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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 70 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — somma sia stata adoperata per lavori straordinari della „Stua Grande', perchè l'importo di 112 fiorini rainesi sborsati per i dipinti di questa sala sembra troppo esiguo per questi lavori. Dopo aver discussa ulteriormente la questione risguar- dante gli organi dell'esecuzione dei lavori, di quella parte del Castello che rìsale all'epoca del rinascimento, ritor niamo volentieri a trattare quanto concerne la compila zione dei progetti

S. Giovanni, nel 1530 la Porta Savonarola in Padova; pose le fondamenta della chiesa di S. Maria delle Grazie e del castello di Osopo. Nell'anno 1533 gli venne affidata la direzione dei lavori della cap pella del Santo in Padova. Quale pittore dipinse nel 1490 le ale dell'organo di S. Zeno in Verona, ove eseguì principalmente molti affreschi di grande importanza. Negli anni 1506—1508 Falconetto fu occupato a Trento, per incarico del Capitolo, nell' esecuzione del grande or gano del Duomo, quale

fatta la conoscenza del prima nominato Ingegnere Zaffran, diret tore dei lavori della parte del rinascimento del Castello, con che si spiegherebbero naturalmente i loro rapporti per la compilazione dei progetti, direzione ed esecuzione dei lavori dello stesso. Siccome Falconetto era partigiano dell'Imperatore Mas similiano passò, in tempi torbidi, da Verona a Trento. Tutto quindi ci fapresumere che egli abbiapresoparteattiva all'ese cuzione della parte del rinascimento del nostro Castello. Non v'ha

progettante delle parti architetto niche e con suo fratello Tommaso eseguì i lavori di pittura dell'organo. Nell'anno 1514 egli ritornò a Trento, dove restaurò la pala dell'altare di S.Vigilio nel Duomo. In quell'anno pre cisamente fu consacrato il Principe Vescovo Bernardo Clesio, che agli 8 di settembre celebrò la prima sua Messa nel Duomo. E quindi chiaro che Falconetto fu introdotto alla Corte del Principe Vescovo Bernardo. Siccome il Ve scovo già fin dal suo primo ingresso nel Castel Vecchio dimostrò

inclinazione per l'immediato abbellimento ed in grandimento della Residenza, non è da escludere il caso che Falconetto abbia ricevuto l'incarico di compilare il progetto della parte del rinascimento del Castello, tanto più che ambedue questi personaggi furono in Roma e co nobbero per certo le parti del Vaticano, donde, come ab biamo osservato più sopra, fu presa l'ispirazione per l'ese cuzione del Castello. Falconetto fu anche in Mantova, ed ha lavorato pei Gonzaga. In questa occasione egli dovrebbe aver

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 60 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
. Lo stemma della famiglia Ortenburg consiste in due scudi: uno di rosso incarpato d'oro a tre semivoli; l'altro di azzuro a tre stelle d'argento. Nè al successore di Ortenburg, Principe Vescovo Giorgio di Liechtenstein si può ascrivere l'esecuzione dei quadri. Questi ebbe dimora stabile a Trento solo negli anni 1391— 1406 e durante questo tempo era quasi sempre in ostilità coll'aristocrazia, la quale aveva tolti molti beni alla sua chiesa, e dopo il 1406 la sua Reggenza fu interotta dalle continue lotte

col il Duca Federico IV; finalmente rimasto per lunghi anni assente da Trento, morì esule nel castello di Sporo-Rovina nell'Annaunia ai 19 agosto 1419). Dopo la sua morte il seggio vescovile rimase vacante per quattro anni ed il suo successore, il polacco, Alessandro Duca di Massovia, fece la sua solenne entrata in Trento appena il giorno 26 giugno 1424, festa di S.Vigilio. Sullo scorcio del secolo XIVe al principio del XV, epoca della residenza del Vescovo Giorgio in Trento, appariscono pure

NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — del secolo XV mostrano pure simili vestiari, ciò che non deve meravigliare perchè i Santi in generale venivano vestiti con mode antiquate, giudicandosi non esser loro convenienti vestiti modermi. In poche figure dei dipinti di Santi di Gentile da Fabriano, nato verso la fine del secolo XIV, f 1427, troviamo pure vestiari di qualche somiglianza con quelli di alcuna figura dei nostri quadri dei mesi, la qual maniera di dipingere venne

mantenuta in parte anche dal suo scolaro Giovanni di Paolo, ma sia per lo stile sia per la maniera di dipin gere sono tutti lavori posteriori e possono essere stati facilmente influenzati dai nostri quadri poiché Gentile negli anni 1414—1419 ha dipinto nella non lontana Brescia. L'espressione e la finezza dei profili delle nobildonne rammentano il famoso quadro contemporaneo della Laura (*j* 1348) dei Petrarca dipinto da Simone Martini nella chiesa inferiore di S. Francesco in Assisi. Questo quadro

di Lussemburgo alla cui destra il Vescovo stava come cancelliere. Quanto al Principe Vescovo Alberto, non si ritrovano di lui nè stemmi nè altre vestigia; potrebbe però essersi forse trovato lo stemma del Vescovo (dipinto però più tardi) nelle decorazioni della finestra contornate dai quadri di gennaio e febbraio in quella parte della Torre, che guarda la regione opposta alla città, e precisamente nei due spazii rotondi sulle parti laterali dell'arco acuto, del chè oggidì però non si riscontra più niente

