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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 76 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — APPENDICE. Tutte le esposizioni di questa mia opera sono fondate in prima linea sulla relazione che unitamente al progetto di ristauro presentai d. d. Trieste, 30 Ottobre 1896, all' i. r. Ministero pel Culto ed Istruzione. In essa indicai ì Luoghi principali in cui si trovano tutt'ora oggetti apparte nenti al Castello e che devono rimettersi al loro posto durante i ristauri. Inoltre nell'Archivio dell'i, r. Luogotenenza di Innsbruck

si trovano molti preziosi documenti, appartenenti all' Archivio Principesco Vescovile di Trento, che risguardano il Castello, dai quali vennero dedotti molti dati per la sua storia. Anche nella Biblioteca civica di Trento possiamo trovare lavori che trattano del Castello. Nel Museo annesso alla Biblioteca, come abbiamo detto altrove, sono conservati diversi frammenti appartenenti al Castello. Una grande quantità di atti preziosi appartenenti all'Archivio Princi pesco Vescovile in Trento la riscontriamo

specialmente nel* i. e. r. Archivio della Casa e Corte e dello Stato in Vienna. La fonte a cui ogni scrittore dovette ricorrere e il Poemetto-pubbli cato in Venezia presso Marcolini nel 1539 — del celebre Pier Andrea Mattioli, senese, il quale essendo adetto alla Corte di Bernardo Clesio, vide e descrisse il Castello nei tempi di sua pompa maggiore. Diamo in fine un elenco di autori ed opere pubblicate prima del 1905, anno in cui la presente opera fu mandata alle stampe, e che trattano più o meno del

Castello: Magister J. Pirrhus Pincius: „Cronacon Tridentinum,' scritto nel 1546. Lorenzo Schräder: „Monumentorum Italiae quae hoc nostro saeculo et a christianis posita sunt libri IV', Helmstadii 1592. Innocenzo Prato (1545—1615): „Historia tridentinae civitatis.' Michelangelo Mariani: „Trento con il sacro Concilio et altri notabili.' Trento 1673. Baldassare Hippoliti (1726—1780): „Compediosa Relazione delle cose di Trento dal suo principio sino all' anno 1518.' Miscellanee, raccolte dal Principe

.' August von Essenwein: Abbozzo (dichiarato ineseguìbile) dì ristauri con ingrandimenti e rinovamenti (tendenti al gotico). Circa il 1860. Luigi de Campi: „Documento inedito sui dipinti del Castello di Trento. Foglietto volante „Pro Tione', 1895. Dr. Luigi Wözl, i. e- r. Medico di Stato Maggiore: Descrizione del Castello pubblicata nelle Relazioni (Mitteilungen) dell' i. r. Commissione Centrale pei Monumenti artistici e storici 1897. Carlo Teodoro Postingher i. r. Capitano distrettuale: Traduzione

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 11 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — nord-ovest nell'angolo interno delle mura, nelle quali in parte è incorporata. Siccome Trento era una città importante e già sotto i Romani e poi sotto i Longobardi si trovavano colà magi strati e distinte personalità, si può facilmente ammettere, benché manchino i documenti storici, che in questo punto dominante la città e situato dirimpetto al Castello del Ver ruca o Dos Trento sia esistito, almeno in parte, il nostro Castello ancora

nei tempi antichi. Il documento migliore sarà quello che si potrà eruire dalle costruzioni ancora esistenti. Il Castello ha servito a diversi scopi. L'Imperatore Cor rado II diede la Contea a Uldarico II, Vescovo di Trento (1027). Poco dopo vi aggiunse la Contea di Bolzano e la Venosta, e il Vescovo fu creato Principe dell'Impero. Da documenti si volle dedurre, che il Giudice Imperiale di Trento Sodegerio de Tito (1239) quale Podestà Imperiale e Amministratore del Vescovado avesse edificato

il Ca stello. Ma questa supposizione è solo in tanto accettabile in quanto significa, che questi abbia ricostruito, rialzato e rese abitabili certe parti dell'edificio nell'interno del riqua dro fortificatorio del Castello e nelle adiacenze della Torre Romana, dal momento che il Castello, almeno in parte, esisteva già prima. Il Vescovo Egnone (1248—1274) tra sportò la Sede vescovile dall'antico „Palatium episcopale', che si trovava presso il Duomo, nel Castello che da quel momento in poi venne considerato

quale Residenza ve scovile. Arrigo II, eletto da Papa Gregorio X ai 2 aprile 1277, fece sull'altare, assistito da tutto il Capitolo, dona zione perpetua e irrevocabile del Castello a S. Vigilio. Da questo punto in poi il Castello fu chiamato „Castrum Boni Consilii' invece di „Castrum Mali Consilii', come era detto per l'avanti. Questa denominazione gli fu data, perchè prima si pensava, che la Torre Romana avesse servito quale prigione per malfattori. In seguito il Castello cadde nelle mani

di Mainardo Conte del Tirolo, il quale coi suoi eredi lo tenne per 26 anni interi. Ne seguì la restituzione nel 1306, e il Vescovo Bartolameo Quirini potè fare solen nemente l'ingresso nella sua Residenza. Morto che fu il Vescovo Nicolò de Alrain da Bruna (1338 —1347), il Castello ritornò al Margravio Lodovico di Brandenburgo, e all'amministrazione spirituale si provvide nuovamente per mezzo di Vicari. In base a speciali trattati dell'anno 1362 Alberto II Conte di Ortenburgo arrivò al seggio vescovile

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 77 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONS1QLIO IN TRENTO — CONTENUTO DELL'OPERA. Frontespizio. Pag. 1, 2 Pag. 3 Pag 4 4, 5 5, 8, 9 5 Prefazione; pubblicazione e progetto di restauro del Castello. Descrizione storica generale del Castello, Porta di S. Martino, Torre Verde, Porta Aquila. Aspetto esterno e interno del Castello, Porta di S. Vigilio. Bastioni e mura di circonvallazione, porte d'entrata nel cortile anteriore. Torre (Romana) di Augusto. Entrata nel Castello Vecchio e rampa nel Cortile

dei Leoni. Parte medioevale del Castello. Pianterreno: Cortile con arcate e sovrastanti gallerie e loggia gotica, parete postica del cortile. •. 7—10, 72 Cappelle della Residenza ed Oratorio. Primo, secondo, terzo e quarto piano: Stanze d'alloggio, locali ad uso d'ufficio per Prelati ed altri Digni tari, grande sala per le festività ed i ricevimenti di Re ed altri alti personaggi, origine e uso del Castello Vecchio, Palatium episco pale, Castrum Boni e Mali Consilii ; 9—11 progettati ristauri

