4.562 risultati
Ordina per:
Rilevanza
Rilevanza
Anno di pubblicazione ascendente
Anno di pubblicazione discendente
Titolo A - Z
Titolo Z - A
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/102507/102507_136_object_5750673.png
Pagina 136 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
Il Trentino allTtaiià. ( 1810 ). Veniamo perciò difilati alla applicazione dell’Articolo 111 del Trattato di Parigi, de’ 20 Febbraio 1810, col quale tutto il Tren tino venne ceduto al Regno d’Italia; ai 10 di Giugno sorse defi nitivamente il nuovo'Dipartimento dell’alto Adige con un prefetto a Trento, e 4 sotto prefetti, a Rovereto, e a Volgiamo, Riva, e Cles. 1! prefetto di Verona, barone Antonio Smancini fu tosto in caricato della organizzazione del novello dipartimento: e col I di Settembre

tutto era già italianamente ordinato. U barone Alessan dro Agucchi bolognese fu il primo nostro prefetto ed il sig. Cesare Sertoli il primo presidente della corte di giustizia, e Giovanni Berrà r. procuratore. Fissati i confini sino alla Chiusa di Bressa none, tutto il dipartimento fu spartito in cinque distretti, presieduti dal prefetto, per Trento, e da vice-prefetti, come si disse, a Ro vereto, a Riva, a Cles, a Bolgiano : ogni distretto suddìvidevasi in cantoni, ciascuno con un proprio giudice

, ritenendo alcunché della scuola reale bavarese, ed il liceo ebbe confermata la sua sede in Trento. Con questi ordinamenti, rapidamente attuati, e

il citta dino Gaetano Tacchi. Gli affari di tutto il dipartimento erano trat tati in un consigliò di'trenta deputati, che riunivansi a Trento in epoche determinate, e l’ordine pubblico era mantenuto da tre de legati politici risiedenti a Trento, a Rovereto, a Bolgiano. Anche alla pubblica istruzione si provvide opportunamente: in ogni cantone, e possibilmente in ogni riparto si dovette aprire una scuola popolare, che nelle sedi principali avea più classi ; Rovereto riaprì regolarmente il suo ginnàsio

1
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/321774/321774_40_object_5726591.png
Pagina 40 di 42
Autore: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Luogo: Rovereto
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: 40 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.612
ID interno: 321774
Ducato di Trento col Du calo Franco della Bajoaria non sarà fuor di luogo..il far parola degli altri suoi confini. Ma se fu possibile di..determinarlo a settentrione egli è perchè da questa parte toccando L’estero pbbe la storia occasione di .rammemorarne i limiti. Ma vano tornò ogni studio di conterminarlo in quelle parli, ove coi Ducati di Brescia, di Verona, di Vicenza e di Treviso confinava, Girolamo Tarlami l i, Clemente. Baroni, il bar. di Morniayr altro non seppero fornire die verosimili con

getture, sulle quali ancor a, nostri giorni si è senza mag gior successo disputato. Secondo questi autori abbracciava il Ducato di Trento la Valle dell’Adige da Bolzano fino ad Ossenigo, le Valli Sugali a , di Non, di Sole, di Fieni- jne, di Ledro, del Sarca.colle Giudicane. Se non che possono muoversi fondati dubbi se al tempo de Langobardi le Giudicarle alla Provincia di Tren to, oppur di Brescia appartenessero, e gli storici monu menti al testano anzi la loro appartenenza a Brescia,

Egli è dunque su queste moderne denominazioni cbe 6 *j sono fabbricati i nomi antichi di Meta Langobardica fì Teutonica Iraducendo la parola Mezzo corrompimento di Medium per Meta. Cadeva così in acconcio a piantare una ipotesi storica derivando le parole Lombardo e Te desco da una antichità che in questo rapporto non eb bero mai. Se dunque rimane provato sul fondamento della sto.* Ha, dei documenti, e della lingua, cbe Eppan era Lon gobardo. meli’anno 5 go cioè 21 anni dopo l’ingresso dei

2
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/215787/215787_195_object_5710543.png
Pagina 195 di 198
Autore: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Luogo: Rovereto
Editore: Stamperia Marchesani
Descrizione fisica: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Marianus, Valerius Gaius
Segnatura: III 39.802
ID interno: 215787
maniere di 1 avori eri, cbe abbraccia la parola fabbro, si trovano, da potersene formare un Collegio ; e Collegio di qualche riguardo e di belle rendite fornito, se un Valerio Mariano ne fu Prefetto. Se jpoi que sto debb’essere un corpo Militare, ciò mostrerebbe, che Trento per 1 opportuna sua situazione, e per la sua ampiezza e stata scelta a sede di una delle principali parti della Legione. Il Titolo di Tri buno dato a Valerio, ove si dovesse intendere Tribuno onorario della Legione nelle Rezie