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 53 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO -- nanza stanno due altre persone. Tutte queste ultime figure sono un po'deperite. Alla loro destra sta un mulino. Lo sfondo del quadro è formato anche qui da catene di monti. Egli è certo che gli affreschi, le colonnette dipinte a spi raglio con basi e capitelli che dividono i quadri e la bor dura sottostante, della quale esiste ancora la parte su periore, mentre sotto la stessa fino al pavimento abbiamo solo l'intonaco liscio colle fascie

Torre d'Aquila danno la nuda divisione dei quadri, senza altre decorazioni di sorta; lo spiraglio è pure eguale in Pom posa e a Trento. Colonnette a spiraglio se ne vedono anche negli affreschi di altri artisti, come Simone Martini sienese (1283—1344) p.e. nel quadro della morte di S.Martino nella Chiesa in feriore d'Assisi, Taddeo Gaddi, il quale viveva ancora nel 1366, Giovanni da Milano (questo pittore potrebbe forse essere stato in contatto con pittori nordici), Andrea Or- cagna (1303?—1368

), Spinello Aretino (1308—1400) nel Campo Santo di Pisa, Allegretto Nuzi (f 1373 o 1374), Altichiero da Zevio Veronese (1320—1385), come pure di altri pittori in Firenze ecc.; ma tutti però hanno svolto, come Giotto, con le colonnette motivi architettonici, pro spettici od almeno decorativi, a differenza di Pomposa, Tolentino e Trento. La finezza delle figure dei gentiluomini nei quadri della Torre d'Aquila, in modo speciale dei mesi di gennaio, feb braio, aprile, maggio, giugno e settembre ma sopratutto

rosse e bianche, appar tengono al Castello Vecchio. Colonnette simili e disposte in maniera eguale però con capitelli corinzi si trovano tutt'ora negli affreschi del vecchio Refettorio della Badia di Pomposa. Esse dividono i quadri, che rappresentano l'Ultima Cena e il miracolo di S. Guido. Eguali colonnette si trovano pure negli affreschi rappresentanti la Disputa e le Pentecoste nel Cappellone della chiesa di S. Nicolò in Tolentino, che sentono anche l'influenza dei famosi affreschi di Giotto

e di altri pittori in S. Francesco nella vicina Assisi. Si narra che Dante Alighieri (1265—1321), mentre sog giornava nella Badia di Pomposa, abbia chiamato a sè Giotto (1266—1337) e si ritiene per certo che le pitture principali della suddetta Badia per la loro composizione sentono l'influenza del grande pittore e che furono da lui inspirate e dipinte da un suo scolaro. E qui osserviamo che nei motivi architettonici degli affreschi di Giotto pos siamo realmente constatare la presenza di colonnette

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 68 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - e benfacta et laudabilmente andando in logo honorevole et costando denarj asaj demeno chel m° venise a getarla qua in casa de fo del bombarderò perche dubita se ben se ge manda li desengni non li saperano condur ala sua perfectionemandemo desengni della figura et l'andava più presto el nudo chel vestito. In questo efecto il tuto se remete a V. R. S. avendo lo m°. dela fontana avenir a queste bande poderia far eciam questo efecto. Volendo

non le aparendo V. R. S. le fara far al meio si podera perche m° Alexio ha levate dela prederà le doi cope qual serano pei 7 large per tondo et la figura andara in mezo lo vaso. Faremo tanto quanto comandara V. R? a S. alla quia mi raccomando. data in Trento adì 31 decembrio 1531. D. V. RT 3 et lllT a Signoria servidor Andrea Crivelli. La prima parte di questa lettera contiene adunque trat tative per dipingere la sala „Stua Grande' vicina alla Sala Grande del secondo piano; si ricava poi dalla

medesima che i relativi disegni furono spediti al Cardinale per l'approva zione a Innsbruck. Venendo nella seconda parte della lettera a parlare della forma per la figura di una fontana che era da eseguire da Dosso Dossi e suo fratello e dei disegni della figura pure mandati al Cardinale, non v'ha dubbio che tutto si riferisce al Dossi e che egli ha compilato anche i disegni per le pitture come pure dipinta questa sala, sic come era l'artista principale del Castello. Un tanto vale quindi a convalidare

la nostra dichiarazione: essere state realmente le importanti pitture della „Stua Grande' ese guite dal Dossi, come abbiamo già citato più sopra. Questa lettera confermerebbe inoltre la nostra dichiarazione che cioè la „Stua Grande' era adornata di decorazioni in legno. Quasi contemporaneamente alla precedente, cioè in data 30 dicembre 1531 venne indirizzata al Cardinale la lettera scritta e firmata dal Mgr. Domus Ant. Thesinus. Questa porta in calce un'aggiunta scritta e firmata da Jo. Ant. Pona

