che fu una volta dei baroni Cles e poi dei conti

Thun. La riporta lo stesso Tovazzi: «Vallium ^ Ànnauniae et Solis assessorialis residentia sub ■celsis,mo ac rev.mo D. D. Francisco de Albertis Principe ac Epi scopo Trid. primo ressidente in ea assessore perillustri et cla- i) È -importante il notare per la cronologia che gli assessori — almeno nel secolo XVI — autorizzavano i notai a prender copie autentiche degli istrumenti pubblici: copie che di solito non portano là data, che viene quindi •dedotta dal tempo, nel quale il rispettivo assessore

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 55 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
1675-1679 Giovanni Francesco Pompeati di Trento. Tenne la prima udienza di assessore ai 4 marzo.del 1675 in castel Nano, luogo destinato all ufficio dal principe vescovo Sigismondo Alfonso Tir un. Fu assessore fino- 1/8 febr. 1679 (Cemio). Fu consigliere vescovile a Trento, ebbe per moglie Eufemia, figlia di Orazio Broclietta di Cavrasto, e poi Maria Madd. Besénella di Pressano. L’Imam a lo métte-dall’anno 1675 al 1676. 1679-1684 (r. B. Alberto Sardayna, cittadino di Trento, figlio di Giulio

assessore la prima udienza a Cles il 21 ottobre 1684. Così il Cemio. Il Gentilotti fu dottore delle leggi, console di Trento. Fu padre di Giovanni Benedetto Gentilotti, dotto letterato, morto principe vescovo eletto di Trento nel 1725 (To vazzt). — E' Inani a lo trovò assessore solo nel 1684. Lo trovo nel 1685, 1687 e 1688 nel Rep. (78, 31 e 103, li). 1688-1693 Carlo Fabiano de Alariini oriundo di Pelo, nato però a Trento, mentre suo padre Girolamo era segretario del consiglio principesco vescovile

. Fu fatto assessore dal , principe vescovo Alberti, e agli 8 maggio 1688 tenne la prima udienza (Cemio). Il Cemio dice poi che tenne l’ultima-udienza il 14 marzo 1693. Il padre dell’assessore (Girolamo) si sottoscrive il 21 ottobre 1666 «Hieronymus de Martini de Valle Aperta, civis trid. notarius». Fu con sigliere del principe véscovo cardinale d’Harrach. Ebbe per moglie Clara Lucrezia G erra, da cui una figlia, eia- rissa in S. Michele. Il Torresani dice che il nostro assessore fu poi fatto consigliere

5
Libri
Anno:
-1821
Memorie storiche della città e del territorio di Trento ; 1
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Pagina 147 di 157
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IX, 145 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.600/1
ID interno: 176477
i3T> MEMORIE STORICHE Tra gli scrittori della Faunia, che fiori rono nel secolo dccimottavo, ben merita che si parli di Giuseppe Maria de’ Conti Tirami Vescovo di Gurck, e poi Vescovo Principe di Passavia. Nacque egli li 24 Maggio 1713 in Castel Brughiere da Giuseppe Conte di Tliunn, e da Margherita Contessa di Tirami di Castel Tfaunn. Egli fu eletto in età assai giovane dall 5 Imperatore Carlo VI. Uditore della Ruota Romana per la nazione alemanna. Dopo la motte dell' Imperatore fu da Maria

Teresa nominato suo ministro plenipotenziario presso la Corte di Roma. Fu poi dalla stessa Maria Teresa nominato Vescovo Principe di Gurck , e fu consacrato dallo stesso Pontefice Benedetto X IV. in Roma colla dispensa dall' età; poich'egli compiuti non aveva ancora treni' an ni. Egli si acquistò in Roma la stima di tutti i dotti uomini pei suoi talenti e pel suo sapere. Venuto Fanno 1744 al governo della sua diocesi dì Gurck egli vi dispiegò costante mente tulle le virtù più degne d’un vescovo

