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Archivio Letteratura
Categoria:
Essay
Anno:
20.03.2011
Nel nome del padre
L'umanità di san Giuseppe oltre il "progetto" divino
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2011.03.20
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 67, 13
Tipo d'articolo: Essay
Partecipanti: De Luca, Erri; De Benedetti, Federigo
Parole chiave: Religion
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 6
Segnatura: 0138_050
Corriere dell'Alto Adige Domenica 20 Marzo 2011 ^ DOKUMENTATIONSSTELLE BOZEN I ! 13 San Giuseppe col Bambino, opera del 1635 d: Guido Reni, conservata al Museo Diocesano d: Milano. Come scrive Des Avaux, "ditutti gli allie vi dei Carracci è stato il più felice e ancor ogg un'infinità di persone predilige le sue opere pre ferendo la delicatezza e la grazia che manifesta no alla grandezza e alle forti espressioni di altre- Weggensteinstra; L’umanità di san Giuseppe oltre il «progetto» divino

di BRUNAMARIA DAL LAGO VENERI Sabato 19 marzo è la festa di San Giusep pe, padre e custode di Gesù. Ma chi fu que sto secondo Giuseppe di cui parla il Nuovo Testamento? Il Vangelo gli conferisce l’ap pellativo di Giusto. Nel linguaggio biblico è detto «giusto» chi ama lo spirito e la lettera della Legge, come espressione della volon tà di Dio. Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era affatto vec chio, come la tradizione agiografica e certa

iconografia ce lo presentano, secondo il cli ché del «buon vecchio Giuseppe» che prese in sposa la Vergine di Nazareth per fare da padre putativo al Figlio di Dio. Al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede, indubbia mente innamorato di Maria. Con lei si fidan zò secondo gli usi e i costumi del suo tem po. D fidanzamento per gli ebrei equivaleva al matrimonio, durava un anno e non dava luogo a coabitazione né a vita coniugale tra i due, alla fine si teneva

la festa durante la quale s’introduceva la fidanzata in casa del fidanzato ed iniziava così la vita coniugale. Se nel frattempo veniva concepito un fi glio, lo sposo copriva del suo nome il neo nato; se la sposa era ritenuta colpevole di infedeltà poteva essere denunciata al tribu nale locale. La procedura da rispettare era a dir poco infamante: la morte all’adultera era comminata mediante la lapidazione. Ora appunto nel Vangelo di Matteo leggia mo che «Maria, essendo promessa sposa a Giuseppe

, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, prima di essere venuti ad abi tare insieme. Giuseppe, suo sposo, che era un uomo giusto e non voleva esporla all’in famia, pensò di rimandarla in segreto» (Mt 18-19). Mentre era ancora incerto sul da far si, ecco l’Angelo del Signore a rassicurarlo, gli appare in sogno e gli dice: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. El la partorirà un figlio

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Archivio Letteratura
Categoria:
Primärtext: Prosa
Anno:
01.02.1999
Watten
speck e Lagrein dunkel
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Autore: Carnevale, Crazy Paolo
Data: 1999.02
Fonte: Uhura, Nr. 3
Tipo d'articolo: Primärtext: Prosa
Mappa degli autori: Carnevale, Paolo Crazy 1
Segnatura: 0099_006
sudtirolese. - Tu mi offendi, Franzensfeste. - Scusa, venerabile Alba, ma tu invece mi fai proprio girare i coglioni. Voleva essere come il suo amico Giuseppe, o Bepi come lo chiamavano nei bar di Oltrisarco. Giuseppe era arrivato dalla Sicilia molti anni prima, come militare di leva, quando Bozen Town era ancora territorio di conquista, e aveva scelto di diventarne un figlio adottivo. Era tor nato al paesello per salutare la mamma, si era preso una moglie (mogli e buoi...) ed era tor nato nel Sudtirolo

Imperfetto, che a quell’epo ca era tristemente noto come Sudtritolo. Ora girava per la città col suo motocarri no por tando in giro rottami e svuotando cantine, pagava pedaggio in ogni bar dove si fermava e quando telefonava a qualcuno diceva: - So’ Bepi. Bepi Gius-seppe. gh’è peccaso Renzo. Con la zeta dura ovviamente. Alba non sarebbe mai diventato cosè. - Perché non posso, se ci è riuscito Giuseppe. - Non è questione di essere Giuseppe o di esse re Alba, venerabile amico. - Di che è questione allora