, il quale è identico col più sopra citato Zuan Antonio, supremo soprastante della fabbrica. Con questo scritto venivano spedite le copie dei capitoli risguardanti le mansioni di tutti gli addetti alla fabbrica. Un'altra lettera spedita pure a Bernardo Clesio ad Inns bruck in data 12 genn. 1532, firmata dal Mgr. domus Ant. Thesinus e da Andrea Crivelli, fra altro parla del m° Stefano Godi, di pagamenti e dei lavori di messa in opera della fontana, di cui si dice che non corrisponde, perchè i tubi sono

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 77 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONS1QLIO IN TRENTO — CONTENUTO DELL'OPERA. Frontespizio. Pag. 1, 2 Pag. 3 Pag 4 4, 5 5, 8, 9 5 Prefazione; pubblicazione e progetto di restauro del Castello. Descrizione storica generale del Castello, Porta di S. Martino, Torre Verde, Porta Aquila. Aspetto esterno e interno del Castello, Porta di S. Vigilio. Bastioni e mura di circonvallazione, porte d'entrata nel cortile anteriore. Torre (Romana) di Augusto. Entrata nel Castello Vecchio e rampa nel Cortile

dei Leoni. Parte medioevale del Castello. Pianterreno: Cortile con arcate e sovrastanti gallerie e loggia gotica, parete postica del cortile. •. 7—10, 72 Cappelle della Residenza ed Oratorio. Primo, secondo, terzo e quarto piano: Stanze d'alloggio, locali ad uso d'ufficio per Prelati ed altri Digni tari, grande sala per le festività ed i ricevimenti di Re ed altri alti personaggi, origine e uso del Castello Vecchio, Palatium episco pale, Castrum Boni e Mali Consilii ; 9—11 progettati ristauri

; 11, 12, 16, 38-51, 54-57, 59-63 Mura della città, Torresella, Torre di Port'Aquila; 11, 12, 63 lavori di ristauro eseguiti e da eseguirsi. Parte del rinascimento del Castello. Facciata principale, bastioni, parti accessorie, fortificazioni. Pag. 13,15,16,18,19—21, 26,28—36,38, 39, 63, 71, 72 ristauri progettati in tutti i piani. Pianterreno : Pag. 12 Prigioni; J3—17 locale per l'assaggio del vino, cantine, locali accessori, Piccola Loggia, gioco del pallone, entrata principale, scalone. Primo Piano: Pag

Martini ed altri artisti del secolo XIV, i costumi; 51, 56 Badia di Pomposa, S. Nicolò da Tolentino; 51, 53, 58 S. Francesco in Assisi; 47l 51, 52 S. Maria dell'Arena a Padova, S. Maria in Porto Fuori Ravenna, S. Lorenzo in Napoli, Avignone, Castello di Avio; 52, 53 pittori italiani autori dei quadri, influenza straniera; 52—54, 70 Duomo di Trento, Castelletto attiguo. Pa lazzo Pretorio, Torre di Piazza; 53, 54 chiese antiche e campanili nei dintorni di Trento e in Italia, altri affreschi nel Tirolo

meridio nale, arte tedesca e suo contatto coll'italiana; 54—56 lo stemma originale del Principe Vescovo Nicolò Alram ed altri stemmi; 56—58, origine dei quadri sotto i Principi Vescovi Arrigo di Metz e Nicolò Alram; 58, 59 Alberto di Ortemburg e Giorgio di Liechten stein, l'arte in Boemia sotto Carlo IV; 59—61 gli stemmi nei quadro del Torneo. Terzo piano, la sala bassa, altre pitture nel primo e secondo piano. Inventari della mobilia nei locali della Torre d'Aquila. I cortili del Castello ed i lavori

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Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 69 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — In questa si legge tra altro: A Renovar et meter in opera la fontana del Cortile. A Renovar la Capela Vecchia. Segue in fine l'ultima nota dei 15 gennaio 1536, la quale accenna ad alcuni creditori della fabbrica per importi non rilevanti. Per conseguenza deduciano che il Crivelli, vassallo del PrincipeVescovo Bernardo Clesio, aveva qualche mansione nella fabbrica, conforme la nota dei 13 novembre 1527, ma appena coi capitoli del dicembre