. La risposta o V apologia, eli egli pubblicò colle stampe contro alcuni scrittoti protestan ti, che avevano censurata una sua lettera pa storale stampata in occasione del Giubileo, e 1’ edizione, eh' egli fece in tedesco della S. Scrittura corredata di sue osservazioni, il fecero riguardare universalmente come il più dotto Vescovo della Germania. L 5 anno 1762 fu eletto Vescovo Principe di Passavia, e l’anno seguente morì in un villaggio, mentre visitava

6
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Pagina 302 di 322
Autore: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV S., S. [200] - 556
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.297/2
ID interno: 319142
I capi 55. 56. 57. condannano a forte pena pecuniaria, all’amputazione della mano ed al ban do perpetuo il falsificatore del sigillo del principe e della città, o di cittadini, quello di scritture del comune, e d’altre carte e scritture private. §• 58. „ li falso testimonio in causa criminale ;j si punirà con quella pena con cui sarebbe stato „ punito colui contro il quale prestò il falso testi— emonio, e ciò se la pena sarà corporale: se in „ danaro, paghi il doppio di quanto avrà pagato

il » falsamente accusato, e gli si cavi la lingua. „ §. 59. Similmente veniva punito il falso testi monio in causa civile. II §. 68. condanna gli incendiarii alla forca, e poi al rogo. Il §. 63. condanna lo stupratore della donna altrui al taglio della testa, quando quella sia one sta ed egli dalla violata donna e dal marito non abbia potuto impetrar perdono: nel caso opposto si commuta la pena in multa ad arbitrio del principe, che però mai non ecceda le lire 890 : se poi la donna non fosse onestà, e provata

tale dalla pub blica voce, paghi lo stupratore se non riconciliato con lei e col marito, lire cento, se reconciliato, cinquanta: se insolvente stia in carcere a piacere del principe. Il §. 66. stabilisce la pena per P adulterio •senza stupro di 199 lire se con donna di buona fama, e senza perdono del marito: se ottenuto que sto, di 85. Se la donna è già pel comune consen so tenuta di lubrica vita, paghi l'adultero sole lire

8
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 179 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
giantij Sigifredo, Vescovo di Coirci *). Nelle condizioni pattuite fu riconosciuto il pieno diritto dei principe vescovo sul governo della città e della diocesi di Trento, ma il castello e le forti ficazioni dovevano restare fin mano dei Conti, ai quali veniva nuovamente sancito il diritto perpetuo ed ereditario all' avvo ca/i a della Chiesa di S. Vigilio, già improvvidamente concesso ai loro maggiori dai vescovi di Trento. Il castello di Beseno, che era stato occupato nella guerra dai Conti

, doveva essere reso al principe vescovo, e a questo doveva essere restituito il governo delle Valli di Non e di Sole. Se non die in queste due valli, tanto importanti pel principato e tanto accanitamente contrastate, vennero aggiudicati ai Conti del Tìrolo, e rimasero poi sempre in loro mano, i castelli di Flavòn, di Tcwòn, insieme col santuario di S. Romedio, di Ca stel fondo col castello di S. Lucia, recentemente costruito da Mainardo II, il castello Valer, Cilli (?) e Molveno. La parte più

, e che furono cause di sempre nuovi e continui litigi fra ì sudditi dell’uno'e dell’altro principe, sia per ragione dei confini, sia per la competenza ne’giudizi, sia per altri motivi 3 ). Conchiusa la pace il pontefice Bonifacio Vili assolse i Conti Ottone, Lodovico ed Enrico dalla Scomunica. Così per la insipienza e la leggerezza di due vescovi, ÀI-. q. v. Alberti, Annali, pag. 201. 2 ) v. Alberti, Annali, pag. 203. (v. Reich. I castelli di Sporo e Bei- forte (1901) pag. 30 e seg). 3 ) v. L. Rosati