; 11, 12, 16, 38-51, 54-57, 59-63 Mura della città, Torresella, Torre di Port'Aquila; 11, 12, 63 lavori di ristauro eseguiti e da eseguirsi. Parte del rinascimento del Castello. Facciata principale, bastioni, parti accessorie, fortificazioni. Pag. 13,15,16,18,19—21, 26,28—36,38, 39, 63, 71, 72 ristauri progettati in tutti i piani. Pianterreno : Pag. 12 Prigioni; J3—17 locale per l'assaggio del vino, cantine, locali accessori, Piccola Loggia, gioco del pallone, entrata principale, scalone. Primo Piano: Pag

Martini ed altri artisti del secolo XIV, i costumi; 51, 56 Badia di Pomposa, S. Nicolò da Tolentino; 51, 53, 58 S. Francesco in Assisi; 47l 51, 52 S. Maria dell'Arena a Padova, S. Maria in Porto Fuori Ravenna, S. Lorenzo in Napoli, Avignone, Castello di Avio; 52, 53 pittori italiani autori dei quadri, influenza straniera; 52—54, 70 Duomo di Trento, Castelletto attiguo. Pa lazzo Pretorio, Torre di Piazza; 53, 54 chiese antiche e campanili nei dintorni di Trento e in Italia, altri affreschi nel Tirolo

meridio nale, arte tedesca e suo contatto coll'italiana; 54—56 lo stemma originale del Principe Vescovo Nicolò Alram ed altri stemmi; 56—58, origine dei quadri sotto i Principi Vescovi Arrigo di Metz e Nicolò Alram; 58, 59 Alberto di Ortemburg e Giorgio di Liechten stein, l'arte in Boemia sotto Carlo IV; 59—61 gli stemmi nei quadro del Torneo. Terzo piano, la sala bassa, altre pitture nel primo e secondo piano. Inventari della mobilia nei locali della Torre d'Aquila. I cortili del Castello ed i lavori

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Giornali e riviste
Der Bote für Tirol
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Pagina 3 di 6
Data: 27.11.1876
Descrizione fisica: 6
ihm bedeutende Unterstützungen zukommen. Man erzählt sich, daß sie ihm einmal die Summe von 60.000 fl. schickte. /X Aus dem Tesino-Thale, am 22. Nov. Bei dem schönen milden Herbst des heurigen Jahres ist auch unser Thal, wenn gleich hoch gelegen, in der Thalsohle noch schneefrei, nnd lustig fährt der neuerrichtete Stellwagen noch immer von Borg» bis Castello, allein wie es dieser Unternehmung später hin ergehen wird, wenn tiefer Schnee fällt, läßt sich wohl nicht berechnen. Die gute Witterung

. — Am 2., 3. und 4. d. M. war in Castello die Ge meindewahl, und während bei den letzten Wahlen eine fieberhafte Agitation herrschte, und sogar die Umgebung auf dieselben gespannt war, war man Heuer sogar in Castello selbst gleichgiltig; nur sehr wenige betheiligten sich an der Wahl, von Umtrieben war keine Rede. >ber schon seit längerer Zeit herrschte in Castello Fried« und Eintracht; e« kamen keine Hiesse, e« kamen keine Verbrechen vor, die Bevöl kerung scheint wie umgewandelt, und während früher die Wähler sogar von Italien

Zotta Bellotto wieder gewählt werde, allein er hat ausdrücklich erklärt, das Gemeindevorsteher-Amt nicht mehr übernehniiu zu können. Seinem ruhigen ge messenen Auftreten kann wohl mit Recht der Ans- gl-ich zwischen den Parlhe-'en zugeschrieben werden. Während der Wahltage ist der schon bekannte Pfarrer Don Leone Meggio von. Castello gestorben, nicht aber in Castello, von wo er schon seit dem Frühjahre wegen Krankheit abwesend war, sondern in Levico, wo am 6. d. M. seine Begrab«iß stattfand

. Zn dieser sind wenigstens 30 seiner Pfari kinrer ei schienen, und wäh rend des Essens, wo es au Weine nicht fehlte, wurde der Gedanke a »geregt und sogleicli ansgssassen, daß der Leichnam des Pfarrers anSgegraben und nach Castello überfühlt weiden soll, was dann am 13. l. M. mit amtlicher Bewilligung geschehen ist, und wurde in Castello ein feierliche? Lein;enbegängniß niit Todten- GotteSdienst abgehalten. Der von der Gemeinde Castello ihiem Pfarrer erwiesene, mit bedeutendenKosteu verbundene letzte Ehrenb^zeigniß

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 12 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — l'acqua. Nei locali di tutti i piani si deve togliere l'imbian catura delle pareti e dei soffitti, scoprire e ristaurare le decorazioni sottostanti. Meritano una pulitura radicale gli affreschi del cortile e le sue pareti, alle quali si deve le vare l'imbiancatura. Questo lavoro deve portare nuova luce nella storia del Castello e molte cose si potranno meglio preci sare, giacché l'esistenza di pitture fu già constatata. Dagli atti

a Marcello Fogolino. Contempo raneamente venne incaricato il maestro tagliapietra Alexio di „Far far lo modello de la cappella in Sancto Vigilio'. Da queste parole si potrebbe forse dedurre, che la piccola cappella era dedicata a S.Vigilio. L'altra cappella, già menzionata, era dedicata a S. Andrea; le storie infatti del Castello accennano a una cappella vecchia dedicata a questo Santo. Nella grande sala „dei Vescovi' al terzo piano (Tav. III N. 64) si trovavano dipinti a fresco molti ritratti

di Ve scovi e di Re. La storia ricorda quelli dell' Imperatore Enrico il Santo, di Cunegonda, sua consorte, e del Vescovo Altmanno, sotto i quali stava la data 1130. Se questa data fosse giusta, gli affreschi sarebbero stati fatti sotto lo stesso Principe Vescovo Altmanno (1124—1149) e vi sarebbe un motivo di più per affermare che il Castello esisteva molto prima dell'anno 1254, epoca, secondo gli atti, nella quale Sodegerio de Tito dovrebbe aver costruito o almeno ottenuta l'investitura della nuova casa

