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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 41 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
Palazzo del rinascimento alla Torre d'Aquila una parte del muro interno fu posta sopra una lastra di pietra sporgente, della quale l'estre mità inferiore è lavorata a toro. Le mura che corrono tra la Torri- cella e la Torre d'Aquila non dovreb bero appartenere alle mura primitive della città. Esistono ancora, come ab biamo accennato, gli avanzi delle mura antiche, già da lungo tempo demolite, paralleli alle mura di oggi. Questi avanzi si trovano nella linea della parte interna diPorta Aquila

. In questastessa linea abbiamo la continuazione delle mura antiche, verso mezzogiorno. Quando nel 1407 il Principe Ve scovo Giorgio I, della casa di Liechten stein, dopo la rivolta deiTrentini contro di lui, dovette abbandonare l'ufficio e la città di Trento, dal Duca Federico IV d'Austria furono concessi dei privilegi ai Trentini. In forza di queste concessioni era riconosciuto ai cittadini di Trento il libero uso della parte racchiusa fra la Torricella e la Port'Aquila, in modo da esser loro permesso

.45) rappresenta l'in terno della porta e della torre. Nella parte interna della muraglia, sopra l'arco della porta sino alla volta della torre, è conservato ancora un affresco colle iscrizioni della Fig. 46. L'autore dell'affresco è oriundo da Bamberga, lavorò a Trento sul finire del se colo XV e nel principio del XVI, e si chiamava Girolamo daTrento. L'abbreviatura G. E.T., che si legge in alto, signi fica: GEORGIUS EPISCOPUS TRIDENTINUS. Sotto questo Principe Vescovo (1505—1514) fu dipinto l'affresco

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
Popolazioni e costituzioni antiche di Valsugana, Primiero, Fiemme, Fassa, Cadore, Ampezzo e i Sette Comuni Vicentini
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Pagina 55 di 85
Autore: Rizzoli, Giulio / Giulio Rizzoli
Luogo: Feltre
Editore: Tipogr. Zanussi
Descrizione fisica: 80 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte
Segnatura: II 104.059
ID interno: 151174
Come nel Cadore e in Primiero, i villaggi erano aggruppati tra di loro in s Centenie » di fondo della costituzione militare romana, detti in Fiemme a Quartieri, in Primiero « Columelli , dalla quale divisione vennero le unità minori, le Regole ; pur sempre sussistendo il concetto primo della generale comunanza o Vìctnia, come diritto personale di quelli antichi abitatori; che spettava da prima tanto ai maschi che alle lemmine, modificato posteriormente per il graduale estinguersi delle famiglie

originarie e il modificarsi delle medesime per matrimonio di donne fiammensi con estranei, finché per il forte aumento dei diritti di vicinanza nell' anno 1584 fu stabilito, che i soli discendenti maschi percepiscano il diritto di vicinanza; in loro mancanza la sola figlia pri mogenita, ovvero quella destinata per testamento dal padre, o stabilita per consiglio dei prossimi parenti, e maritandosi una figlia con un aven te diritto di vicinanza, questi se si domiciliava nel paese della moglie, veniva

a godere la vicinanza di quella Regola. In data del 14 Luglio 1775, dietro preghiera della Comunità di Fiemme, il Pr. Vescovo mo dificava queste norme del diritto di Vicinia dichiarando, che il diritto di vicinanza spettava anche alle figlie e donne vedove finché erano in vita, cessando colla lor morte. Diversamente fu praticato nella Regola di Trodena, dove tra quella popolazione tedesca prevalse il concetto germanico del diritto reale di vicinanza, fondato sul possesso della Ma* scerie. (Hof.) Venuta

meno la costituzione longobarda del potere scariale, che im medesimava in se la podestà civile e politica, prese prevalenza quello dei Magistrati o Rettori di Fiemme. Capo supremo della Valle sotto o- gnì riguardo era lo Scario. Al suo fianco stavano alcuni uomini chia mati Regolani di Comun, che lo dovevano assistere col consiglio e col- ■ l 'opera, formando con lui nel governo della Valle una specie' di Senato, nel quale risiedeva il potere esecutivo nelle cose di economia e nei su premi

interessi della Patria. Doveva lo Scario in generale « mantenere osservati, adempiti ese- « guiti e custoditi in tutto e pei - tutto gli ordini, consuetudini, usanze, « privilegi e immunità. » della Valle : ogni qualvolta avesse saputo e conosciuto che in qualche modo, sia dal Principe di Trento, sia da al tri si avesse tentato pregiudicare « alle Ragioni, Consuetudini e Privi legi della Comunità » dovéa appigliarsi e usar di tutti i modi e mezzi possibili per isventare i danni. Nelle cose di somma