1531 venne incaricato di far parte della sovraintendenza della fabbrica. Siccome nella detta nota si accenna al suo viaggio a Verona insieme coli'Ingegnere Zaffran, non sarebbe certo fuori di luogo la supposizione che il Crivelli sia rimasto qualche tempo in Italia per studi e sia ritornato solo l'Ingegnere col maestro tagliapietra Polo; supposizione avvalorata dal fatto che il Crivelli dopo i lavori del Castello ha continuato la carriera di capomastro. Egli diresse nel 1537 alcuni lavori pel

Castel Toblino e, come risulta dagli atti dell'Archivio in Innsbruck, anche per un'altro fabbricato alle Sarche. Dal l'anno 1537 fino al 1539 troviamo il suo nome negli atti risguardanti i lavori di restauro del Palazzo Vescovile in Cavalese. Dal „Jahrbuch der Kunstsammlungen des aller höchsten Kaiserhauses', vol. 11 risulta, tra altro, che nel 1549, chiamato a Innsbruck per l'edificio della Chiesa di Corte, ne fece i progetti e che il Re Ferdinando ai 2 aprile 1553 approvò il progetto definitivo

in base alle proposte della Reggenza di Innsbruck. Crivelli quale capomastro diresse i lavori, incominciati nel 1553, fino a tutto il 1554, anno in cui fu mandato a Vienna con nuove proposte, disegni e modelli per spiegare tutto al Re. In questa fab brica era fra altri occupato anche il conosciuto Maestro Alessio (Alessandro Longhi milanese). I lavori della Chiesa di Corte vennero continuati e compiti dimodoché in essa venne celebrato il primo officio divino ai 24 giugno 1562; la consacrazione della

medesima ebbe però luogo appena ai 14 febbraio 1563 alla presenza dell'Imperatore Ferdinando I. Dagli stessi atti risulta inoltre, che il Crivelli in questo tempo era anche occupato nel fabbricato della Chiesa di S. Paolo in Eppan. Dalla relazione fatta da Andrea Crivelli al Cardinale Clesio a Innsbruck il giorno 31 dicembre 1531 risulta che i progetti per una fontana in bronzo e pietra (certamente quella del Cortile dei Leoni) vennero compilati da Dosso Dossi e da suo fratello. I lavori in pietra

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Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 61 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — quest'opera si riscontra però forte influenza dell' arte ita liana. L'arazzo dovrebbe essere stato eseguito in Praga, dove nel chiostro del Convento di Emaus si trovano nelle pareti molti affreschi biblici di grande valore storico-arti stico, che risalgono all'epoca dal 1348 fino al 1371, al l'esecuzione dei quali hanno preso parte valenti pittori italiani. E certo che a quei tempi dal grande promotore dell'arte in Boemia e fondatore del

Convento di Emaus, il Lussemburghese, Imperatore Carlo IV (1346—1378), vennero chiamati pittori italiani anche per dipingere la chiesa di S. Maria attigua alla cappella di S. Catarina nel castello di „Karlstein', tra questi Tommaso da Modena, nato nel 1325 o 1326 *f*1379, dovrebbe essere stato occu pato dal 1368 fino il 1379. Anche la tavola della croci fissione nel Convento di Emaus deriva da un artista ita liano e mostra una evidente connessione delle direttive artistiche, che compariscono colà nel

chiostro. Nelle pit ture si riscontrano anche relazioni collo stile della Scuola di Siena di Simone Martini e con la scuola di Giotto. La predilezione di Carlo IV per artisti italiani dovrebbe attribuirsi anche all'influsso del Principe Vescovo Nicolò Alram, che aveva fatto abbellire il vecchio Castello del Buon Consiglio da artisti italiani, non solo nella Torre d'Aquila, ma anche in altri luoghi, come abbiamo potuto arguire da avanzi di lavori della sua epoca. Il Vescovo Nicolò aveva prima la carica

di Decano capitolare di 01- mütz e canceliere di Carlo IV quando questi era Marchese di Moravia (1333—1346) e riuscì mediante la protezione del medesimo ad ottenere il seggio principesco vescovile di Trento. Le decorazioni del soffitto nella sala dei nostri affreschi non appartengono all'epoca in cui questi furono eseguiti; esse portano gli emblemi del Cardinale Clesio, e sono di pinti su travi e sulle liste formanti cassettoni di legno, nel cui mezzo vi sono rosettoni. Tra gli stemmi del Torneo nel

quadro di febbraio che in special modo è fortemente deperito e danneggiato, tanto più che il ramo superiore della scala provvisoria venne posto vicino al medesimo, solo quello a sinistra sul davanti, presenta segni araldici, cioè tre pali — ora di co lore indistinto una volta oro su fondo azzurro chiaro. Questo stemma dovrebbe appartenere a una famiglia italiana e vista la sua semplicità ad una stirpe abbastanza antica. Il cavaliere che lo porta nella sua sinistra, montato su bianco cavallo, indossa