(Castello) sul Dosso del Mal Consiglio. Gli affreschi, com' è noto, vengono fatti su muri già esistenti, e non è facilmente ammissibile che in quei tempi fossero stati trasportati da qualche altro luogo. Nè facilmente si può ammettere che quei ritratti fossero dipinti ad olio, perchè i numerosi ritratti a fresco furono veduti, e ne fu consta tata l'esistenza dagli storici che conobbero il Castello; essi ricordano persino i nomi dei personaggi rappresen tati. Anzi la presenza dei ritratti di Vescovi

fa supporre, e non senza fondamento, che già nel 1130 il Castello era più o meno residenza vescovile. Il fatto che il Vescovo Egnone (1248—1274) fece, come dicono gli atti, l'entrata nel Castello non distrugge il valore di questa ipotesi, giacché è certo che spesse volte i Principi Vescovi ab bandonarono la sede del Castello per ritornarvi quando spiravano arie migliori. Gli storici invece, da quanto sembra, non danno gran peso alla data 1130; qualcuno infatti attribuisce gli affreschi al tempo dell

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1910
Tirol und Vorarlberg.- (Erläuterungen zum Historischen Atlas der österreichischen Alpenländer)
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Pagina 117 di 280
Autore: Stolz, Otto ; Voltelini, Hans ¬von¬ ; Zösmair, Josef / von O. Stolz ; H. v. Voltelini ; J. Zösmair
Luogo: Wien
Editore: Holzhausen
Descrizione fisica: 310 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: Enth.: H. 1.Vorarlberg und Deutschtirol. H. 2. Das welsche Südtirol
Soggetto: g.Tirol ; s.Landgericht ; z.Geschichte ; <br />g.Vorarlberg ; s.Landgericht ; z.Geschichte
Segnatura: D II 102.400/Abt.1,T.3,H.1.2 ; II 102.400/Abt.1,T.3,H.1.2
ID interno: 160301
und Castello 1507 (Innsbruck St.-A.), zwischen Traden und Altrei 1493 Mai 3 (Innsbruck St.-A.) und 1534 Dez. 12 (Inns bruck St-A.). Die Grenze zwischen Fleims und Fassa wurde durch Vertrag von 1551 Aug, 31 bestimmt (Innsbruck St.-A.). Über die Grenze von Val Floriana gegen oder im Gericht des Domkapitels siehe dieses. Sitz des Gerichtes war Cavai ese, wo noch gegenwärtig die alte Malstätte vorhanden ist. tjber die Lage des Hochgerichtes; den Galgenbüchel, Bericht des Vikars Domenicus Zen 1 507 (Innsbruck

St.-A.). Darnach lag er an der Grenze von Castello und war die Örtlichkeit zwischen Fleims und Castello streitig. Mit Fleims wurde 1778 die Grafschaft Castello vereinigt. Castello zählte wirtschaftlich von Anfang an zur Gcneralgemeinde Fleims. Castello dürfte eppanisch gewesen sein (Del Vai 39 f.). Wenigstens waren die Grafen von Eppan-Ulten zum Teil Grundherren im Gericht Castello (Del Vai 51). Graf Ulrich von IJlten verkaufte den Herrenhof in Castello 1231 Janner 5 an die Kirche von Trient (Hormayr, Beitr

. 2, 359), er muß aber bald nachher an den Grafen Albrecht III. von Tirol gekommen sein (so schon nach den Aussagen von 1242 (?) Wien St.-A.). In der Folge wurde Castello als Graf schaft bezeichnet. Als 1314 Juni 8 Fleims an Bischof Heinrich III. zurückgegeben wurde, behielt sich Exkönig Heinrich die Grafschaft Castello, Capriana und Stramentizzo vor, die durch einen tirolischen Hauptmann (Gastalden) verwaltet wurde. Im Jahre 1312 April 1 (Wien St.-A. Hdsch. B. 123 f. 48) wurde Castello an Prechtel

von Corredo verpfändet. Später kam es 1325 Juli 12 wieder in tirolische Verwaltung (Innsbruck St.-A. Hdsch. 18 f. 51), wurde dann mit dem Gerichte Enn verbunden (1342 Aug. 31 Wien St.-A.) und teilte nun die Schicksale dieses Gerichtes, hat aber einen eigenen Richter (Vikar) behalten. 1536 Aug. 9 war ein Austausch von Castello gegen Traden in Aussicht genommen: aber die Leute von Fleims sprachen sich dagegen aus und so unterblieb er (Innsbruck St.-A.). Erst in den Verträgen von 1 7 78 Okt. 27 und 177

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1910
Tirol und Vorarlberg.- (Erläuterungen zum Historischen Atlas der österreichischen Alpenländer)
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Pagina 57 di 220
Autore: Stolz, Otto ; Voltelini, Hans ¬von¬ ; Zösmair, Josef / von O. Stolz ; H. v. Voltelini ; J. Zösmair
Luogo: Wien
Editore: Holzhausen
Descrizione fisica: 310 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: Enth.: H. 1.Vorarlberg und Deutschtirol. H. 2. Das welsche Südtirol
Soggetto: g.Tirol ; s.Landgericht ; z.Geschichte ; <br />g.Vorarlberg ; s.Landgericht ; z.Geschichte
Segnatura: D II 102.400/Abt.1,T.3,H.1.2 ; II 102.400/Abt.1,T.3,H.1.2
ID interno: 160301
Fleims und Castello 1507 (Innsbruck St.-A.), zwischen Truden und Altrei 149 3 Mai 3 (Innsbruck St.-A.) und 1534 Dez. 12 (Inns bruck St -A.}. Die Grenze zwischen Fleims und Fassa wurde durch Vertrag von 1551 Aug. 31 bestimmt (Innsbruck St.-A.). Über die Grenze von Val Floriana gegen So ver im Gericht des Domkapitels siehe dieses. Sitz des Gerichtes war Cavalese, wo noch gegenwärtig die alte Malstätte vorhanden ist. Über die Lage des Hochgerichtes, den Galgenbüchel, Bericht des Vikars Domenicus Zen