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 54 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
a Trento a dipingere nel nostro Castello. — Simone Martini ebbe in Avignone speciale incarico di eseguire il ritratto del grande poeta Petrarca, che soggior nava alla Corte dei Papi. E certo che a Trento almeno non molto più tardi e non molto prima dell'esecuzione dei nostri quadri dei mesi, hanno lavorato pittori italiani, come appare dall'affresco sulla parete interna della facciata principale del Duomo, rappresentante una chiesa con campanile e in mezzo S.Vi gilio tra quattro Angeli, il quale

affresco rammenta, spe cialmente nelle parti architettoniche, l'affresco nell'Ora torio di S. Giorgio in Padova di Altichiero e Avanzo (pittore Veronese del secolo XIV), che rappresenta il fune rale di S. Lucia. Anche gli affreschi della vita di S. Giuliano, sulla parete interna settentrionale del Duomo di Trento, sono certo stati dipinti da pittori italiani. 1 paesaggi sono però dipinti in modo primitivo. Il vestiario delle figure di questi quadri presenta costumi che si riscontrano ancora prima del

1300. Simili costumi appariscono anche in certe figure degli af freschi eseguiti nel 1332 in S. Maria in Porto Fuori in Ra venna, così pure negli affreschi di Simone Martini, affre schi che rappresentano la Vita della Vergine e che si trovano in S. Lorenzo in Napoli, come pure in qualche figura degli affreschi del palazzo dei Papi in Avignone. Nel Castello di Avio (edificato nel secolo XÌII), che an cora avanti pochi decenni apparteneva ai Conti di Castel- barco, vi sono affreschi che dovrebbero

facile a spiegarsi, se gli stessi pittori, che lavorarono nel Castello, dipinsero forse anche in Avignone. Si deve però osservare che le figure secondarie e le parti accessorie in generale sono certo da attribuirsi a specialisti di questo genere, da non confondersi cogli autori delle figure e delle parti principali. Si aggiunga inoltre che l'uso della lettera ,,w' per ,,u' in Tawro nel quadro di aprile era una maniera di scrivere antica tedesca, che non può però formare una prova che il pittore sia

stato tedesco, ma si deve attribuire a qualche personaggio del Castello, il quale indicò all'artista le iscrizioni da eseguirsi. Presso la Corte vescovile in Trento vi erano nel medio evo sempre personaggi tedeschi, come pure i Vescovi al tempo dei nostri quadri erano in maggior parte tedeschi. Anche negli inventari tedeschi del Castello nel secolo XV vediamo adoperato ancora il w ew per u. Al contrario l'omissione della lettera „s' in „Geminis' nel quadro di maggioèda den päpstlichen Hof

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 74 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
tinta neutra. Gli affreschi delle facciate, come il grande stemma di Bernardo Clesio sulla sporgenza a mezzo cer chio della facciata principale, fregi ecc., possono però venir ritoccati per non perderne le tracce. E naturale che una delle cose principali è quella di pre servare gli affreschi dall'umidità e dal salnitro dei muri, per cui, se è necessario, si deve levarli dal muro, risanare le parti sottostanti e rimetterli al posto con graticola di metallo, eventualmente con uno strato isolatore

e fori di ventilazione, per assicurarli pienamente. Questi mezzi di ristauro, che in certo modo costituiscono segreti diversi, sono dallo scrivente conosciuti. Egli ebbe occasione di partecipare per lunghi anni ai più grandi ri- stauri di affreschi eseguiti in vari luoghi. L'ideale da raggiungere nel ristauro del Castello sareb bero non solo i lavori di riparazione e conservazione, ma anche il ritornare tutti i locali al loro uso primiero, come già più volte si è inculcato nel decorso della nostra