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Anno:
1905
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/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_43_object_3883692.png
Pagina 43 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
in parentela; inoltre Francesco di Castelalto era Luogo tenente del Principe Vescovo Bernardo Clesio, il quale, quando nel 1525 si ritirò a Riva per la sollevazione dei rustici, affidò in modo speciale la difesa di Trento e del suo territorio al suddetto Luogotenente. Nel mezzo della facciata principale verso la città esisteva un affresco colla meridiana, che ora è quasi totalmente scomparso. Soltanto la parte superiore della torre appar tiene a Bernardo Clesio. Un largo fregio con finestre

in testate, decorato da stemmi ed imprese, una grande guscia e un tetto a poca scadenza formano l'estremità della torre. Si entra nella torre da una porta del secondo piano, che si apre nel corridoio posto sulle mura. Sopra questa porta è scolpito in pietra lo stemma del Cardinale Clesio. Dal locale segnato nella Tav. III col N. 56 si discende al primo e si ascende al terzo piano. Essendo provvisoriamente chiusa la porta della Torricella che mette nel corridoio sulle mura, si può entrare nella Torre

d'Aquila dal Gioco del Pallone per mezzo di una semplice scala di legno, e fu aperta una porta nel locale del primo piano della torre. La Torre d'Aquila ha quindi tre locali sovrapposti. Le stanze del primo e se condo piano misurano 7,85 X 6,10 m e quelle del terzo 7,85 X 6,21 m. Da questi locali era formato già in tempi antichi un appartemento signorile separato, dove talvolta si ritirava lo stesso Prin cipe Vescovo per godere la vista della città e dei dintorni, ed esaminare il movimento di quella

parte importante della città. Talvolta vi abitavano forse anche gli ospiti. E noto che più tardi questi locali furono riservati alle don zelle degli ospiti : sappiamo dal Mattioli che sotto Bernardo Clesio la Torre d'Aquila era „parata per ricever le donzelle della magna regina'. Difatti si usava assegnare agii ospiti locali ben decorati e addobbati. Nel locale del primo piano (Tav. III, N. 35) si apre nel mezzo una boccaporta che permette di controllare i passanti per la Port'Aquila. Da una parte

del locale sporge il cesso altrove menzionato, e si nota una porta murata, che metteva sulle mura della città. Nella parte verso il Castello rimangono gli avanzi di un ca mino. Nelle parti superiori delle pareti interne si vedono dipinte più volte le imprese del Cardinale Clesio. Il soffitto è di legno con policromia, ornato da rosette di legno sulle incrociature dei cassettoni. Si giunge al secondo piano mediante la scala a chioc ciola di legno, formata da scalini lavorati, ognuno d'un sol pezzo

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/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_62_object_3883732.png
Pagina 62 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE T0MMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — mente visibile. Un Calepini riscontriamo già nel 1255 Giu dice a Riva, fedele vassallo del Principe Vescovo Egnone Conte di Appiano. Nel 1331 troviamo nuovamente un Cale pini Giudice aTrento e più tardi ancora diversi Signori Cale pini de Calepinis. Del resto questa famiglia appartiene ad una delle più vecchie e ragguardevoli di Trento e occu pava le principali cariche nell'amministrazione della città e alla corte dei Principi Vescovi

. Lo stemma dei Calepini, da quanto si può presumere da uno schizzo che ci sta a disposizione, una volta era pure sormontato da un'ala spie gata a decorazione dell'elmo, come lo porta il cavaliere del nostro quadro. Sulla parte anteriore della coperta del cavallo si vede una rosetta, che dovrebbe solamente appar tenere alla decorazione dell'arredamento di questo, tanto più che una simile rosetta si vede, presso a poco nella stessa posizione, sulla coperta del cavallo che sta di rim- petto a questo di cui

presenta la forma di cappello a piccola punta. L'armatura listata darebbe indizii della fa miglia dei Reifer von Campili, perchè quella portava i colori azzurro-argento, rosso e nero. Il cavaliere che segue dietro a questo è pure listato a rosso e bianco su cavallo bruno; porta elmo a cono alto, decorato con piumette e dovrebbe rappresentare un membro della famiglia dei von Villanders, il cui stemma aveva i colorì rosso e argento. Lo scudiere nell'angolo vestito in verde sopra cavallo bianco allaccia

cerchiato comparisce nel loro stemma rosso-argento. Il secondo cavaliere indossa armatura verde e monta cavallo grigio oscuro e quantunque non sia riconoscibile lo scudo, questo cavaliere colla decorazione a corno sul l'elmo, da a divedere che fosse uno della famiglia degli antichi Wanga. Osserviamo però che i colori non si pos sono bene determinare. Simili corna troviamo nello einem italienischen Künstler und zeigt einen nachweis baren Zusammenhang mit den Kunstrichtungen, welche dort im Kreuzgange

