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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 11 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — nord-ovest nell'angolo interno delle mura, nelle quali in parte è incorporata. Siccome Trento era una città importante e già sotto i Romani e poi sotto i Longobardi si trovavano colà magi strati e distinte personalità, si può facilmente ammettere, benché manchino i documenti storici, che in questo punto dominante la città e situato dirimpetto al Castello del Ver ruca o Dos Trento sia esistito, almeno in parte, il nostro Castello ancora

nei tempi antichi. Il documento migliore sarà quello che si potrà eruire dalle costruzioni ancora esistenti. Il Castello ha servito a diversi scopi. L'Imperatore Cor rado II diede la Contea a Uldarico II, Vescovo di Trento (1027). Poco dopo vi aggiunse la Contea di Bolzano e la Venosta, e il Vescovo fu creato Principe dell'Impero. Da documenti si volle dedurre, che il Giudice Imperiale di Trento Sodegerio de Tito (1239) quale Podestà Imperiale e Amministratore del Vescovado avesse edificato

il Ca stello. Ma questa supposizione è solo in tanto accettabile in quanto significa, che questi abbia ricostruito, rialzato e rese abitabili certe parti dell'edificio nell'interno del riqua dro fortificatorio del Castello e nelle adiacenze della Torre Romana, dal momento che il Castello, almeno in parte, esisteva già prima. Il Vescovo Egnone (1248—1274) tra sportò la Sede vescovile dall'antico „Palatium episcopale', che si trovava presso il Duomo, nel Castello che da quel momento in poi venne considerato

quale Residenza ve scovile. Arrigo II, eletto da Papa Gregorio X ai 2 aprile 1277, fece sull'altare, assistito da tutto il Capitolo, dona zione perpetua e irrevocabile del Castello a S. Vigilio. Da questo punto in poi il Castello fu chiamato „Castrum Boni Consilii' invece di „Castrum Mali Consilii', come era detto per l'avanti. Questa denominazione gli fu data, perchè prima si pensava, che la Torre Romana avesse servito quale prigione per malfattori. In seguito il Castello cadde nelle mani

di Mainardo Conte del Tirolo, il quale coi suoi eredi lo tenne per 26 anni interi. Ne seguì la restituzione nel 1306, e il Vescovo Bartolameo Quirini potè fare solen nemente l'ingresso nella sua Residenza. Morto che fu il Vescovo Nicolò de Alrain da Bruna (1338 —1347), il Castello ritornò al Margravio Lodovico di Brandenburgo, e all'amministrazione spirituale si provvide nuovamente per mezzo di Vicari. In base a speciali trattati dell'anno 1362 Alberto II Conte di Ortenburgo arrivò al seggio vescovile

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