Opera. Se quindi nel Castel Vecchio dovessero, come è deside rabile, rimettersi anche le Capelle, che vi erano prima, la capella segreta del Vescovo andrebbe collocata al secondo piano (Tav. Ili, No. 46) dove anticamente si trovava. Per la Capella della Residenza sarebbe da scegliere la sala al pianterreno a sinistra di chi entra nel cortile (Tav. I, No. 7). È ciò osserviamo perchè dalle note di fabbrica dei 10 dicembre 1534,16 settembre e 10 ottobre 1535, in cui si legge: „La coIona in la sala

della Capella vechia farla armar et che la sia a forteza della sala de sora', inoltre „La coIona in la Sala avanti la capella vecchia adornarla non potendola levar via', e „Far uno banchetto da veder messa in anticamera dela finestra dela capella vecchia', risulta che la capella allora si trovava al pianterreno però a destra di chi entra nel cortile (Tav. I, No. 15), mentre prima, come abbiamo detto a pag. 7 e 8, a tale uso serviva la sala No. 7 a sinistra. Quando fu eretta la nuova Capella del

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Pagina 639 di 828
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XCVI, 730 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/2
ID interno: 337106
go della Val Lagarina fin dall'anno 12 .04. giuda il Documenta num. LXI. ) pìut- tollo che a S, Margherita f andrebbe col locato 1' ad 'Palatum dell' accennato Iti nerario . E quella conghiettura la con- fermo, mentre vienimi fuppofto,che preC- 10 Ala fi trova un luogo-, eh' è di ra gione della Nobile Cala Piz2ini , tut tavia denominato TalaxxK (g) Di Marca fi parla nelle Memorie ^Antiche di Rovereto pag. zz., e zj. , ed Üa pag. 74. dietro Ambrogio Franco , 11 Mariani, i! Landino, ed il Vellutello

,, fi tratta del fuo Slavino , come celebra to da Dante, Ciò, che confermali nel- le Giunte, e Correzioni da far fi alle Me- Antiche di Rovereto con Valerio Faenza Domenicano nel Dialogo De Mvntiim origine pag. 5. nr L'ì parole raccoglie fi , che lunule la conghieuura cfclle pre- 'ENTI dette Memorie ^Antiche cìt. pag. cioè v che alla villa chiamata una volta 2 UVm ETJSVM , U nome di S. Margherita foffe reflato dalla Chiefa, forfè per comodo della Spedale ivi dappoi fabbricata ec. s attofochè dalla noftra

d'in,, cenfo nella Sagra dì 5. Vigilio , v' ha nel» la mentovata Carta della Prepofitura IZ. telìimonianza che- fegue Inten« „ die probare & fidem, facere Johannes- ,, de ß-ononia precatu Religiofr Viri », Dni FratrisBenvegne Prioris Hofpitalis- „ & Eccldìe Sande- Margarite de Fonte „ Rebufii inter Allan® & Marcfrum Dice.. „ Trident, quo«! ipfum Hofpitale&Ec- „ della & ipfe Dominus Prior & ali® ,j Priores ac Fratres ejufdem loci qui fuc- „ runt per tempora, funt &. fuerunt i a . „ piena & pacifica

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1923
Guida illustrata della stazione climatica di Merano : la perla sudalpina
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Pagina 18 di 106
Autore: Wiesler, Giovanni ¬de¬ [Bearb.] / 2a ed. ital. rived. ed emendata da Giovanni de Wiesler
Luogo: Merano
Editore: Pötzelberger
Descrizione fisica: 95 S. : Ill.. - 2a ed. ital. rived. ed emendata da Giovanni de Wiesler
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Meran;f.Führer
Segnatura: I 243.094
ID interno: 421248
le aziende. Fu difficile risolvere il problema dello spazio necessario alle comunicazioni e al passaggio della tramvia elettrica per Foresta, pur conservando il ca rattere storico alle antiche porte della città. Per quella verso la Val Venosta (Vinschgauertor) si ri corse alla costruzione di passaggi laterali, demolendo i fabbricati a destra e a sinistra della porta stessa. — Un monumento all' eroe nazionale Andrea Hof er dello scultore Pendi di Vienna fu eretto sulla piazza della stazione. Si dovette

poi anche provvedere al divertimento dei forestieri. Il teatro civico assorbì fino al 1915 considerevoli sovvenzioni, dato che non vi si acco glievano che ottimi artisti e si davano ottimi spetta coli; e 1' orchestra di cura, fondata nel 1894 con una spesa di 30 fiorini annui, ingoiava gli ultimi anni prima della guerra 87.000 cor. D' altro canto il numero dei forestieri giunse fino al 1914 a più di 41.000 persone con 1,135.416 di giorni di permanenza complessiva. Non eran dunque infondate

le speranze di pro sperità riposte in Merano, tanto più quando si consi derino i progressi che di anno in anno andava facendo pure la stagione estiva, della quella parleremo in altro luogo.