C A PO X X. S U P P 1 E M- E N T O. 17I che civili, e delle statue alle persone imperiali innalzate, o pure al merito de’ cittadini. Altri pubblici monumenti abbiamo osservato nel basso della città , e precipua attenzione qual Colonia Romana a se richiamava il'Campo . Marzo e l’Anfiteatro. VI. Queste sono cose, che in generale la lapida di Mariano ci 'condusse a cercare. Ma ella stessa di molte altre prerogative della Colonia trentina ci porse diritta notizia. Per lei dicendosi Trento Colonia

abbiam riveriti i Duumviri, i Censori, gli Edili, i Decu rioni, cbe un giorno reggevano questa Città. Conoscevamo un Se viro augustale di Trento, e altri Se viri augustah del territorio Tren tino in Avio, ma la nostra-Iscrizione rende completo il Culto d’Au- gùsto in Trento mostrando in Valerio Mariano il Flamine di Roma e d’Augusto. Niente meno d’onore alla Colonia trentina debbono recare i giuochi Quinquennali, de’ quali Valerio si mostra Prefetto. Queste sono solennità, cbe non a tutte le città

possono convenire, perchè richiedono grande apparato, e grande spesa. Che vi fosse un Collegio d’Auguri in Trento, sapendo che era Colonia si pote va bensì congbietlurarlo, ma la sola nostra Iscrizione ci dà questa notizia precisa. Più e più ragguardevole poi diventa questa Colo nia, perché oltre alle proprie diede anche ricetto alle sacre funzio ni di straniere città, quali furono le Tusculane per antichità e ve nerazione assai celebrate. Una cura singolare poi della nostra Co lonia si può crédere

abbia mostrato Marco Aurelio Imperatore, e insieme gran concetto, di Valerio Mariano destinandolo non solo Sopranten dente in Trento alla militar vettovaglia della terza legio ne italica, ma costituendolo eziandio, come sembra Giudice degli Scelecti nella Colonia. Quanto poi alla Prefettura de’ Fabbri è u- gualmenle onorevole per Trento se la rigirardiam per un corpo ci vile che militare. Se civile 1 , non picciola Colonia vuole essere slata la Trentina, ove tante persone applicate alle diverse

3
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/165263/165263_26_object_5690924.png
Pagina 26 di 43
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/8
ID interno: 165263
canti, nel 1667, 1669, 1677, e 1679 di governatore della Madonna di Campagna, nel 1668 di vicario della casa dei mercanti, di con sigliere di San Giacomo e San Lazzaro alla Tomba, e di provve ditore dell’Adige, nel 1672 di cavaliere del comune, di elettore della Santa Casa di Pietà e di prefetto per il gravame dell’estimo, nel 1673 di deputato sopra i residuar! e nel 1676 di prefetto delle pubbliche scuole. Bailardino, morto nel 1703, è nominato coi fra telli Giovanni, Alberto, e Dionisio nella

lettera d’investitura del 1695 e 1698. A Giovanni, unico superstite, rappresentato da Gio. Battista de Chiusole, dal principe vescovo di Trento, Gio. Benedetto Genti lotti, con lettera 18 dicembre 1726, fu accordata l’investitura dei feudi di famiglia per sè e Gio. Battista, Francesco, Bailardino e Zenovello fratelli qd. Marc’Antonio. Giovanni morì nel 1730 la sciando dietro di sè i figli, Giulio, Carlo e Lorenzo, i quali sono ricordati nella lettera d’investitura del 1731. Lorenzo si avviò alla

carriera sacerdotale che percorse fino al grado di canonico. Dopo la sua morte e quella del fratello Carlo, Giulio ebbe dai principi vescovi di Trento tre investiture dei feudi di famiglia. In data 17 maggio 1759, Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo di Trento, concedeva l’investitura a Giulio, rappresentato da Carlo Antonio Pilati, per sè, Gio. Battista e Ze novello fratelli del qd. Marc’Antonio, ai 28 marzo 1764, Cristoforo Sizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investiva gli

stessi dei feudi di famiglia, e dopo la morte di Gio. Battista e Zenovello, avvenuta nel 1770, Giulio, unico superstite delle famiglie Barbante di Verona, rappresentato dal suo procuratore Filippo Manci, se gretario aulico di Trento, in data 19 agosto 1771, fu investito dei feudi posseduti dai suoi antecessori. Augusto III re di Polonia con diploma, datato da Varsavia i 20 aprile 1758, conferiva ai fratelli Giulio, Carlo e Lorenzo e loro legittimi discendenti, il titolo di marchese col predicato