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/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_27_object_3883656.png
Pagina 27 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASi - CASTELLO DEL UUON CONSIGLIO IN TRENTO - sua persona e col suo ingegno per la fabbrica, sorvegliare i maestri ed i lavori, perchè venissero mantenuti i patti, i contratti, osservati i disegni fatti con diligenza e maestria; se necessario, era incaricato di compilare nuovi disegni, in fine di sollecitare i lavori e osservare che i pezzi compiuti venissero anche messi in opera con diligenza. Doveva inoltre decidere sui pagamenti meritati, d'accordo in ciò col soprastante Zuan

Antonio, controfirmare i mandati, aiutare a far tutti i contratti. Era pure obbligato, al bisogno, di fare i progetti per i fabbricati della difesa, come torrioni e altre opere simili, col consiglio del Capitano, quale per sona esperta ed esperimentata in caso di guerra. Nel caso che da lui o dal maestro Zuan Antonio fossero stati rite nuti necessari cambiamenti nei disegni, non potevano venir fatti senza il consenso del Vescovo. Il contratto coli'Ingegnere durava un anno, dai 16 set tembre 1527 fino

ai 16 settembre 1528, collo stipendio di fiorini rainesi 200. Non risulta però dagli atti quanto tempo sia stato impiegato, perchè nè dal libro nè dalle liste dei pagamenti appariscono simili spese. E quindi logico supporre che egli sia stato impiegato sino al termine dei lavori. Questo Ingegnere, che era venuto da Mantova, appena costruito il famoso Palazzo del Tè, ed ebbe occasione di studiare le opere allora esistenti nel Castello dei Gonzaga, seppe anche trarne profitto e sviluppare a Trento quelle

Andrea Palladio, Giovanni Maria Falconetto ecc., ma più o meno si tratta di congetture. Il maestro Zuan Antonio era il supremo soprastante della fabbrica. Era obbligato alla sorveglianza della fab brica almeno due volte al giorno e più, se occorreva. Do veva badare che tutti mantenessero gli obblighi loro e provvedere a tutti i bisogni della fabbrica. Egli combinava, dietro intesa coli'Ingegnere, contratti coi maestri dei pro fessionisti occupati nella fabbrica e accordi coi lavoranti che lavoravano

, il vino, con saputa di Zuan An tonio e doveva esaminare tutto quello che entrava in Castello. Un altro soprastante della fabbrica era il Malpaga, che doveva visitarla almeno due volte al giorno. Egli te neva il giornale di fabbrica e notava ogni giorno tutto quello che riceveva dal Maggiordomo e ciò che sborsava. Riportava poi tutto nel libro maestro, teneva conto di Dossi, welchem die Figuren sowie die Landschaft vorzüg lich gelangen. Er ist originell und unabhängig und zu einer Meisterschaft

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 23 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
Ca- ravaglia portante la data 1551, conservato ora nel Muni cipio di Trento, nè quelli del palazzo Ridolfi-Lisca di Vero na, che rappresentano la calvacata in Bologna di Cle mente VII e Carlo V dell' anno 1531 e sono il capolavoro dell'artista, stanno in relazione colle pitture della Sala Rotonda. Non si deve finalmente confondere col Brusasorzi quel Domenigo Rizo che appare negli atti di fabbrica (qualcuno vuole che Brusasorzi sia un soprannome e che l'artista si chiami del Riccio). Il nome Domenigo Rizo

NATALE T0MMAS1 - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - Siccome la Sala Rotonda serviva come stanza da letto per il Clesio e per i successori, l'addobbo consisteva in un letto con colonnette decorate con oro e argento, che so stenevano il baldacchino portante tende di broccato con ricami e frange d'oro. Sulla parete pendeva solo un quadro, l'Annunciazione, fatto di smalto e d'argento. Una sedia di metallo stava vicino al letto. I restauri di questa sala consistono nell'assicurare certe parti

si cre dono ispirati o fatti da Tiziano Vecellio, che venne a Trento nel 1548. Probabilmente il Tiziano si fermò aTrento quando per invito dell'Imperatore si portò in Augusta per fare i ritratti dei principali personaggi del grande Parlamento colà riunito. Due anni più tardi rifece questo viaggio per completare la serie dei quadri. E noto che altri quadri del Castello, dipinti ad olio, sono opera di lui p. e. il ritratto del Cardinale Cristoforo Madruzzo. Negli ultimi anni le pitture di questa sala

vennero invece attribuite a Domenico Brusasorzi, che lasciò precisamente aTrento dei lavori, in cui si vorrebbero riconoscere gli stessi pregi artistici che presenta la Sala Rotonda. Dobbiamo anzitutto osservare che le pitture vennero eseguite durante la fabbrica e che nel 1539 esse furono descritte dal ben conosciuto Mattioli. II Brusasorzi è nato appena nel 1516 e morì nel 1567 in Verona. Inoltre le pitture della Sala Rotonda non sono del tipo che si vorrebbe; infatti nè l'affresco di casa