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione
Anno:
(1929)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders ; 1929
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Pagina 181 di 438
Luogo: Meran
Editore: Pötzelberger
Descrizione fisica: 366 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Meran ; f.Adressbuch ; f.CD<br />g.Meran <Region> ; f.Adressbuch
Segnatura: I Z 3.362/1929
ID interno: 588255
Klotz - Knoll Klotz Maddalena, suora''''- Mater der Engl. Fräulein, I, Piazza della Rena 6 Klotz Margherita ved., nàta Dellasega, III, Lungo Passera A. Manzoni 8 Klotz Margherita, massaia - Wirtschafterin, II, Salita alla Chiesa 12, „Franti” p Klotz Maria ved,, nata Kessler, Private, ITT, Via Roma 78 Klotz Maria, Private, II, Salita alla Chiesa 3 , „Gcorgenmühlc” Klotz Maria ved., nata Anegg, negoziante - Antiquitätenhändlern-), II, Salita alla Chiesa 3 . „Georgenmühle” p Klotz Maria, cassiera

- Kassierin, II, Salita alla Chiesa 12 Klotz Matilde ved., nata Anegg, negoziante - Antiquitätenhändlerin, I, Via Andrea Hofer 15; Ditta (Geschäft); I,. Corso Armando Diaz 7 Klotz Rosa, domestica - Bedienerin, I, Via Portici 38 Klotz Savena, suora - Mater der Engl. Fräulein, I, Piazza della Rena 5 a Klotz Volfgango, facchino - Lohndiener, I, Via Portici 9 Klotzncr Agata, domestica - Bedienerin, ’ HI, Via Hagen 6 Klotzner Anna, domestica - Bedienerin, II, Via Dante Alighieri 54, „Leis” Klotzncr Anna

, Private, II, Via Dante Alighieri 11. „Rebgütl” ap Klotzner Antonio, appaltatore - Gutspächter, III, Hagen 13 a Klotzncr Antonio, giornaliero' - Taglöhner, III, Via della Parrocchia ió Klotzner Crescenzia, domestica - Bedienerin, II, Via Dante Alighieri il a Klotzner Giovanni, fittaiolo - Gutspächter. I, Via Galileo Galilei 2 ap Klotzner Giovanni, economo - Landwirt, II, Strada Pianta 4, „Lanegg' ap Klot zner Giuseppe, contadino - Landwirt, II, Strada Pianta ap Klotzner Giuseppe, contadino - Landwirt

i. P-, I, Via Galileo Galilei 8, Villa „Posch” Knuflnch Rosa, suora - Mater der Engl. Fräulein, I, Piazza della Rena 6 a Ivnohl Teodoro, giardiniere - Gärtner, I, Corso Goethe 23 Knoll Anna, lavandaia - Wäscherin, III, Via Éoma 117 Knoll Augusto, lattonierc - Spenglergehilfe, III, Via Zingerle 6 ,1 Knoll Francesco, oste - Gastwirt, Trattoria (Weinschank) Haas, III, Via Roma 112 Knoll Giovanna, sarta - Haushäherin, II, Strada S. Giorgio 4, „Georgenmühle' Knoll Giovanni, Privat, III, Via Ronchi 14 Knoll

Giuseppina, cuoca - Köchin, I, Via 28 Ottobre 15 Knoll Giuseppina, Private, II, Strada S. Giorgio 4 a Knoll Goffredo, contadino - ßauer, III, Via della Parrocchia io Knoll Ignazio, giardiniere - Gärtner, III, Via Carlo Teodoro 9 a Knoll Luigi, oste - Pächter des „Rottalerbuschen”, I, Via Portici 11

9
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Pagina 222 di 342
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 249 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Segnatura: I 87.740/2
ID interno: 328721
sinistra della valletta (ai vari bivi che s'incontrano, tenere sempre a destra), passando infine per una bella conca verdeg giante, si risalgono gli ultimi pascoli raggiungendo il Rif. Alpe di Sitisi (m. 2152; ore 1.30-5.30). III) Per il Colle del Lupo m. 1910, ore 5. 532 Dall'estremità orientale del paese si raggiunge la sponda sinistra della valle che si risale fino alla confluenza del Rio del Piz; qui si piega a destra per un sentiero che sale ripida mente a ritroso del corso d'acqua per traversarlo