5
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1839
Sopra qualche punto della storia trentina : discorsi
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/321774/321774_41_object_5726592.png
Pagina 41 di 42
Autore: Filosi, Francesco / di Francesco Filos
Luogo: Rovereto
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: 40 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.612
ID interno: 321774
lo smembramento di questi territorj dalla Bresciana e la loro aggregazione «alla Trenti na Provincia due indizi a me sembra somministrare la storia. Sigonio addita (ù) che Carlo Magno conterminò di versamente di prima i territori delle Città d'Italia ) onde puossi fondatamente dedurre, che col nuovo comparti mento di Carlo Magno le Giudi cari e, Riva e Arco stac cate venissero da Brescia, ed a Trento aggregate. Consta di più da parecchie storie (d) che Carlo Magno donò in feudo alla Chiesa di Trento

le Giudicarle siccome con altri paesi dotò altre Chiese Vescovili, come riscontrare si può nell’opera del Bar. Honnayr (d) che Carlo Magno donò la Valtellina alla Chiesa di Saint De nis presso a Parigi, e il-dominio di. Coira alla Chiesa di Como. Carlo Magno fece questa donazione al Vescovo di Trento Orso. Da questi due fatti storici del Regno di Carlo Ma gno verrebbe a manifestarsi da se il tempo e la causa del passaggio delle Giudicarle dalla Bresciana alla Trentina Provincia. (a) Storia, delle! Giudicane

4o Perciocché consta da lapidi romane tutt’ ora esistenti in Verona e in Brescia, e dagli storici illustrate, che Riva, Arco e le Giudicarle erano sotto ai Romani colla città di Brescia ascritte alla Tribù Fabia (a) e quindi Muratori, e Maffei i loro territori alla Bresciana Provin cia ascrissero. All" incontro Trento era ascritto alla Tribù Papiria, nè dalla Storia si ritrae indizio , che i Tango- bardi abbiano alterato i confini dei Municipi delle Citta d’Italia, Come poi sia avvenuto

6
Libri
Anno:
1899
Per il XXV anniversario dalla fondazione della Società degli Amici della Scuola a Rovereto
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/222003/222003_11_object_5428464.png
Pagina 11 di 164
Autore: Società degli Amici della Scuola <Rovereto>
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Bonomi, Agostino: ¬Il¬ quinto Congresso zoologico internazionale di Berlino e l'escursione dei congressisti sul Mar del Nord : relazione / fatta all'Accademia Roveretana dal Soc. Prof. Agostino Bonomi. - 1902 - In: Per il XXV anniversario dalla fondazione della Società degli Amici della Scuola a Rovereto ; 14 S. - Sign.: II 108.517 <br>Socin, Costantino: ¬La¬ spia : (origine, svolgimento e attualità) / Costantino Socin. - 1902 - In: Per il XXV anniversario dalla fondazione della Società degli Amici della Scuola a Rovereto ; 61 S. - Sign.: II 108.517 <br>Socin, Costantino: ¬Il¬ cimitero : carme / di Costantino Socin. - 1880 - In: Per il XXV anniversario dalla fondazione della Società degli Amici della Scuola a Rovereto ; 63 S. - Sign.: II 108.517
Segnatura: II 108.517
ID interno: 222003
en tusiasmo subentrò un'epoca di f. ed dezza. e di scoraggiamento, tan toché alla grandiosa idea del suo illustre Fondatore, il (piale vo leva estendere l’attività della Società degli Amici della Scuola all’ intiera parte italiana, della Provincia, od almeno a tutti i paesi del Capitanato di ^Rovereto, tenne dietro un periodo in cui quel tarlo roditore, che si chiama, indifferenza, aveva ridotto i soci ad un numero così esiguo, da far dire nell’Adunanza 5 giugno 1878 al compianto segretario prof. Delaiti

u essere veramente tali le condi zioni della Società da far sì, che si abbia seriamente a pensare al suo avvenire. „ E il HaccotjHtore nel suo N. 8 del 1882. nel fare la relazione intorno alle condizioni poco prospere della Società, dopo aver deplorata la poca premuro per ,la filantropica Istitu- fìeila tettoia, b senza ricorrere oli' l'tempio dell’ Inghilterra. liciti (»«rinatila e «lei Kegrm d r Italia, la troviamo già istituita da ponti tempo tifila vicina città di Trento. Siamole grati di averci

... 1 . mesta occasione, auciie la Società degli Amici della »Scuola cercò eli mostrare la propria riconoscenza all 5 illustre suo Fondatore, col fargli celebrare un ufficio funebre ed apponendo alla bara un'epi grafe maestrevolmente dettata dall 5 ora defunto prof, Delaiti. Possa la nostra »Società trovare sempre persone che spieghino a suo favore la proficua attività dell’ Ispettore Affini, e la sua esistenza mai sarà minacciata. Non mi sembra tuttavia inutile il ricordare clic al primo

la scuola, e vedessero tanti biro compagni, bendi» 1 posti in miserevoli circostanze, essere aiutati a partecipare del bendicio dell' istruzione, ed essere sottratti dalle vie dell'ignoranza e della corruzione. Vorrei lilialmente die tale istituzione fosse raccomandila alla protezione delle gentili .signore, il cui sentimento d'amore s'accresce sempre colà ove si tratta di beneficenza. 8' io con dò avrò cooperato » far sorgere anche presso di noi la Società degli -unici della scuola, sarò debitore alla