10
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 176 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
fra lui e il principe vescovo. Ma riguardo a’suoi possedimenti nella Valle di Non, intorno ai quali vertevano più vive le que stioni, nulla era precisato, tranne che pel castello di Sporo. Per questo era stabilito che il Conte dovesse cederlo al vescovo di Trento, in cambio di altri beni e di altri servi che verrebbero a lui assegnati fuori della Valle di Non. Tale cambio doveva aver luogo prima del 25 Dicembre di quel medesimo anno 1276, secondo quanto avrebbero in proposito deliberato, nel

loro savio arbitrio, Fra Berengario. Priore dell’Ordine degli Ospitalieri di 8. Giovanni, e Artmanno di Baldeche. Se pel giorno fissato il cambio non avesse avuto luogo, anche il Castello di Sporo continuava a rimanere in possesso del Conte, e il principe ve scovo perdeva ogni diritto di chiedere in seguito che la permuta fosse fatta. Il termine stabilito venne poi dall'imperatore pro lungato di parecchi mesi, ma la permuta tuttavia, nè sappiamo per quali ragioni, non ebbe luogo mai 1 ). Ma nemmeno

questa pace fu sincera e durevole. Nè il Conte Mainando sapeva risolversi a rendere, secondo le condizioni fis sate dall’imperatore, alla chiesa di Trento, ciò che egli nella guerra aveva conquistato e aggiunto a’suoi anteriori possedi menti, nè il principe vescovo, sospettoso e ostinato qual'era, vo leva recedere dalle sue pretese, nè rinunciare a' molti vieti diritti, ormai invalidati o annullati per la troppo lunga trascu rane in cui erano rimasti per parte de’vescovi suoi antecessori o per

13
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 62 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
li 2 — Il poeta armauniese D.r Si eli di Cles dice dei Lutti «ella sua Nonemda (Boehmer, cit., p. 23) per la nomina, di Pietro Vigilio conte Thun a principe vescovo eli Trento (25 maggio 1776,,: «ITAssessor Lutti l'ò na cima ed testa. Le è bran. l'è virtnos. <legn ri’ogni stima: Ma perdio no Idi fatt sbarar migliienta (lier festeggiare il neo detto) L:\ginantol filtra» I Lutti erano stati fatti nobili dall’ imperatore Mattia, Linz, 5 aprile 1643 (NohiJ. treni., p. 11). 1778-1783 Giov. Battista

VI, 1900. IT Inaura lo reca al 1779 e poi nel feb. 1183, e mette nel feb. 1780 come assessore Tom. Leop. Yisinlainer. . Il padre Tovazzi surriferito non dice che il mandante dell'assessore (fervasi fu lo stesso principe vescovo Pietro Vigilio Thun., che eccitò con lettera (25 gennaio 1783) il (fervasi a far dare una buona carica di bastonale al Pilati. Brutti tempi! I (fervasi derivano dai signori dì caste! lino (D.r Ausseeer, o. c. p. 128). Il notaio Andrea (fervasi ebbe la nobiltà vescovile dal

principe vescovo Giorgio, Coredo (Castel S. Vigilio), luglio, 1461 (Nobil. treni., p. 15).

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 182 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
istanza giudicava il principe vescovo per mezzo del suo Consi glio aulico, residente in Trento. In terza istanza spettava deci dere all’ imperatore *). Molti di questi Vicari, i più antichi so pratutto, erano uomini, oltre che esperti nell'amministrazione, anche dotti nelle leggi del paese e valenti giurisperiti. Ma pre valse poi l'uso di sceglierli fra le famiglie più cospicue e nobili delle Valli; e poiché la maggior parte di questi, dati al mestiere delle armi o a faccende diplomatiche

. L’ufficio da principio provvisorio e temporaneo, percause e processi particolari, diventò un po’alla volta stabile. Accanto all’ufficio del Capitano si formò così quello dell’Assessore, con attribuzioni giudiziarie sue proprie e bene determinate. La no mina dell’ Assessore era fatta dal principe vescovo, come quella del Capitano, ma quando ciò siasi cominciato a fare non è bene ancora chiarito 1 2 ). 1) V. Giulio Rizzoli, II Trentino nella sua. condizione politica dei se coli XVIII e XIX, Feltre, 1903

secolo XVlll IVl.s- sessore divento l’ autorità suprema e principalissima della Valle. — La du rata del suo ufficio, che dapprima era indeterminata, venne fissata, al tempo del principe vescovo Cristoforo Madruzzo, ad un biennio, colla facoltà ri servata al vescovo, di prolungarne La durata. — Gli Assessori erano scelti

