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Archivio Letteratura
Categoria:
Rezension
Anno:
24.10.2008
Sehnsucht nach Monte Carlo
Eine außergewöhnliche Lebensgeschichte
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Autore: Hpl
Data: 2008.10.24
Fonte: Pustertaler Zeitung, 40
Tipo d'articolo: Rezension
Opera presentata: Molling, Anton: Wieder mit Sehnsucht nach Monte Carlo. Die außergeöhnliche Lebensgeschichte eines ladinischen Hotelportiers, Bozen: Edition Raetia
Parole chiave: Rezeption
Mappa degli autori: Molling, Anton
Segnatura: 0628_002
^ Sehnsucht nach Monte Carlo In seinem Lebensrückblick beschreibt der aus Untermoi stammende Hotelportier Anton Molling (1901-1987) mit Witz und der Abgeklärtheit eines Pensionisten die Lebensbedingungen einer kinderreichen Bergbauernfamilie in Ladinien und seinen abwechslungsreichen Lebenslauf, der ihn unter anderem in das Hotel Elephant in Brixen, in Hotels in Nizza und Monte Carlo, ins Gästehaus von Adolf Hitler in Salzburg, in die Kriegsgefangenschaft in Sibirien sowie das Weiße Rossi

1917 war ein Großangriff am Monte Piano, da haben bei uns die Fenster gezittert. Wie dann Unsere bei Isonzo durchgebrochen sind, mußten die Itak die Dolomitenfront räumen. Dann sind die Sextner vereinzelt wieder zurück - waren aber die mei sten ausgebombt (...) 1916 auf 17 war soviel Schnee, wenn nicht das Militär immer wieder Heu geholt hätt, wäre Gsies von Welsberg abgeschlossen blieben. Von Toblach bis Innichen hat man nicht aus der Straße gesehen, so ho he Schneewände waren. Damals [ging

tier hat er in vielen großen europäischen Häu sern gearbeitet, darunter im Hotel Elephant in Brixen, in Hotels in Nizza und Monte Carlo, im Gästehaus von Adolf Hitler in Salzburg sowie im Weißen Rossi am Wolfgangsee. Seine Kontakt freudigkeit, aber auch sein Humor und seine Anpassungsfähigkeit eröffneten Molling im mer wieder gute Gelegenheiten zu Ortsver änderungen, die er auch prompt zu nutzen verstand. Für die Bandbreite zwischen Ar mut, Gefährdung und sinnerfüllter Lebens gestaltung

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
10.07.2011
Rivolte popolari
Diritti e lavoro: quando Clesio avvelenò i minatori
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2011.07.10
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 163, 13
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Parole chiave: Geschichte; Wirtschaft
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 6
Segnatura: 0138_063
ti. Il suo nome antico era Argentario, muta to in Caligsberg o Calisio, ossia «monte cal vo» per il suo aspetto nudo, «perché depre dato dal legname a uso armamento minera rio» come citano gli antichi testi. Dunque uno dei monti di Trento era dedicato all’atti vità mineraria. La tradizione vuole che queste miniere fossero coltivate già in epoca romana Le mi niere erano dislocate principalmente nel pia noro quadrilatero del Calisio avente agli an goli i centri di Lavis, Fornace, (Svezzano, Me- ano

economico e commerciale della città di Trento, favoren do «il compensamento della sottoproduzio ne di cereali del principato e allo stesso tem po lo sviluppo di una moneta forte». Nel marzo del 1185 il vescovo Alberto aveva rico nosciuto che il monte Calisio doveva essere considerato proprietà dei trentini, ricchi e poveri, che potevano sfruttarne le vene di galena argentifera. Il massimo splendore del le miniere del Calisio coincide col principa to del vescovo Federico Vanga (1207 - 1218), il quale

non si pre sentò più. Il precoce esaurimento del giaci mento sull’altopiano trascinò alla rovina in tere schiere di minatori. Mariani, lo storico del Concilio di Trento, parlava di rovine e re sti dell’attività mineraria già nel ’6oo, dopo solo un secolo dall’abbandono delle minie re. Il Monte Calisio si rivestì di vegetazione, vi fiorirono i prati e.. Je leggende. Si narra che le cave e le miniere costituissero per la città di Trento una fonte di reddito assai grande. Ma chi aveva la assoluta