7
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/215787/215787_16_object_5710364.png
Pagina 16 di 198
Autore: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Luogo: Rovereto
Editore: Stamperia Marchesani
Descrizione fisica: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Marianus, Valerius Gaius
Segnatura: III 39.802
ID interno: 215787
tempo fanno parte del Municipio Bresciano. Trento circa 1’età. d’Adriano è fatto Colonia onoraria.. CAPO XIIX. SUPPLEMENTO. Dell! uso della dizione Publicc. La varia dis posizione delle parole,, e forma delle lettere nelle antiche Iscrizioni serve a spie garne l’intendimento. CAPO XIX. Iscrizione Romana di. Cajo Valerio Mariana. Di Pirro. Ligorio , e delle sue Antichità MS8. Fulgerator in luogo ài-Fulgurator. Del Prefetto del Pretorio, e suo uffizio. Del Prefetto dell’Annona, e sua ispezione

XYI CAPO XII. Nell’Iscrizione Trentina-dee leggersi TRIB.’ non TRID. Tribuna ti di due sorte, Civili e Militari. Quale tra’ Civili possa essere il nostro. Erano- molti presso i Romani. Varj altresì erano i Militari. Quale tra questi possa essere di Cajo Valerio. Della Tsotitia Impervi-,, e sua autorità quanto a’ tempi anteriori. Quando sia lecito ricorrere all’errore degli scarpellini. CAPO XIII. De’ Decurioni forestieri,. Legge Pomposa,, die gli escludeva, ri chiamata da Trajano , indi andata

in disuso. Si poteva essere Cittadino di due di verse Città, ma non professare due diverse Tribù nello stesso tempo. Valerio Ma riano abito in Brescia. Se nelle pubbliche memorie fosse lecito esprimere due Tribù. Campana non si trova tra le Tribù. Non sempre si verifica, clic le Città vicine fossero di Tribù diversa.. Pel tre fu della Tribù. NLenenia, non della Publir- lia o- JBublicia. Pregi, d’ un’ Iscrizione di quella. Città., CAPO XIV. SUPPLEMENTO. Quanto variassero le Magistrature Romane, nelle

loro denominazioni, cd ofltcj. 11 Curai or Reip.. non era proprio di Roma. Della parola Curator in generale. Varie maniere di Curatori. Diverse denomina zioni de’ Curatoti delle Città. 11 Curator distinto dal . Procurator Reipublicae. Del l’ufficio del Curatore della Repubblica in generale. Dell’officio di lui in particola re. Ministri subalterni del Curatore della Repubblica. Dei Limocincli.. Quando si sia introdotta questa carica. La carica eli Curatore fu probabilmente instiluila da Trajano

. I Curatori della Repubblica si eleggevano dal Principe. Per qual fine Q uesta carica sia stata, »istituita. Quali persone a tal carica si eleggessero. Ritratto el Curatore della Repubblica^ Dello stato, antico di Mantova... CAPO XV. SUPPLEMENTO. Del Cavalierato Romano. Origine del- Cavalie rato. De Celeri. Passo di Livio, spiegato. Gli antichi traevano la cavalleria dalle famiglie più cospicue.. Passo- di Plutarco spiegato., Servio Tullio riordina i Cava lieri Romani; Del Censo de’Cavalieri. Origine

8
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬A¬ proposito di certi "diritti storici" : lettere aperte di storia trentina a Sua Eccellenza il Ministro Dr. de Körber
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/242153/242153_13_object_5380614.png
Pagina 13 di 43
Autore: Pasini, Ferdinando / Ferdinando Pasini
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 43 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte
Segnatura: II 64.468
ID interno: 242153
appartenente a tutto il Tìrolo, anche il Principato'Vescovile di Trento. (14) Se l’unità della provincia del Tiralo col Trentino fosse esistita, come asserisce Lèi, da secoli, nessuno se ne sarebbe accorto. Eppure, guardi un po’, Eòcéllerizà! i canònici del Capitolo della Cattedrale di Trento insorsero tostò con dna vibrata protesta. Il Principato di Trento (dicevano) fece sempre parte a sè e nella Aónazionè di Corrado, del 1027, si parla di un Gómìtatus

, e ri farmi dalle origini del Trentino, é venir giù giù a parlare della fondazione di Trento, contemporanea a quella di altre città d'Italia, e dell'aggregazione fattane da Angusto alla Vènezià, decima delle undici regioni italiche ( Plinio , Nat. List. I. III. cap. 19), e de’suoi vincoli posteriori cori la Marca Tre - risana, ne avremmo a godere delle sorprese ancóra più imprevedibili. No, no, accontentiamoci di andare così, su e giù, a vànvera, soffermandoci e rac cògliendo aneddoti e testimonianze