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Libri
Anno:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Pagina 101 di 200
Autore: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 200 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.579
ID interno: 330479
— 103 — deggiò la cessione della Valle a Casa d’Austria; ciò che- ai Fiemmesi non garbava punto; come nè anche i suoi voti eb bero effetto *). Mentre Trento attentava ai diritti della Valle la magnì fica Comunità, particolarmente dopo la condotta disleale del Merini, cercò con accordi col Vescovo limitar la elezione del Vicario. « L’ anno 1764 allorché il Principe Lizzo confermò i privilegi, la Comunità venne col medesimo al seguente accordo: essa s’obbligò di pagare del proprio il Vicario

assegnandogli un annuo salario di 90 fini sotto la condizione però, che il Principe le dia il diritto di presentargli tre soggetti, dei quali esso ne scegliesse uno a fungere per tre anni e non più l’uf ficio di Vicario. Poscia l’anno 1778 alcuni Rappresentanti della Valle si lasciarono indurre a rinunziare al predetto diritto onde liberare la Comunità dal pagamento dei f.ni 90. Ma non essendo stata ratificata tale rinunzia dal Governo Trentino, le cose re starono come prima. Indi nell’ anno 1780

supplica fatta dalla Valle stessa per una tale conferma. Ma neppur questa dispos'zione fu mandata ad effetto, perchè dal Principe non venne confermata. Laonde la Comunità persistette ad attenersi all’accordo del 1764 ed a pagare i f.ni 90 dì salario pel diritto di presentazione * 2 ) ». Tuttavia nel 1789 sussistevano ancora di vergenze: il Vescovo mandò qual Vicario nella Valle il D.r Foglia di Trento, e quella non accettò; e si temevan sommosse. Prima di progredire ci convien osservare che i Fiemmazzi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 132 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
quantunque egli fosse già maggiorenne, il consenso della madre. L’autorità e. la fortuna della famiglia andò declinando nel se colo XIV, e si spense al principio del secolo XV, nel 1418, per dar luogo ad una nuova famiglia, la quale col possesso del ca stello ne assunse il nome, primeggiò su tutte con Bernardo Clesio, 10 splendido principe e mecenate del principio del secolo XVI; e oggidì ancora vive col titolo baronale nel castello degli avi suoi *). Famiglia Cagno. Del castello di Cagno

de' canonici * 2 * ) ed era nel 1147 Vice domino del principe vescovo in Trento, e un Bertoldo che pos siamo considerare come capostipite della famiglia. Di lui sono ricordati due figliuoli, Zuccone e Rambaldo, già adulti nel 1182 :ì ). Nel 1185 si fanno garanti, insieme con Corrado de Firmian, per ottocento lire veronesi al vescovo Alberto, allorché questi .com però nelle Cdudicarie i beni che appartenevano ad Enrico Conte de Piano (Eppan) 4 ). Pochi anni dopo, nel 1191, u \\ Federico de Cagno, insieme

con altri ministeriali nobili, sì fa garante per cinquanta marche veronesi al Vescovo Corrado II quand'egli comperò i possedimenti del Conte Pellegrino di Flavòn situati q v. C. Festi, Genealogia della famiglia di Lodron , 1893, pag\ 17 : « IT li Die. 1418 in Castel Stenico Paride di Lodrone, capitano c vicario « generale del principe vescovo Giorgio Liclit-enstein■ dà atto clic in segnilo «alle morti di Aimondo e di Giusto di Castel Cleiso e devoluzione de’loro «feudi alla Mensa di detto vescovo

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