, Franzensfeste? - Il Sudtirolo. Alba, è un brutto cliente. Non lo compri facilmente. Gli devi dare qualcosa in cam bio. qualcosa che lui deve giudicare di valore superiore rispetto a quel che gli chiedi in cambio. E un cliente diffidente, ha paura che tu tiri a fregarlo ed ha imparato a fregarti lui. meglio di quanto tu possa saper fare. Devi conquistarlo, conoscerlo un po' alla volta: il tuo amico Giuseppe non è ceno diventato Bepi dall’oggi al domani. Il Sudtirolo ha le sue tradizioni, come tu hai le tue

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Archivio Letteratura
Categoria:
Essay
Anno:
18.03.2012
Migranti
Migranti, I viaggi di sarte e calzolai per un lavoro
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2012.03.18
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 66, 13
Tipo d'articolo: Essay
Parole chiave: Volkskunde
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 5
Segnatura: 0137_009
di BRUNAMARIA DAL LAGO VENERI 00Küf La festa di San Giuseppe che si celebra do mani ha origini molto antiche, che risalgogger no alla tradizione pagana. Il 19 marzo è a tut : ti gli effetti la vigilia dell’equinozio di prima vera, quando si svolgevano i baccanali, i riti dionisiaci volti alla propiziazione della ferti lità. Nel mese di marzo venivano svolti an che i riti di purificazione agraria. Tracce del legame con questo tipo di culti si ritrovano nella tradizione dei falò dei residui del

rac colto dell’anno precedente ancora diffusi in molte regioni. La festa di San Giuseppe è anche la festa del papà, ma non in tutto il mondo. Nei Pae si anglosassoni infatti la festa del papà vie ne celebrata la terza domenica di giugno e non assume caratteri religiosi. La festa del papà nasce in America all’inizio del Nove cento come una festa improntata alla laici tà. In Italia, come in molti altri Paesi, la festa si caratterizza per la sua collocazione nella dimensione cattolica, affondando

le sue ra dici nella Chiesa del l’Est e poi portata in Occidente. Tutto que sto è aremoto. Quello che forse non tutti ri cordano è il fatto che a San Giuseppe inizia vano quelle che veni vano chiamate picco le migrazioni In que sti giorni e, comun que dopo questa data, dalle valli ladine, in specie dalla vai di Fassa, partivano i murato ri, i pittori e decoratori che si recavano nelle vicine regioni del Tirolo 0 verso la Lombar dia, il Veneto e la Romagna in cerca di lavo ro. Infatti negli ultimi

che a casa di mia nonna Teresa, a Cavalese, arrivava la «sartore». In un inverno di guerra so di aver portato un vecchio cappotto di mia nonna (del resto di stoffa buonissima) rivoltato e ridotto per me dalla sarta Malvina. A casa della nonna, dopo San Giuseppe quando le prime violet te fiorivano nell’orto, venivano anche i luci datori di mobili con cere e colle dai mille odori. Pare fossero gli stessi anche ai tempi in cui mio padre era un bambino. A proposi to di mio padre, mia nonna raccontava

di A San Giuseppe le valli si spopolavano I viaggi di sarte e calzolai per un lavoro come lui, curiosissimo ragazzo, si fosse avvi cinato da sotto il tavolo a un falegname che stava piallando. Il falegname non lo vide e passò la pialla anche sulla zucca di mio pa dre. Sembra che gli staccasse un pezzo di cuoio capelluto e che poi, imperterrito, glie lo avesse riattaccato con la colla da falegna me. Lessico familiare. Non accenno alla fac cia di mio nonno, medico, che chiamato d’urgenza per l’infortunio

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Archivio Letteratura
Categoria:
Rezension
Anno:
28.03.2001
Per imparare il tedesco servono anche le streghe. Ma che siano sudtirolesi
IL LIBRO / FAVOLE PER INCONTRARE IL BILINGUISMO
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Autore: Benincasa, Gianfranco
Data: 2001.03.28
Fonte: Alto Adige, Nr. 74, 15
Tipo d'articolo: Rezension
Partecipanti: Asson, Maria Paola; Di Gesaro, Pinuccia; Benincasa, Gianfranco
Organizzazioni: Praxis 3; Istituto Pedagogico per le scuole ladine della provincia di Bolzano; libreria Ko-Libri
Parole chiave: Märchen; Buchpräsentation
Mappa degli autori: Asson, Maria Paola
Segnatura: 0021_003
questo ha deciso di scrivere «Giuseppe e le streghe matte - Josef und die verrückten Hexen», pubblicato dalla casa editrice Praxis 3 di Bolzano diretta da Pinuccia di Gesaro. Maria Paola Asson è di Bressanone, è laureata in filo sofia ed insegna alla scuola me dia di lingua tedesca. Conduce laboratori di fiaba, pittura e bu rattini in ambito pedagogico e interculturale. 11 suo primo libro di favole è stato presentato alla libreria Ko-libri in via della Re na. La pubblicazione è stata il lustrata

