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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 177 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
Fa massa con questo edificio mediocvalc il Palazzo Madama, corpo di facciata addossato al lato occidentale del Castello, e racchiudente uno scalone. È opera grandiosa, la quale se all'interno manca di scopo, raggiunge però al di fuori quello di adornare in modo splendido la piazza su cui sorge c la eia di Doragrossa che le si apre dinanzi. La decorazione, robusta insieme e ricca e severa, ha bensì qualche barocchcria, ma senza conseguenza sull'aspetto generale della composizione. Il Castello

del Valentino, in isponda del Po, sorto per opera di Cristina di Francia vedova di Vittorio Amedeo I, fu costrutto secondo l’architettura nazionale della fondatrice, e secondo ogni pro babilità da architetto francese. Di questo non rimane memoria, ma documenti conservati ricordano clic molti operai di Francia vi lavorarono. Benché rimasto incompiuto , c più tardi aumentato da fabbriche nè simmetriche , nè condotte quant’era necessario in armonia col rimanente, il Valentino è pur sempre una delle

. Il magnifico Tempio di Superga sopra il più alto colle dalla parte orientale di Torino a G58 metri ani livello del mare, monumento della pietà e della fede dei Duchi di Savoia, ricordo delle gesta c dell'eroismo dei Piemontesi nel 1706. grandiosa opera architettonica disegnata dal Juvara, mole

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 150 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
L’erezione dell’ Arco in marmo naturalmente non fu rapida come quella del modello in legno ; messa la prima pietra nel 1807, alla caduta di Napoleone la costruzione era appena a metà opera, e restò in asso per alcuni anni. Si chiamava l’Arco di Trionfo; e non fu continuato se non quando si pensò a dedicarlo a Francesco I, che accanito più d’ogni altro nel distruggere l’edifìcio politico . di Napoleone I, fu fautore di pace tra i potenti, e di avvilimento tra i popoli. L’arco fu battezzato

quindi sotto i nuovi auspici col nome di Arco della Pace, e se ne riprese la costruzione nel 1826. Naturalmente, nella decorazione andò distrutto quanto ricordava l’imperatore decaduto, ed i bas sorilievi rappresentanti le batoste prese dai tedeschi furono sostituiti dai bassorilievi della battaglia di Lipsia, e di quella d’Arcis sur Aule, scolpite: la prima da Pompeo Marchesi, la seconda, da Francesco Somaini. Opera di pretto classicismo scolastico, l’Arco della Pace è 1’ Arco più grandioso di pura

imi tazione romana che esista ; ed ù un monumento dell’ arte cesarea del principio del nostro secolo nelle forme architettoniche e nello stile della scultura. Sopra l’attico dell’arco maestoso s’alza la sestiga della Pace, opera dell’ Abbondio Sangiorgio, agli angoli le Vittorie equestri, di Giovanni Putti ; queste e quella fuse in bronzo. I bassorilievi sono condotti da altri scultori, tra i più rinomati di quell’ epoca , il Faccetti, i fratelli Monti, Benedetto Cacciatori, i fratelli Marchesi

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