, donde sbucano da sè, spontaneamente: sarà unà prova di più, Eccellenza, per Lei, quando avrà visto che nel Tren tino basta voltarsi da qualunque parte per avere abbondanti "e alla iriario gli argomenti della sua separazione dal Tiralo per lingua, costami e sen timenti. ’ 8i era (occhio bene alle date, Eccellenza) nel 1778: nn certo Fran cesco Mànfronì publicava, cón dedica al.Principe Vescòvo di Trento, una carta 'geograftcà del Tiralo meridionale (diceva lui), dove appariva compreso, come

LETTERA SECONDA, Ma, bando agli scherzi, e parliamo sai sèrio, Eccellenza. Lo so, Lèi vuol dirmi, che, in nltima analisi, queste esumazioni di cose rimorte concludono poco ; per risolvere quesiti presenti badiamo al presentò. Se me’ secoli passati eravamo italiani, e orai la gran maggioranza è tedesca, tutti i nostri argomenti cadono, e avrà sempre ragione il governo a pren derci per tirolesi autentici della più bell'acqua. Nò, no, Eccellènza : oh se volessi proprio risalire molto indietro

9
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_44_object_5381486.png
Pagina 44 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
giustizia. Fu messa in sospetto la solidità dell’amministrazione della città di Trento. Provocata una rigorosa inchiesta, risultò, che quel l’accusa altro non era, che una manifesta calunnia! Fu ideato, e poi votato, il progetto per la costruzione di un complesso di strade nuove. Come fu sempre uso di fare, anche questa volta venne as segnata al Tirolo la parte leonina. Nè questo bastò ; poiché nella disposizione di quelle strade, le quali, in seguito alla direzione che percorreranno, sono

destinate a metter in contatto le due parti della provincia, non si ebbe di mira che l’incremento, e gli interessi della parte tedesca a tutto danno della parte italiana. *) Qnd’ è, che da questo colossale dispendio, il nostro paese, tanto sotto il punto di vista nazionale, come sotto il punto di vista economico, non verrà a risentirne, che uno svantaggio notevolissimo. Veniamo obbligati a spendere, per prepararci la nostra rovina! Così, con un crescendo deplorevole, si arrivò alla Sessione del 1897

, nella quale la maggioranza tedesca della Dieta, oltre passando ogni misura, colle deliberazioni, prese relativamente alle tramvie trentine, ed allo smembramento de! distretto politico di Cavalese, e col nuovo disegno di legge, diretto ad abolire l’uccel lagione, mostrò apertamente di riguardare il Trentino, non come parte della medesima provincia ; ma come un paese di conquista, a cui possano venire impunemente applicati i provvedimenti più arbitrari e più perniciosi. Nè sarà qui fuor di luogo

l’illustrare brevemente queste tre famose deliberazioni. Trento, in accordo con le valli interessate, aveva ideato, ed ultimato gli studi di un vasto progetto, tendente a mettere in co municazione per mezzo di tramvie elettriche la città con le valli di Non e di Flemme. Quando tutto era approntato, per poter oc- ') Ne porteremo un esempio. Parecchie delle nuove strade, che sono oggi mai in costruzione, e che imboccano a Poi giamo, lo s'intende benis simo, sono fatte tutte per deviare il movimento [interno

10
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_33_object_5381475.png
Pagina 33 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
modificazioni, con cernenti il diritto elettorale, ed il funzionamento interno della Dieta nei riguardi dell’amministrazione. 11 Conte Badeni aveva accettato la proposta di dividere la Curia dei nobili in due collegi elettorali con sede, uno ad Innsbruck per la parte tedesca della provincia, ed uno a Trento per la parte italiana ; ed in secondo luogo aveva aderito, che per l’amministrazione degli affari riguardanti specifi catamente l’una, o 1’ altra parte della provincia, la Dieta venisse divisa in due

, non arrivasse ancora a risolvere una que stione, i cui termini sono tanto evidentemente illustrati dalla storia, confermati dalla statistica, e sì dolorosamente deplorati dal grido unanime e secolare di un intero paese ! V. Il progetto del 1897. Fra il Conte Badeni, ed i deputati trentini, si era convenuto, che costoro avrebbero elaborato un nuovo progetto, in cui, conservata l’unità delia provincia ed il diritto legislativo della Dieta, sarebbero state introdotte nello Statuto provinciale alcune

, che godono nella provincia; non offerendo esso ai Trentini che il modo di potersi difendere da certe speciali so praffazioni, o da ingiusti ostacoli, che si frapponessero allo svi-