al pubblico di genitori e bambini da Bruna Dallago Ve neri, da Rita Gelmi e da Pinuccia di Gesaro. Le prime due hanno parlato del libro dal punto di vi sta letterario e didattico, men tre Pinuccia di Gesaro ha sotto- «Giuseppe e le streghe matte - Josef und die verrückten Hexen» edito da Praxis 3 Bimbi bilingui con le fiabe Dodici racconti come strumento didattico L’altro giorno l’assessore ai trasporti Michele di Puppo è ar rivato con il volo delle ore 15,35 proveniente da Roma. 11 grup po consiliare

della narrazione. Un filone che oggi appare un po’ troppo adom brato dalla prepotenza delle immagini della televisione, dei video, del cinema. La fiaba, che trae origine dalla narrazione è dunque importante per la crea tività e lo sviluppo della fanta sia. «Giuseppe e le streghe matte» si compone di dodici brevi sto rie animate da quattro protago nisti: il falegname Giuseppe e tre vecchie streghe matte, Bigia, Di- gia e Strigia. I dodici episodi oscillano tra il fantastico e il gio coso. Al povero

Giuseppe le tre streghe ordiscono continui di spetti, procurandogli improvvi si temporali estivi, oppure ren dendola vittima di spiacevoli in cidenti domestici. Il libro è ri volto ai ragazzi dagli 8 ai 12 an ni ed è redatto in lingua tedesca e italiana con testo a fronte. Per questo si presta come ottimo strumento di supporto all’inse gnamento della seconda lingua. Non si tratta però di una tradu zione letteraria, bensì di una ver sione ex novo.

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Archivio Letteratura
Categoria:
Interview
Anno:
31.08.2001
Longo tra Itaca ed Erotica
Longo tra Itaca ed Erotica, Nuove raccolte
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Autore: Facchini, Rolando
Data: 2001.08.31
Fonte: Alto Adige, Nr. 206, 39
Tipo d'articolo: Interview
Mappa degli autori: Longo, Freddy
Segnatura: 0504_024
ad “Itaca”, raccolta di poesie “marine” uscita appena a giugno, sta per aggiungere “Erotica”, un volumetto che, per voler essere fedele al titolo, presenta il sesso in tutte le sue espressioni, anche sto riche, riproponendo debolezze e devianze di gerarchi, attrici, politici, senza dimenti care le prime pulsioni infantili. T A C A PREFAZIONE DI GIUSEPPE CONTE IL SOGNO DELL’EROE PREFAZIONE DI GIUSEPPE MARCHETTI ti 78 . Si tratta di 50 poesie di for te impatto, crude come quasi tutte le opere di Longo

, anche perché Giuseppe Conte, autore della prefazione, è molto amato dal la cultura meranese». A cosa sono dovute que ste sue digressioni marina re, questo suo cambiamen to di rotta dopo aver tocca to con asprezza gli avveni menti più crudi e duri del la nostra storia recente? «Essenzialmente perché noi veniamo dal mare, tra l’al tro culla della mia infanzia. Ma non è un mare di sole on de e sabbia bensì anche lo sfondo politico dell’ultimo cinquantennio. Ebbene, con sentitemi di dirlo, di farmi

, intitolata “Il sogno dell’eroe”, è dedi- LA RACCOLTA Freddy e il suo mare costiero FREDDY LONGO La copertina dell’ultima raccolta e, nel riquadro, l’autore MERANO. Il lettore di “Itaca”, raccolta di poesie pubblicate da Campanotto Editore, «avvertirà subito - così scrive Giuseppe Con te nella prefazione - che il mare di cui si par la non è il mare degli orizzonti lontani... ma un mare costiero: il mare della riva, delle ri ve». «Quello - scrive ancora - che incontra la terra e le esistenze, le povere

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
26.06.1999
Roba da farci su un caso editoriale
Roba da farci su un caso editoriale, Letteratura/Un talento sbocciato grazie alle "buone" letture e ad una vita "spericolata"
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Autore: Carrillo, Angelo
Data: 1999.06.26
Fonte: Mattino, Il, 15
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Mappa degli autori: Mora, Giuseppe (Mora, Beppe)
Segnatura: 0632_002
C % è un libro che si sta ' facendo rapidamen te largo nel panora ma editoriale dell’Al to Adige. L’autore, Giuseppe (Beppe) Mora, nato e cresciuto a Bolzano, sta diventando un ve ro e proprio caso letterario. A te stimoniarlo, oltre ai dati di ven dita, le decine di persone che as sistono ogni volta alle letture pubbliche del romanzo. «Roba da farci su un roman zo», (Harlock edizioni), ha il fa scino delle opere giovanili-e in fatti sono stati proprio gli ado lescenti, i ventenni i primi

