corrispondenti di una data linea della scala, sono percepiti da un occhio normale. Se, per esempio, l'individuo in esame distingue, a 5 metri, le sole lette re o i soli segni che un occhio normale vede a 40 metri, la sua acutezza visiva è ridotta a 5/40; ossia V=l/8. Quando l'acutezza visiva risulti in feriore a 5/50 (V=l/10) ossia quando a 5 metri non vengono più distinte nep pure le lettere, o i* segni, di maggiori dimensioni, che un occhio normale ve de a 50 metri, occorre far avvicinare il soggetto
in esame all'ottotipo (o vicever sa) e perciò sostituire al numeratore 5 (distanza costante) i numeratori 4, 3, 2, 1 che rappresentano la distanza non più costante, ma variabile a cui l'individuo distingue la linea delle lettere o dei se gni più grossi della scala murale. Se per esempio, .il soggetto in esame distingue a soli 2 metri le lettere o i segni, che un occhio normale vede a 50 metri, la sua acutezza visiva è ridótta a 2/50, ossia V=l/25. Al disotto di 1/50, frazione che espri me un visus con