poco dopo. Ci si innalza allora per il ripido pendio boscoso del Monte Pedroc con numerose svolte, finché si giunge sull'orlo del ri piano pascolavo, dove sorge un gruppo di fienili (m. 1840; ore 2.30). Si prosegue comodamente verso SO ed al bivio si tiene a sinistra (S), traversando il fianco orientale della verde altura detta Colle del Lupo (m. 1910); si giunge così alla piccola Malga Hof er (m. 1799), donde attraverso i pascoli, poi per sentiero verso SO, ci si cala alla Malga Posta (m. 1675

la mulattiera che, risalendo il fianco occidentale della incassata valletta, passa per i Masi Ciulè (m. 1526; al bivio si prosegue a sinistra). Più avanti si lascia sulla sinistra un ponticello che traversa il torrente, giungendo poco dopo, a monte della confluenza col Rio de Confin, -ad un secondo ponte (1 ora), sul quale si varca il Rio di Saltària. La strada corre per breve tratto sulla sponda destra (al bivio tenere a destra), quindi piega verso O e ri passa il ruscello raggiungendo più avanti la Malga

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1875
Wegweiser durch Südbaiern, Tirol und Vorarlberg und angrenzende Theile von Salzburg, Kärnten etc. und Ober-Italien : mit den Städten München, Salzburg, Innsbruck, Bozen, Meran, Trient, Verona, Mailand, Venedig ; unter steter Rücksicht auf das praktische Bedürfnis des Touristen
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Pagina 375 di 439
Autore: Trautwein, Theodor / von Th. Trautwein
Luogo: München
Editore: Lindauer'sche Buchh.
Descrizione fisica: XXII, 401 S. : Kt.. - 5., umgearb. und erw. Aufl.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Bayern <Süd> ; f.Führer<br />g.Tirol ; f.Führer<br />g.Oberitalien ; f.Führer<br />g.Kärnten ; f.Führer<br />g.Vorarlberg ; f.Führer<br />g.Salzburg <Land> ; f.Führer
Segnatura: I A-23.742
ID interno: 153071
vorzüglich: in der Tiefe Val Zebru, in grossem Bogen der Hauptkamm der Ortler-Grüppe vom. Cristallo bis zum Cevedale in coloss. Felsabsturz; über der Vedretta Zebru der Orti er; — an den Cevedale schliesst sich die sdì, Ortlergcuppe an mit der grossen Vedretta di Forno u. Cbiarena , dar über in herrlichen Formen M. Vios, Pal Jon della Mare, Punta di S. Matteo , Tres ero, Corno dei 3 Signori, Fernsicht Presanella, M. della Disgrazia, Berninagruppe, Abstieg zur Malga dì Form : zurück zum Gletscher

. ! 5) ' Cefidii® 3773 m; von der Malga di Forno über den osti, j Arm der Vedretta Code zum Cevedalepass, dann wie S. 330 j hinan, 5 St. von der Alpe. j ■. 6) Pallon della Ilare 3669 m, Culminationspankt der sfidi. Ortler- | O pe; von der Malga di Forno die wegen Stein fall-gefährliche ! i di Forno auf dem . Gletscher umgehend, auf den Firn, • dann den Grat u. Gipfel i Aussicht grossartig, Vedretta di Forno,, in der Tiefe S. Caterina ; fisti. Vedretta della. Mare. Fernsicht.

14
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1942
¬I¬ ladini dolomitici.- (Collana azzurra); 1)
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Pagina 78 di 135
Autore: Filippone, Vincenzo / Vincenzo Filippone
Luogo: Bolzano
Editore: Ed. della rassegna mensile "Atesia Augusta"
Descrizione fisica: 136 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ladiner;z.Geschichte
Segnatura: D II 88.190 ; II 88.190 ; II 102.516
ID interno: 83099
Gardena e raggiunse il 5 novembre Bolzano. L'8 no vembre la breve campagna contro gli insorti potè dirsi compiuta, con la fuga di questi ultimi verso Vipiteno e Bressanone. Nel suo quartiere di Villach, il Viceré Eugenio Beauharnais riceveva l'atto di sottomissione dei capi e dello stesso Hof er; e la divisione del gene rale Severoli occupava stabilmente Bolzano, Merano, Chiusa e le vallate di Non, di Sole e di Rabbi. I Bava resi rimasero soltanto padroni della valle dell'Inn al di là del