] 507 (Innsbruck St.-A.), Darnach lag er an der Grenze von Castello und war die Örtlichkeit zwischen Fleims und Castello streitig. Mit Fleims wurde 1778 die Grafschaft Castello vereinigt. Castello zählte wirtschaftlich von Anfang an zur General gemein de Fleims. Castello dürfte eppanisch gewesen sein (Del Vai 39 f.). Wenigstens waren die Grafen von Eppan-ülten zum Teil Grundlierren im Gericht Castello (Del Vai 51). Graf Ulrich von Ulten verkaufte den Herrenhof in Castello 1231 Jänner 5 an die Kirche

von Trient (Hormayr, Beitr. 2, 359), er muß aber bald nachher an den Grafen Albrecht III. von Tirol gekommen sein (so schon nach den Aussagen von 1242 (?) Wien St .-A.). In der Folge wurde Castello als Grat schaft bezeichnet. Als 1314 Juni 8 Fleims an Bischof Heinrich III. zurückgegeben wurde, behielt sich Exkönig Heinrich die Grafschaft Castello. Capriana und Stramentizzo vor, die durch einen tirolischen Hauptmann (Gastalden) verwaltet wurde. Im Jahre 1312 April 1 ('Wien St.-A. doch. P>. 123

f. 48) wurde Castello an Predite! von Carrie verpfändet. Später kam es 1325 Juli 12 wieder in tirolische Verwaltung (Innsbruck St .-A. Hdsch. 18 f. 51). wurde dann mit dem Gerichte Enn verbunden (1342 Aug. 31 Wien St.-A.) und teilte nun die Schicksale dieses Gerichtes, hat aber einen eigenen Richter (Vikar) behalten. 1536 Aug. war ein Austausch von Castello gegen Truden in Aussicht genommen; aber die Leute von Fleiras sprachen sich dagegen aus und so unterblieb er (Innsbruck St.-A.). Erst in den Verträgen

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Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 125 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
dell’epoca, apparve tale da poter competere colle più splendide reggie del tempo. Quanto di meglio in quel momento onorava l’arte italiana, lavorò per il Castello del Buon Consiglio. Le vaste sale, i loggiati, gli scaloni furono dipinti a fresco da Gerolamo Romanino, da Domenico Riccio detto il ‘Brìisasorei: dai due Palma, il giovane ed il vecchio: da Marcello Fogolino: dai ferraresi Dossi, dal Farinato, e perfino dal grandissimo Giulio Romana, l’emulo di Michelangelo. Il cardinale Clesio, che

oltre essere un uomo munifico, liberale, era un artista ed un gaudente, lasciò ai pittori, che lavorarono nelle sale e nelle loggie del nuovo castello, la più ampia libertà di soggetti e di metodi: ond’è che tutta la mitologia greco-romana, ardita e naturalista, venne, nei mille suoi episodi, illustrata sulle pareti e in ogni parte di quel castello destinato ad essere sede di una corte essenzialmente ecclesiastica. 1 nudi più arditi e scene della realtà più assoluta fra satiri e ninfe, fra pastori

e dee, fra naiadi e tritoni, fra Venere e Marte, adornarono e rallegrarono per molti anni le ampie sale del Castello; ma un bel giorno, indetto il sacro Concilio, dovendo o volendo il cardinale Cristoforo Madruzzo, successo al Clesio, dare ospitalità nel Castello ai porporati ed ai più illustri dottori della Chiesa, preso da un certo scrupolo per tutte quelle pitture, contrarie alla purezza dei costumi che i padri del Concilio sì diceva fosser chiamati ad instaurare nel cattolicismo, chiamò Daniele

Riccia relli, detto il Volterrano , a ritoccare, a correggere, a ricoprire di panneggiamenti,'di pudiche fronde, di foglie, le nudità, le soverchie arditezze dipinte dagli altri pittori. Fra gli ospiti insigni che il cardinale Clesio ricevette nella sua nuova reggia, va citato per il primo l’imperatore Carlo V, che nel 1530 si trattenne, con tutto il suo seguito, per otto giorni nel Castello del Buon Consiglio: e dopo l’imperatore vi iu don Giovanni d Austria, che doveva poi essere il comandante

supremo della fiotta alleata alla battaglia di Lepanto: e durante il Concilio una infinità di principi e magnati, fra cui don Filippo, infante di Spagna, e i figli di Ferdinando re dei Romani, nipoti all’augusto figlio di Juana la Loca. E per finirla, nei fasti del Castello del Buon Consiglio son rimaste celebri le feste date dal cardinale Madruzzo suddetto, nell’occasione della sua prima messa: e le teste date dall’ultimo dei Madruzzo, Carlo Emanuele — per compiacere alla bella Claudia •»Particella

10
Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 126 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
a spazzar via tutto. Negli appartamenti sgombrati dal principe vescovo riposarono i sanculotti di Joubert. Abolito di fatto il principato ecclesiastico, il Castello del Buon Consiglio fu, senza riguardo alcuno alle sue memorie storiche ed artistiche, tramutato in una caserma, nella quale a seconda delle varie vicende, alternaronsi francesi e tedeschi, finché vi rimasero e vi sono tuttavia questi ultimi padroni assoluti, dopo averlo consacrato col sangue di ventuno giovani trentini e della

campagna, trovati dalla soldatesca nei pressi di Castel Toblino, armati e pronti ad accorrere in Lombardia ove si pugnava per l’indipendenza della Patria, e fucilati in massa nella gran corte del Castello, la mattina del 15 aprile 1848. Compiutovi quel lavacro col sangue italiano la soldatesca austriaca si trovò forse meglio nel Castello del Buon Consiglio. Inutile dire, che nel succedersi di tante generazioni di soldati, di tutto quello che d’artistico abbelliva l’interno del castello, stucchi