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
14.03.2010
L'enorme lavagna
L'enorme lavagna, Il patrimonio dei graffiti sui monti dell'arco alpino
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2010.03.14
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 62, 13
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Partecipanti: Kezich, Giovanni; Bazzanella, Marta; Cavada, Ilario; Pisoni, Luca; Tonutti, Laura
Luogo: Predazzo
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 6
Segnatura: 0138_005
di Altamira in Spagna, nessuno votie credere che appartenessero ati’uo- mo preistorico. Fu necessario aspet tare decenni con il ritrovamento di altre grotte affrescate, per avvalorar ne la scoperta. Ora è giunto il mo mento di andare a monte, non sol tanto metaforicamente, e di ricerca re nelle meraviglie visuali e sonore detie caverne queti’impulso che ha portato alla spiritualità e alla pro to-arte, ovvero comprendere il sotti le legame tra le manifestazioni della natura e degli animali e le prime

ma- Nomi, decori, segni sacri Il patrimonio dei graffiti sui monti dell arco alpino nifestaziom artistiche e sacre uma ne. Questo in generale, ma in partico lare, riferito alla nostra terra, la mi niera di meraviglie che è il monte La- temar e il vicino Comon d portano ad una civiltà di pastori che, non tan to lontana da noi, si sviluppa ed evol ve lasdandod le tracce di un vissuto che d appartiene. Per cercare di for nire una spiegazione a queste scritte, dobbiamo concentrarci sulla storia recente

e passata di questa zona e in quadrarla quindi nel contesto deB’ar- te rupestre deti’intero Arco alpino: pensiamo al monte Bego (Francia), alla Valcamonica, aBe incisioni della Haute-Maurienne (Franda), della vai di Susa, deBo Schneidjoch (Au stria), del Kiennbach -Enngst (Au stria), del BluntautaL Sulle pareti cal caree del gruppo montuoso Late- mar-Comon, in particolare nel com prensorio pascolivo dei comuni di Tesero, Panchià, Ziano e Predazzo, s’incontrano scritte autografe realiz zate dai pastori

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Archivio Letteratura
Categoria:
Essay
Anno:
24.02.2008
Il patriota Hofer
Il patriota Hofer, Molti gli eventi in regione per il bicentenario
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2008.02.24
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 47, 12
Tipo d'articolo: Essay
Partecipanti: Durnwalder, Luis; Santis, Francesco de; Andreis, Girolamo; Zieger, Antonio; Volpi Alessandro; Zotti, Raffaele
Parole chiave: Geschichte
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 4
Segnatura: 0136_002
, sulle quali venivano eziandio puntati due can noni, cioè uno sul monte di Gardolo e l’altro sul dosso chiamato Destor, ed altre piccole schiere s’indrappellavano lungo il bosco del la città detto di Valgravia e di Vallunga, sino ai monti della Costa, oltre la villa dei Telani, che dominano alle spalle di Rovereto. Qualche ora dopo la levata del sole del dì 24 gli austriaci muovono alla volta di Rovere to divisi in due corpi: imo sulla strada impe riale, l’altro per i colli di Volano, di Serrada

e di Noriglio.... Un colpo di cannone, scagliato dal monte delle Gardole, presso Volano, por tò lo spaventoso annuncio alla prossima cit tà... I colpi di cannone e della moschetteria s’udivano intanto più frequenti.. Gli austriaci e i tirolesi egregiamente battagliavano, ma non meno egregiamente i napoleoniani a so stenere l’impetuoso scontro... La confusione e l’ardore nascevano non solo a Volano., avan zavano e retrocedevano ora questi, ora quel li. Per una collina le squadre salivano con mi rabile

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