Brennero, Di quella breve e furiosa lotta rimase vivo il ri cordo tra ì Ladini, specialmente tra quelli di Colfo- sco, di Corvara e della Val Gardena, Nei racconti po polari si parlò ancora per molto tempo della vittoria riportata dalFHofer, che 'ava gornè i Bavaresi fora in Berg Iseì,, (aveva battuto i Bavaresi sul Berg Isel); degli arditi Livinallonghesi e Ladini, che partirono da casa per andare a sparare addosso al nemico ('i scio- mentava addòs col stlop da Incisa su e da Gbanlonc fora,,) sui

passaggi di Incisa e di Campolongo; e dei Francesi che a Corvara volevano ad ogni costo fuci lare un certo 'Domenico dela Fia', il quale fu libe rato soltanto dal tempestivo 1 e deciso intervento di un ufficiale italiano, commosso dal pianto e dalle preghiere in italiano della moglie del malcapitato ] ). À lungo si parlò anche di un'ardita e giovane donna ladina, Caterina di Lanz, da S, Vigilio di Ma- rebbe, la famosa 'Fanciulla di Spinga,, — come fu in seguito comunemente chiamata — che aveva pre

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1894
Österreichische Reichs- und Rechtsgeschichte : ein Lehr- und Handbuch
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Pagina 388 di 598
Autore: Werunsky, Emil / von Emil Werunsky
Luogo: Wien
Editore: Manz
Descrizione fisica: VII, 989 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: In Fraktur
Soggetto: g.Österreich;s.Recht;z.Geschichte Anfänge-1894
Segnatura: II 109.498/1
ID interno: 132993
, der bischöfliche und nachher der kaiserliche Podestà abgesehen von den Fällen, die sie ihrer eigenen Entscheidung vorbehielten, durch asssssvres oder viceg-erentes verwalten, die ààivalLerichtsbarkeit hatte der Bischof an eine Familie von indices, die della Bella, ivi der zweiten Hälfte des -*) Trient besaß eine ausgedehnte Stadtmark, die von der Mündung des Avisio im Norden bis nach Aldeno im Süden und vorn Monte Chegol im Osten bis zum Monte Bandone im Westen reicht«. Die Weidegriwde des letzteren

der «ammaina vornahm und eine ReVindikation der abhanden gekommenen Stücke durchführen sollte (Statuti della città di Trento, . ed. Gar., p. 305—342). > **) Wenn der Wert des Streitgegenstandes weniger als 16 Lire betrug, war nach den Clesschen Statuten, lid. II, c. 89 eine Appellation von Erkenntnissen der Syndici unstatthaft, sondern mir eine Beschwerde an die Konsuln zulässig. ***) Das erste Statut der Shndiei liegt in einer Fassung des 14. Jahrh. vor (j. oben S. 638), das zweite Statut ist im III

des Schlosses Buonconsil gewesen. Seit den Kompaktsten geriet er in Abhängigkeit vom Tiroler Landesfürsten und erscheint wie ein vom Bischof besoldeter Wächter tirolischer Interessen(ct. a. O. XCIV, 380). **) v. Voltelini im AÖG. XCII, 186, 221 N. 3 von 1266, 223, N. 5 von 1342. Vgl. Statuti della città d. T. ed. Gar, p. 305, 306, 307 (von 1339), p. 191' (Statuta Bernhard! episcopi L. II. c. 108), p. 216 (von 1412). Ver sammlungsorte des großen Rates waren der Hof des bischöflichen Palastes Bon- eonsil

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_10_object_3883620.png
Pagina 10 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
a sifone e di una boccaporta per la pulitura. Nel primo piano si trovavano stanze d'abitazione e locali per gli uffici, cosi nel secondo, terzo e quarto piano. Vi erano pure i locali per i Prelati e Dignitari della Corte dei Principi Vescovi. Nella grande sala al terzo piano venivano tenute le grandi feste e accettati i Re e gli alti Personaggi. Nella parte a nord ovest, dietro la Torre esiste nel I, 11 e 111 piano un locale, presso il quale una costruzione a mo' di torre (segnata nella Tav. I col

. 13. Dalla pianta del pianoterra (Tav. I) si conosce che il Castello vecchio venne fabbricato attiguo alle mura della città, e che gli altri tre muri di riq uadro hanno press' a poco la medesima grossezza delle mura. Quindi probabilmente essi formavano un'opera di fortificazione, appunto come le mura della città, e dovrebbero rappresentare un lavoro a quelle contemporaneo. La Torre Romana s'innalza a wahrscheinlich im Parterre links beim Eingang des Hof raumes, wo noch immer das Lokal N. 7 vorhanden

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