vassalli, dove i servi ad ogni porta s’inchinavano sul passaggio del principe, risuonano le gride, le bestemmie, le risate, le canzonacele di tutta quella gio ventù accasermata: alla campana che suonava l ’Angelus della sera e quello del mattino, l’ora della refezione e quella' del succulento pranzo vescovile, si' è sostituita la tromba del picchetto, che suona i segnali delle varie fazioni — e la memoria dell’antico splendore della sua vita passata va per il Castello del Buon Consiglio ogni giorno più

perdendosi nell’abbrutimento della sua trasformazione in caserma. Nella spianata, davanti al Castello, del Buon Consiglio, presso un gruppo d’alberi, sta, mezzo interratale lasciata in abbandono, un’antica arca sepolcrale: chi vi fosse dentro, o chi vi sia ancora,'non ho curato di appurare. Certo però, quell’arca è là da molti' secoli; da quando cioè il Castello del Buon Consiglio era all’apogeo del suo splendore. Allora, la vista di quella tomba dev’essere stata di richiamo malinconico ai gaudenti

signori, ai cortigiani che dimo ravano nel Castello e si affacciavano alle sue finestre — e forse qualcuno di essi avrà pensato, senza osarlo, di far rimuovere' di là il molesto memento. Allora, fra la tomba e il castello ci doveva essere una corrente antipatica: oggi, quella corrente si dev’essere dileguata: quei due monumenti si guardano senza rancore^ l’uno non invidia più all’altro il suo splendore, la sua vita, e questi non rinfaccia più alla tomba la tristezza che ne emana. Oggi quei due monu

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Libri
Categoria:
Generale, opere di consultazione , Geografia, guide
Anno:
1882
Alphabetisches Namens-Register zum vollständigen Ortschaften-Verzeichnisse der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880
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Pagina 20 di 596
Autore: Österreich / Statistische Zentral-Kommission / hrsg. von der k.k. Statistischen Central-Commission in Wien
Luogo: Wien
Editore: Hölder
Descrizione fisica: 165, 403, 18 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Österreich-Ungarn ; z.Geschichte 1880 ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III A-21.426
ID interno: 95575
(Capo <l’Isti Carnizza (Digitano) Carciba . Carsotte . C&rynskii* Garzano . Car; . . . Casaletii , Casalino . Casanuova Càsatta . . Cascliierga Case/ . . Caskowitz Öaslaii . . Caslavok . Caslavsko Caslavsky Càslawitz Casotto . . Cassano . Cassegliano Cassimi, Si. Cassiano, St. Castagna . . Castagni* . . Castel Abbadoss Castel Andreis Castel Cambio Castelfondo Castellano . . Casiellastiia . Castellier . . Castelm «ischio Castello (Stadt Goiv Castello (Avnpoz Castello (Lìvinnllongo Castello (Oavalese

) Castello (Male) . Castello (Rovere Castello (Condlno) Castello Valer . . Castelnovo (Digitano Castelnovo (Borgo) Cast6lnnovo(Castelmiovo, Istrien) Seite} Castelnuovo(Castelnuovo, Dalmatien) 397 276 105 154 172 17G 100 358 237 399 257 357 370 171 125 400 154 157 401 386 102 401 105 154 165 105 157 127 106 157 175 100 106 a) 157 . 100 . 159 . 359 . 351 . 102 . 238 . 173 . 170 . 105 . 105 . 159 . 1G0 . 283 . 190 « 218 . 225 . 2,18 . 299 . 162 . 106 . 155 . 104 . 403 . 159 . 176 . 402 , 400 . 401 . 106

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Giornali e riviste
Der Bote für Tirol
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Pagina 2 di 8
Data: 24.08.1870
Descrizione fisica: 8
hat das Straferkenntniß des Bezirksgerichtes in Meran wider den hochw. Herrn Pfarrer Sellemond von Schönna in der be kannten Schulvisitations-Angelegenheit bestätigt. --5- Von der Brenta, 21. Aug. Am i.d.M. wurde das neue Postamt in Pieve Tefino eröffnet, welches für das Thal Tefino, oder die Gemeinden Pieve, Castello und Cinte dienen sollte. Da zwi- scheu Pieve und Castello eine gewisse Elfersucht herrscht, so machte Castello alle möglichen Schritte, um das Postamt zu erhalten und machte geltend, daß Castello

viel volkreicher, viel größer und somit als Hauptort von Tefino zu betrachten sei. Allein all dieses konnte nichts helfen, weil Pieve mehr im Mittelpunkte liegt. Dagegen stellte nun Castello m tvir diesen Anschauungen eines gelehrten Publizisten unsere Spalten öffnen, müssen wir die Vertretung seiner juridischen Folgerungen ihm selbst überlassen. A. d. N. bei« Ministerium da» »afuchen, dem Postamt Striano » einverleibt zu bleiben, wa« ihm auch bewilligt wurde ' Da Strigno 1»/« Meilen von Castello entfernt ift

' Pieve dagegen nur V- Meile, so ist -« geradehin lächerlich, wie ein Gemelnde.Ausschuß eine angrbo. tene Wohlthat der k. k. Postdirektion so unsinnig von sich weisen konnte. Der frühere Semeindeau«. schuß von Castello, mehr regierungsfreundlich al« der gegenwärtige, wußte dagegen da« Interesse der Ge> meindeglieder besser zu wahren, und er war e«, welcher vereint mit jenem von Pieve um Errichtung eines Postamtes für'« Tefinothal da« Ansuchen stellte. — Am 14. d. M. wurde in Castello eine Prozession

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1934
Guida della stazione climatica Merano
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Pagina 51 di 80
Luogo: Merano
Editore: Poetzelberger
Descrizione fisica: 68 S. : Ill.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Meran;f.Führer
Segnatura: I 211.711
ID interno: 346742
A Tirolo vari ristoranti' raccomandabili (Rimmele, Andrea Holer, Sole, Castello), Nel recinto del cimitero interes santi pietre tombali dei '200 e 300. Castello di Tirolo (m 639, X A d'ora dal paese).. Per giun gere al castello si attraversa il paese di Tirolo lungo la strada principale in direzione ovest. Usciti dal paese, si piega lievemente a destra, si oltrepassa una galleria di 52 metri ei poco oltre un breve ponte di pietra che valica il vallone, interessante nel tratto superiore per

un buon numero di coni di terriccio sormontati da un cappello di pietra o di zolle, chiamati piramidi di terra e visibili in parte anche dalla strada; a sinistra in, basso Castel Fon tana, costruzione del 1904 sulla rovina del castello omo nimo che era stato a sua volta edificato nel 1244 sui resti di una torre romana. Nel 1347, durante l'assedio posto da Carlo IV a Margherita Maultasch, il castello, che sembra fosse congiunto al castello principale (Tirolo) mediante un cunicolo sotterraneo