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_45_object_5381487.png
Pagina 45 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
cuparsi della finanziazione, la città di Bolgiano si levò a preten dere, che il tram della valle di Flemme dovesse presso Cavalese abbandonare il corso naturale dell’Avisio, ed in luogo di sboccare nella valle dell’Adige presso Lavis, dirigendosi verso nord, vi en trasse nelle vicinanze di Egna, E questo sarebbe come dire, che la città di Bolgiano avrebbe voluto sfruttare affatto per sè, i van taggi di quel progetto, che Trento aveva concepito, e portato tanto vicino alla sua reale attuazione

il lustro ed il progresso della provincia, memori dei prudenti avvisi di Monsignor Greuter, il quale non rifinisce di ripetere « che la provincia non può essere forte e fiorire, se uno dei due popoli, che la compongono, è ob bligato di vedere in essa una minaccia dei suoi più vitali inte ressi » t) dovrebbero augurare, e cooperare, che anche la parte italiana raggiunga il suo maggiore sviluppo possibile, e si metta sulla via di scongiurare quella enorme depressione economica, a cui, sciagure di natura

, e di inqualificabile amministrazione pro vinciale, la hanno dannata. Ma ecco, che mentre colle progettate, tramvie si presenta al Trentino un modo di poter evocare le sue latenti energie, e ri svegliando assopite attività, aprendo nuovi orizzonti all’ industria e nuove fonti di entrata e di esporto, cooperare a far fiorire la intera provincia; la maggioranza tedesca della Dieta, che per re spingere ogni domanda, la quale rappresentasse un qualche utile speciale dei Tridentini, si atteggiò sempre a gelosa tutrice

. Noi intralascieremo qui di esaminare tale questione dal punto di vista della civile educazione, e dagli intenti egoistici e di campanile, (che sempre per sè invilenti, in una questione di civiltà, e di pub blico vantaggio, si rendono addirittura altamente riprovevoli) dai quali in questa briga si lascia condurre Bolgiano, e ci limiteremo a considerarla dal solo punto di vista provinciale. Se 1 Tirolesi, come lo hanno sempre in cima della bocca, desiderassero real mente, e cercassero effettivamente

12
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬A¬ proposito di certi "diritti storici" : lettere aperte di storia trentina a Sua Eccellenza il Ministro Dr. de Körber
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/242153/242153_11_object_5380612.png
Pagina 11 di 43
Autore: Pasini, Ferdinando / Ferdinando Pasini
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 43 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte
Segnatura: II 64.468
ID interno: 242153
quanta acutezza il nostro Cleméntmo Tonnetti si convin ceva e convinceva gli altri, cento e vent’anni sono, delle grandi affinità ma teriali e morali che legano il nostro paese... a queH'altro ? Àncora questa, se permette, e poi, per oggi, la lascio in pace. Il Vannetti dunque faceva, in un giornale di Vicenza, la recensione di questo libro : « Dimostrazione fisim-storìco-critica della naturai comprensione della « provincia trentina nella Germania , e non nell’Italia. Opera del conte N. N. « 1777

col « latte il linguaggio italiano, il che prova ch’essi son nativi tedeschi. Quanto « alla storia, egli si riporta all’ultimo concilio generale, il quale non essen- « dosi voluto dal papa tenere in Germania per giusti motivi, ma sibbene in « Trento, ci fa fede, che Trento è una città di Germania. Aggiunge a ciò, * che questa città fra le altre contrade ne ha una detta la Tedesca, il che « mostra, che fra i Trentini e i Tedeschi non v’ha distinzione alcuna. Chiude « infine colle vicende della Val

Lagarina, la quale fu tanto tempo una parte « della Venezia terrestre, e non passò sotto il governo tirolese, che nel 1509., «Il che basta, per convincere ognuno, eh'essa forino sempre di natura sua ' « un qaartier del Tirolo, avvegnaché neppur dopo quell’epoca abbia mai po- « tuto accrescere il numero de' sei antichi quartieri di tal provincia. Ag- « giunge forza a questa dimostrazione un'appendice, in cui si nota, che tutti « ì gazzettieri, i giornalisti e gli scrittori di storia letteraria sogliono

in 8«>. » Un libro per dimostrare una cosa tanto semplice e tanto ovvia, dirà Lei, non è tempo sprecato ? Perfettamente, signor ministro : tanto è vero, che quel libro aspetta ancora chi Lo sappia scrivere. Ciò non toglie però che il Vannetti ne lodasse almeno l’intenzione ; ecco qui : « Frutto di grandi ricerche, e tino stillato della più fina dialettica dee « dirsi questa dimostrazione, la quale è tutta appoggiata sulla natura e sulla « storia. Quanto alla natura, il N. A. riflette, che i popoli trentini beono

par* « lare di Trento e di Rovereto come di città d’Italia ; con che si dichiarano « di comprenderle nel Tirolo naturale. Noi ci congratuliamo col sigi conte .« N. N.. e coi suoi fautori unitamente» (13).