, avvolto da un alone mi sterioso, che sembra ricalcare la biografia di più illustri scrit- Dokumentationsstelle für Neuere Südtiroler Literatur Weggensteinstr. 12 - Tel. 977037 39100 BOZEN tü LETTERATURA/ Un talento sbocciato grazie alle «buone» letture e ad una vita «spericolata» Roba da farci su un caso editoriale Il romanzo del bolzanino Giuseppe Mora piace molto ai giovani tori. L’uomo che scopre a venti- due anni i libri, che si iscrive al l’università, che in pochi mesi impara quello che molti

, che ha coinvolto mu sicisti e attori organizzato dalla giovane associazione culturale «Harlock», diretta da Luca Stan- cher e Andreas Perugini. Tra gli interpreti volti conosciuti della scena musicale e culturale gio vanile di Bolzano: Milko Nardel- li, Sergio Pirialli, Massimiliano Moccia, Federica Costanzo, Lu ca Laitenpergher e Stefano Pras- seda. «Lo spettacolo, ora come ora - spiega Giuseppe Mora - è solo una presentazione di un li bro anche se musicata e recita ta, però, in futuro, vorrei

riusci re a realizzare uno spettacolo ve ro e proprio». Lo scrittore bolzanino Giuseppe Mora, la cui opera sta diventando un caso letterario oltre i confini altoatesini Mora con i ragazzi che lo hanno aiutato nello spettacolo NATURE MORTE DI VENTRONE A CHIUSA S i inaugura oggi, ore 18, la mostra di dipinti, opera di Lu ciano Ventrone, presso il Museo civico di Chiusa. L’artista, nato a Roma nel ’42, è attivo nella capitale e negli Abruz zi. «Le sue nature morte sono scrupolosamente dipinte e sem

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
03.12.2011
Il viaggio sotto la pelle, Cederna elogia la Istanbul di Longo
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Autore: Bortoli, Gigi
Data: 2011.12.03
Fonte: Alto Adige, Nr. 287, 39
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Opera presentata: Longo, Freddy: Istanbul Blues. Silvana Editoriale 2011
Parole chiave: ReiseLiteratur; Lesung
Mappa degli autori: Longo, Freddy
Segnatura: 0504_087
ad incontrarsi sono stati due viaggiato ri. L’autore del libro e Giuseppe Ceder- na, anche’egli, oltre che attore, scritto re e autore in ambito cinematografico e teatrale, che ama porre al centro del suo scrivere il tema del viaggio. l’azzeccata scelta del ti tolo, con quel riferi mento al blues, lascia intravedere che di un viaggio parti colare si trat ta. Un viag gio attento più che ai contesti geo grafici o pae- sere stato programmato. Un’avaria dell’aereo in vo lo verso Barcellona, ed ecco lo scrittore

programmato, ha trova to il suo punto d’appagamen- to, d’equilibrio con se stesso. Un percorso che gli ha per messo di recuperare la figu ra paterna che così è andata a riposizionarsi accanto a quella luminosa della ma dre. Giuseppe Cederna, nel suo discorrere, nel suo dialogare con Longo, ha avuto il gran de merito di rintracciare del libro la chiave di lettura giu sta. Disinteressandosi del fat to che il romanzo possa ripor tare o no fatti reali. Non è questo che si chiede ad una storia romanzata. Egli

, le quali aprono a lui i loro mondi in modo sorprenden te. Una capacità non comu ne. Un libro che in ultima analisi è, con una contraddi zione in termini, una favola reale. Una favola per ricerca re la felicità. “Un viaggio - ha evidenziato Giuseppe Ceder na - che mi ha fatto venir vo glia di tornare a Istanbul”. Un viaggio, si diceva, al di fuori del tempo e dello spa zio, ma che a nostro avviso mette ancor più in risalto le doti di scrittura dell’autore, considerando che si è consu mato in 24 ore

. Un viaggio urbano fatto in 24 ore, macchina fotografica in mano, per cercare un con fronto vero, autentico, alla ri cerca, e questo è anche il filo rosso che lega questo libro al le altre produzioni di Londo, del proprio Io. “Alla base di ogni racconto, di ogni mia esperienza - ha sottolineato l’autore - ciò che mi interes sa è proprio il confronto tra il me e l’altro, si tratti di una persona o di una città con le sue multiformi comunità”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra da sinistra Giuseppe Cederna