, fu distrutto e rimase in stato di rovina fino alla recente ricostruzione. Superato il ponte, per un breve tratto lastricato si raggiunge il Castello di Tirolo. Il castello, come la chiesetta di S. Ruperto, sorse secondo la tradizione nei tempi più remoti, ad opera di ''giganti e pagani'. Notevoli vestigia ed il nome stesso (cfr. Castrum Teriolis) accertano l'origine romana. Era di venuto in seguito un monastero femminile, finché, nel milleduecento, diede sede e nome ai signori della regione. Passato

. Il 20 settembre 1922, con grande solennità vi fu issato il tricolore e nel cortile del castello, ad opera del Touring Club Italiano, fu applicata una lapide recante una cita zione dell' ''Inferno', che accenna al castello. Interessantissimi sono i portali scolpiti a bassorilievo con

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 5 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
M'Jüjsni !fl I!t-Iff IIB Fig. 1. Castello del Buon Il Castello del Buon Consiglio in Trento ci rappresenta la storia formale d'una splendida architettura. La maestosa torre di antica costruzione, che si alza nella parte di nord ovest, lo domina tutto e con esso domina pure la città e i dintorni. Verso ponente esiste ancora, fra il Castello e l'ultimo bastione, il corridoio sulle antiche mura, che una volta si prolungava verso la Porta S. Martino e la Torre Verde, oggi staccata dal Castello

. Verso sud-est sorge il grandioso fabbricato del Castello, che colla parte medioevale circonda la torre antica, e si prolunga poi in una costruzione aggiuntavi durante il rina scimento. Quest'ultima — ed è la maggiore — termina con un'altra torre, che sorge sopra una porta della città, la Porta Aquila, da cui si staccano le antiche mura in parte ancora esistenti. Bernardo Clesio, Principe Vescovo di Trento (1514— 1539), coronò l'opera nel secolo XVI (1528—1533). Egli, considerando l'importanza delle

opere artistiche esistenti nel Castello vecchio, seppe conservare e ristaurare con intel letto d'arte la parte principale, la quale comprendeva il cor tile, la scala, le logge, la cappella, numerose sale, stanze ecc. — Tutti questi locali vennero adornati e decorati con pitture, sculture, intarsi, arabeschi, indorature, arazzi e vetri dipinti. Il Principe Vescovo Sigismondo Alfonso Conte Thun (1668—1677) fece eseguire sopra un grande arco la parte postica adiacente alle antiche mura che congiunge

il vecchio Castello col nuovo. Per opera del suo successore, il Prin cipe Vescovo Francesco degli Alberti-Poja (1677—1689), il Palazzo del rinascimento eretto da Bernardo Clesio venne prolungato con un'aggiunta verso ponente (1686). Queste parti tutt'ora esistenti e abbastanza ben conser vate danno una vera impronta di grandiosità a tutto il Castello, che un tempo serviva quale Residenza dei Prin cipi Vescovi. Consiglio in Trento. Das „Castello del Buon Consiglio' in Trient stellt eine förmliche

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Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 124 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
che ove sorge ora questo castello, e più precisamente là dove s’alza l’antico torrione rotondo, sorgesse ai tempi romani una rocca a riscontro della Verruca; e se si considera la posizione rispettiva dei due, colli frontéggianti l’un l’altro, e fra. di loro l’Adige, che non peranco stretto dalle arginature nell’alveo attuale, dilagava a capriccio nel mezzo della'vallata; se si considera . tutto ciò, la ipotesi appare ragionevole, perchè le due rocche così poste, validamente avrebbero sbarrato

il passo a chiunque dall’Alpi per quella via fosse sceso in Italia. Ma dell’origiiie romana di questo castello, nulla oggidì havvi che parli in modo positivo all’infuori della vaga tradizione, che attraverso i secoli scese fino a noi, e delle induzioni dei dotti. Lo stesso torrióne rotondo, antichissimo, sebbene lo si chiami torre d’Augusto, è evidentemente opera dei tempi di mezzo, sorta forse sulle fondamenta dell’antica opera romana. Nei tempi peggiori del medio evo, il Castello di Trento

il nome di Ca stello vecchio. Verso la metà del secolo decimo- quinto i vescovi principi di Trento pensarono a fare di Castello vecchio la residenza della loro corte. Primo fu il vescovo Giorgio di Flach, che muni di torri e di propugnacoli il Castello vecchio : continuò l’opera sua Giovanni di Hinderbach (1465-1486) che cominciò i lavori del Castello nuovo: ma il merito di avviare vigorosamente la grande opera e condurla a termine spettò al principe vescovo cardinale Bernardo desio, il quale

anche oggidì si ammira e che fa di questo Castello uno dei piu bei campioni del genere. Basta osservarlo per persuadersene. La vecchia rocca colla torre d’Augusto, vennero, per una continuazione di fabbriche, riunite ed incorporate in una sol massa: tutto l’edificio prese il'nome di Castello del Buon Consiglio, perchè i-véscovi principi che v’abitavano e vi tennero corte, , non potevano ammettere che il Toro governo non fosse più che- umano, di buon consiglio — e per le lodi che ne cantano

il Mattioli ed altri cronisti Trento — Loggia interna del Castello.