13
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_61_object_5381503.png
Pagina 61 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
si radunerà in Innsbruck. Gli Assessori eletti dalla Curia italiana costituiscono la Giunta per il disbrigo degli affari di attribuzione della Curia italiana, e questa sezione si radunerà in Trento. Ognuna di queste due sezioni nominerà dal proprio seno un proprio presidente, ed il sostituto dello stesso. La Giunta provinciale complessiva si radunerà in innsbruck. Gli Assessori ricevono un annuo indennizzo dai fondi provin ciali, il cui ammontare viene stabilito dalla Dieta sotto riserva del

- Tapprovazione dell’ Imperatore, e le competenti spese per i viaggi che dovranno intraprendere. '') CAPO SECONDO. Sfera di attribuzione delle Curie. § 17. Alle attribuzioni di cadauna delle due Curie (§ 4) ap partengono tutti gli affari interni riguardanti tutti gli interessi par ticolari della parte della Provincia e dei suoi pertinenti, ed in ispecie tutte le disposizioni riguardanti a) l’agricoltura, b) le pubbliche costruzioni, le strade, e le acque, gli istituti di beneficenza, le cui spese vengono

coperte esclusivamente con mezzi de! rispettivo territorio c) il patrimonio della rispettiva parte di Provincia, i fondi alla stessa appartenenti, o la quota di fondi provinciali alla stessa as segnati in base alle presenti leggi. d) / conti preventivi e consuntivi annuali, tanto :i ) Confronta il progetto governativo del 1871.- Prima parte § 6 e § 22 al 30 ìnelus. Seconda parte §§ 61 -04.

provinciale che li ha eletti. Continua però anche dopo spirata l'e poca della Dieta provinciale, come pure in caso dello scioglimento della stessa, fino a tanto che dalle nuove Curie venga nominata un’ altra Giunta. Chi cessa dal far parte della Dieta provinciale, cessa di con seguenza dal far parte della Giunta rispettiva. § 15 (ora 16). Gli Assessori eletti dalla Curia tedesca costi tuiscono la Giunta per il disbrigo degli affari di attribuzione della Curia tedesca, e questa sezione

14
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_46_object_5381488.png
Pagina 46 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
mente offensive e pregiudicevoli per il nostro paese, che in ogni altra provincia dello Stato sarebbero semplicemente impossibili. Essa, non solo rifiutò per quest’opera ogni più piccolo sussi dio, ma nella fiducia ed allo scopo di renderla inattuabile, arrivò persino a negare il suo assenso, che il Comune di Trento potesse prestare la garanzia, chiesta dallo Stato, per le azioni di priorità ; una garanzia, che considerate le generose offerte dei Comuni e dei privati, non avrebbe rappresentato

la maggioranza tedesca della Dieta, quando viene ad affermare « che è pronta di soddisfare quelle aspirazioni degli Italiani, che si mostrano giustificate \ r » venne dall’ altra parte a sfatarsi la vecchia ironia, con cui essa, portando avanti come co pertela la bandiera della provincia, attese sempre, ed attende, a smungere più che può il nostro paese, che sta abbandonato alla sua arbitraria tutela. È naturale che tutto il Trentino doveva profondamente risen tirsi di quel ruvido e non equanime procedere

della Dieta, e nelle roventi parole, con cui il Podestà di Trento e Presidente del Co mitato tramviario stigmatizzava il modo tenuto dalla Giunta pro vinciale in questa gravissima vertenza, tutti i Tridentini, senza distinzione di partito trovarono l’espressione adeguata dei loro sentimenti. La Giunta provinciale se ne offese, e levando querela .di quel dignitoso e spontaneo pronunciamento, denunciò al Tribu nale il nostro primo cittadino, come colpevole di lesione d’onore, e di sedizione

15
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/102507/102507_206_object_5750743.png
Pagina 206 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
ot tenere residente in questa città un tribunale di giustizia, come dicono di prima istanza. Finito che ebbe il commissario italiano di dar ordine al nuovo dipartimento e stabilito che fu a Trentoprefetto, ebbe Roveredo un vice prefetto, un giudice detto di pace, un magistrato sopra il commercio, ed una municipalità, cioè una reggenza comunale se condo le norme delle leggi comunali del regno, consistente in un podestà, e sei savi, i quali cominciarono ad esercitare il loro uf fizio alli

grarsi per essere tornata sotto l’antica naturale sua madre. Nè minore cagion di amarezza era quella comune credenza, che non convenisse a questi luoghi la maniera, con cui il regno d'Italia veniva governato in proposito di gabelle e di leve di soldati, dal che nasceva, che > più reputassero, che nei momento, che dimi- nuivansì alla città le sorgenti della sua qualunque agiatezza per la rovina dei traffichi, dovesse al tutto riuscir esiziale l’essere questo paese soggetto agli stessi carichi