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
06.08.2000
Piccolo Lukas, inghiottito dall'Isarco
Piccolo Lukas, inghiottito dall'Isarco, DELITTI E MISTERI
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Autore: Cagnan, Paolo
Data: 2000.08.06
Fonte: Alto Adige, 7
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Partecipanti: Insam, Anna; Guarneri, Giuseppe; Insam, Lukas
Mappa degli autori: Cagnan, Paolo
Segnatura: 0094_007
e cresciuta fra le montagne, lui arrivava dai paesi caldi portando con sé focosità e temperamento. Se ne innamorò subito, e i frutti del loro amore non tar darono a venire. Dall’unione fra la gardenese e il sergente nacque il piccolo Lukas, un bimbette vispo e grazioso al quale il padre avrebbe forse voluto dare un nome più ita liano. Anna, che aveva ormai quasi trenf anni ed un figlio, decise di sposare Giuseppe detto Pino. Le nozze avvennero nel 1979. Guameri convinse la sua sposa a fare le valigie

, di re addio alla sua terra e se guirlo in Sicilia, dai suoi pa renti. Non fu facile, per An na, accettare di abbandonare la sua famiglia e il suo passa to, ma lo fece. Sognava una terra misteriosa e affascinan te, dove non è mai troppo freddo e la frutta cresce rigo gliosa anche in inverno. I suoi provarono a farla desiste re, ma lei non volle saperne: aveva ormai preso la sua deci sione, non si sarebbe fatta condizionare dagli scrupoli e dalla nostalgia. Giuseppe, Anna e il piccolo Lukas arrivarono così

a San Cataldo, che non era esatta mente quel piccolo Eden che la sposa si era sognata. Il ma rito, che non era un possiden te, portò la donna in una vec chia e isolata casa colonica, che non solo era priva della luce e del bagno, ma nella quale per di più vivevano an che la suocera ed i cognati con le rispettive famiglie. Quando mise piede nella sua nuova dimora, Anna si sentì quasi svenire. Giuseppe la rassicurò, dicendole che appe na possibile si sarebbero tra sferiti in una casa tutta per

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Archivio Letteratura
Categoria:
Sekundärtext: Bericht
Anno:
07.08.2011
Il "filo" del Primiero
Il "filo" del Primiero, E un'arte antica da custodire: la tessitura
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Autore: Dal Lago Veneri, Brunamaria
Data: 2011.08.07
Fonte: Corriere dell’Alto Adige, Nr. 187, 13
Tipo d'articolo: Sekundärtext: Bericht
Parole chiave: Volkskunde; Gesellschaft; Wirtschaft
Mappa degli autori: Dal Lago Veneri, Bruna Maria Texte 6
Segnatura: 0138_067
orizzontali che generano tele e stoffe e ricami. Una magia d’altri tempi come d’altri tempi è la storia di questa antica «tessitu ra». Si inizia con un Primiazzo Zanon, tes- sér della vai di Fiemme, che a metà del Set tecento lascia Tesero e si stabilizza a Mez zano dove mette su casa e bottega. Suo fi glio Gian Maria, suo nipote Giuseppe, e suo pronipote detto Giotto, continuano l’arte della tessitura e si tramandano il me stiere fino alla metà dell’Ottocento. Poi nel 1864 nasce Giorgio Miazza che, oltre

alla vocazione per la tessitura, ha quella per la musica. Notato da un compositore di musica sacra, Giuseppe Terrabugio, si reca a Fiera di Primiero e qui diverrà un Magi« In alto le sugge stive Pale di San Martino, che do minano la valle. A sinistra l'attivi tà all'interno del- * l’«Arteler» di To nadico, dove si lavora con gli an tichi telai orizzon tali per produrre tele, stoffe e rica mi. A destra Ca stel Pietra provetto organista. Ma a Fiera, proprio ac canto alla casa dove è ospitato Giorgio

Drago, madre di Giuseppe Mazzini—e verrà al ternata da dei brani musicali del l’epoca. Il tutto in un percorso c riflessione e ascolto lungo tutta 1 storia dell’unità italiana, vista vissuta dall’universo femminile Gli appuntamenti letterari prò seguiranno poi il giorno successi vo, martedì 9 agosto, con la prc sentazione di Sergio Romano d< suo «L’Italia disunita», menti mercoledì 10 sarà la volta di «Var dall Assalto alle bellezze d’Italia di Gian Antonio Stella. Il progran: ma completo

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