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 3 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
PREFAZIONE. VORWORT. La presente pubblicazione contiene l'illustrazione del Castello del Buon Consiglio in Trento nello stato origi nario e il progetto per il ristauro e conservazione dello stesso. Trento, l'antica Capitale del cessato Principato omonimo, possiede, oltre a chiese, palazzi ed altre opere storiche e artistiche importanti, un grandioso edificio monumentale, il Castello del Buon Consiglio, che dà un proprio carattere all' insigne città. L'alta importanza storica di questo Castello

Principi Vescovi, ora vengono adoperati per scopi ben diversi, con grave danno dell'insigne monumento. Ciò non per tanto è doveroso notare che, ricorrendo prontamente ai ristauri, si potrà conservare ancora lo splendido edificio almeno nelle sue parti principali. II progetto qui unito si prefigge in prima linea, secondo l'indirizzo odierno, la severa ristaurazione e conservazione del Castello nelle sue parti ancora esistenti, senza altera zioni di sorta, e l'eventuale rimessa dello stesso nel suo

vecchio stato. Già da molti anni i fattori competenti meditano il ristauro del Castello. 11 sottoscritto in seguito a incarico superiore presentò al Ministero del Culto ed Istruzione la relazione e il progetto relativo dei 30 ottobre 1896, il quale fu approvato. I lavori dovevano venire incominciati già allora, rispettivamente sotto il Ministro del Culto e dell'Istruzione Conte Latour, Luogotenente ConteMerveldt, Consigliere Aulico Conte Giovanelli, e si aveva l'intenzione di adibire il Castello

ristaurato per alti scopi. Dopo che venne abbandonato questo pensiero sorse la felice idea di adoperare il Monumento per collocarvi i tesori dell'arte e della scienza. Una parte del fabbricato potrebbe venire impiegata per dare una Residenza decorosa all'attuale Principe Vescovo. In ogni caso si tratta della conservazione di un gran dioso fabbricato monumentale, che presenta delle grandi Die vorliegende Publikation stellt die Illustration des „Castello del Buon Consiglio' inTrientim alten Bestände

und das Projekt für die Restaurierung und Erhaltung des selben dar. Trient, die antike Hauptstadt des gleichnamigen ehe maligen Fürstentums, besitzt neben Kirchen, Palästen und anderen historischen und künstlerischen Werken einen grossartigen Monumentalbau, das Kastell „Castello del Buon Consiglio', das man als Wahrzeichen der Stadt be zeichnen kann. Die hohe geschichtliche Bedeutung dieses Kastells ist in der ganzen christlichen Welt bekannt. Haben doch in demselben öfter Zusammenkünfte in der Zeit

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 10 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — il locale N. 7. Nella parete a destra dell'entrata vi era una specie di galleria, la quale metteva nel locale N. 8 che ser viva da oratorio ; questo appare nella pianta del pianoterra (Tav. 1) e nello spaccato longitudinale (Tav. IX). Gli altri locali del pianterreno erano destinati agli usi domestici. La cucina si trovava nel primo piano (N. 27), dove esiste tutt'ora la cisterna per il deposito dell'acqua fornita nel mezzo di una pozzetta

N. 10) s'innalza per tutta l'altezza del Castello, senza suddivisioni. Doveva servire per le condutture dei cessi, i quali, come appare dalla po sizione delle pareti, avevano in tutti i piani tubature sepa rate. Questi cessi esistevano ancora nella seconda metà del secolo scorso, e vennero abbandonati, quando furono costruiti, purtroppo, i nuovi nel Palazzo del rinascimento. I cessi del Castello vecchio, in caso di bisogno, potreb bero venir rimessi. In questa parte del Castello non v'erano altri cessi oltre

i piccoli nella parte postica, che servivano soltanto per singole persone. Le slanciate forme anchitettoniche danno al Castello vecchio un aspetto piacente e il carattere d'una maestosa compostezza, resa completa dalla perfetta esecuzione dei singoli particolari, per esempio delle scale, delle colonne, dei capitelli, degli archi, delle cornici, dei contorni nelle porte e finestre, che sono tutti lavorati in pietra rossa e bianca di Trento. La decorazione deilocali consisteva generalmente in qua dri

, specchi, tappeti, come pure in affreschi eseguiti da artisti di valore. I soffitti erano di legno a cassettoni con cornici e travi visibili che esistono tuttora e si possono vedere nei nostri disegni. L'arredamento interno e le sup pellettili domestiche erano corrispondenti alla grandiosità del Castello: oggetti artistici d'argento di provenienza ita liana e tedesca addobbavano i ricchi locali. Il vecchio Castello era pure fornito di un acquedotto, come dimostra l'iscrizione portata dalla Fig

. 13. Dalla pianta del pianoterra (Tav. I) si conosce che il Castello vecchio venne fabbricato attiguo alle mura della città, e che gli altri tre muri di riq uadro hanno press' a poco la medesima grossezza delle mura. Quindi probabilmente essi formavano un'opera di fortificazione, appunto come le mura della città, e dovrebbero rappresentare un lavoro a quelle contemporaneo. La Torre Romana s'innalza a wahrscheinlich im Parterre links beim Eingang des Hof raumes, wo noch immer das Lokal N. 7 vorhanden

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Giornali e riviste
Der Bote für Tirol
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Pagina 6 di 6
Data: 27.07.1894
Descrizione fisica: 6
Be handlung, Collationirung, telegraphische Empfangs bestätigung und bezahlte Rückantwort unterliegen, sind in französischer Sprache auszustellen. Sofern die gegenwärtige Verordnung keine abwei chenden Bestimmungen enthält, kommen die auf den internationalen Postanweisungsverkehr im Allgemeinen bezüglichen Borschriften zur Anwendung. K. k. Post- und Telegraphen-Direktion Innsbruck, 17. Juli 1894. Kundmachung. Nr. 21001 Am 1. August 1834 tritt in der zur Ortsgemeinde Castello, politischer Bezirk Cavalese

Fußbotenpost zum Postamte Cavalese zu erhalten. Diese Fußbotenpost berührt tour und retour die Ortschaft Castello und verkehrt wie folgt: Tourgang (ganzjährig in gleicher Ordnung) Molina bei Cavalese ab 10. - Vorm., Castello ab 10.30 Vorm., Cavalese an 11.— Vorm. Retourgang (in verschiedener Ordnung) vom 1. Juni bis Septeniber: Cavalese ab 2.30 Nachm., Ca stello ab 3.0S Nachm., Molina bei Cavalese an 3.30 Nachm.; vom l. Oktober bis 31. Mai: Cavalese ab 1.45 Nachm., Castello ab 2.20 Nachm., Molina

ein vom t. k. Post- und Telegraphenamte in Condino nach Cimego und Castello ausgehender LandbriesträgerconrS zur Ein führung, welcher täglich (ausgenommen Sonntags) unterhalten wird Die Coursordnung ist folgende: Condina ab 8.— Vorm., Cimego ab 9.— Vorm, Castello an 10.— Vorm. Castello ab 10.30 Vorm., Cimego ab 11.25 Vw, Condino an 12.— Vorm. K. k. Post- und Telegraphen-Direction Innsbruck, am 10. Juli 1894.