22 di Settembre dell’anno 1810. Con questo giorno, secondo il fine propostomi io dovrei ter minare queste storiche notizie dei fatti accaduti in Roveredo, e nel suo territorio entro lo stabilito periodo dì tempo, dall’Aprile cioè del 1809 sino al Settembre del 1810, e della maniera di go vernare le .cose pubbliche in questo tempo tenuta dalla , cittadina superiorità. La considerazione però, che non debba riuscire del tatto dispiacevole la cognizione per quali accidenti, e in quale tempo questo paese sia

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/102507/102507_149_object_5750686.png
Pagina 149 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
l'imperatore Ferdinando abdicava, e succedeva il gio vane nipote Francesco Giuseppe l (28 Die. 1848) il cui primo atto fu la franca affermazione della concessa costituzione. In forza di questa noi vedemmo il primo processo della corte delle assise coi popolani giurati, da cui uscì il primo verdetto di condanna a morte! Ommettìamo gii intricati avvenimenti interni ed esterni, e accenniamo la prima innovazione territoriale di questa provincia. Invece dei sei circoli se ne formarono tre colle capitali

— i 51 spettatori molestati di vari corpi volontariamente armati della di fesa della monarchia m sussidio ai regolari eserciti imperiali. Su perati i territoriali pericoli, noi stemmo attendendo i nuovi prov vedimenti, che anche per noi volesse prendere la grande assem blea costituente adunata a Francoforte, dove noi pure quali mem bri della Confederazione Germanica mandammo i nostri deputati. A questa successe l’altra « costituente » a Vienna, ove pure an darono i deputati nostri. Intanto

lnnsbruck, Bressanone e Trento : e non molto di poi a Trento si pose una reggenza per tutto il Tiroio italiano, dipendente dalla Luogote nenza di lnnsbruck. Gravissimi casi ci colpirono, e fra questi l’enorme attentato (18 Febbr. 1853) alla vita dell’imperator nostro Francesco Giu seppe, che fortunatamente non ebbe altre conseguenze se non la morte del sacrilego regicida, ch’era un fanatico ungherese. Ac conciate così le cose, noi vedemmo nel paese nostro attuarsi pa recchi opportuni vantaggi. Una nuova

legge comunale allargava le attribuzioni, e l’attività del nostro Municipio. Alla città nostra venne accordata una Camera di commercio, che esercitava le sue funzioni sui distretti di Rovereto, Trento, Borgo, Cavalese, Cles e Tione. Gli interessi nostri economici furono vantaggiati colla nuova fabbrica di tabacchi in Sacco, e che cominciò ad esercitar l’industria sua nel 1855 con molto vantaggio dei nostri operai di ambo i sessi, che han tuttodì in essa una perenne fonte di guadagno. Una strada

ferrata da Verona a Kufstein entrò nei pensieri e nei desideri del popolo e del governo : corsero alquanto lunghi i. preliminarii, ma finalmente ce la vedemo in piena attività nel 1858 ? Notabile innovazione ebbe Rovereto nel campo della pub blica istruzione: essa da molti anni aveva il suo ginnasio di sei classi, dalle quali si passava poi alle due classi del liceo e quindi

18
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
¬A¬ sua Eccellenza il Conte Francesco Thun, Presidente dei ministri
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/105748/105748_18_object_5381460.png
Pagina 18 di 71
Autore: i deputati Trentini al Consiglio dell'Impero nel settembre 1898
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 70 S.
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1897
Segnatura: II 102.192
ID interno: 105748
in nessun’altra provincia; Fu sciagura, che nel fissare le norme direttive per tale autorità d 1 ordine superiore, siasi ricorso ai tnezzi termini. Questo solo bastò a cambiare tutta l’istituzione, che per sè stessa era, ed è, alta mente reclamata dai bisogni del paese, in una semplice commedia, la quale tirata in lungo per quasi tre decenni, alla fine dovette essere tolta dalle scene. Nel 1866 il giornale ufficioso di Innsbruck, riferendosi alla erigenda Sezione di Luogotenenza in Trento, scri veva, che

quest'autorità doveva « naturalmente essere fornita di tutte le necessarie funzioni, e che non si doveva assegnarle sola mente un materiale potere esecutivo, ma anche la libera iniziativa in tutte le aziende del Tirolo italiano.» E continuava: «Tale uf ficio è per ia parte italiana della provincia non solo utile e desi derabile, ma assolutamente necessario. 11 cielo è troppo alto, lo Czar troppo lontano, dicono i Russi, ed i Tirolesi italiani possono

. b) Sua politica commerciale. (a). - Egli è gran tempo, che il Governo diede prova di riconoscere, che per l'amministrazione del nostro paese si rendono indispensa bili degli organismi speciali, i quali nelle altre provincie dello Stato si mostrerebbero, se non pregiudicevoli, per lo meno affatto su perflui. Ne porteremo qualche prova, ■ Colla ordinanza ministeriale dei 31 Luglio 1868 il Governo istituì in Trento una Sezione dì Luogotenenza, un organismo af fatto speciale, e che non fu mai introdotto

21