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 67 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS! - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - La seconda lista del mese di maggio 1530 scritta in la tino, la riportiamo nel suo originale: Infrascripti sunt Uli, quibus mandata est certa solutio pecuniarum pro fabrica R m ' dm! nostri. Massarius vallis annauny solvat R.300 Matarius darmei 200 Massarius citra ultraque duronum „ 450 Matarius Castri Mani „ 100 Capitaneus Rippe „ 200 Fiscalis 200 Odoricus Spaur Capit'' Vallis Flemarum . . . . „ 200 Ex condemnatione illorum de Trilaco

(Terlago presso Trento) „ 200 Rochus guelphus bulletarius „ 50 Tremanus phisicus residuum debiti Francisci olim bulletarii „ Summa R. Da queste due liste risulta chiaro che si tratta di entrate per la fabbrica del Castello e quindi di importi che dovet tero venire pagati dai vassalli, capitani, economi, ammini stratori o affittuali addetti al Principe Vescovo e che Andrea Crivelli dovette pagare l'importo di fiorini rainesi 600 per obbligo assunto. Difatti nei libri feudali che si trovano nell'Archivio

dell' i. r. Luogonenza in Innsbruck riscon triamo un documento d'investitura dei 5 luglio 1529 su parte delle entrate nel circondario del paese di Baselga di Sopramonte, dal quale risulta che Andrea Crivelli, citta dino di Trento, era vassallo del Principe Vescovo Ber nardo Clesio. Invece dalla nota: „Cardinal R m0 Monsignor et episcopo de Trento Signor nostro gratiosissimo de dar adì 12 zugno 1531 per dinari contadi in li infrascripti et prima', si ricava che il Crivelli ha ricevuto un pagamento

li alegati desengni li quali si variarano juxta al piacimento di V. R'!''''S. ge spazio de la spalerà di lingnami sino ala cornise dela sufita pei 6 de alteza et va torno atorno in 4 fazade la qual vora subito habuto de V. R. S. Resolution darli principio et de questo expecto risposta. Della fontana de bronzo lo aparer de m° Doso saria de far lui et suo fradel la forma dela figura a tio foxe bona Ex condemnatione illorum de Trilaco (Terlago bei Trient) R. 200 Rochus guelphus bulletarius 50 Tremanus

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 29 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — fregio della porta d'entrata presenta nuovamente, tra fini ornamenti, il monogramma A) già conosciuto altrove. Questa sala è sfarzosamente decorata con quadri figu rali dipinti a fresco. Benché tutta la volta sia divisa in modo differente, pure tutto l'assieme, sia per la ricchezza e Io sfarzo delle figure, sia per il colorito dei dipinti, sta in una certa relazione ed armonia colla Grande Loggia. La decorazione pittorica è pure dovuta

al pennello del Romanino. Nel centro della volta è dipinta la Fortuna che dà il benvenuto agli ospiti; a destra e sinistra due matrone in atto di elargire elemosine compiono i tre quadri principali del soffitto. Otto piccoli riquadri con altrettante figure giovanili di lieto atteggiamento, portanti emblemi allegorici e nastri con iscrizioni, dividono i quadri princi pali della volta da quelli delle lunette. Nella lunetta sopra la porta principale d'entrata è di pinto il ritratto del Cardinale Clesio (Fig

. 30), vestito della porpora, con un libretto nella mano sinistra. Sta seduto, e alla sua sinistra, presso il tavolo, siede un uomo di nobile presenza, probabilmente un Consigliere politico in atto di scrivere le parole del Cardinale. Dietro le persone si vede un paesaggio. Nella lunetta della parte opposta, cioè verso la facciata principale, sopra il foro del balcone, sono dipinti i ritratti di Carlo V e Ferdinando I. Nelle altre sei lunette, che sono tre in ciascuna delle parti longitudinali, sono dipinti

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 26 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — È qui da notare che non venne compilata una lista speciale nemmeno per le pitture fatte da Marcello Fogolino. Realmente dobbiamo attribuire le pitture della Sala Rotonda a Dosso Dossi, che alla Corte di Bernardo Clesio era tenuto come vero maestro, sia per la maniera dell' ese cuzione, sia per il colorito ed i soggetti classici svolti nelle composizioni. E noto quale valente pittore, che fu pareg giato ai più grandi maestri ed ha saputo

Imperiale a Pe saro, nel Castello di Belriguardo, residenza estiva dei Duchi estensi e nel nostro Castello sono pure opere loro. Inoltre sotto Alfonso d'Este, che ha regnato dal 1505 al 1539, con Garofalo hanno fondato o fatto rifiorire la Scuola di Ferrara. Dosso Dossi dovrebbe esser nato nel 1474 e morto nel 1542, e suo fratello Battista nato nel 1479 e morto nel 1548. Erano figli di Nicolò de Lutero o Luteri di Trento, che fu a Ferrara quale Amministratore di Ercole I d'Este ed ebbe poi dei possessi

di vaglia nel loro genere, e hanno ricevuto circa fiorini rainesi 600. E naturale che tutti lavoravano sotto la direzione delle persone sovrastanti alla fabbrica del Castello. La ben pensata e ragionata organizzazione del personale di fab brica nell'anno 1527 era così combinata: Ingegnere e Direttore della fabbrica era Lodovico Zaf- fran di Mantova, al quale spettava l'obbligo di prestarsi colla Uebertrag rhein. Gulden 2686 Bartolamè, deutscher Maler, hat auf Grund des Zahlungsbuches vom 12. Juni 1531