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Giornali e riviste
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
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Pagina 2 di 3
Data: 23.10.1926
Descrizione fisica: 3
riti coloro che si trovano neMe condi zioni di cui al R; D. 18-9-1919 n, 1825. Per schiarimenti rivolgersi alla Se greteria. • Tiarno di Sotto, li 18 ottobre 1926. Il Podestà EUGENIO PEDERZOLLI Il Segretario provvisorio rag. F, Beltrami. 715 PAGAMENTO 715 N. 1376. COMUNE DI CASTELLO - FIEMME Provincia di Trento Circondario di Cavalese. AVVISO D'ASTA Il Podestà di Gastello-Fiemme invita a presentare offerte entro le ore 18, di ciotto, del giorno di venerdì 5, cinque, del p. v. novembre, per

Ha cessione in appalto dei lavori e delle somministra zioni inerenti la costruzione della strada comunale di montiagna Cadino (Piazzo- lo) fino ai Masi Narodolo, catasto di Castello, per un presunto importo di lire 30Ó.000. Il lavoro verrà eseguito entro il mese dd settembre 1927, ini ziando i 'lavori subito dopo la delibera. I disegni, i computi metrici, capitola to d'asta, prezzi unitari, rfomulario di offerte e dichiarazioni ecc. sono ispe zionagli nella segreteria comunale di Castello. L'offerta per

la costruzione della stra da sarà fatta su competente carta da bollo cól riempimento dell'allegato modulo A da prelevarsi nella segreteria comunaile di Castello. • II prezzo unitario offertlo verrà scritto nitidamente e senza alcuna cancellatura sul modulo .citato; in pari tempo verrà riempito pure il modulo B dimostrante l'avvenuto esame di tutti gli allegati facenti parile del contratto, le cui spese di bolli e registro stanno a carico del- il'aggiudicatario, e della natura e delia configurazione del suolo

su' cui deve sorgere la nuova strada di montagna. Offerte non chiare, cancellature, mo dificazioni od altro' al progetto ed al Capitolato speciale di appalto, rende ranno nulla l'asta; offertie a mezzo te lefono, telegrafo od offerte vocali non saranno accentate. I moduli i A e B dovranno essere scritti chiaramente ed a inchiostro nero e firmati per esteso. 1 Podestà di Castello si riserva am pia ed incondizionata ed insindacabile libertà di azione nell'aggiudicazione del lavoro, incluso pure

l'annullamento dell'asta, senza dare spiegazioni alcuna ai concorrenti. Il concorrente è obbliga to all'assunzione della mano d'opera lo cale. La cauzione provvisoria in denaro li' quido è di lire 10.000. DAL .COMUNE DI CASTELLO addì 19 ottobre 1926. Il Podestà V. RUNGALDIER • Il Segretario: G. Larger. 716 PAGAMENTO 716 N. 1377. AVVISO ASTA LEGNAMI Si rende noto che il giorno 5 novem bre p. v. alle ore 15 avrà luogo in que sto Ufficio comunaile davantii al Pode stà o chi per esso, a mezzo di offerte segrete

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 54 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — da Roma, dove dipingeva nella Basilica di S. Pietro, alla corte dei Papi in Avignone nel 1336, da dove ritornò poi a Siena e a Firenze) e Riconi d'Arezzo, inoltre i pittori Matteo di Giovanni e Pietro da Viterbo, dei tre ultimi è dimo strato che negli anni 1343 e 1344, ma certo anche prima dipinsero in Avignone insieme a pittori francesi, cosi si può ben ritenere che pittori italiani, che furono prima in Francia, siano venuti anche

a Trento a dipingere nel nostro Castello. — Simone Martini ebbe in Avignone speciale incarico di eseguire il ritratto del grande poeta Petrarca, che soggior nava alla Corte dei Papi. E certo che a Trento almeno non molto più tardi e non molto prima dell'esecuzione dei nostri quadri dei mesi, hanno lavorato pittori italiani, come appare dall'affresco sulla parete interna della facciata principale del Duomo, rappresentante una chiesa con campanile e in mezzo S.Vi gilio tra quattro Angeli, il quale

1300. Simili costumi appariscono anche in certe figure degli af freschi eseguiti nel 1332 in S. Maria in Porto Fuori in Ra venna, così pure negli affreschi di Simone Martini, affre schi che rappresentano la Vita della Vergine e che si trovano in S. Lorenzo in Napoli, come pure in qualche figura degli affreschi del palazzo dei Papi in Avignone. Nel Castello di Avio (edificato nel secolo XÌII), che an cora avanti pochi decenni apparteneva ai Conti di Castel- barco, vi sono affreschi che dovrebbero

esser stati dipinti da un contemporaneo di Giotto e che si trovano sulla pa rete di un locale al primo piano in un fabbricato staccato dal castello e rappresentano scene prese dalla storia di questa nobile famiglia. Da tutti gli argomenti fin qui portati possiamo con tutta ragione conchiudere che gli autori delle nostre opere siano pittori italiani, i quali però mostrano una influenza strani era, influenza dovuta specialmente ai Vescovi tridentini di quei tempi, che non erano italiani ed è ancor più

facile a spiegarsi, se gli stessi pittori, che lavorarono nel Castello, dipinsero forse anche in Avignone. Si deve però osservare che le figure secondarie e le parti accessorie in generale sono certo da attribuirsi a specialisti di questo genere, da non confondersi cogli autori delle figure e delle parti principali. Si aggiunga inoltre che l'uso della lettera ,,w' per ,,u' in Tawro nel quadro di aprile era una maniera di scrivere antica tedesca, che non può però formare una prova che il pittore sia

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