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 28 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - tutto quello che veniva condotto in fabbrica, faceva i conti delle cose condotte dal sollecitatore e dall'Ingegnere, che metteva poi nelle rispettive partite, e descriveva sul giornale di fabbrica tutti i contratti. Doveva far memoria di tutte le ferramenta ricevute. Egli non poteva mai sborsare denari nè somministrare alcunché senza il mandato diZuan Antonio, sottoscritto dall'Ingegnere. Nicolò Padarel da Caden era sollecitatore della

fabbrica. Teneva un cavallo per procurare con sollecitudine le cose necessarie per la fabbrica e per l'adempimento degli ordini ricevuti da Zuan Antonio, dal Maggiordomo e dall' In gegnere. Doveva in fine sollecitare ogni cosa. Sotto questa direzione della fabbrica stavano, oltre i muratori e carpentieri, anche tutti gli altri professionisti, come quelli degli importanti lavori delle pietre, dei quali gerente era maestro Alexio. Quale esecutore dei lavori da falegname del fabbricato comparisce

rilievo. Le figure negli spazi a cassettoni della volta rappresentano i pianeti; nei mezzi cerchi sulle pareti si trovano busti di astrologhi; solamente le ornamentazioni sono dipinte. Le pareti e la volta della sala sono coperte da un'incrostazione di bianco di calce, sotto la quale, come potei constatare avanti molti anni, esistono ancora le figure e i busti di gesso, inoltre le decorazioni di pitture policrome ben mantenute, che devono venir messe a nudo, ristaurate e conservate. Le decora zioni

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Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 25 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE T0MMAS1 - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - Riporto Raines 390 El volto interno soto la loza .... Raines 100 (N.94) La lozeta zoe el Lausloden Raines 120 (N.138) Assieme Raines 610 Paga et paga da bö. maestro. I pittori che hanno lavorato nella fabbrica del Palazzo del rinascimento e nei ristauri del Castello vecchio e hanno ricevuto pagamenti sono i seguenti: Dosso Dossi (il vero nome è Giovanni de Lutero o Luteri), secondo il libro dei pagamenti incominciato e intestato «adi

di pittura; anzi comparisce soltanto Dosso Dossi quale vero maestro, quindi egli solo è da considerarsi come autore delle opere. Dosso Dossi, coli' importo suddetto di fiorini rainesi 153, ha ricevuto in cifra rotonda fiorini rainesi 374 di più di quello che comparisce nella lista speciale citata sopra, che contiene l'indicazione dei singoli locali. Questo rilevante importo non può essere che il pagamento per le pitture a fresco della Sala Rotonda e, forse, anche per altre piccole prestazioni. Questa

somma non fu aggiunta alla lista speciale, forse perchè al momento della compi lazione della stessa non erano ancora compiute le pitture della sala. Uebertrag rhein. Gulden 547 Der grosse Saal „ „ 100 (N.157) Der Fries und Wappen im Runden Saal des zweiten Stockes „ „ 16 (N. 156) Das Zimmer hinter dem Runden Saal des ersten Stockes „ „ 12 (N.134) DerVorplatzüberderStiege „ „ 50 (N.147) Das Vorzimmer bei der Bibliothek „ „ 30 (N. 152) Der Gang zur Bibliothek „ „ 12 (N. 151) Die Bibliothek „ „ 200

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1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 59 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE T0MMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO JN TRENTO — soffermarono mai nella loro Diocesi, essendovi stati tenuti lontani per opera del violento Lodovico di Brandenburgo. Un'indicazione favorevole alla nostra supposizione ri guardo ad Arrigo III di Metz l'abbiamo nelle nozze rappre sentate nel quadro di giugno. Come abbiamo indicato nella descrizione del quadro, dovrebbero in questo affresco essere rappresentate le nozze del fratello del Vescovo Arrigo. Un'allusione al medesimo Vescovo

Arrigo di Metz e Nicolò Alram non mancavano nè danari nè tempo tranquillo necessario all'esecuzione di simili pitture. I vestiari presentano in fluenza italiana e francese e ad onta della loro brillante varietà specialmente nelle persone maschili appartengono alla prima metà del secolo XIV. In Italia, in Francia e nei paesi limitrofi tedeschi questi costumi erano propriamente allora in uso. Furono in parte rievocati dopo mezzo secolo ed in alcuni paesi ancor molto più tardi. Figure di Santi weist

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